Titolo originale | I'm Carolyn Parker: The Good, the Mad and the Beautiful |
Anno | 2011 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Jonathan Demme |
Attori | Carolyn Parker . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 25 agosto 2011
Un documetario sulle fasi della ricostruzione del dopo Katrina a New Orleans.
CONSIGLIATO SÌ
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Carolyne Parker fu l'ultima a lasciare il suo quartiere, il Lower 9th Ward, quando l'uragano Katrina devastò New Orleans, ed è stata la prima a tornarci, per rimettere in piedi la propria casa, nonostante i tanti guai di salute e finanziari. Jonathan Demme, armato di una videocamera leggera, è andato a documentare i suoi sforzi per 5 anni, accolto dalla Parker e dai suoi cari come uno di famiglia.
Dopo i grandi nomi della musica e della politica, il regista americano si è dunque concentrato a lungo su una donna qualunque, dalla forza d'animo però fuori dell'ordinario, cresciuta durante la segregazione e divenuta un'attivista instancabile dei diritti della sua comunità, oltre che un'incarnazione rara e purissima del mito americano. Il documentario di Demme, però, a ben guardare, va molto più a fondo. Innanzitutto c'è una riconferma della sua idea di cinema: aperto all'imprevisto, dentro il momento e dentro le cose senza per questo cedere mai al narcisismo del regista (Demme non è quasi mai inquadrato e parla il minimo necessario). In secondo luogo, c'è la documentazione di un luogo mitico, per le ragioni del prima e del dopo: un luogo di fortissime contraddizioni, che la stessa Carolyne sembra (ri)assumere totalmente e incredibilmente nella propria persona (si pensi alla sua lotta per ricostruire una chiesa che sia solo nera ed escluda i bianchi, che erano stati poco accoglienti al momento del suo arrivo). Infine, c'è il grande tema della casa: messa alla prova, allagata, minacciata (dai contractors), ricostruita con la fede e con la testardaggine. Simbolo della personalità, del corpo (freudianamente) e della famiglia, composta di un'apparenza (la facciata) e di uno spazio più privato e inconscio, l'abitazione solleva -specie nelle donne- passioni forti e porta a grandi imprese. Demme ha documentato l'instancabile crociata della vedova Parker, per sé e per i suoi vicini: una lotta per ritrovare l'identità, esemplare ed emozionante.