Anno | 1981 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Massimo Troisi |
Attori | Massimo Troisi, Fiorenza Marchegiani, Lello Arena, Marco Messeri, Cloris Brosca Laura Nucci, Renato Scarpa, Michele Mirabella, Lino Troisi, Patrizio Rispo, Deddi Savagnone, Marina Pagano, Marta Bifano, Vincent Gentile, Ettote Carlone, Carmine Faraco, Jeanne Mas, Pino Piciccio, Luciano Crovato, Michetta Farinelli, Giuliano Santi (II). |
Uscita | lunedì 23 novembre 2015 |
Tag | Da vedere 1981 |
Distribuzione | Microcinema |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,39 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 dicembre 2016
Gaetano, un timido giovanotto della provincia di Napoli, stufo della vita familiare, decide di venirsene al nord. Ha vinto 4 Nastri d'Argento, ha vinto 2 David di Donatello, In Italia al Box Office Ricomincio da tre ha incassato 6,8 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Il giovane Gaetano vive a San Gregorio a Cremano insieme con la famiglia e le amicizie di sempre. Quando capisce che anche per lui è arrivato il momento di cambiare aria, decide di fare le valigie e trasferirsi presso la zia a Firenze. Qui incontra Marta, giovane infermiera col pallino della scrittura, per la quale nasce un interesse ricambiato. A movimentare le sue giornate si uniscono un parroco intimo della zia, Frankie, e il suo vecchio amico Lello, che lo raggiunge in città.
Si rivede ogni volta come fosse un'antologia questo spericolato debutto, ma stralunato e curioso, di Massimo Troisi. Chi, tra i nati in quella generazione e anche tra i più giovani, non ride alla battuta del napoletano emigrante o a quella di San Francesco, chi non ricorda la mimica sul doppio miracolo o il pezzo sull'onomastica dei nomi Ugo e Massimiliano; o ancora la gag della telecinesi in cui Massimo Troisi-Gateano prova a spostare un vaso perché, come dice il suo personaggio, al vaso non costa nulla mentre a lui, ragazzo uscito di casa in cerca di un futuro, cambierebbe la vita.
Fulvio Lucisano, produttore insieme a Mauro Berardi, vide Massimo Troisi al Teatro Tenda e se ne innamorò al punto da convincerlo a curare la regia del film, che l'attore napoletano voleva affidare a terzi, e da garantire egli stesso il guadagno alle sale nel caso di mancato incasso. Era una scommessa. Troisi all'epoca era già noto al grande pubblico grazie al trio comico La Smorfia - insieme a Lello Arena (qui Lello, querulo e petulante) e Enzo Decaro - che si era fatto strada in televisione grazie a varietà come Non Stop, tra il '77 e il '79, e Luna Park, ancora nel '79. Come sempre per chi passa dalla formula breve del cabaret a quella del lungometraggio, il rischio era che gli sketch non funzionassero con altrettanta efficacia. Inoltre bisognava vincere quello scetticismo secondo cui il linguaggio di Troisi, così prossimo all'idioma napoletano, non venisse adeguatamente compreso e apprezzato a nord di Roma. Il pericolo venne evitato ricorrendo all'espediente di ripetere più volte le battute, il che funzionò bene anche come motore dell'elemento comico. Infine il film venne portato nelle sale e la sfida fu vinta. Costato 450 milioni di lire, Ricomincio da tre incassò 14 miliardi ottenendo un successo senza precedenti e battendo al botteghino italiano persino Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora. Vinse due David di Donatello, quattro Nastri d'argento e una decina di altri riconoscimenti, mise d'accordo critica e pubblico e diede nuova linfa alla commedia italiana che in quegli anni viveva un periodo di stanca.
Nonostante l'assistenza alla regia di Umberto Angelucci, già aiuto regista per Pasolini e Petri, il film risente di una certa povertà drammaturgica e di messa in scena, i personaggi non fuggono la macchietta e i tempi sono quelli del teatro e non ancora del cinema. L'originalità del primattore tuttavia era tanta e tale da distogliere l'attenzione sulle debolezze del suo linguaggio cinematografico. Come già nella Smorfia, Troisi continua nell'opera di scardinamento degli stereotipi che gravavano sulla cultura partenopea offrendosi come rappresentante di quella Nuova Napoli già portata alla ribalta dal teatro di Annibale Ruccello, dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare e dagli altri che contribuirono in modo filologico a quest'opera di rinnovamento.
Il film segna anche l'inizio di un sodalizio artistico e intimo con Pino Daniele che, qui e avanti (Le vie del signore sono finite, Pensavo fosse amore invece era un calesse), si fa interprete di quella vena malinconica che sempre in Troisi fa da controcanto alla risata. Dando alla sua comicità un segno inedito. Morando Morandini parla di «fantasia nevronapoletana e invenzioni seicentesche», Gian Piero Brunetta di «felice intergamia del Pulcinella con la maschera del Pierrot lunare». Come poeta era troppo indolente per non vedere il comico, e come comico, ancora una volta, era troppo indolente per lasciar vincere la risata. La sua resta una comicità umile, ispirata e proletaria, che si rifugia nel surreale come possibilità testuale sempre nuova (memorabile il racconto del sogno di guerra in apertura) e via di fuga da una realtà che ha attraversato quasi senza toccare, ma profondamente toccandoci.
Gaetano, un timido giovanotto della provincia di Napoli, stufo della vita familiare, decide di venirsene al nord. Incontra una bella ragazza che gli darà modo di superare tutte le sue inibizioni. Un giorno però la ragazza gli rivela di essere incinta. Chi è il padre del nascituro? Forse Gaetano, forse qualcun altro. Gaetano, dopo molti tentennamenti, abbozza.
In mia opinione non è possibile recensire o esprimere qualsiasi giudizio su questo film,in quanto l’unica azione possibile da fare è una soltanto:AMMIRARE la grandezza assoluta del genio di Massimo Troisi,il quale può ben essere definito il miglior artista mai esistito. Io non credo assolutamente di esagerare elevando a tal punto la sua figura,e sebbene sia consapevole dell’esistenza di grandi figure [...] Vai alla recensione »
Troisi ha davvero ragione,perchè partire da zero se nella vita abbiamo fatto qualcosa di buono?? Ovviamente ci spiega tutto con la l'immensa ironia che ha sempre contraddistinto la sua splendida e purtroppo breve carriera. La pellicola è infatti un crescendo di momenti gustosi e di battute sferzanti,anche su avvenimenti su cui verrebbe difficile farsi una risata.
L'educazione umana e sentimentale di Gaetano, giovane napoletano stufo della sua vita mediocre e deciso a ricominciare da... zero? no, da tre, visto che almeno tre cose buone pensa di averle fatte nella sua vita!Così, ospite di una zia a Firenze, comincia un bizzarro e personalissimo percorso verso la maturità, attraverso l'amicizia con Frank, un giovane [...] Vai alla recensione »
“Nossignore, ricomincio da… cioè… tre cose me so’ riuscite dint’a vita, pecché aggia perdere pure chest? Aggia ricomincià da zero? Da tre!” Primo film di Massimo Troisi che qui recita la parte di Gaetano, un personaggio ricco di fissazioni ed abitudini bizzarre, molto timido ma tipicamente napoletano, estremamente divertente pur non [...] Vai alla recensione »
RICOMINCIO DA TRE (IT, 1981) di MASSIMO TROISI con MASSIMO TROISI – LELLO ARENA – FIORENZA MARCHEGIANI – RENATO SCARPA § Protagonista è il 26enne Gaetano, napoletano col problema della timidezza che lascia la famiglia e si trasferisce, senza aver le idee troppo chiare, al Nord dalla zia. Affianca di malavoglia un predicatore americano che passa di casa in casa e conosce [...] Vai alla recensione »
Gaetano (Troisi), un giovane napoletano, decide di partire per un viaggio lasciando la famiglia per "ricominciare da tre" perché nella sua vita un paio di cose buone le ha fatte. A Firenze Gaetano trova una zia "ancora giovane"(Pagano), il parroco Frank (Gentile) e Marta (Marchegiani), una dottoressa di una casa di cura per malati mentali di cui il "non - emigrante"(per [...] Vai alla recensione »
Un film non solo divertentissimo ma molto bello e importante.
RICOMINCIO da TRE (1981) di Massimo Troisi con Massimo Troisi, Fiorenza Marchegiani , Lello Arena&helli [...] Vai alla recensione »
Un grande Massimo Toisi ma anche Lello Arena fa la sua figura. La sceneggiatura non è da oscar ma ogni volta che Troisi apre la bocca è impossibile non pensare che sia un mito assoluto nel raccontare profonde verità con spiazzanti battute. Anche se bravissima nella sua parte l'attrice femminile a me risulta un pò antipatica.
Buona la prima, troisi fa centro al primo colpo con un film gradevole, che scorre bene in una trama semplice ma piena di contenuti di riflessione, inscenate a suo modo: vestendo le situazioni drammatiche di velata e amara ironia con battute che chiudono esilaranti la scena, ottima la fotografia spece in alcune scene esterne e poi "quando c'è l'amore c'è tutto.
Un vero classico della commedia italiana del ventesimo secolo. Nel caso di Massimo Troisi, l'aggettivo "grande" non è usato a sproposito, lo merita pienamente. Tra le sue tante doti, Troisi aveva anche la rara caratteristica di dire grandi verità camuffate da fesserie ... e pensare che tanti altri mollano fesserie camuffate da grandi verità.
Un napoletano scontento della propria condizione emigra a firenze. Riparte da tre. Due cose buone le aveva fatte. Grande comicità. Si ride molto grazie ad un protagonista sempre sincero e fantasioso nei discorsi. Girato benissimo con attori bravi ed un Massimo Troisi incredibilmente spontaneo e credibile. Musiche gradevoli di Pino Daniele. Non è mai stato valutato abbastanza Troisi grande [...] Vai alla recensione »
Troisi che all’esordio si presenta come un artista già affermato. Aldilà di ogni aspetto, a mio avvisoil fattore che fa più specie è la modalità in cui si esprime e tratta gli argomenti in maniera tale da far tanto sorridere quanto riflettere sui temi trattati. Ma il punto è che lo fa in maniera così magistrale che risultata essere sempre attuale nei confronti dello spettatore aldilà dell’epoca, perché [...] Vai alla recensione »
Gaetano è un 26enne napoletano che decide di salire a Firenze dalla zia per cambiare aria e fuggire da una routine che lo soffoca. Qui incontra l'emancipata Marta con la quale va a convivere, e alcuni personaggi bizzarri. Lo raggiunge anche il petulante amico Lello. Buon esordio per Massimo Troisi, che irrompe nel cinema italiano quale gradita e promettente novità made in Naples. [...] Vai alla recensione »
Si saluta con piacere la nascita di un nuovo talento nel giovane cinema italiano. Il versante comico, con le sue agre malinconie, si rivela il più praticabile dai nuovi autori, i diversi rami della commedia e della tradizione si uniscono in una composita smorfia italiana. Chi volesse potrebbe tentarne una mappa semplificata, la milanesità un poco robotica di Nichetti, la romanità borghese di Moretti, [...] Vai alla recensione »