Titolo originale | George Harrison: Living in the Material World |
Anno | 2011 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA |
Durata | 208 minuti |
Regia di | Martin Scorsese |
Attori | Terry Gilliam, George Harrison, Paul McCartney, Eric Idle, Ringo Starr, Jane Birkin Dhani Harrison, Eric Clapton, Pattie Boyd, Olivia Harrison, Yoko Ono, Tom Petty, Ravi Shankar, Phil Spector, George Martin (II), Jeff Lynne, Klaus Voormann, Astrid Kirchherr, Ray Cooper, Jim Keltner, Jackie Stewart, Neil Aspinall. |
Uscita | giovedì 19 aprile 2012 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Nexo Digital |
MYmonetro | 3,55 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 aprile 2017
La vita di George Harrison raccontata da Martin Scorsese attraverso materiale d'archivio, interviste e il ricordo delle persone a lui più vicine. Il film ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, ha vinto un premio ai Critics Choice Award,
CONSIGLIATO SÌ
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In una piccola stanza celata dietro lo schermo del Bambi Kino, un cinema a luci rosse di Amburgo, dormivano quattro ragazzetti di Liverpool prima di diventare più famosi di Gesù. Reeperbahn era quanto di più lontano dal glamour che i Fab Four avrebbero conosciuto da lì a breve, piena com'era di marinai, donne di facili costumi e tipi facinorosi, l'aria da festa impregnata d'alcol. È la storia dei Beatles secondo George Harrison narrata da uno dei più sensibili e raffinati cineasti votati alla seconda arte.
Martin Scorsese ha due modi di raccontare la musica: attraverso spettacolari film concerto come L'ultimo valzer o Shine a Light o ritratti privati di leggendari musicisti quali Bob Dylan: No Direction Home. Rispetto al biopic sul menestrello di Duluth, concentrato sugli anni della cosiddetta svolta elettrica dell'artista, George Harrison: Living in the Material World è una cronistoria, finalmente ordinata e corredata da immagini e filmati d'archivio, interviste e canzoni, della vita e opera del musicista inglese, dalla nascita come componente dei Beatles alla sua scomparsa terrena. Concepito per il piccolo schermo, dove è andato in onda diviso in due puntate, il documentario di Scorsese fa luce su uno degli aspetti più importanti della vita di Harrison il quale, come anticipa il titolo, si sentiva intrappolato tra due mondi, quello spirituale e quello materiale. Per raccontare il pubblico e privato dell'artista sono stati chiamati a raccolta alcuni tra i suoi amici più intimi: Eric Clapton, Tom Petty, Terry Gilliam, il pilota di Formula 1 Jackie Stewart, oltre alla seconda moglie Olivia e il figlio Dhani (che si dice sia interessato a formare una band con James McCartney e Sean Lennon in memoria dei Fab Four, tutto sta nel convincere il figlio di Ringo Starr), gli ex compagni di gruppo, Yoko Ono e Phil Spector a narrare tutte le passioni del più introverso e taciturno dei Beatles: la musica, il cinema, la spiritualità, le auto e le donne.
Con l'aiuto dell'egregio David Tedeschi in sala di montaggio, Martin Scorsese dispone, quasi fosse un puzzle, tutti i contenuti a sua disposizione (interviste, foto, video, registrazioni) in ordine, creando uno stile narrativo storicamente lineare. La prima parte del documentario serve a creare il contesto - sociale, politico, culturale - e si concentra maggiormente sugli anni in cui era il chitarrista del quartetto di Liverpool. Si va dal momento in cui Harrison passa l'audizione per John Lennon suonando la canzone "Raunchy" su un autobus, fino allo scioglimento del gruppo che qualcuno definì il punto più basso toccato nella storia dell'impero britannico. La seconda parte presenta George Harrison in solitario, con le sue aspirazioni e i suoi limiti, i viaggi in India e la conseguente collaborazione con Ravi Shankar, protagonista del famoso aneddoto del leggendario concerto per il Bangladesh che nel film è supportato dall'immagine video in cui il maestro di sitar, dopo aver accordato lo strumento, si rivolge al pubblico che sta applaudendo e dice "se vi è piaciuta tanto l'accordatura, speriamo vi piaccia anche il concerto!". Fu lo stesso Ravi Shankar ad affermare che il suono era Dio, e qualcosa di vero ci deve essere in queste parole che sembrano descrivere il patrimonio artistico lasciato da George Harrison all'umanità.
GEORGE HARRISON: LIVING IN THE MATERIAL WORLD disponibile in DVD o BluRay |
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Il prete mancato di New York prend'i Beatles per proseguire il suo interminabile sermone. Sol'un seminarista frustrato potev'azzardarsi a manipolare la carriera dei Fab Four per accentrare ipertroficamente l'attenzione sull'afflato spirituale di George Harrison. L'8 aprile 1966 la rivista "Time" sceglie com'articolo di copertina "Is God Dead?", e a Scorsese viene l'idea di replicare per dimostrare [...] Vai alla recensione »
Il Beatles più trascurato e sottovalutato che invece era in assoluto il più geniale e sperimentale, insieme al collega e amico John Lennon. Le sue emozioni, la sua passione per la musica indiana, la sua gentilezza, il suo coraggio nell'allargarsi sempre di più in cerca di migliorarsi sempre di più. Nella prima parte, incentrata sulla carriera dei Beatles, notiamo quest'uo [...] Vai alla recensione »
Dopo la morte di George Harrison (Novembre 2001) molte furono le case di produzione cinematografiche ad avere idea di iniziare a dar vita a vari biopic o documentari, esattamente come venne fatto per John Lennon. Senza voler dar il via ad una produzione per realizzare una pellicola che a sua volta ripercorresse la storia di uno dei componenti dei Beatles con attori che si calassero [...] Vai alla recensione »
La passione di Martin Scorsese per i grandi musicisti, che aveva già dato vita ai film dedicati a Bob Dylan e ai Rolling Stones (Bob Dylan: No Direction Home e Shine a Light) ci regala un'altro magnifico documentario dedicato questa volta a George Harrison, il più enigmatico dei Fab Four. Le testimonianze di amici e parenti, di collaboratori e naturalmente di Paul Mc Cartney e [...] Vai alla recensione »
Bello, devo dire, da appassionato dei Beatles e che ama molte cose dell'Harrison solista. Non tutto il materiale è proprio nuovo, ci sono cose viste e riviste. Però il contesto della Londra anni '60 è molto interessante, vivo; e le immagini dei dibattiti sulla religione tenuti da preti, cantanti, Harrison e giornalisti sono meravigliosamente surreali.
Fin dalla sua morte, avvenuta nel 2001, in tanti hanno cercato di fare un film su George Harrison. Il più silente e mistico tra i "Fable Four". Ma la seconda moglie Olivia si è sempre rifiutata, volendo lei stessa girare un documentario sul marito col materiale in possesso. Ma al grande Martin Scorsese non ha saputo dire di no.
Tre ore e mezzo di immagini spesso mai viste. Un tuffo nella vita e nell’arte del più appartato dei Beatles. Una valanga di foto e filmati che Martin Scorsese trasforma in un viaggio quasi mistico sulle tracce di un personaggio insieme notissimo e misterioso, enigmatico ma anche dotato della semplicità disarmante dei saggi. È il magnifico George Harrison - Living in the Material World, nuovo docu musicale [...] Vai alla recensione »
“Grace and humor”. Ovvero grazia e umorismo, anzi, ironia di puro stampo British che sottende quel doppio in personalità che può volgere al genio. Forse George Harrison non era un genio in senso classico, ma per Martin Scorsese risuonava come “la colonna sonora dei nostri tempi” facendo “musica spiritualmente avvertita”. E ben sappiamo quanto la musica pesi nel magmatico regista di Taxi Driver, maestro [...] Vai alla recensione »
Dopo The Band, il Blues, Bob Dylan (No Direction Home) e gli Stones (Shine a Light), Scorsese torna al rock con il quiet Beatle, George Harrison. Su commissione della vedova Oli-via, un rockumentary fluviale (228’), empatico, insieme informatissimo ed elusivo, che ripercorre la via spirituale di Harrison, dalle origini dei Fab Four al triplo album solista All Things Must Pass, dalla tensione per l’Oriente, [...] Vai alla recensione »