Anno | 2012 |
Genere | Animazione |
Produzione | USA |
Durata | 136 minuti |
Regia di | Chris Sullivan (III) |
Tag | Da vedere 2012 |
MYmonetro | 3,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 5 aprile 2013
Ambientato in una triste e degradata cittadina, il film narra le vicende di Earl Gray, Gentian Violet e di Victor Blue.
CONSIGLIATO SÌ
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Nella cittadina di Magguson una suora è investita da un camion della scuola, il suo corpo prima nascosto, poi curato privatamente. Intorno a questa persona girano alti tre personaggi che nel passato hanno avuto a che fare gli uni con gli altri, condizionando le proprie esistenze ben al di là di quanto dovrebbe essere permesso.
L'animazione indipendente è la parte mitologica del cinema. Solo nel mondo degli animatori indie ricorrono così spesso storie come quella di Consuming spirits, film realizzato in 16mm sostanzialmente da 4 animatori (e una lunga serie di collaboratori che si sono dati il cambio nel tempo) con tecniche miste per un periodo di 15 anni. Il risultato ha la durata straordinaria di due ore e dieci (per un genere che solitamente si mantiene tra gli 80 e i 90 minuti, proprio per ragioni di produzione e budget), un racconto-fiume centrato su 4 personaggi, 3 tecniche di animazione e 2 dimensioni temporali.
Il presente è animato in stop motion con modelli umani fatti di carta ritagliata e disegno a matita, il passato è animato in 2D (matita su carta) e le panoramiche del terribile paesino di provincia in cui è ambientata la storia (Magguson per l'appunto) sono in stop motion con plastilina.
Gli spiriti che si consumano del titolo sono sia i fantasmi delle azioni (e delle persone) del passato che influiscono nel presente, sia l'alcol a poco prezzo consumato copiosamente. E come gli alcolici tutto il resto in Consuming spirits fa schifo o è andato a male, il cibo come gli esseri umani ("Sai io so di non essere bello ma ti voglio bene perchè anche tu sei brutta" è il tentativo di approccio di uno dei due protagonisti in una serata romantica). Come in un film di Solonz, i personaggi sono brutti fuori e dentro, non hanno scampo e sono mangiati da dentro dalle proprie azioni, ignobili e inqualificabili.
Eppure lo sguardo di Chris Sullivan si differenzia da quello di un qualsiasi tragediografo da quattro soldi per la straordinaria empatia che riesce ad avere con le sue creature. L'animatore, al suo primo film (e si capisce anche il perchè, considerando i tempi di lavorazione) dimostra una conoscenza dell'audiovisivo e una raffinatezza nel mettere in scena il suo dramma non comuni. Non potendo contare su un'animazione perfetta punta moltissimo sul doppiaggio e lascia alla voce del suo protagonista (il pastoso Robert Levy) la gran parte del lavoro di empatia nei confronti di un personaggio in realtà terribile. Come del resto lascia a disegni sempre più scarnificati (l'animazione 2D del passato) il compito di ridefinire le azioni del presente, con inserti che in pochissimi tratti trafigurano azioni e ricordi in sentimenti ed affezioni.
Benchè senza fiducia, senza speranza e senza pietà per l'umanità Consuming spirits è lo stesso uno dei film più umanisti dell'anno, capace di parlare al lato migliore di ognuno mostrando quello peggiore della società e del mondo.