Gaza, 2007: tra blocco israeliano e potere di Hamas, Osama traffica farmaci sotto copertura. Un film d'azione riapre vecchie ferite due anni dopo. Espandi ▽
Gaza, 2007. Osama è un trafficante di farmaci illeciti. Al bancone lavora il giovane Yahya, che vede Osama entrare in conflitto con il poliziotto corrotto Abou Sami finché la situazione non raggiunge un punto di non ritorno. Due anni dopo, un film d’azione trova a sorpresa un attore principale che possa prestare il volto alla leggenda. In un’epoca in cui le immagini provenienti da Gaza si rincorrono strazianti e quotidiane come testimonianza del genocidio, il cinema rischia a volte di sembrare impotente. Ecco allora che operazioni
sui generis come questo
dramedy metatestuale e crepuscolare dei fratelli Arab e Tarzan Nasser diventano tanto più significative. Un cinema che affonda nel passato eppure risponde d’istinto al presente, aggiungendo ad esempio sui titoli di testa l’audio di Trump su come trasformare Gaza in una riviera di lusso; è il tipo di scelte che forse, più che nell’immediato, pagherà tra vent’anni, quando la prospettiva futura renderà l’oltraggioso ancor più evidente.