pretore di lodi
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lunedì 18 giugno 2012
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film-testamento, ma non un capolavoro
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E' amaro dirlo, ma Kubrick (sicuramente un maestro del cinema) ha dedicato i suoi ultimi dieci anni di vita ad un film riuscito a metà. I suoi due errori più gravi sono stati l'aver utilizzato una sceneggiatura prolissa e verbosa, dove la maggior parte degli avvenimenti non sono descritti dalle immagini ma raccontati nei dialoghi (i flashback sarebbero stati una soluzione forse troppo facile, ma preferibile) e il non aver conservato l'ambiguità del racconto (l'orgia a cui ha assisitto il protagonista è un sogno,la realtà o una messinscena? Schnitzler lascia giustamente la risposta al lettore, mentre la spiegazione logica che Kubrick cerca di dare risulta insoddisfacente). La mano di Kubrick si avverte nell'inquietante scena dell'orgia, che mostra la perversione senza cadere nel pornografico.
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E' amaro dirlo, ma Kubrick (sicuramente un maestro del cinema) ha dedicato i suoi ultimi dieci anni di vita ad un film riuscito a metà. I suoi due errori più gravi sono stati l'aver utilizzato una sceneggiatura prolissa e verbosa, dove la maggior parte degli avvenimenti non sono descritti dalle immagini ma raccontati nei dialoghi (i flashback sarebbero stati una soluzione forse troppo facile, ma preferibile) e il non aver conservato l'ambiguità del racconto (l'orgia a cui ha assisitto il protagonista è un sogno,la realtà o una messinscena? Schnitzler lascia giustamente la risposta al lettore, mentre la spiegazione logica che Kubrick cerca di dare risulta insoddisfacente). La mano di Kubrick si avverte nell'inquietante scena dell'orgia, che mostra la perversione senza cadere nel pornografico. Da notare anche che, dopo tanti film nichilistici, qui il regista (nella vita felicemente sposato) mostri almeno un valore positivo : l'amore coniugale.
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paolo 67
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lunedì 28 maggio 2012
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kubrick all'ennesima potenza
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Chi può fare un film mitico ancora prima di uscire? Il film è una storia d'amore, parla di vita familiare. Kubrick è un moralista, ma di immensa onestà intellettuale, capace di portare una sfida alle stesse idee di moralità. La recitazione della affascinante Kidman, di grande intensità, è una delle cose che rende EYES WIDE SHUT forse il film più positivo del regista. Elegante, inquietante, stimolante, irrita o entusiasma secondo i gusti come le prime opere di Godard (specie la straordinaria versione originale de IL DISPREZZO, coll'uso pop dei colori), a conferma dello sperimentalismo a cui Kubrick non ha mai rinunciato: un film ricchissimo.
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Chi può fare un film mitico ancora prima di uscire? Il film è una storia d'amore, parla di vita familiare. Kubrick è un moralista, ma di immensa onestà intellettuale, capace di portare una sfida alle stesse idee di moralità. La recitazione della affascinante Kidman, di grande intensità, è una delle cose che rende EYES WIDE SHUT forse il film più positivo del regista. Elegante, inquietante, stimolante, irrita o entusiasma secondo i gusti come le prime opere di Godard (specie la straordinaria versione originale de IL DISPREZZO, coll'uso pop dei colori), a conferma dello sperimentalismo a cui Kubrick non ha mai rinunciato: un film ricchissimo. Da vecchia volpe sofisticata della fotografia egli sfoggia un incredibile virtuosismo estetico nell'uso dei colori, forti, potenti, eppur naturali, e trasfigura la realtà attraverso l'onirismo del cinema nell'ambiguità del sogno. Lungo, ma non noioso, estremamente intellettuale eppure piacevole e divertente, anche commerciale (saggiamente Kubrick sceglie delle star), Kubrick cammina sul filo del rasoio tra tragedia e ridicolo e presenta anche (a conferma della conflittuale ma mai rinnegata parentela umana e artistica del regista colla vecchia mitteleuropa) risvolti di pompa, oltre alla solita corrosiva satira. Ancora una volta con Kubrick lo spettatore è invitato a un viaggio nel suo profondo animale. Come Hitchcock Kubrick vedeva l'uomo come un depravato. Qualcosa richiama l'atmosfera di SHINING. Come quest'ultimo, richiede certo più di una visione per essere pienamente apprezzato.
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toty bottalla
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mercoledì 2 maggio 2012
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la perversione dell'anima!
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Quello che dice alice al marito bill, in uno dei dialoghi più interessanti del film, è la verità assoluta, la mente di una donna può nascondere segreti, desideri e passioni assolutamente impercettibili. Il film, estremamente lungo, ha dei ritmi lenti come il montaggio, tom cruise mi sembra palesemente inadeguato per il ruolo del dott. harford, mentre la kidman interpreta il ruolo con disinvoltura, storia un po' forzata ma infondo credibile. Saluti.
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paolo 67
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lunedì 23 aprile 2012
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l'altra faccia
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Uno dei motivi del fascino di questo film è la sua ambiguità. Come in tutta la sua opera, Kubrick perturba lo spettatore fornendogli più o meno subliminalmente immagini confondenti o contraddittorie, e anche beffarde stranezze in cui si può avvertire (come facevano Beethoven e Bach) una specie di risata nello scherzo di un genio. Come in 2001 e SHINING Kubrick attraversa gli ambienti e le situazioni mostrando che tutto è doppio: anche la seduzione appare nella sua ambiguità (conquista o cattura?). EYES WIDE SHUT è una nuova odissea che diventa viaggio interiore, una riflessione morale e un altro invito a rinnovare l'esperienza della visione.
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Uno dei motivi del fascino di questo film è la sua ambiguità. Come in tutta la sua opera, Kubrick perturba lo spettatore fornendogli più o meno subliminalmente immagini confondenti o contraddittorie, e anche beffarde stranezze in cui si può avvertire (come facevano Beethoven e Bach) una specie di risata nello scherzo di un genio. Come in 2001 e SHINING Kubrick attraversa gli ambienti e le situazioni mostrando che tutto è doppio: anche la seduzione appare nella sua ambiguità (conquista o cattura?). EYES WIDE SHUT è una nuova odissea che diventa viaggio interiore, una riflessione morale e un altro invito a rinnovare l'esperienza della visione. Al film sembrano addirsi due aforismi di Nietzsche: “La verità dà più soddisfazione nel desiderarla che nel possederla” e “Quello che non uccide, fortifica”.
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paolo 67
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martedì 3 aprile 2012
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per uno sguardo nuovo
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Il film è figurativamente straordinario, una vera galleria pittorica (particolarmente squisita quella dell'orgia). Un film sofisticato sotto ogni aspetto, che richiede parecchie visioni (come del resto ogni film di Kubrick). Kubrick mostra i percorsi dell'erotismo, e pur autorizzando una interpretazione conservatrice non prende però chiaramente posizione, non si chiude in una difesa dell'istituzione matrimoniale ma ne mostra piuttosto la necessità per mantenerla in vita di conoscere i meccanismi psicologici che in qualche modo la determinano e la strutturano. Per Kubrick anche nel rapporto di coppia esiste una componente di antagonismo (anche quando non si risolve in senso negativo e distruttivo come in SHINING) che in linea di principio occorre riconoscere e a cui in qualche modo allude la presenza di due racchette da tennis nell'inquadratura durante i titoli di testa.
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Il film è figurativamente straordinario, una vera galleria pittorica (particolarmente squisita quella dell'orgia). Un film sofisticato sotto ogni aspetto, che richiede parecchie visioni (come del resto ogni film di Kubrick). Kubrick mostra i percorsi dell'erotismo, e pur autorizzando una interpretazione conservatrice non prende però chiaramente posizione, non si chiude in una difesa dell'istituzione matrimoniale ma ne mostra piuttosto la necessità per mantenerla in vita di conoscere i meccanismi psicologici che in qualche modo la determinano e la strutturano. Per Kubrick anche nel rapporto di coppia esiste una componente di antagonismo (anche quando non si risolve in senso negativo e distruttivo come in SHINING) che in linea di principio occorre riconoscere e a cui in qualche modo allude la presenza di due racchette da tennis nell'inquadratura durante i titoli di testa. In EYES WIDE SHUT, ribaltando le interpretazioni misogine della sua opera la donna appare l'essere decisivo (ma era già in LOLITA e In BARRY LYNDON dove Lady Lyndon era chiaramente superiore al marito). Come in ogni suo film Kubrick chiama a un rinnovamento dell'esperienza della visione, oltre l'essere soggetto passivo delle immagini, verso una nuova esperienza e consapevolezza intellettuale.
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brando fioravanti
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venerdì 30 marzo 2012
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un sogno non è mai solo un sogno
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Un medico viene introdotto casualmente in una festa che si trsforma in una vera orgia. Pur non partecipando ai rapporti sessuali riscopre dei desideri che aveva represso col matrimonio. La vita coniugale si complica decisamente. Anche non tradento ci si rende conto che è impossibile non provare desiderio per un altra persona. Un sogno non è mai solo un sogno, in esso vengono reppresentate delle parti incoscie che il nostro stile di vita ci costringe a reprimere. La fantasia delle persone sono tante ma siamo costretti a una vita dura e materiale, bisogna imparare a convivere con i desideri inrealizzaili. l'unica soluzione che propone la moglie e di fare sesso al più presto.
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Un medico viene introdotto casualmente in una festa che si trsforma in una vera orgia. Pur non partecipando ai rapporti sessuali riscopre dei desideri che aveva represso col matrimonio. La vita coniugale si complica decisamente. Anche non tradento ci si rende conto che è impossibile non provare desiderio per un altra persona. Un sogno non è mai solo un sogno, in esso vengono reppresentate delle parti incoscie che il nostro stile di vita ci costringe a reprimere. La fantasia delle persone sono tante ma siamo costretti a una vita dura e materiale, bisogna imparare a convivere con i desideri inrealizzaili. l'unica soluzione che propone la moglie e di fare sesso al più presto.
Kidman bravissima, Cruise al suo primo film d'autore se la cava bene. Regia perfetta.
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paolo 67
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domenica 18 marzo 2012
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leggere la storia dentro di noi
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Ancora una volta Kubrick ci mette in collegamento con l'oltretomba (BARRY LYNDON, SHINING). L'equivalenza metafisica tra sesso e morte Kubrick la fece già con LOLITA (cosa c'è di più scandaloso?). Che siamo sull'orlo dell'abisso, il regista lo ha raccontato con 2001(oltre che con SHINING). La scena rituale annulla il tempo (ripetizione) e lo spazio (la maschera, differenza dentro/fuori), la differenza tra realtà e fantasia, tra vita e morte. E' il regno dell'ambiguità, del peccato e del mistero. Si annulla l'identità (o meglio, la si identifica con quella collettiva), principio della nostra civiltà, affiora lo spirito panico e un'incombente violenza di sangue (come quegli antichi riti pagani che culminavano col sacrificio di una vergine).
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Ancora una volta Kubrick ci mette in collegamento con l'oltretomba (BARRY LYNDON, SHINING). L'equivalenza metafisica tra sesso e morte Kubrick la fece già con LOLITA (cosa c'è di più scandaloso?). Che siamo sull'orlo dell'abisso, il regista lo ha raccontato con 2001(oltre che con SHINING). La scena rituale annulla il tempo (ripetizione) e lo spazio (la maschera, differenza dentro/fuori), la differenza tra realtà e fantasia, tra vita e morte. E' il regno dell'ambiguità, del peccato e del mistero. Si annulla l'identità (o meglio, la si identifica con quella collettiva), principio della nostra civiltà, affiora lo spirito panico e un'incombente violenza di sangue (come quegli antichi riti pagani che culminavano col sacrificio di una vergine). Il rito ha dello spettrale e del meccanico, è una nostra proiezione (come il depravato, dissoluto Quilty in LOLITA era la proiezione meccanica del subconscio di Humbert) colta sulla linea di demarcazione tra l'inconscio e il cosciente, dove viaggia Kubrick.
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il cinefilo
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martedì 14 febbraio 2012
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il testamento cinematografico di kubrick
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Domanda n.1:la logica misteriosa del sogno nell'essere umano,in EYES WIDE SHUT(in italiano:occhi chiusi aperti)è subordinata alla realtà del sesso oppure,viceversa,il tunnel dell'erotismo è narrativamente"subordinato"alla descrizione di una"realtà"(quella della coppia William/Cruise e Alice/Kidman)quantomeno poco reale e molto immaginaria?.
Domanda n.2:realtà e immaginazione(attenzione:il secondo quesito non coincide con il primo)si mescolano insieme?se sì viene da chiedermi il perchè e quale fosse la meta ambita da Kubrick e l'altro sceneggiatore F.
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Domanda n.1:la logica misteriosa del sogno nell'essere umano,in EYES WIDE SHUT(in italiano:occhi chiusi aperti)è subordinata alla realtà del sesso oppure,viceversa,il tunnel dell'erotismo è narrativamente"subordinato"alla descrizione di una"realtà"(quella della coppia William/Cruise e Alice/Kidman)quantomeno poco reale e molto immaginaria?.
Domanda n.2:realtà e immaginazione(attenzione:il secondo quesito non coincide con il primo)si mescolano insieme?se sì viene da chiedermi il perchè e quale fosse la meta ambita da Kubrick e l'altro sceneggiatore F.Raphael,basandosi su un romanzo di Arthur Schnitzler intitolato Doppio sogno.
Domanda n.3:un montaggio di impronta visivamente onirica(comunque esteticamente meraviglioso)è,effettivamente,la strada migliore per riflettere,e far riflettere lo spettatore,sulle grandi"questioni biologiche"delle relazioni di coppia,all'interno della società civile e nel mondo?ammesso e non automaticamente concesso che fosse proprio questo l'intento.
Domanda n.4:l'intera sequenza dell'orgia nella villa,senza dubbio la più potente visualizzazione erotica impostata da Kubrick,in cui tutti mascherano la loro identità cosa vuol rappresentare,in definitiva?ha un significato ben preciso o è soltanto(?)uno dei più alti esempi di virtuosismo stilistico degli anni 90'?.
L'ultimo capolavoro(?)del vecchio Stanley lancia domande senza fornire risposte ma la sua innegabile bellezza sta proprio qua:fotografare l'umana sessualità in una cornice,infine,di puro mistero:mistero del corpo?dell'anima?dei gesti?o di tutte e tre le cose insieme?difficile a dirsi.
L'unica cosa su cui sono assolutamente certo è la bravura di Nicole Kidman che,è la mia modesta opinione,non raggiungerà mai più simili vette di svariate sfumature psicologiche e sensuali.
Una curiosità:pare che l'uomo mascherato all'interno della villa che,infine,interroga il dottor William sulla sua presenza fosse stato interpretato dall'assistente del regista.
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tiamaster
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domenica 15 gennaio 2012
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kubrickiano e psichedelico
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La perfezione cinematografica esiste:stanley lubrico e' stato senza dubbio uno dei piu' grandi registi mai vissuti,e questo film,come i suoi predecessori,e' un capolavoro.FIlm mai chiaro e mai leggero,pieno di immagini dal valore simbolico,esse widw shuttle non e' un film,come 2001 dello stesso kubrick e' un viaggio psicologico che non inizia e non si conclude,psichedelico e visionario,con scenografie che danno un atmosfera di irrealta'.Solo al
A portata di pochi.La colonna sonora e' inconfondibile.FIlm testamento di un mostro sacro del cinema.
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paolo 67
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giovedì 15 dicembre 2011
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fidelio 1999
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L'amore di Kubrick per Beethoven dimostra una similitudine con la rigorosa moralità di quel genio attraverso un'appassionata esaltazione della libertà dell'amore (che significa anche rinuncia e sacrificio) rispetto alla schiavitù del male e del peccato (e il suo riflesso politico del sistema tirannico). Kubrick continua l'opera dei grandi moralisti del passato cercando di mantenersi fermo e lucido di fronte alle tenebre, all'abisso, alla desolazione, come Beethoven esprimeva nelle sue sinfonie l'imperativo morale -di derivazione Kantiana- di piegare le cieche forze del fato attraverso la ragione. "Eyes wide shut" rappresenta come e meglio di tutti i film precedenti la filosofia di Kubrick: per imparare a guardare, per capire i veri valori della vita bisogna passare attraverso lo smarrimento(un tema simile a quello de "La dolce vita" e il "Satyricon" di Fellini, di cui in fondo questo film rappresenta una versione), per prendere coscienza e comprendere più a fondo la verità.
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L'amore di Kubrick per Beethoven dimostra una similitudine con la rigorosa moralità di quel genio attraverso un'appassionata esaltazione della libertà dell'amore (che significa anche rinuncia e sacrificio) rispetto alla schiavitù del male e del peccato (e il suo riflesso politico del sistema tirannico). Kubrick continua l'opera dei grandi moralisti del passato cercando di mantenersi fermo e lucido di fronte alle tenebre, all'abisso, alla desolazione, come Beethoven esprimeva nelle sue sinfonie l'imperativo morale -di derivazione Kantiana- di piegare le cieche forze del fato attraverso la ragione. "Eyes wide shut" rappresenta come e meglio di tutti i film precedenti la filosofia di Kubrick: per imparare a guardare, per capire i veri valori della vita bisogna passare attraverso lo smarrimento(un tema simile a quello de "La dolce vita" e il "Satyricon" di Fellini, di cui in fondo questo film rappresenta una versione), per prendere coscienza e comprendere più a fondo la verità. La scena dell'orgia, come ha rivelato il cosceneggiatore Frederic Raphael,è parzialmente ispirata a una festa organizzata in Vaticano da Cesare Borgia (a cui erano presenti la sorella Lucrezia e suo padre, papa Alessandro VI,) il 31 ottobre 1501 (dissolutezze denunciate all'epoca da Girolamo Savonarola e raccontate da Walerian Borowczyk nel quarto episodio dei "Racconti immorali"). Ma è anche un'allegoria che si presta a molte interpretazioni, che conoscendo Kubrick vanno oltre le convenzionali letture politiche su cui puntualmente si discute da più di dieci anni: essa, in quanto proiezione dell'inconscio, è senza tempo e luogo, storicamente indefinita. Certamente vi si possono riconoscere antichi rituali pagani, la magia e il mito, oltre a una nuova messa in causa di Kubrick dello spettacolo (e della stessa pornografia) e della sua funzione rituale. Il protagonista (e lo spettatore) in un viaggio ai propri inferi si trova di fronte al mistero, come le scimmie nel prologo di "2001" e l'astronauta prima della rinascita (sotto forma, riproposta in chiava metafisica e universale, dell'esito di quell'atto richiesto dalla moglie nella parola finale). Come in Fellini, lo sguardo di Kubrick sulla volgarità e l'abominio di un mondo in cui tutto si disfa è atterrito e sgomento: anche le lolite sono inquietanti, comunicano un senso di orrore, hanno qualcosa di pietrificato, la bellezza seriale (allusione moralistica che già compariva in "Lolita", col campeggio delle ragazze in qualche modo "oggetti" a disposizione) di bambole di porcellana. In un film denso quant'altri mai a livello cromatico, a esprimere nel colore puro il piacere ludico, polo opposto e faccia nascosta della concettualità con cui costituisce l'unità dell'opera kubrickiana, si nota la diffusione del rosso , che non è solo il colore del peccato, ma anche quello del sangue (simbolo metafisico e scandaloso -in quanto quello che doveva restare "dentro"- centrale in "Shining"), e un riferimento alla bandiera degli Stati Uniti d'America, il paese natale e culturale di Kubrick nonostante l'esilio volontario da tanti anni e in cui nonostante le critiche e le disapprovazioni non aveva smesso di credere.
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