filippology
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venerdì 28 gennaio 2011
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buono
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buon film. ne consiglio la visione.
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filippology
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venerdì 28 gennaio 2011
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buon film, ne consiglio la visione
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cianoz
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martedì 25 gennaio 2011
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fuori dagli schemi, difficoltoso ma bello
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Memento è decisamente un film fuori dagli schemi. La tecnica narrativa basata sulla mancanza di linearità nel tempo è per certi versi magistrale. Ne viene fuori una storia un po' difficile da seguire ma alquanto accattivante e coinvolgente. Regia, sceneggiatura e montaggio sono veramente qualcosa di particolare. Gran bel film, anche se può non piacere a tutti per via della assoluta mancanza di linearità degli eventi. Peccato solo per il finale che poteva essere migliore.
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frz94
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martedì 7 dicembre 2010
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memento!
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“Ricorda!”. Leonard Shelby è un ispettore assicurativo che indaga sulla morte della moglie; lui stesso in quel tragico incidente ha subito un violento colpo in testa che gli ha causato la perdita della memoria a breve termine, tanto che per ricordarsi quanto ha fatto e visto scatta foto, si appunta note e si fa fare sul corpo dei tatuaggi che contengono le informazioni necessarie per acciuffare il colpevole. Intorno a lui ruotano personaggi ambigui e misteriosi, sopra tutti l’ amico (o forse no?) interpretato da Joe Pantoliano. L’immedesimazione con il protagonista è totale:dal momento che il film procede in ordine cronologico inverso ma solo a tratti, percepiamo i suoi vuoti di memoria, ci confondiamo come e più di lui, siamo disorientati e straniti e man mano che il film retrocede ci faremo un’idea di insieme più chiara e meno criptica e nebulosa.
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“Ricorda!”. Leonard Shelby è un ispettore assicurativo che indaga sulla morte della moglie; lui stesso in quel tragico incidente ha subito un violento colpo in testa che gli ha causato la perdita della memoria a breve termine, tanto che per ricordarsi quanto ha fatto e visto scatta foto, si appunta note e si fa fare sul corpo dei tatuaggi che contengono le informazioni necessarie per acciuffare il colpevole. Intorno a lui ruotano personaggi ambigui e misteriosi, sopra tutti l’ amico (o forse no?) interpretato da Joe Pantoliano. L’immedesimazione con il protagonista è totale:dal momento che il film procede in ordine cronologico inverso ma solo a tratti, percepiamo i suoi vuoti di memoria, ci confondiamo come e più di lui, siamo disorientati e straniti e man mano che il film retrocede ci faremo un’idea di insieme più chiara e meno criptica e nebulosa. Difficile a una prima visione comprendere tutte le dinamiche della vicenda, piuttosto complessa e spezzata, riavvolta e ripresa: gli stessi fotogrammi ritornano dopo alcuni minuti, nei quali noi spettatori capiamo perché si è giunti a quel punto. Un complesso meccanismo temporale e conoscitivo che mette a dura prova la mente e l’intuito dello spettatore, il quale deve prestare attenzione massima per evitare di perdere il già precario e molteplice filo della storia. Un puzzle intelligente e ben congegnato, un rompicapo difficilmente scioglibile sorretto dalle ottime interpretazioni dello smemorato Guy Pearce, dell’infido e misterioso Pantoliano e della sibillina Moss. Additato da alcuni critici come un raffinato esercizio di stile e nulla più: può darsi, ma resta uno dei film più originali e piacevolmente contorti mai visti prima. Sarebbe un peccato non guardarlo almeno una volta
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the man of steel
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domenica 28 novembre 2010
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riflettiamo ben bene
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Ovviamente lo spettatore medio di intelligenza media non può apprezzare questo tipo di prodotto, talmente è abituato dalla televisione spazzatura e dal finto cinema a tenere la sua mente in un costante stato di rilassamento, e quindi film d'autore del genere, belli e interessanti, estetici e pregni di sognificato risultano insignificanti e stupidi. Ovviamente la massa, ovvero il pubblico nella sua stragrande maggioranza, non percepisce il montaggio del prodotto cinematografico. Lo vede come una cosa a sè stante del film. Pensa che il film in ordine cronologico è una legge e l'ordine in cui lo si vede è quello di quando è stato filmato.
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Ovviamente lo spettatore medio di intelligenza media non può apprezzare questo tipo di prodotto, talmente è abituato dalla televisione spazzatura e dal finto cinema a tenere la sua mente in un costante stato di rilassamento, e quindi film d'autore del genere, belli e interessanti, estetici e pregni di sognificato risultano insignificanti e stupidi. Ovviamente la massa, ovvero il pubblico nella sua stragrande maggioranza, non percepisce il montaggio del prodotto cinematografico. Lo vede come una cosa a sè stante del film. Pensa che il film in ordine cronologico è una legge e l'ordine in cui lo si vede è quello di quando è stato filmato. Il pubblico pensa che il film venga poi messo assieme con il nastro adesivo e come viene viene. Il pubblico non sa come l'EDITING funziona. Poi tutto ad un tratto si ritrova davanti ad opere come Memento e si domanda cosa sia quella cosa astrusa che ha permesso al film di essere così geniale et particolare et originale, ma il bello è che ne è allegramente inconsapevole di questo e lo riconduce magari ad un grossolano errore o ad un impreciso gusto dell'orrido. Ovviamente montaggio di questo tipo sono funzionali alla narrazione e mirati all'immedesimazione nel protagonista perciò è ovvio che altri casi uguali a memento non sono sorti nella storia del cinema, comunque dire che un montaggio del genere non è più stato usato dopo il film di Nolan è indice di enorme incompetenza.
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fra007
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martedì 23 novembre 2010
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niente di che
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tutte queste stelle tipo notte di san lorenzo.. per cosa. mha.. diciamo che si.. è interessante la storia dello smemorato, le scene che partono dalla fine e dopo vedi 'inizio.. ma per TUTTO il film!! roba da diventare scemi..
ed infatti non mi pare abbiano più fatto cose del genere. questo tipo di montaggio non ha rivoluzionato un bel niente.
detto questo film non gradevole, finale.. bho
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the man of steel
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martedì 9 novembre 2010
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rivoluzionario
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Di sicuro non il migliore di Nolan ma qui il suo stile personalissimo, che si conserva fino ad oggi, si riconosce già. Guy Pearce è il Leonard Shelby perfetto per un film che ha il suo punto di forza nel montaggio al servizio di una trama non semplicissima ma comunque comprensibile ed funzionale alla regia. Stupende certe scene e lo stile con cui sono girate. L'immedesimazione nel protagonista è massima.
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jayan
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lunedì 8 novembre 2010
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contorto, geniale, da incubo
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Film molto originale, dalla sceneggiatura contorta, tipo puzzle, come se l'autore avesse prima scritto la trama, poi ne avesse fatto tanti pezzettini e messi lì alla rinfusa, facendo continui flashback e forward, e ripetizioni delle stesse scene. Il finale poi non chiarisce nulla. Ma è proprio questa l'originalità del film: è come vedere a cinema un incubo, l'incubo di se stesso che, a causa della perdita della memoria in seguito a un incidente - l'assassinio della propria moglie - cerca l'assassinio per vendicarsi uccidendolo... anche se l'assassinio avverrà alla fine del film, di fatto è avvenuto all'inizio, ma il protagonista l'ha dimenticato... così tante altre scene, prima avanti e poi dietro.
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Film molto originale, dalla sceneggiatura contorta, tipo puzzle, come se l'autore avesse prima scritto la trama, poi ne avesse fatto tanti pezzettini e messi lì alla rinfusa, facendo continui flashback e forward, e ripetizioni delle stesse scene. Il finale poi non chiarisce nulla. Ma è proprio questa l'originalità del film: è come vedere a cinema un incubo, l'incubo di se stesso che, a causa della perdita della memoria in seguito a un incidente - l'assassinio della propria moglie - cerca l'assassinio per vendicarsi uccidendolo... anche se l'assassinio avverrà alla fine del film, di fatto è avvenuto all'inizio, ma il protagonista l'ha dimenticato... così tante altre scene, prima avanti e poi dietro... mettendo alla prova la pazienza dello spettatore, che rimane incollato allo schermo perché vuole sapere come andrà a finire... ma alla fine le cose saranno meno chiare che all'inizio. Il tipo di azione cinematografica è caratteristica dei sogni, in particolare degli incubi: il ripetersi delle azioni, l'apparire in modo confuso di certe scene e poi di altre, l'assenza della conseguenzialità delle azioni... Perché nella mente non c'è una vera e propria struttura, in particolare nella mente di chi ha perso la memoria, anche se in modo parziale. Le 4 stelle sono per la regia, la sceneggiatura, la fotografia e l'originalità del film. Non posso darne 5 perché alla fine il film risulta estenuante ed è molto probabile che si esca dal cinema con il mal di testa. Comunque Christofer Nolan è un grande regista.
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weach
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martedì 19 ottobre 2010
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una verità da negare
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Recensione “memento” de 19 ottobre 2010
Qualcosa di diverso!
Pensiamo ai titoli di testa girati al contrario,
ad un inizio con l’immagine di cadavere che sfuma sotto” l’effetto flou o sottofocus “del teleobbiettivo;poi le vedute dall’alto in bianco e nero , quasi fossero istantanee distaccate di un a realtà che trascende le persone ;
poi ancora il sottofondo di musiche opprimenti ed ossessive indizio di un percorso che porterebbe verso risposte da decriptare ;ancora l’uso ossessivo di una narrazione cromatica prima in bianco e nero poi a colori per dividere e confondere la riflessione del presente con il racconto in fleshback.
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Recensione “memento” de 19 ottobre 2010
Qualcosa di diverso!
Pensiamo ai titoli di testa girati al contrario,
ad un inizio con l’immagine di cadavere che sfuma sotto” l’effetto flou o sottofocus “del teleobbiettivo;poi le vedute dall’alto in bianco e nero , quasi fossero istantanee distaccate di un a realtà che trascende le persone ;
poi ancora il sottofondo di musiche opprimenti ed ossessive indizio di un percorso che porterebbe verso risposte da decriptare ;ancora l’uso ossessivo di una narrazione cromatica prima in bianco e nero poi a colori per dividere e confondere la riflessione del presente con il racconto in fleshback.
È la storia di Leonard scalfito in profondità da una grave malattia cerebrale che lo priva della memoria breve ; un protagonista che cerca e contemporaneamente nega un viaggio a ritroso nell’inconsapevole obiettivo di negare l’evidenza dei fatti.
Siamo in un limbo di non consapevolezza che serve per eludere anche i senso di colpa.
Il regista Christopher Nolan è originale , fantasioso , destabilizzante, con un movimento imprevedibile delle inquadrature alimenta alchimie sceniche , veri e propri giochi di prestigio con la cinepresa ; il talento coraggio di un regista ispirato e speciale traspare in tutta la sua evidenza .
E’ talento che è capace di confondere tutto anche il vero fluire della storia .
La struttura della storia non c’è poiché la vera storia è il protagonista che rincorre solo se stesso cercando di giustificarsi , negando l’evidenza con l’intento di cancellare un dolore .
Una memoria del passato dispersa che si aggrappa ad un istinto confuso per chiarire e confondere ; poi tatuaggi ovunque nel corpo di Leonard , uniche tracce sicure di un passato che non deve riaffiorare .
Parole veloci,agire d’istinto sono l’unico strumento di lettura di una verità che trasfigura..
Un thriller sorprendente ma per percepire tutto dovete vedere ed entrare nel messaggio cifrato che Christopher Nolan ci propone .
Complimenti, creativo coinvolgente .
Weach illuminati
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blacky
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lunedì 18 ottobre 2010
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ricorda di non dimenticare
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Memento è una storia che ha dell'incredibile e affascina proprio per questo. A rendere evidente questa caratteristica è la narrazione del film, che si contraddistingue subito per la sua originalità, qualità comune a tutti i film di Nolan. Badate mi riferivo allo sviluppo non alla storia, anche se in questo caso perfino la storia lo è: Leonard Shelby (Guy Pearce) cerca l'assassino che uccise sua moglie. è un uomo che non ha nulla da perdere, infatti a causa di un violento colpo provocato dallo stesso omicida che uccise sua moglie, Leonard ha perso anche la capacità di elaborare nuovi ricordi. Si tratta di un personaggio terribilmente tormentato, che cerca di condurre la sua vita (al limite del possibile) in un canale lineare basato sulla disciplina.
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Memento è una storia che ha dell'incredibile e affascina proprio per questo. A rendere evidente questa caratteristica è la narrazione del film, che si contraddistingue subito per la sua originalità, qualità comune a tutti i film di Nolan. Badate mi riferivo allo sviluppo non alla storia, anche se in questo caso perfino la storia lo è: Leonard Shelby (Guy Pearce) cerca l'assassino che uccise sua moglie. è un uomo che non ha nulla da perdere, infatti a causa di un violento colpo provocato dallo stesso omicida che uccise sua moglie, Leonard ha perso anche la capacità di elaborare nuovi ricordi. Si tratta di un personaggio terribilmente tormentato, che cerca di condurre la sua vita (al limite del possibile) in un canale lineare basato sulla disciplina. Questo è l'unico modo che ha per vendicarsi. Ovviamente tramite vari appunti che si annota e perfino alcuni tatuaggi, riesce più o meno a proseguire nelle sue indagini, ma rimane ugualmente una vita continuamente stretta dalla pressione e dallo stress che è inevitabile. Qui è il punto chiave e forse il successo del film: grazie ad una innovativa, per non dire rivoluzionaria, struttura narrativa, Nolan riesce a farci provare le stesse identiche sensazioni, timori e angosce del protagonista. Per questo, oltre che per le ottime interpretazioni, fotografia e musiche trovo obiettivamente che il film meriti 4 stelle piene. Invito il pubblico che deve ancora vederlo, quando lo avrà fatto: ricordi di non dimenticare, perchè è grazie a ottime sceneggiature come questa che si può creare un buon criterio di giudizio per i film.
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