ste3
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lunedì 9 febbraio 2009
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un film di violenza
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Se c'è qualcosa che emerge da questo film è senz'altro una incredibile violenza. Una violenza però descritta con immagini e inquadrature straordinarie, solo come Cronemberg sa fare!
Ma questo non basta:
La trama è davvero poca roba, quasi inesistente!
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francesca
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domenica 14 dicembre 2008
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mmmmm......bo...nn so
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ho comprato il dvd e ne sono rimasta parecchio delusa.troppe scene di violenza cruda che si potevano risparmiare e di sesso gratuito, e poi che bisogno c'era di far vedere la patata alla moglie?boh.....il mio fidanzato fabio dhesà l'ha trovato mediocre anche lui
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sinkro
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domenica 28 settembre 2008
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soddisfacente
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Film molto valido, per una volta sono d'accordo con la critica.
Siamo davanti a una storia già incominciata e sappiamo su Vigo quanto ne sa la moglie, da questo punto pian piano si svela la vita passata del protagonita. La storia lascia un interrogativo: la violenza è necessaria?
Stupendo poi il finale aperto.
Unica pecca: Vigo, figo ma inespressivo.
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zak
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lunedì 28 luglio 2008
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la domanda è: ma cosa siamo veramente?
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Cronenberg ci lascia ancora una volta di stucco tra i suoi passaggi tra l'ammirazione dello spirito all'orrore della morte. Il bene e il male legati come lo Yin e lo Yang, inseparabili eppure imprigionati nello stesso corpo, quello di un onesto, amabile, stimabile uomo di piccola citta, con la sua bella e amata famigliola. Lo stessa persona che uccide con una impeccabile precisione, decisione, violenza e brutalità quando a repentaglio è la sua vita, o quella della sua famiglia, inconsapevoli del fatto che a uccidere così... si impara.
Il personaggio interpretato da un perfetto Viggo Mortensen, abile quanto credibie, tenero e temibile allo stesso momento, si trova davanti al bivio, la scelta di trasformare la sua vita in qualcos'altro, la scelta per il bene, per una vita migliore.
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Cronenberg ci lascia ancora una volta di stucco tra i suoi passaggi tra l'ammirazione dello spirito all'orrore della morte. Il bene e il male legati come lo Yin e lo Yang, inseparabili eppure imprigionati nello stesso corpo, quello di un onesto, amabile, stimabile uomo di piccola citta, con la sua bella e amata famigliola. Lo stessa persona che uccide con una impeccabile precisione, decisione, violenza e brutalità quando a repentaglio è la sua vita, o quella della sua famiglia, inconsapevoli del fatto che a uccidere così... si impara.
Il personaggio interpretato da un perfetto Viggo Mortensen, abile quanto credibie, tenero e temibile allo stesso momento, si trova davanti al bivio, la scelta di trasformare la sua vita in qualcos'altro, la scelta per il bene, per una vita migliore.. eppure intorno è schiacciato dall'incredulità che non è la sua scelta verso il bene a fare di lui un uomo milgiore, ma la paura dell'uomo che uccide. Eppure con questa terribile verità l'amore viene messo a dura prova e ciò che sembra tramutare diventa rassegnazione.
Il film è ben girato e i colpi inaspettati nelle sequenze non mancano, ma inizia a diventare abbastanza prevedibile e fin troppo cinico verso il finale, la sopportabilità del corpo umano a stress e fatica meriterebbe un premio a parte, ma il rischio di dilungare l'opera incombeva probabilmente. A parte tutto resta comunque il gran merito di lasciarci inchiodati anche una volta compresa la realtà dei fatti, consci del fatto che null'altro avrebbe potuto permettersi la sceneggiatura senza rischiare di far esplodere il film in una esagerata farsa. Per chi ama Cronenberg, il regista come sempre ci lascia viaggiare tra la mente umana, ci mostra l'orrore crudo e vero, ci mostra anche l'amore, o forse l'idea che tutti ne hanno, con la solita malinconia. Calandosi solo un attimo nei panni di Mortensen si viene pervasi da un'angoscia senza fine, chi guarda il film con occhio attento si rende conto che una storia così potrebbe essere molto più vicina alla realtà di quanto non si creda...
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(di marvelman)
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gianluca stanzani
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sabato 14 giugno 2008
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a history of america
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Cosa fareste se il vostro piccolo mondo, venisse un giorno squassato dalla violenza imperante di una società decadente. Da un'America con la pistola fumante, che tra i vecchi westerns e il buon Tarantino vive di un fascino del tutto particolare: la fascinazione del male. Come reagireste se un giorno quel male bussasse alla vostra porta e toccasse i vostri affetti, i vostri cari. Non fareste di tutto per proteggerli?
Tom Stall è un padre di famiglia quieto e riservato (vivi e lascia vivere), che si sveglia dal suo stato di edulcorata sonnolenza, per trasformarsi in un Berserk: nell'antica mitologia scandinava e germanica, uomini che avevano la facoltà di mutarsi in orsi. Per estensione, venivano così chiamati quei guerrieri i quali nel pieno della battaglia venivano presi dal furore bellico (Braveheart - 1995, Il Patriota - 2000), che infondeva loro forza sovrumana e grande ferocia.
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Cosa fareste se il vostro piccolo mondo, venisse un giorno squassato dalla violenza imperante di una società decadente. Da un'America con la pistola fumante, che tra i vecchi westerns e il buon Tarantino vive di un fascino del tutto particolare: la fascinazione del male. Come reagireste se un giorno quel male bussasse alla vostra porta e toccasse i vostri affetti, i vostri cari. Non fareste di tutto per proteggerli?
Tom Stall è un padre di famiglia quieto e riservato (vivi e lascia vivere), che si sveglia dal suo stato di edulcorata sonnolenza, per trasformarsi in un Berserk: nell'antica mitologia scandinava e germanica, uomini che avevano la facoltà di mutarsi in orsi. Per estensione, venivano così chiamati quei guerrieri i quali nel pieno della battaglia venivano presi dal furore bellico (Braveheart - 1995, Il Patriota - 2000), che infondeva loro forza sovrumana e grande ferocia. Facendoli cadere in una sorta di trance, da cui uscivano solo terminato il clamore della lotta. Qualcuno in sala l'ha definito il miglior film di Cronenberg, altri invece, una regia al servizio di un prodotto più commerciale del solito. Candidato agli Oscar 2006 per la migliore sceneggiatura non originale (Josh Olson) e il miglior attore non protagonista (William Hurt).
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mason filippo/mr_pink
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venerdì 13 giugno 2008
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la violenza come pochi la sanno raccontare
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A history of violence ci rende ancora una volta la fermezza e il professionalismo del regista canadese. Forse il miglior film di una grandissima carriera di un regista che ha cambiato la storia del cinema (e non solo del genere horror). Cronenberg ci mostra la vita nel suo quotidiano di un personaggio che recita una parte che in realtà non è mai stata sua. Narra la storia di personaggi apparentemente inseriti nella società ma che in realtà sono ben distanti dalle regole morali, ricordando che la violenza è attorno a noi e che può esplodere in un attimo come quelle dannate teste in "Screamers", solo che qui si narra una storia che si può ritrovare in un semplice giornale, una storia che può riguardare anche il nostro vicino di casa.
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A history of violence ci rende ancora una volta la fermezza e il professionalismo del regista canadese. Forse il miglior film di una grandissima carriera di un regista che ha cambiato la storia del cinema (e non solo del genere horror). Cronenberg ci mostra la vita nel suo quotidiano di un personaggio che recita una parte che in realtà non è mai stata sua. Narra la storia di personaggi apparentemente inseriti nella società ma che in realtà sono ben distanti dalle regole morali, ricordando che la violenza è attorno a noi e che può esplodere in un attimo come quelle dannate teste in "Screamers", solo che qui si narra una storia che si può ritrovare in un semplice giornale, una storia che può riguardare anche il nostro vicino di casa. La violenza, citata prepotentemente nel titolo affiora in un attimo e ci mostra un marito modello (Tom Stall) trasformarsi (e qui Cronenberg non è nuovo) in un assassino facendoci intuire senza l'uso di flashback il passato oscuro di Tom, il passato che ha cercato di nascondere e che ha ripudiato per amore di una donna e dei suoi figli. Ma il passato ritorna e con lui i suoi fantasmi. Croneberg gira un film in una maniera forse ancora più secca dei precedenti lavori e lo fa attraverso dei grandi attori, in particolare Viggo Mortensen, perfetto nel dare vita ad uomo che per molti hanno ha vissuto un'identita non sua. John Olson dà a Cronenberg un copione lucido, senza sbavature, perfettamente in tono con le paure e le angoscie del regista canadese. Il resto, come sempre, dalla fotografia alle musiche, rende la pellicola semplicemente un capolavoro. E il "lieto fine", con Ton accanto ai suoi famigliari seduti ad un tavolo è uno dei finali più aggiaccianti che il cinema abbia mai regalato al pubblico.
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[+] ehm
(di fra)
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chiari alessandro
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mercoledì 21 maggio 2008
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david ed il "doppio"
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Nonostante il tema del “doppio” (che non si può definire una novità), il film riesce a prenderti per mano e ad accompagnarti lentamente nel dubbio, nella paura, nell’attesa e nell’ansia, riverberando i nostri stati d’animo in una fotografia cupa ed oscura. La pellicola ci regala anche una intensa interpretazione di Maria volutamente contrapposta a quella necessariamente piatta di Viggo, che (fino all’attimo dell’esplosione) deve interpretare la parte del cittadino tranquillo, serio, onesto e laborioso. Interessante anche la figura del figlio, apparentemente timoroso come il padre (con la cui figura si rapporta e si confronta) ma altrettanto pronto all’esplosione.
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jackie
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sabato 8 marzo 2008
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yeah' film
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iiiii like thissssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss film because is comic after icolrf say that viggo is u goti it and is the conqueror of aòaroe and atlantide. harris likes m.b and not do gikkop. after sdoon jack
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carter
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mercoledì 5 marzo 2008
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capolavoro?? (2)
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Sono sempre pirla e allibito (non lo sapevo) dalla valanga di asterischi dati a questo film da Mereghetti (4) e Morandini (5): nelle rispettive scale significano "capolavoro assoluto del Cinema" come Apocalypse Now, Million Dollar Baby, Arancia Meccanica, ecc., tutti film che "cambiano la vità" e non si possono dimenticare. Rendo l'idea? Fischiano le orecchie a Paolo e Morando? Forse un abbaglio clamoroso? (magari seguendo qualche guru internazionale della critica).
Eppoi, diciamola tutta, quanti Oscar ha preso questo "capolavoro"? NESSUNO(2 semplici nominations, rimaste tali): evidentemente è pirla anche la giuria degli Oscar, di una pirlaggine corale e assoluta.
C'è forse qualche altro "capolavoro assoluto" di produzione USA rimasto senza uno straccio di Oscar, magari caratterizzato da
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Sono sempre pirla e allibito (non lo sapevo) dalla valanga di asterischi dati a questo film da Mereghetti (4) e Morandini (5): nelle rispettive scale significano "capolavoro assoluto del Cinema" come Apocalypse Now, Million Dollar Baby, Arancia Meccanica, ecc., tutti film che "cambiano la vità" e non si possono dimenticare. Rendo l'idea? Fischiano le orecchie a Paolo e Morando? Forse un abbaglio clamoroso? (magari seguendo qualche guru internazionale della critica).
Eppoi, diciamola tutta, quanti Oscar ha preso questo "capolavoro"? NESSUNO(2 semplici nominations, rimaste tali): evidentemente è pirla anche la giuria degli Oscar, di una pirlaggine corale e assoluta.
C'è forse qualche altro "capolavoro assoluto" di produzione USA rimasto senza uno straccio di Oscar, magari caratterizzato da un furbo plot con i cattivissimi sterminati in quantità tarantiniane (ma senza ironia) per tutta la durata, come in uno spaghetti western o in un filmaccio anni '70 del genere "Il cittadino si fa giustizia da solo"? Vi risulta?
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[+] beh...
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[+] se proprio vuoi
(di maky)
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[+] premi che valgono come gli mtv award
(di sinkro)
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carter
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martedì 4 marzo 2008
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capolavoro??
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Mi piego ad un'evidenza schiacciante (critica, forum, ecc.): questo film è un capolavoro; chapeau a Cronemberg.
A me invece -che sono pirla- non è piaciuto per niente: addirittura mi è sembrato un film intriso di furbizia (ah, gli incassi...), decisamente mediocre, con un protagonista (il buon Viggo) che dal primo all'ultimo fotogramma mantiene "un'unica, intensa, espressione". Il tutto in forte contrasto con le attese per un film dell'inquietante Cronemberg. Una delusione.
Ma l'ho già detto, sono pirla, il mio giudizio non conta. Spero non vi arrabbiate.
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(di zak)
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