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p.n.
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lunedì 9 luglio 2007
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zappoli poteva osare più... stelle!
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Tom Stall (Viggo Mortesen) gestisce un bar in un tranquillo paesino dell'Indiana,
oltre ad essere padre di famiglia con due figli e una bella moglie. Tutti gli ingredienti per una vita normale finchè, incappato in una rapina da parte di due malviventi che prontamente uccide, la sua vita cambia radicalmente, tornando alla ribalta il suo passato e la sua vera identità.
Eccellente film di D. Cronenberg che regala una regia davvero efficace e coinvolgente fino all'ultimo per lo spettatore, senza cali di tensioni nè improbabili "colpi bassi" solo per far tornare il risultato: maiuscole e realistiche le scene di lotta, con la fine per i cattivi un po' "tarantiniana", con brandelli di carne che non vengono risparmiati allo spettatore.
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Tom Stall (Viggo Mortesen) gestisce un bar in un tranquillo paesino dell'Indiana,
oltre ad essere padre di famiglia con due figli e una bella moglie. Tutti gli ingredienti per una vita normale finchè, incappato in una rapina da parte di due malviventi che prontamente uccide, la sua vita cambia radicalmente, tornando alla ribalta il suo passato e la sua vera identità.
Eccellente film di D. Cronenberg che regala una regia davvero efficace e coinvolgente fino all'ultimo per lo spettatore, senza cali di tensioni nè improbabili "colpi bassi" solo per far tornare il risultato: maiuscole e realistiche le scene di lotta, con la fine per i cattivi un po' "tarantiniana", con brandelli di carne che non vengono risparmiati allo spettatore. Buona e misurata l'interpretazione di "Aragorn" Viggo Mortensen che lascia dunque la spada per il karate (o qualcosa del genere), viscido e laido il bravissimo Ed Harris (forse il miglior caratterista sulla scena di Hollywood) e superbi dieci minuti finali del fuoriclasse William Hurt.
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athos
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lunedì 9 luglio 2007
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delusione cronenberg
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Scontato!
Ecco la migliore definizione per questo pseudo film. Cronenberg ci aveva abituato a ben altro (penso a La mosca e Inseparabili). Spero solo che lo abbiano obbligato a fare questo obbrobrio, non posso pensare a una sua idea personale. Le sue allucinazioni, gli incubi, la perversione mentale e la crudezza che costruiscono le sue opere migliori vengono amalgamate senza senso in questo pasticcio che non convince...neanche un attimo.
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(di paolo ciarpaglini)
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noodles
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venerdì 25 maggio 2007
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ma...ma...ma che cavolo di film è???
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lo sconsiglio caldamente...al di là del fatto che sia tratto da un fumetto o da non so quale libro,questo film è una cagata pazzesca!!!!!!Stereotipato all'ennesima potenza,scene di sesso portate all'eccesso e buttate li tanto per...Dialoghi che sembrano scritti da uno sceneggiatore alle prime armi...L'unica nota positiva è la parte di William Hurt...l'ho visto insieme ad amici e l'unico commento all'unisono è stato:"Che cagata!!"
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joe mango
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sabato 19 maggio 2007
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la cannonata di cronemberg
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Film interessante sotto molteplici aspetti, uno su tutti: la violenza quotidiana e "normale", un enorme polveriera su cui si dorme, si vive, si fa all'amore, ma un qualunque elemento..bam!...fa esplodere tutto. Il protagonista, interpretato da un Viggo Mortensen in stato di grazia, è uno qualunque, uno fra tanti: un medio americano padre di medi americani, da incorniciare. Ma è davvero così? O questa società costruita sui mass media e sulle lobby è un mix di ingredienti tra cui si cammuffa sovrana la violenza? La violenza delle armi vendute nei supermercati, la violenza dello sterminio dei pellerossa nel 1800, la violenza di un omicidio in diretta tv...Cronemberg, pessimista, mette in luce il tutto con la storia di un uomo che uccide e picchia in maniera sublime, violento senza spazio di replica.
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Film interessante sotto molteplici aspetti, uno su tutti: la violenza quotidiana e "normale", un enorme polveriera su cui si dorme, si vive, si fa all'amore, ma un qualunque elemento..bam!...fa esplodere tutto. Il protagonista, interpretato da un Viggo Mortensen in stato di grazia, è uno qualunque, uno fra tanti: un medio americano padre di medi americani, da incorniciare. Ma è davvero così? O questa società costruita sui mass media e sulle lobby è un mix di ingredienti tra cui si cammuffa sovrana la violenza? La violenza delle armi vendute nei supermercati, la violenza dello sterminio dei pellerossa nel 1800, la violenza di un omicidio in diretta tv...Cronemberg, pessimista, mette in luce il tutto con la storia di un uomo che uccide e picchia in maniera sublime, violento senza spazio di replica. Ka-boom! E' una cannotata che demolisce tutto. Da questo pessimismo occorre ripartire e,ebbene sì, contro corrente, costruire la pace.
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nicolò
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giovedì 3 maggio 2007
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viggo mortensen alle prese con il passato
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Ha solo un anno di vita, "A History of Violence". E allora perché è già entrata, la bellissima storia di Tom Stall (Mortensen) e della sua famiglia, nella memoria degli spettatori? Forse perché dietro c'è la mano, geniale e bizzarra, di quel mostro cinematografico che è David Cronenberg. Da anni Cronenberg affascina, sconvolge, stupisce il pubblico con i suoi capolavori: si pensi a "La mosca", a "Inseparabili", "La zona morta", "Crash", solo per citarne alcuni. Con "A History of Violence" ha superato se stesso, ispirandosi ad un fumetto di Vince Locke e John Wagner - adattato per lo schermo da Josh Olson -, e narrando le avventure di un criminale che ha cambiato identità e fa il barista in una piccola cittadina dell'Indiana.
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Ha solo un anno di vita, "A History of Violence". E allora perché è già entrata, la bellissima storia di Tom Stall (Mortensen) e della sua famiglia, nella memoria degli spettatori? Forse perché dietro c'è la mano, geniale e bizzarra, di quel mostro cinematografico che è David Cronenberg. Da anni Cronenberg affascina, sconvolge, stupisce il pubblico con i suoi capolavori: si pensi a "La mosca", a "Inseparabili", "La zona morta", "Crash", solo per citarne alcuni. Con "A History of Violence" ha superato se stesso, ispirandosi ad un fumetto di Vince Locke e John Wagner - adattato per lo schermo da Josh Olson -, e narrando le avventure di un criminale che ha cambiato identità e fa il barista in una piccola cittadina dell'Indiana. Con la popolarità, ottenuta dopo aver sventato una rapina nel suo locale, Stall riceve anche la visita di un gangster (Harris) che è socio di quello che si proclama fratello del protagonista, Richie Cusack (Hurt). Stall nega, e mentre la moglie (Bello) è insospettita, decide di fare i conti con i propri fantasmi... Un capolavoro del noir girato con maestria e superbamente interpretato da un cast in cui la vera sorpresa è Mortensen, già Aragorn ne "Il signore degli anelli" - ma anche il sadico sergente di "Soldato Jane".
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grace
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lunedì 23 aprile 2007
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titolo giusto
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mi aveva "ispirato"il titolo e il film non mi ha deluso.una storia forse non originalissima ma ben raccontata e ben recitata(viggo mortensen era perfetto).che dire, le persone nn sono mai quello che sembrano o non le conosciamo mai abbastanza?il finale è perfetto secondo me: non è completamente svelato, è lo spettatore ke trae le sue conclusioni.
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fra
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mercoledì 28 marzo 2007
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qualcosa di diverso
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il film è lineare,semplice,nitido;è una storia di violenza,come dice il titolo,e mi sembra ingiusto criticarlo xchè ci si aspettava "un thriller,un bel giallo,un poliziesco",non è questo secondo me lo spirito del film.gli attori sono bravi e magari sì,lo spunto della storia può esser già visto e rivisto,ma è il modo con cui viene trattato che è nuovo 3 stelle e mezza
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gianpaolo
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giovedì 22 marzo 2007
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il canadese mutante
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In questo bellissimo "A history of violence", Cronenberg continua il suo anticonvenzionale racconto dell'uomo.
Questa volta la descrizione non avviene tramite le malsane fatiscenze ambientali atte metaforicamente ad affrescare la condizione umana de "Il pasto nudo", o di "Spider",...ma sostanzialmente avviene attraverso delle primordiali pulsazioni, che come un inesorabile virus si propagano infettando i protagonisti, le cui conseguenti azioni sembrano essere vissute dagli stessi come una sorta di liberazione.
A mio parere è assai significativa la scena sul finale del Film in cui "mortensen" si avvicina al lago,.....L'acqua simbolo di purezza detta anche "brodo primordiale" è come se si contrapponesse alla contaminazione umana.
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In questo bellissimo "A history of violence", Cronenberg continua il suo anticonvenzionale racconto dell'uomo.
Questa volta la descrizione non avviene tramite le malsane fatiscenze ambientali atte metaforicamente ad affrescare la condizione umana de "Il pasto nudo", o di "Spider",...ma sostanzialmente avviene attraverso delle primordiali pulsazioni, che come un inesorabile virus si propagano infettando i protagonisti, le cui conseguenti azioni sembrano essere vissute dagli stessi come una sorta di liberazione.
A mio parere è assai significativa la scena sul finale del Film in cui "mortensen" si avvicina al lago,.....L'acqua simbolo di purezza detta anche "brodo primordiale" è come se si contrapponesse alla contaminazione umana.
Eppure è da li che siamo scaturiti.
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paolo ciarpaglini
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lunedì 5 febbraio 2007
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film stupendo.
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Debbo premettere che quando vidi per la prima volta Mortensen, in una piccola parte di 'Dailyght', mi ispirò non sò perchè antipatia, non avrei scommesso un cent sul suo futuro come attore. Mi sono dovuto ricredere, e sonoramente. Si tratta di un grande attore, umano. In questo film è Tom, perfetto e pacifico padre di famiglia. Due figli, un ragazzo che attraversa la difficile età adolescenziale, ed una splendida biondina dai capelli d'oro. Sua moglie è la brava e bella, Maria Bello. Un giorno di tanti mentre il bar dove Tom lavora stà chiudendo, viene assalito da due pazzi teppisti. Tom, dopo aver cercato in ogni modo di dissuadere i malviventi, con una destrezza inimmaginabile, li disarma ed uccide, lasciando di stucco anche gli amici stessi.
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Debbo premettere che quando vidi per la prima volta Mortensen, in una piccola parte di 'Dailyght', mi ispirò non sò perchè antipatia, non avrei scommesso un cent sul suo futuro come attore. Mi sono dovuto ricredere, e sonoramente. Si tratta di un grande attore, umano. In questo film è Tom, perfetto e pacifico padre di famiglia. Due figli, un ragazzo che attraversa la difficile età adolescenziale, ed una splendida biondina dai capelli d'oro. Sua moglie è la brava e bella, Maria Bello. Un giorno di tanti mentre il bar dove Tom lavora stà chiudendo, viene assalito da due pazzi teppisti. Tom, dopo aver cercato in ogni modo di dissuadere i malviventi, con una destrezza inimmaginabile, li disarma ed uccide, lasciando di stucco anche gli amici stessi. Il paese è piccolo, e la vicenda crea scalpore. Tom al contrario dei suoi compaesani, orgogliosi di lui, vede il suo volto nei notiziari, giornali. E stranamente ne è infastidito, per non dire esasperato. Solo lui sa il perchè, assieme a voi. Vi ritroverete catapultati nell'inimmaginabile. Riaffiora un passato che 'Tom' ha cercato di seppellire, con tutte le sue forze. Non aggiungo altro, posso solo dirvi guardatelo. A mio parere è il miglior film che Mortensen, abbia girato fino adesso.
Buona visione.
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(di marla)
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shivers
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mercoledì 31 gennaio 2007
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la mutazione della mutazione
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Tom Stall è un uomo apparentemente tranquillo, docile e riflessivo: vive in una middletown statunitense, lavora in un fast-food di sua proprietà e la sera torna a casa dalla famiglia composta dalla bella moglie avvocato e dai due figli, di cui uno, adolescente, è spesso soggetto alle angherie di due compagni di scuola. Un giorno, Tom è costretto per legittima difesa ad uccidere due rapinatori e, suo malgrado, diviene un eroe mediatico. Appresa la notizia, nella cittadina giunge un malvivente di Philadelphia, Carl Fogarty, il quale, convinto che dietro a Tom si nasconda in realtà Joey Cusak, uno spietato killer reo di averlo derubato e sfigurato, intende vendicarsi del torto subito. David Cronenberg, dopo la splendida parentesi letteraria di Spider, si (ri)affaccia al cinema di genere americano per instillarvi le sue fisime della perdità d’identità, della violenza celata nelle pieghe della società e negli anfratti dell’animo umano e, non ultima, della mutazione che, pur poco avvertita dalla critica maggioritaria, è nondimeno ben presente nella trasformazione di Tom in Joey ogni qualvolta questi, venendo attaccato, si sente in pericolo.
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Tom Stall è un uomo apparentemente tranquillo, docile e riflessivo: vive in una middletown statunitense, lavora in un fast-food di sua proprietà e la sera torna a casa dalla famiglia composta dalla bella moglie avvocato e dai due figli, di cui uno, adolescente, è spesso soggetto alle angherie di due compagni di scuola. Un giorno, Tom è costretto per legittima difesa ad uccidere due rapinatori e, suo malgrado, diviene un eroe mediatico. Appresa la notizia, nella cittadina giunge un malvivente di Philadelphia, Carl Fogarty, il quale, convinto che dietro a Tom si nasconda in realtà Joey Cusak, uno spietato killer reo di averlo derubato e sfigurato, intende vendicarsi del torto subito. David Cronenberg, dopo la splendida parentesi letteraria di Spider, si (ri)affaccia al cinema di genere americano per instillarvi le sue fisime della perdità d’identità, della violenza celata nelle pieghe della società e negli anfratti dell’animo umano e, non ultima, della mutazione che, pur poco avvertita dalla critica maggioritaria, è nondimeno ben presente nella trasformazione di Tom in Joey ogni qualvolta questi, venendo attaccato, si sente in pericolo. Realizza un film fluido, splendidamente diretto e fotografato (è ottima la diversificazione cromatica tra la prima parte, dai colori autunnali e distensivi, e la seconda, invece caratterizzata dalle fredde luci al neon di Philadelphia), che regala emozioni gelide e disturbanti e che pone domande a tratti imbarazzanti sulla reale natura ontologica dell’uomo e sull’effettiva impossibilità di conoscere autenticamente chi ci sta a fianco, magari per l’arco di una vita intera. Notevoli prove per Mortensen e Harris, istrionico William Hurt nel ruolo di Richie, fratello di Joey.
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