queen251
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martedì 7 agosto 2012
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eyes wide shut...
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Nicole Kidman in una delle sue prove più sensuali e provocanti. Bravissimo Tom Cruise. Ho letto alcune cose di Arthur Schnitzier: non è nuovo al tema del sesso ed alle sue implicazioni nella vita reale. Un film che mi ha turbato. Stanley Kubrik mette in castigo coloro che scindono in maniera netta il sogno dalla realtà. Il desiderio sessuale affiora di continuo. Bella e significativa la sequenza in cui Alice racconta a Bill di aver sognato un ufficiale della marina e di aver ardentemente desiderato, anche a costo di perdere marito e figlia, di essere sua.
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andyflash77
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lunedì 30 luglio 2012
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kubrick saluta il cinema con un film modesto
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“Eyes Wide Shut” purtroppo, è soprattutto ricordato per essere l'ultimo lavoro di Stanley Kubrick, il quale sarà per sempre annoverato come uno dei più grandi maestri della storia del cinema. E come ogni suo film, ha suscitato varie polemiche e controversie, dividendo così ancora una volta pubblico e critica. In molti lo hanno ingustamente sdegnato, definendolo una 'macchia' della sua carriera. Io invece, ritengo che la sua ultima opera non abbia nulla da invidiare alle precedenti.
La storia, ispirata al romanzo “Doppio sogno” di Arthur Schnitzler, racconta le avventure del giovane dottore Bill Harford (Tom Cruise) e di sua moglie Alice (Nicole Kidman).
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“Eyes Wide Shut” purtroppo, è soprattutto ricordato per essere l'ultimo lavoro di Stanley Kubrick, il quale sarà per sempre annoverato come uno dei più grandi maestri della storia del cinema. E come ogni suo film, ha suscitato varie polemiche e controversie, dividendo così ancora una volta pubblico e critica. In molti lo hanno ingustamente sdegnato, definendolo una 'macchia' della sua carriera. Io invece, ritengo che la sua ultima opera non abbia nulla da invidiare alle precedenti.
La storia, ispirata al romanzo “Doppio sogno” di Arthur Schnitzler, racconta le avventure del giovane dottore Bill Harford (Tom Cruise) e di sua moglie Alice (Nicole Kidman). Un’inaspettata confessione, porterà il protagonista ad intraprendere un viaggio insito di misteri e di pericoli. Ma cosa è reale? E cosa invece è solo frutto della sua fantasia? Con Eyes Wide Shut, ci viene presentato un sofisticato dramma psicologico, che cerca di descrivere i molti aspetti della vita coniugale attraverso l’ossessione di un uomo che ha perso tutte le sue certezze riguardo il proprio matrimonio. Sullo sfondo, l’ambiguità e l’ipocrisia di una città ormai desolata.
Per procedere all’analisi del film, mi sembra più che giusto cominciare proprio dalla tematica principale: il sesso. Non è la prima volta che Kubrick ne parla (basti pensare al “Dr. Stranamore”), ma stavolta ce ne mostra tutti gli aspetti. Infatti, non ci mostra solo il sesso come parte integrante del matrimonio (il ritorno dalla festa), ma ce ne mostra anche gli aspetti più ambigui e pericolosi. Dopo aver litigato con la moglie, Bill fa la conoscenza di una giovane prostituta, con la quale ha intenzione di tradire Alice. Il caso vuole però, che una telefonata faccia cambiare idea al giovane medico, e solo alla fine scoprirà di aver fatto la cosa giusta (la ragazza infatti risulterà essere sieropositiva all'HIV). Questo è il lato pericoloso, mentre il lato scabroso invece, ci viene mostrato in due occasioni. La prima (non in ordine cronologico) è sicuramente la scena in cui Bill riconsegna i suoi costumi al negoziante slavo. Infatti quest'ultimo, dopo aver sorpreso la figlia con due asiatici la sera prima, invece di chiamare la polizia decide di fare un compromesso, ed offre sua figlia persino a Bill (in cambio di soldi). Questo comportamento - osceno, ma soprattutto ipocrita - può essere ricollegato alla donna col padre deceduto che dichiara apertamente il suo amore al dottore, e che cerca di ricomporsi quando rincasa il marito. In fondo, nella società di oggi, l'ipocrisia è diffusa ovunque. Ma le scene ambientate nella villa sono sicuramente il fulcro del film. Qui il sesso è privo di sentimenti, e viene magistralmente filmato in un modo a dir poco macchinoso e senza ‘amore’. Lo scopo però, non è quello di creare una pellicola pornografica; anzi, ci viene mostrato come può essere povero e consumato il sesso, se inteso come una giostra di movimenti priva di affetto.
Sicuramente il film è anche ricolmo di una forte ambiguità; a cominciare dalla contraddizione del titolo, la cui traduzione sarebbe ‘occhi spalancati, ma chiusi’. Ma in fondo, tutti i personaggi sono caratterizzati in modo ambiguo. Gli uomini mascherati della villa, l’amico di famiglia Victor (ottima l’intepretazione di Sidney Pollack), ma anche gli stessi protagonisti, con i loro sguardi e i loro atteggiamenti. Basti pensare ad Alice, interpretata da Nicole Kidman, la quale viene abilmente ripresa in tutta la sua fastosità. La sua interpretazione raggiunge l'apice nella scena in cui racconta al marito il proprio sogno, nel quale si vergogna di ciò che ha fatto, e viene persino derisa dall'uomo con cui voleva compiere il tradimento. E nel sogno inizia a provare disprezzo per suo marito (incolpandolo forse ingiustamente), e si arrende alla sua vergogna lasciandosi trattare come uno squallido oggetto, sia da quell'uomo (che simboleggia forse il rimpianto passato?), sia da tanti altri uomini di natura sconosciuta. Tutto pur di deridere l'unica persona che tiene veramente a lei.
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pretore di lodi
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lunedì 18 giugno 2012
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film-testamento, ma non un capolavoro
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E' amaro dirlo, ma Kubrick (sicuramente un maestro del cinema) ha dedicato i suoi ultimi dieci anni di vita ad un film riuscito a metà. I suoi due errori più gravi sono stati l'aver utilizzato una sceneggiatura prolissa e verbosa, dove la maggior parte degli avvenimenti non sono descritti dalle immagini ma raccontati nei dialoghi (i flashback sarebbero stati una soluzione forse troppo facile, ma preferibile) e il non aver conservato l'ambiguità del racconto (l'orgia a cui ha assisitto il protagonista è un sogno,la realtà o una messinscena? Schnitzler lascia giustamente la risposta al lettore, mentre la spiegazione logica che Kubrick cerca di dare risulta insoddisfacente). La mano di Kubrick si avverte nell'inquietante scena dell'orgia, che mostra la perversione senza cadere nel pornografico.
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E' amaro dirlo, ma Kubrick (sicuramente un maestro del cinema) ha dedicato i suoi ultimi dieci anni di vita ad un film riuscito a metà. I suoi due errori più gravi sono stati l'aver utilizzato una sceneggiatura prolissa e verbosa, dove la maggior parte degli avvenimenti non sono descritti dalle immagini ma raccontati nei dialoghi (i flashback sarebbero stati una soluzione forse troppo facile, ma preferibile) e il non aver conservato l'ambiguità del racconto (l'orgia a cui ha assisitto il protagonista è un sogno,la realtà o una messinscena? Schnitzler lascia giustamente la risposta al lettore, mentre la spiegazione logica che Kubrick cerca di dare risulta insoddisfacente). La mano di Kubrick si avverte nell'inquietante scena dell'orgia, che mostra la perversione senza cadere nel pornografico. Da notare anche che, dopo tanti film nichilistici, qui il regista (nella vita felicemente sposato) mostri almeno un valore positivo : l'amore coniugale.
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paolo 67
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lunedì 28 maggio 2012
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kubrick all'ennesima potenza
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Chi può fare un film mitico ancora prima di uscire? Il film è una storia d'amore, parla di vita familiare. Kubrick è un moralista, ma di immensa onestà intellettuale, capace di portare una sfida alle stesse idee di moralità. La recitazione della affascinante Kidman, di grande intensità, è una delle cose che rende EYES WIDE SHUT forse il film più positivo del regista. Elegante, inquietante, stimolante, irrita o entusiasma secondo i gusti come le prime opere di Godard (specie la straordinaria versione originale de IL DISPREZZO, coll'uso pop dei colori), a conferma dello sperimentalismo a cui Kubrick non ha mai rinunciato: un film ricchissimo.
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Chi può fare un film mitico ancora prima di uscire? Il film è una storia d'amore, parla di vita familiare. Kubrick è un moralista, ma di immensa onestà intellettuale, capace di portare una sfida alle stesse idee di moralità. La recitazione della affascinante Kidman, di grande intensità, è una delle cose che rende EYES WIDE SHUT forse il film più positivo del regista. Elegante, inquietante, stimolante, irrita o entusiasma secondo i gusti come le prime opere di Godard (specie la straordinaria versione originale de IL DISPREZZO, coll'uso pop dei colori), a conferma dello sperimentalismo a cui Kubrick non ha mai rinunciato: un film ricchissimo. Da vecchia volpe sofisticata della fotografia egli sfoggia un incredibile virtuosismo estetico nell'uso dei colori, forti, potenti, eppur naturali, e trasfigura la realtà attraverso l'onirismo del cinema nell'ambiguità del sogno. Lungo, ma non noioso, estremamente intellettuale eppure piacevole e divertente, anche commerciale (saggiamente Kubrick sceglie delle star), Kubrick cammina sul filo del rasoio tra tragedia e ridicolo e presenta anche (a conferma della conflittuale ma mai rinnegata parentela umana e artistica del regista colla vecchia mitteleuropa) risvolti di pompa, oltre alla solita corrosiva satira. Ancora una volta con Kubrick lo spettatore è invitato a un viaggio nel suo profondo animale. Come Hitchcock Kubrick vedeva l'uomo come un depravato. Qualcosa richiama l'atmosfera di SHINING. Come quest'ultimo, richiede certo più di una visione per essere pienamente apprezzato.
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toty bottalla
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mercoledì 2 maggio 2012
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la perversione dell'anima!
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Quello che dice alice al marito bill, in uno dei dialoghi più interessanti del film, è la verità assoluta, la mente di una donna può nascondere segreti, desideri e passioni assolutamente impercettibili. Il film, estremamente lungo, ha dei ritmi lenti come il montaggio, tom cruise mi sembra palesemente inadeguato per il ruolo del dott. harford, mentre la kidman interpreta il ruolo con disinvoltura, storia un po' forzata ma infondo credibile. Saluti.
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paolo 67
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lunedì 23 aprile 2012
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l'altra faccia
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Uno dei motivi del fascino di questo film è la sua ambiguità. Come in tutta la sua opera, Kubrick perturba lo spettatore fornendogli più o meno subliminalmente immagini confondenti o contraddittorie, e anche beffarde stranezze in cui si può avvertire (come facevano Beethoven e Bach) una specie di risata nello scherzo di un genio. Come in 2001 e SHINING Kubrick attraversa gli ambienti e le situazioni mostrando che tutto è doppio: anche la seduzione appare nella sua ambiguità (conquista o cattura?). EYES WIDE SHUT è una nuova odissea che diventa viaggio interiore, una riflessione morale e un altro invito a rinnovare l'esperienza della visione.
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Uno dei motivi del fascino di questo film è la sua ambiguità. Come in tutta la sua opera, Kubrick perturba lo spettatore fornendogli più o meno subliminalmente immagini confondenti o contraddittorie, e anche beffarde stranezze in cui si può avvertire (come facevano Beethoven e Bach) una specie di risata nello scherzo di un genio. Come in 2001 e SHINING Kubrick attraversa gli ambienti e le situazioni mostrando che tutto è doppio: anche la seduzione appare nella sua ambiguità (conquista o cattura?). EYES WIDE SHUT è una nuova odissea che diventa viaggio interiore, una riflessione morale e un altro invito a rinnovare l'esperienza della visione. Al film sembrano addirsi due aforismi di Nietzsche: “La verità dà più soddisfazione nel desiderarla che nel possederla” e “Quello che non uccide, fortifica”.
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paolo 67
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martedì 3 aprile 2012
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per uno sguardo nuovo
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Il film è figurativamente straordinario, una vera galleria pittorica (particolarmente squisita quella dell'orgia). Un film sofisticato sotto ogni aspetto, che richiede parecchie visioni (come del resto ogni film di Kubrick). Kubrick mostra i percorsi dell'erotismo, e pur autorizzando una interpretazione conservatrice non prende però chiaramente posizione, non si chiude in una difesa dell'istituzione matrimoniale ma ne mostra piuttosto la necessità per mantenerla in vita di conoscere i meccanismi psicologici che in qualche modo la determinano e la strutturano. Per Kubrick anche nel rapporto di coppia esiste una componente di antagonismo (anche quando non si risolve in senso negativo e distruttivo come in SHINING) che in linea di principio occorre riconoscere e a cui in qualche modo allude la presenza di due racchette da tennis nell'inquadratura durante i titoli di testa.
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Il film è figurativamente straordinario, una vera galleria pittorica (particolarmente squisita quella dell'orgia). Un film sofisticato sotto ogni aspetto, che richiede parecchie visioni (come del resto ogni film di Kubrick). Kubrick mostra i percorsi dell'erotismo, e pur autorizzando una interpretazione conservatrice non prende però chiaramente posizione, non si chiude in una difesa dell'istituzione matrimoniale ma ne mostra piuttosto la necessità per mantenerla in vita di conoscere i meccanismi psicologici che in qualche modo la determinano e la strutturano. Per Kubrick anche nel rapporto di coppia esiste una componente di antagonismo (anche quando non si risolve in senso negativo e distruttivo come in SHINING) che in linea di principio occorre riconoscere e a cui in qualche modo allude la presenza di due racchette da tennis nell'inquadratura durante i titoli di testa. In EYES WIDE SHUT, ribaltando le interpretazioni misogine della sua opera la donna appare l'essere decisivo (ma era già in LOLITA e In BARRY LYNDON dove Lady Lyndon era chiaramente superiore al marito). Come in ogni suo film Kubrick chiama a un rinnovamento dell'esperienza della visione, oltre l'essere soggetto passivo delle immagini, verso una nuova esperienza e consapevolezza intellettuale.
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brando fioravanti
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venerdì 30 marzo 2012
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un sogno non è mai solo un sogno
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Un medico viene introdotto casualmente in una festa che si trsforma in una vera orgia. Pur non partecipando ai rapporti sessuali riscopre dei desideri che aveva represso col matrimonio. La vita coniugale si complica decisamente. Anche non tradento ci si rende conto che è impossibile non provare desiderio per un altra persona. Un sogno non è mai solo un sogno, in esso vengono reppresentate delle parti incoscie che il nostro stile di vita ci costringe a reprimere. La fantasia delle persone sono tante ma siamo costretti a una vita dura e materiale, bisogna imparare a convivere con i desideri inrealizzaili. l'unica soluzione che propone la moglie e di fare sesso al più presto.
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Un medico viene introdotto casualmente in una festa che si trsforma in una vera orgia. Pur non partecipando ai rapporti sessuali riscopre dei desideri che aveva represso col matrimonio. La vita coniugale si complica decisamente. Anche non tradento ci si rende conto che è impossibile non provare desiderio per un altra persona. Un sogno non è mai solo un sogno, in esso vengono reppresentate delle parti incoscie che il nostro stile di vita ci costringe a reprimere. La fantasia delle persone sono tante ma siamo costretti a una vita dura e materiale, bisogna imparare a convivere con i desideri inrealizzaili. l'unica soluzione che propone la moglie e di fare sesso al più presto.
Kidman bravissima, Cruise al suo primo film d'autore se la cava bene. Regia perfetta.
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paolo 67
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domenica 18 marzo 2012
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leggere la storia dentro di noi
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Ancora una volta Kubrick ci mette in collegamento con l'oltretomba (BARRY LYNDON, SHINING). L'equivalenza metafisica tra sesso e morte Kubrick la fece già con LOLITA (cosa c'è di più scandaloso?). Che siamo sull'orlo dell'abisso, il regista lo ha raccontato con 2001(oltre che con SHINING). La scena rituale annulla il tempo (ripetizione) e lo spazio (la maschera, differenza dentro/fuori), la differenza tra realtà e fantasia, tra vita e morte. E' il regno dell'ambiguità, del peccato e del mistero. Si annulla l'identità (o meglio, la si identifica con quella collettiva), principio della nostra civiltà, affiora lo spirito panico e un'incombente violenza di sangue (come quegli antichi riti pagani che culminavano col sacrificio di una vergine).
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Ancora una volta Kubrick ci mette in collegamento con l'oltretomba (BARRY LYNDON, SHINING). L'equivalenza metafisica tra sesso e morte Kubrick la fece già con LOLITA (cosa c'è di più scandaloso?). Che siamo sull'orlo dell'abisso, il regista lo ha raccontato con 2001(oltre che con SHINING). La scena rituale annulla il tempo (ripetizione) e lo spazio (la maschera, differenza dentro/fuori), la differenza tra realtà e fantasia, tra vita e morte. E' il regno dell'ambiguità, del peccato e del mistero. Si annulla l'identità (o meglio, la si identifica con quella collettiva), principio della nostra civiltà, affiora lo spirito panico e un'incombente violenza di sangue (come quegli antichi riti pagani che culminavano col sacrificio di una vergine). Il rito ha dello spettrale e del meccanico, è una nostra proiezione (come il depravato, dissoluto Quilty in LOLITA era la proiezione meccanica del subconscio di Humbert) colta sulla linea di demarcazione tra l'inconscio e il cosciente, dove viaggia Kubrick.
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il cinefilo
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martedì 14 febbraio 2012
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il testamento cinematografico di kubrick
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Domanda n.1:la logica misteriosa del sogno nell'essere umano,in EYES WIDE SHUT(in italiano:occhi chiusi aperti)è subordinata alla realtà del sesso oppure,viceversa,il tunnel dell'erotismo è narrativamente"subordinato"alla descrizione di una"realtà"(quella della coppia William/Cruise e Alice/Kidman)quantomeno poco reale e molto immaginaria?.
Domanda n.2:realtà e immaginazione(attenzione:il secondo quesito non coincide con il primo)si mescolano insieme?se sì viene da chiedermi il perchè e quale fosse la meta ambita da Kubrick e l'altro sceneggiatore F.
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Domanda n.1:la logica misteriosa del sogno nell'essere umano,in EYES WIDE SHUT(in italiano:occhi chiusi aperti)è subordinata alla realtà del sesso oppure,viceversa,il tunnel dell'erotismo è narrativamente"subordinato"alla descrizione di una"realtà"(quella della coppia William/Cruise e Alice/Kidman)quantomeno poco reale e molto immaginaria?.
Domanda n.2:realtà e immaginazione(attenzione:il secondo quesito non coincide con il primo)si mescolano insieme?se sì viene da chiedermi il perchè e quale fosse la meta ambita da Kubrick e l'altro sceneggiatore F.Raphael,basandosi su un romanzo di Arthur Schnitzler intitolato Doppio sogno.
Domanda n.3:un montaggio di impronta visivamente onirica(comunque esteticamente meraviglioso)è,effettivamente,la strada migliore per riflettere,e far riflettere lo spettatore,sulle grandi"questioni biologiche"delle relazioni di coppia,all'interno della società civile e nel mondo?ammesso e non automaticamente concesso che fosse proprio questo l'intento.
Domanda n.4:l'intera sequenza dell'orgia nella villa,senza dubbio la più potente visualizzazione erotica impostata da Kubrick,in cui tutti mascherano la loro identità cosa vuol rappresentare,in definitiva?ha un significato ben preciso o è soltanto(?)uno dei più alti esempi di virtuosismo stilistico degli anni 90'?.
L'ultimo capolavoro(?)del vecchio Stanley lancia domande senza fornire risposte ma la sua innegabile bellezza sta proprio qua:fotografare l'umana sessualità in una cornice,infine,di puro mistero:mistero del corpo?dell'anima?dei gesti?o di tutte e tre le cose insieme?difficile a dirsi.
L'unica cosa su cui sono assolutamente certo è la bravura di Nicole Kidman che,è la mia modesta opinione,non raggiungerà mai più simili vette di svariate sfumature psicologiche e sensuali.
Una curiosità:pare che l'uomo mascherato all'interno della villa che,infine,interroga il dottor William sulla sua presenza fosse stato interpretato dall'assistente del regista.
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