| Titolo originale | Popiól i diament |
| Anno | 1958 |
| Genere | Drammatico |
| Produzione | Polonia |
| Durata | 101 minuti |
| Regia di | Andrzej Wajda |
| Attori | Zbigniew Cybulski, Ewa Kzryseka, Adam Pawlikowski, Ewa Krzyzewska, Waclaw Zastrzezynski Bogumil Kobiela, Stanislaw Milski, Artur Mlodnicki, Halina Kwiatkowska, Ignacy Machowski, Zbigniew Skowronski, Barbara Krafftówna, Aleksander Sewruk, Zofia Czerwinska, Wiktor Grotowicz, Tadeusz Kalinowski, Grazyna Staniszewska, Ferdynand Matysik. |
| Tag | Da vedere 1958 |
| Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
| MYmonetro | 3,92 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 11 novembre 2024
In una cittadina polacca, nel giorno in cui la Germania dichiara la resa, due partigiani dell'Esercito nazionale, Maciek e Andrzej, devono assassinare il commissaio comunista Szczuka.
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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8 maggio del 1945, giorno in cui la Germania si è ufficialmente arresa, in una cittadina polacca. Maciek e Andrzej, due partigiani dell'esercito Arma Krajova che ha combattuto contro i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, ricevono l'ordine di uccidere Szczuka, il segretario provinciale del Partito Comunista. Il loro primo tentativo però va a vuoto e per sbaglio uccidono due operai di una fabbrica. Hanno però una seconda possibilità in un hotel dove c'è un banchetto in cui si sta festeggiando la fine del conflitto. Lì Maciek conosce Krystyna, che lavora come cameriera e di cui si innamora e con cui trascorre gran parte della notte. Ormai ha sempre più dubbi sull'omicidio da compiere e li condivide con Andrzej che invece lo esorta a portare a termine la missione. Una chiesa in rovina sotto la pioggia. Maciek e Krystyna trovano riparo lì e la ragazza inizia a leggere i versi di una poesia incisa sul muro ma non riesce ad andare avanti perché le parole sono annerite. Lui invece la conosce benissimo e la cita a memoria.
Si tratta della poesia di Cyprian Norwid a cui si ispira il titolo del terzo lungometraggio di Andrzej Wajda che con Generazione (1955) e I dannati di Varsavia (1957) compone un'ideale 'trilogia della generazione perduta' legata a diversi momenti di resistenza antinazista.
Quella è una scena fondamentale non solo perché è tra quelle che spezza volontariamente un ritmo quasi da noir statunitense (il regista è stato particolarmente influenzato da Giungla d'asfalto, 1950, di John Huston), ma perché mostra i provvisori bagliori dell'illusione di un cambiamento, proprio nel giorno in cui la guerra è finita, dove però il passato continua a contaminare il presente. Cenere e diamanti, liberamente ispirato al romanzo omonimo di Jerzy Andrzejewski che ha anche scritto la sceneggiatura assieme a Wajda, è un film ricchissimo e stratificato, di una devastante bellezza funerea, che rappresenta oggi una delle tappe fondamentali del cinema europeo della modernità.
I segni della guerra diventano come delle oscure ombre come in Resnais tra Notte e nebbia (1956) e Hiroshima mon amour (1959). In più, lascia il segno per come mostra prima l'azione, poi la disillusione e la speranza, brevissima, di una nuova vita per Maciek, segnato in modo inconfondibile dai movimenti nervosi di Zbigniew Cybulski, considerato tra i più grandi attori di sempre del cinema polacco, paragonato anche a James Dean, morto a 39 anni su un set mentre cercava di salire su un treno in corsa. Quello di Wajda è già un film di fantasmi, ambientato in gran parte all'interno dell'hotel in cui lo spazio diventa claustrofobico proprio come le fognature di I dannati di Varsavia. Mette i suoi protagonisti a diretto contatto con i propri demoni del passato, come il segretario provinciale del Partito Comunista Szczuka quando viene a sapere che il figlio diciassettenne che non vede da tempo è stato arrestato per essersi unito a una milizia clandestina. La realtà che mostra Cenere e diamanti è già deformata, allucinata, vista in controluce, quasi riflesso degli occhiali scuri di Maciek. Wajda ha uno stile già personalissimo nel modo di mostrare l'assurdità della guerra in chiave simbolica, come nel gioco di Maciek dei bicchieri di vodka al bancone del bar dell'hotel, nel ballo in chiave grottesca della parte finale, del lenzuolo macchiato col sangue e del cavallo bianco. Inoltre porta sullo schermo la rabbia di una giovane generazione. Ci sono ancora Ray, Dean e Gioventù bruciata (1955) ma anche una convergenza con i primi film del contemporaneo Free Cinema inglese. In più il lavoro sullo spazio guarda direttamente a Quarto potere (1941) e al lavoro di Gregg Toland a cui si è dichiaratamente ispirato il direttore della fotografia di Ceneri e diamanti Jerzy Wójcik. È il film preferito di Francis Ford Coppola e uno dei più amati da Martin Scorsese che lo ha fatto vedere a Leonardo DiCaprio durante le riprese di The Departed. Il bene e il male (2006) perché il suo personaggio di Billy è tormentato da dilemmi esistenziali e morali simili a quelli di Maciek.
In Polonia, all'indomani della guerra, un funzionario comunista è fatto oggetto di una serie di attentati da parte di alcuni giovani partigiani nazionalisti. Uno di loro riesce a ucciderlo, ma cade dopo poco sotto i colpi dei soldati. Con questo film Andrej Wajda, a solo trentadue anni, si impone come regista di rango internazionale.