Titolo originale | Kill Your Darlings |
Anno | 2013 |
Genere | Biografico, |
Produzione | USA |
Durata | 143 minuti |
Regia di | John Krokidas |
Attori | Daniel Radcliffe, Dane DeHaan, Michael C. Hall, Ben Foster, Jack Huston David Cross, Elizabeth Olsen, Jennifer Jason Leigh, Kyra Sedgwick, David Rasche, John Cullum, Craig Chester, Nicole Signore, Erin Darke, Finise Avery, Sarah Hollis, Michael Cavadias, Leslie Meisel, Anna Kuchma, Zach Appelman, Olen Holm, Kevyn Settle. |
Uscita | giovedì 17 ottobre 2013 |
Distribuzione | Notorious Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,55 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 24 ottobre 2013
Un film sull'amicizia tra Allen Ginsberg, Jack Kerouac e Lucien Carr, figura fondamentale per la Beat generation, prima di venie incarcerato con l'accusa di omicidio. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Giovani ribelli - Kill Your Darlings ha incassato 287 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Allen Ginsberg, figlio di un poeta e di una madre affetta da un disturbo mentale, entra alla Columbia University con una borsa di studio. Matricola sensibile e curiosa, incontra Lucien Carr, uno studente 'benestante' di stordente bellezza. Colpito dal singolare e rivoluzionario pensiero di Allen, Lucien lo conduce nel cuore della notte a Manhattan e nella casa di David Kammerer, 'bidello' col talento della scrittura. Amante âgée di Lucien, David ospita nel suo appartamento bohémien giovani scrittori col vizio della ribellione, da cui emergono Jack Kerouac e William Seward Burroughs. Decisi a cambiare la storia della letteratura e ignari di fare quella storia giorno dopo giorno, verso dopo verso, Allen e compagni sperimentano la vita e i loro romanzi preferiti. La gelosia di David per Lucien insinua però nel gruppo un'oscura inquietudine, costringendo i suoi membri a confronti diretti. Separati in seguito a un evento traumatico, i 'giovani poeti' impareranno fare i conti nella vita e sulla pagina con la loro coscienza.
Opera prima di John Krokidas, Kill Your Darlings ha il volto e l'urgenza di una generation che voleva cambiare il mondo e lo ha cambiato, creandone un altro e un canale di espressione 'altro' per dirlo. Archiviando l'elaborazione piatta e convenzionale di On the Road, Kill Your Darlings coglie la generazione beat prima che diventi un movimento e prima che interpreti il movimento dell''andare'. Chiusi in appartamenti fumosi o nelle aule universitarie, troppo piccole e perbeniste per il loro eccezionale immaginario, Ginsberg, Kerouac e Burroughs 'stanno', muovendosi soltanto in viaggi lisergici che colgono il momento magico della creazione.
Eludendo trappole e pericoli del genere biografico, John Krokidas realizza un noir che pesca nelle derive allucinogene dei suoi protagonisti, bravi ragazzi alle prese con l'atto creativo e sprofondati nelle proprie personali ambiguità. A partire dal Lucien di Dane DeHaan, (s)oggetto del desiderio conteso dall'Allen di Daniel Radcliffe e dal David di Michael C. Hall. Bionda fiamma del peccato, senza alcun talento se non la propria perfetta bellezza, Lucien è corpo che si offre e che tradisce, mantenendo fino alla fine tutta la sua enigmaticità di tentazione erotica. Poeta dozzinale, teme di sprofondare nella mediocrità per la mancanza di talento, a cui rimedia 'innamorando' poeti ed 'estorcendo' parole come fossero baci.
Di lui si invaghisce il Ginsberg 'glabro' di Daniel Radcliffe, che 'uccide' l'adolescenza magica di Hogwarts e reprime il fascino divistico di Harry Potter, interpretando il vertice di un triangolo omosessuale. A Michael C. Hall, serial killer di bad guy per la Fox (Dexter) e corpo incombente nel debutto di Krokidas, spetta il compito di sottolineare la durezza antisentimentale del dark boy, aprendo una porta proibita ai corpi sottili dei giovani protagonisti, sporchi di inchiostro e attraversati da un'indeterminatezza eversiva. Ai limiti dell'alterazione onirica e alcolica si muovono invece il Kerouac di Jack Huston e il Burroughs di Ben Foster, semi eccentrici della ribellione esistenziale americana attecchiti nel cuore di New York. Ugualmente accecati dalla luce (Lucien) e affetti dalla 'nevrosi' da cui sono stati tentati, i predestinati alla gloria 'commetteranno' un crimine ideale per affermare il loro desiderio e le loro parole. L'iniziale esuberanza giovanile scivola così nel conflitto tra legge e desiderio, realtà e sogno, vecchio e nuovo che dice bene (anche) della lotta generazionale.
Perché Kill Your Darlings è tutt'altro che l'origine del movimento beat, è piuttosto l'espressione di una nuova voce che cova la fantasia di morte dei propri padri ma contempla e applica la categoria di responsabilità. La pulsione vitalistica e la potenza anarchica di Ginsberg troveranno di fatto un senso e un 'padre' in un racconto che 'riprende' il passato, costituisce il suo autore e diventa esperienza soggettiva dell'eredità.
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Allen Ginsberg (Daniel Radcliffe) è un giovane intelligente e sensibile, con una situazione familiare difficile: la madre soffre di turbe psichiche all'epoca probabilmente non ben diagnosticate, e il padre si limita ad affidarla ad un centro di cura. Vincitore di una borsa di studio, Allen entra alla Columbia University, dove incontra il coetaneo Lucien Carr (Dane DeHaan), studente [...] Vai alla recensione »
Anni ’40 del ‘900. Allen Ginsberg (Radcliffe) si iscrive alla Columbia University. Lì conosce Lucien Carr (DeHaan), William Burroughs (Foster) e Jack Kerouac (Houston) e con loro contribuisce a porre i pilastri della Beat Generation. A tutto questo si intreccia la vicenda privata di Carr che uccide un ex-amante (Hall) in un parco… Sceneggiato dal regista con Austin Bunn, ispirandos [...] Vai alla recensione »
Non vedo questo come un film che voglia descrivere una generazione, ma solo uomini che lottano contro la loro stessa natura, incapaci di accettarla e di viverla in un mondo che certamente non è pronto. Una pellicola lenta e tormentata, in cui i protagonisti combattono una guerra interiore lontani dal vero conflitto sul campo di battaglia.
Film che viene proposto come versione torbida dell'Attimo fuggente ma che non mantiene in alcun modo nessuna delle pretenziosità di cui è infarcito. Attori che recitano sempre sopra le righe, doppiati in maniera altrettanto sostenuta e innaturale da risultare fastidiosi, tranne Dane DeHaan che gioca perfettamente col fantoccio da istigatore maledetto che gli è stato cucito [...] Vai alla recensione »
Mamma mia quant'è bolso questo film! Serioso, monocorde, pretenzioso, con quei giochetti di montaggio che sembrano fatti da un principiante... Non capisco come si possa recensire questo film chiacchierando a vuoto con periodi tortuosissimi su cose del tutto prive d'importanza e non vedere quello che si ha davanti agli occhi.
Definirlo il nuovo Attimo Fuggente perchè si cita Whitman e si strappa qualche libro mi pare una mossa un po' troppo azzardata. E non c'è da lamentarsi se poi il pubblico reagisce male, se la critica distrugge e senti commenti della serie "che remakedimmerda". Un po' come per On the road, film omonimo del libro di Jerouac: una massa di pecoroni in gregge, stipati [...] Vai alla recensione »
Il film risulta molto piacevole, riesce a contestualizzare molto bene sia il periodo storico che le caratteristiche di ogni personaggio. Nonostante molte scene siano state girate in poco tempo, come ha dichiarato il regista, l'insieme risulta completo e mostra una panoramica molto ampia sulla giovinezza dei primi poeti della Beat Generation. Personalmente ho trovato che ogni attore interpretasse [...] Vai alla recensione »
Il film poteva essere interessante. Ne aveva le caratteristiche, almeno per me... ma si tratta solo di un melodrammone i cui protagonisti - nonstante si racconti un fatto realmente accaduto - avrebbero potuto benissimo essere altri, dato che nulla emerge di quello che saranno, se non in poche righe su fondo nero alla fine - peraltro, secondo me, ingiuste o almeno riduttive, nei riguardi di Borroughs. [...] Vai alla recensione »
Non dico che sia il miglior film di sempre, ma mi è piaciuto. Per iniziare, al contrario di quanto scritto da alcuni non ci sono scene così forti da giustificare un VM18, a meno di non considerare VM qualsiasi scena di amore omosessuale. La trama è un po' confusa nella parte iniziale del film secondo me, poi diventa più avvincente e si fa seguire con interesse, fino al finale che - se non conosci [...] Vai alla recensione »
Sono uscito dalla sala abbstanza scosso ma non in senso negativo. Oltre alla bravura degli attori, un bravissimo Daniel Radcliffe, mi ha colpito il film stesso. Sono uscito dalla sala pensando e con una gran voglia di saperne di più e di leggere Ginsberg. Non ho affatto trovato il film noioso e, anzi, mi ha preso molto facendomi come entrare in un viaggio, quasi come se fosse una sorta di allucinazio [...] Vai alla recensione »
Una simpatica combriccola di universitari della Columbia crede di inventare una nuova visione dell'arte e un nuovo linguaggio, rivelandosi invece una pallida imitazione dei Poètes Maudits e Dada, sostituendo assenzio e laudano con Pantopon e Nembutal. (A proposito del rapporto arte/droghe, vale sempre la mitica battuta di Arbasino: "Tanto fumare, tanto parlare, tanto bucarsi [...] Vai alla recensione »
il film ti pone in una grande attesa, per chi ha letto qualcosa della beat generation, quindi vai a vederlo con piacere, ma cosa ti si presenta davanti agli occhi? un gruppo di amici che se la cantano e se la suonano, giovani si' ma ribelli di che? dello status quo? del perbenismo? della guerra? boh, buona recitazione ma un film insignificante.
Ero molto curioso di vedere Daniel Radcliffe,visto che in molte testate lo avevano dato come grande protagonista in questo film....Nulla di piu sbagliato,il vero attore e la grande prova la fa Dane Dehaan davvero credibile e con espressioni che bucano lo schermo facendo capire che in futuro sara davvero un grande attore.La trama è molto dispersiva nelle fasi iniziali e il film annoia e non poco,comin [...] Vai alla recensione »
non mi è piaciuto per niente..il senso del tramma sfugge il più delle volte e si riduce al racconto di alcune relazioni omosessuali e pedifile..in alcune scene siamo prossimi alla pornografia ed il film in sé è confusionario
Ultimo di un'onda di film sulla beat generation di cui fanno parte The Howl, On The Road di Walter Salles e l'adattamento da Kerouac di Michael Polish Big Sur, Kill Your Darlings è ambientato nel 1944, in una New York tutta giocata sull'asse della metropolitana che, dalle austere aule della Columbia University, portava gli studenti alla boheme intellettuale e «dissolute» del Village.
Ecco come nacque la beat generation, tra aule universitarie, appartamenti fumosi, ribellioni, triangoli omo, delitti. Con taglio meno noir del voluto e più da college movie, il «deb» Krokidas racconta dell'incontro tra Ginsberg, Kerouac, Carr e Burroughs, senza riuscire a esprimere quel senso di rottura delle convenzioni letterarie che animò la new vision.
Se On the Road di Salles tentava di far emergere nella biografia di Kerouac il momento magico e indicibile della creatività, la pellicola di John Krokidas va a rievocare un periodo in cui i giovani ribelli Allen Ginsberg, Kerouac e William S. Borroughs non si erano ancora cimentati con l'arte. Siamo a New York nel 1944 quando il futuro autore di The Howl, studente della Columbia, conosce (e si invaghisce [...] Vai alla recensione »
Immotivatamente presentato alle Giornate degli Autori veneziane (fuori contesto per un film tutt'altro che innovativo) Giovani ribelli è un'irritante cartolina sugli anni formativi della futura Beat Generation. Durante la guerra si trovano a Manhattan e intorno alla Columbia University Allen Ginsberg (1926), Jack Kerouac (1922) e il più anziano William Burroughs (1914).
Nonostante l'attesa per l'impegnativo ruolo affidato all'ex Harry Potter Daniel Radcliffe, «Giovani ribelli» («Kill your darlings») ha suscitato qualche delusione alle Giornate degli Autori di Venezia. L'ex rinomato sceneggiatore Krokidas, infatti, pur mostrando un certo coraggio nell'affrontare un tema canonico del cinema americano, si è poi infilato nel tunnel delle biografie "significative" fatalmente [...] Vai alla recensione »