mr pink
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venerdì 3 giugno 2005
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il film più bello della storia del cinema
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"Nessun sogno è mai solamente un sogno". Occhi saldamente aperti per l'ultimo geniale capolavoro di Stanley Kubrick. Il film è un viaggio psico-sessuale dal quale si ritorna diversi da prima...
Occhi aperti:realtà
Occhi chiusi: sogno...
Tom cruise immerso nel sogno della famiglia felice e rispettabile, finalmente apre gli occhi e si rende conto che il suo rapporto è stato segnato da un possibile tradimento (o per lo meno immaginato) e scopre la veritsu come è il mondo realmente. Nella casa misteriosa si notano movimenti quasi meccanizzati e un disprezzo per la sessualità.
Vedete questo film... scoprite i significati nascosti.... è un capolavoro
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vedelia
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lunedì 1 dicembre 2003
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freud docet
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Film fortemente iconografico (la celebre scena dell'orgia sembra ricalcare gli affreschi del bordello di Pompei), di una perfezione formale quasi maniacale.
Freud docet: alla base del rapporto tra essere umano e società c'è il sesso. E proprio il sesso è il motore di tutta la vicenda narrata nel film, che comincia con una banale crisi matrimoniale per sfociare nel thriller in piena regola. Il sesso è anche l'organo risolutore della vicenda. Kubrich, che nella sua carriera ha trattato tutti i malesseri
dell'animo umano, ha concluso la sua opera trattando della presunta origine di tutti questi mali (?): il sesso.
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diego
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giovedì 25 aprile 2002
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l' ultimo capolavoro di stanley kubrick
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William Harford trascorre un’ esistenza normale, e rispecchia quindi ,per certi aspetti,l’ uomo comune.Bill ama davvero la moglie,e non cambierebbe la sua vita. Fare l’ amore con Alice è più piacere che desiderio per il corpo della consorte. Le sue convinzioni, le sue certezze vengono disturbate dalla confessione della moglie. Confessione che peraltro potrebbe essere del tutto falsa se pensiamo che mentre racconta, Alice è sotto l’ effetto della marijuana. Ma basta poco per far cadere Bill in uno stato di agitazione ossessiva. E non tanto paura di essere stato tradito, ma paura di una possibile deviazione esistenziale. Partecipare all' orgia, o anche fare l’ amore con la prostituta Domino avrebbe significato una particolare evasione dalla realtà quotidiana.
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William Harford trascorre un’ esistenza normale, e rispecchia quindi ,per certi aspetti,l’ uomo comune.Bill ama davvero la moglie,e non cambierebbe la sua vita. Fare l’ amore con Alice è più piacere che desiderio per il corpo della consorte. Le sue convinzioni, le sue certezze vengono disturbate dalla confessione della moglie. Confessione che peraltro potrebbe essere del tutto falsa se pensiamo che mentre racconta, Alice è sotto l’ effetto della marijuana. Ma basta poco per far cadere Bill in uno stato di agitazione ossessiva. E non tanto paura di essere stato tradito, ma paura di una possibile deviazione esistenziale. Partecipare all' orgia, o anche fare l’ amore con la prostituta Domino avrebbe significato una particolare evasione dalla realtà quotidiana. Il film, quindi, spiega sia l’ impossibilità del cambiamento,che la convenienza di rimanere quel che si è: proprio Bill,con il passar delle ore, si rende conto che la sua vita non “deve” cambiare. Più morte che sesso. Molto meno erotico di quanto ci si possa aspettare: i 64 secondi di orge ricordano infatti da vicino il “sesso meccanico” di Il Casanova di Federico Fellini. Mentre è invece la morte una delle protagoniste dirette del film. Ma il tutto non è una dichiarazione di rapporto eros-morte, ma la rappresentazione dei confini vita-morte. Le strade che portano alla morte sono diverse, e qui vengono raccontate in modo del tutto personale e geniale, fantasiosamente reale. Tematica evidente del film è il rapporto uomo-donna, marito-moglie. Si riallaccia un altro punto cardine del film: fino a che punto un sogno è solo un sogno? Ognuno può interpretare poi il sogno di Alice come meglio crede. Una cosa è certa: Bill trascorre una notte da incubo,mentre Alice sogna un incubo (piacevole?). E, entrambi, rimangono “puliti”.Nel senso che nessuno alla fin fine traditi. Nessuno ha tradito l’ altro, vero, ma non per questo il finale è positivo. Alice dice:“c’ è una cosa che dobbiamo fare quanto prima possibile. Scopare”. I dubbi e le certezze spazzate via hanno ridotto il rapporto ad uno stato che necessita urgentemente del sesso. E, attenzione: è stata ribaltata la situazione: inizialmente il sesso, per i due, era un atto abituale, mentre ora è diventato “necessario”. Il desiderio erotico marito-moglie era dapprima una prassi,mentre ora i sentimenti si sono dilatati, e del sesso invece non se ne può assolutamente fare a meno. Grandissimo capolavoro.
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mario
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martedì 13 novembre 2001
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la nuova odissea di kubrick
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Un viaggio straordinariamente riuscito nell'inconscio (soprattutto femminile), un film che lascia esterrefatti per come viene usata ancora da Kubrick la macchina da presa (non è una novità). Sinuosa, segue un imbambolato Tom Cruise, in una delle sue migliori performance nella sua odissea nella notte (o nella mente?), in cui incontra persone che rimarranno con lui, dentro di lui, dopo la rivelazione della consorte. Resta la curiosità di vedere se veramente questa fosse la versione finale pensata da Kubrick, ma anche questo è un altro incubo del Maestro, che forse proprio nel finale lascia aperta la porta della speranza. Se non proprio tutta la porta, almeno uno spiraglio. Meravigliosa (e bravissima) la Kidman.
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pietro
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giovedì 13 settembre 2001
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purtroppo, il testamento di kubrick è un fiasco...
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Io adoro Kubrick (è il mio regista preferito), ma questo film è una vera porcheria. E, quando l'ho visto, ho fatto fatica a non addormentarmi.
Anche i geni, talvolta sbagliano, e mi pare più corretto - intellettualmente - ammetterlo, piuttosto che incensare a tutti i costi quello che è stato, indubbiamente, uno dei grandissimi del cinema contemporaneo..
Giudizio: una stella (alla memoria)
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betti
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domenica 10 giugno 2001
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spento
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il film è poco chiaro in quanto, nonostante segua passo dopo passo il testo originale, ne altera il finale, fondamentale per comprendere e sentire a fondo il "messaggio" del film. molto più intenso e forte è il libro, da leggere assolutamente.
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bakunin
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martedì 29 maggio 2001
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la manifestazione del desiderio sessuale
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Il film si presenta come la manifestazione del desiderio sessuale in tutte le sue dimensioni (onirica e reale), senza tuttavia che esso venga soddisfatto. Emblematica la frase finale: "..dobbiamo assolutamente scopare!?!". Infatti in tutto il film i due protagonisti desiderano, per pulsioni proprie o per rivalsa nei confronti del partner, rapporti primordiali senza tuttavia averne alcuno. Tutto ciò nonostante una scena che vede sesso, satanismo e necrofilia imperare. Le atmosfere sono molto cupe e occulte e la cinepresa del regista sembra proprio evocare il mistero attraverso una ripresa molto rallentata, anche se curatissima dei particolari, che ci rimanda agli attracchi spaziali di 2001 Odissea nello spazio.
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Il film si presenta come la manifestazione del desiderio sessuale in tutte le sue dimensioni (onirica e reale), senza tuttavia che esso venga soddisfatto. Emblematica la frase finale: "..dobbiamo assolutamente scopare!?!". Infatti in tutto il film i due protagonisti desiderano, per pulsioni proprie o per rivalsa nei confronti del partner, rapporti primordiali senza tuttavia averne alcuno. Tutto ciò nonostante una scena che vede sesso, satanismo e necrofilia imperare. Le atmosfere sono molto cupe e occulte e la cinepresa del regista sembra proprio evocare il mistero attraverso una ripresa molto rallentata, anche se curatissima dei particolari, che ci rimanda agli attracchi spaziali di 2001 Odissea nello spazio. Ipercurata la colonna sonora che raggiunge, a mio avviso, melodie altissime nella pseudo-iniziazione satanica della mascherata attuata nella villa in stile neo rinascimentale (anche se sovraccarica di citazioni stilistiche). Film molto terreno senza nessuna citazione metafisica e senza nessuna morale di sottofondo: sembra che il regista voglia affermare come non ci siano per l'uomo opere meritorie degne del suo riscatto terreno e ultratereno. Esiste solo l'uomo ,il suo desiderio e la morte, concetti protestanti, direi luterani. Piu' che di presenza satanica, il film sembra insistere sull'assenza del divino che e' nell'uomo: esso è l'ultimo stadio di una stratificazione evolutiva di milioni di anni che vede riaffiorare con forza pulsioni carnali da pre-levitico.
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walter l.
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giovedì 26 aprile 2001
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l'ottimismo di un pessimista
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L'ultima opera di Kubrick è probabilmente il suo film più difficile e uno dei più angoscianti.In "Eyes wide shut",i temi principale non sono il sesso e l'erotismo ma l'impotenza e la morte:ogni pulsione erotica dei protagonisti,infatti,comporta tragiche consequenze (una morte,una malattia,una crisi familiare) e ogni desiderio non viene mai realizzato.Un film in bilico fra fantasia e realtà,diretto in modo freddo e oggettivo,percorso da un'angoscia profonda .Ma alla fine,l'angoscia si trasforma in un doloroso ottimismo,con la riconciliazione spirituale e,soprattutto,carnale ("Qual'è la cosa che va fatta immediatamente"chiede Tom Cruise,e Nicole Kidman risponde "Scopare!") dei due coniugi.Il "the end"più felice che abbia mai realizzato il grande maestro.
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mariano
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giovedì 26 aprile 2001
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gli occhi del maestro
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Ho atteso fortemente questo film e l'ho trovato tra i meno kubrickiani del maestro. Per vari motivi: 1) non vi è quasi traccia della sua ironia e del cinico distacco che contraddistingue le altre opere; ho colto anzi qualche sfumatura retorica di troppo, specie nel finale; 2) il protagonista, Cruise, non mi è parso all'altezza; è poco espressivo e incapace di rappresentare stati d'animo complessi. Meglio la Kidman; 3) il film non trasmette un messaggio chiaro.
A parte tutto questo, resta l'insuperabile capacità di inquietare, di intrigare con una regia avvolgente e curiosa; basti citare la scena del rituale satanico, dove nemmeno l'uso degli zoom (sullo stile del cinema giapponese degli anni '70) riesce a turbare l'armonia e l'equilibrio dell'onda visiva.
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Ho atteso fortemente questo film e l'ho trovato tra i meno kubrickiani del maestro. Per vari motivi: 1) non vi è quasi traccia della sua ironia e del cinico distacco che contraddistingue le altre opere; ho colto anzi qualche sfumatura retorica di troppo, specie nel finale; 2) il protagonista, Cruise, non mi è parso all'altezza; è poco espressivo e incapace di rappresentare stati d'animo complessi. Meglio la Kidman; 3) il film non trasmette un messaggio chiaro.
A parte tutto questo, resta l'insuperabile capacità di inquietare, di intrigare con una regia avvolgente e curiosa; basti citare la scena del rituale satanico, dove nemmeno l'uso degli zoom (sullo stile del cinema giapponese degli anni '70) riesce a turbare l'armonia e l'equilibrio dell'onda visiva.
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