Infamous - Una pessima reputazione

Film 2006 | Biografico, 110 min.

Regia di Douglas McGrath. Un film Da vedere 2006 con Toby Jones, Sandra Bullock, Daniel Craig, Peter Bogdanovich, Jeff Daniels, Hope Davis. Cast completo Titolo originale: Infamous. Genere Biografico, - USA, 2006, durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 12 gennaio 2007 distribuito da Warner Bros Italia. - MYmonetro 3,44 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 dicembre 2012

Per la stesura di un romanzo, Capote instaura un'amicizia con due assassini. In Italia al Box Office Infamous - Una pessima reputazione ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 54,9 mila euro e 27,5 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,44/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,27
PUBBLICO 3,54
CONSIGLIATO SÌ
Alternando il registro comico a quello tragico, McGrath esibisce ed esplicita l'intesa sentimentale e carnale tra Truman Capote e Perry Smith.
Recensione di Marzia Gandolfi
giovedì 31 agosto 2006
Recensione di Marzia Gandolfi
giovedì 31 agosto 2006

Truman Capote, vistoso ed estroso scrittore di New Orleans, gode della simpatia e delle confidenze dei salotti intellettuali newyorkesi. Vanesio con talento, sogna di scrivere l'opera eccellente. A ispirare il suo capolavoro letterario, "A sangue freddo", sarà il quadruplo omicidio della famiglia Clutter, consumato nella provincia americana. Deciso a saperne di più, parte alla volta del Kansas in compagnia della scrittrice in odore di Pulitzer, Harper Lee. La cattura di Dick Hickcock e di Perry Smith, rei confessi del crimine, eccita la fantasia di Capote. Lo scrittore abbandona i salotti del belmondo per frequentare le brande della cella, dove finiscono per confessarsi i due omicidi. Infatuatosi di Perry Smith ne registrerà le memorie fissandole per sempre in quello che sarà il suo ultimo romanzo compiuto. Hickcock e Smith, condannati all'impiccagione, lo inviteranno ad assistere alla loro dipartita.
Nell'estate del 2003, Douglas McGrath e Dan Futterman consegnano ai rispettivi committenti un'identica storia, quella di Truman Capote e della genesi del suo più celebre romanzo, "In cold blood". Girato e congelato dalla Warner Independent per evitare imbarazzanti sovrapposizioni col film di Bennet Miller interpretato da Philip Seymour Hoffman ( Truman Capote: A sangue freddo ), Infamous debutta in ritardo sullo schermo. Identico progetto, diverso lo sviluppo, il Truman Capote di McGrath è ispirato al libro "Truman Capote" di George Plimpton (una raccolta di interviste su Capote e non un saggio), di cui riproduce la polifonia e l'alternanza di voci prestigiose. Quelle che circondarono la vita mondana dello scrittore: Babe Paley, moglie dell'ex presidente della CBS interpretata da Sigourney Weaver, Marella Agnelli, una sofisticata Isabella Rossellini, e la cantante Kitty Dean, un'algida Gwyneth Paltrow. A cibarsi delle loro indiscrezioni e rivelazioni c'è Truman Capote, i cui gesti teatrali, il corpo minuto e la voce affilata sono affidati, questa volta, a Toby Jones. L'attore britannico privilegia il Capote frivolo e gaudente a quello mesto e doloroso impersonato da Philip Hoffman. Il punto di vista che avvia la vicenda della stesura del romanzo di Capote in McGrath differisce profondamente da quello di Miller. Bennet Miller resta concentrato sull'omicidio interrogandosi sulle ragioni dell'arte e della creazione a ogni costo; McGrath rimane sul personaggio Truman Capote, il mondano newyorkese che cerca in provincia e nella tragedia umana il suo libro e il suo eterno riconoscimento. Alternando il registro comico a quello tragico, McGrath esibisce ed esplicita l'intesa sentimentale e carnale tra lo scrittore e Perry Smith, decisamente più intellettuale nella trasposizione di Miller. Se amate il glamour scegliete Douglas McGrath, se amate Truman Capote decidete per Bennet Miller.

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Recensione di Stefano Lo Verme

New York, 1959. Truman Capote è uno dei più acclamati scrittori americani, oltre che l'amico e confidente di tutte le personalità più in vista del jet-set; ma dopo aver letto un articolo su un efferato omicidio avvenuto in una piccola città del Kansas, Capote decide di farne il soggetto del suo nuovo libro e si reca sul posto insieme all'amica Nelle Harper Lee. La cattura dei due assassini costituirà la fonte d'ispirazione per il suo capolavoro...
Nel 2005 è uscito nelle sale Capote, un eccellente film biografico diretto da Bennett Miller con Philip Seymour Hoffman nei panni del celebre scrittore americano Truman Capote; per una strana casualità, a neanche un anno di distanza è arrivato al cinema Infamous, un'altra pellicola che racconta le identiche vicende già rappresentate nel film di Miller, vale a dire la genesi del capolavoro letterario di Capote, A sangue freddo. Ispirato ad una raccolta di interviste di George Plimpton, Infamous è stato adattato e diretto da Douglas McGrath (lo sceneggiatore di Pallottole su Broadway), mentre ad interpretare con mimetica bravura il ruolo del protagonista è l'attore inglese Toby Jones, che si avvale di una straordinaria somiglianza fisica con il suo personaggio: basso, minuto, e con una vocetta stridula (preferibile, in tal senso, guardare la versione originale) che ricorda in maniera impressionante la reale voce di Capote.
La trama di Infamous ricalca esattamente quella di Capote: la partenza dello scrittore per Holcomb, la cittadina del Kansas nella quale ha avuto luogo il massacro della famiglia Clutter, in compagnia dell'amica e collega Nelle Harper Lee (Sandra Bullock); le sue ricerche presso gli abitanti della città; l'incontro con i due assassini e la composizione di In cold blood, primo esempio di non-fiction novel. Ma quanto il film di Miller era asciutto, teso e drammatico, tanto quello di McGrath è ironico, vivace e sopra le righe. E infatti, il principale punto di forza di Infamous nasce proprio dal contrasto fra due mondi agli antipodi fra loro: da una parte c'è l'ambiente frivolo e dorato del jet-set di Manhattan, con i party di lusso, le serate mondane, i locali alla moda ed il gossip; dall'altra, invece, la società semplice e un po' naif della provincia americana che, dopo un'iniziale diffidenza verso quell'ometto bizzarro e stravagante ed il suo abbigliamento vistoso, non può fare a meno di restare ammirata dalla personalità carismatica dello scrittore e dal resoconto dei suoi incontri con i divi di Hollywood.
Ma se il primo tempo del film punta il pedale sui ritmi della commedia, regalando anche diverse scene davvero divertenti, il registro narrativo cambia decisamente dopo la cattura dei due criminali colpevoli degli omicidi; da quel momento Capote comincia a frequentare i due uomini, e con uno di loro, Perry Smith (Daniel Craig), instaurerà un complesso rapporto basato sulla condivisione di un comune passato. E così, mentre Capote è sempre più eccitato dalla creazione del suo romanzo, per il quale non esita a carpire le confessioni più intime di Smith, allo stesso tempo non riesce a soffocare i rimorsi per il proprio opportunismo. A differenza della pellicola di Miller, McGrath rende esplicita l'attrazione esistente fra Capote e Smith (c'è perfino un appassionato bacio tra i due) e fa scivolare la trama verso la tragedia; non a caso Infamous si chiude con l'impiccagione dei due condannati, in una sequenza tremenda e straziante che segnerà il più grande trionfo del Capote-artista, ma anche la rovina del Capote-essere umano. Numerose le star che recitano nel cast in ruoli secondari: Sigourney Weaver, Jeff Daniels, Hope Davis, Isabella Rossellini, il regista Peter Bogdanovich e Gwyneth Paltrow, che compare in un breve cameo all'inizio del film cantando What is this thing called love.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 6 maggio 2009
atticus

Decisamente straordinario questo film di Douglas McGrath che ha ingiustamente pagato il prezzo di essere stato realizzato in contemporanea con il Capote di Bennett Miller che ha fatto vincere (meritatamente) l'Oscar a Philip Seymour Hoffman. Infamous è un film emozionante, ironico, tragico e struggente, tutte caratteristiche che il ben più celebrato film di Miller non possedeva.

venerdì 25 marzo 2011
Dandy

Non è proprio possibile evitare il confronto fra questo  film e "Truman Capote-A sangue freddo",girato appena un anno prima.E la bilancia pende a mio parere più dalla parte di quest'ultimo.Qui il regista privilegia l'analisi dello scrittore dandy e  cinico,il suo doppiogiochismo che non conosce limiti e che finrà per essere la sua rovina(dopo la stesura [...] Vai alla recensione »

martedì 26 gennaio 2010
paride86

L'unica pecca di questo film è l'essere girato come un documentario, con le finte interviste ecc. Per il resto si tratta di un ottimo ritratto di Truman Capote e del jet set dell'epoca. La storia è la stessa di "Truman Capote - A Sangue Freddo", ma questo film è stato girato un anno prima; si parla, comunque, della genesi del più famoso romanzo del [...] Vai alla recensione »

sabato 20 marzo 2010
torakiki

Trattasi di film bruttino mascherato da capolavoro, se nn fosse per il bravo Toby Jones (protagonista) e il sempre splendido Daniel Craig, sarebbe un film davvero orribile,,,pare piuttosto una rimpatriata di nomi noti che danno il peggio di se , interpretando parti banali e evidentemente improvvisate....veramente disdicevoli le comparsate di Isabella Rossellini, che pare sia li giusto per dire "io [...] Vai alla recensione »

sabato 20 febbraio 2010
ultimoboyscout

Dopo averne sentito tanto parlare (bene) mi sono preso la briga di vederlo...e non l'avessi mai fatto! Lungo, lento e noioso. Se non fosse per il fantastico personaggio interpretato da Toby Jones sarebbe tutto da buttare. Eppure il cast non era poi così scadente.

Frasi
La vita è penosa.
Una frase di Truman Capote (Toby Jones)
dal film Infamous - Una pessima reputazione - a cura di peppe
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alessandra Levantesi
La Stampa

Come Capote (2005) di Bennett Miller, Infamous di Douglas McGrath si focalizza sui sette anni della stesura di A sangue freddo (1966), il romanzo cronachistico ispirato a un'efferata strage avvenuta in una fattoria del Kansas nel '59, che per Truman Capote (1924-1984) rappresentò l'acme del successo e insieme la dannazione. A dispetto della singolare coincidenza, i due film sono assai differenti e [...] Vai alla recensione »

Boris Sollazzo
Liberazione

Spionaggio industriale o scarsa fantasia? Dilemma spesso presente al cinema, in cui idee simili o addirittura uguali vengono a major diverse con contemporaneità alquanto sospetta. Dopo anni che Truman Capote, peraltro raffinatissimo e scaltro scrittore di cinema (Colazione da Tiffany), era stato trascurato e trattato con fastidio, sono arrivati ben due film nel giro di un anno: il primo, Capote: a [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Per un caso bizzarro e a suo modo istruttivo, a meno di un anno dall'uscita del magnifico Capote di Bennett Miller arriva sugli schermi un altro film ispirato alla stessa storia. Ovvero a come Truman Capote concepì e poi scrisse il suo capolavoro A sangue freddo. Come arrivò in Kansas con i suoi modi snob, la vocetta impossibile, le sciarpe e i cappottoni da prima donna.

Stefano Solinas
Il Giornale

Infamous racconta la china fatale dell'esaltazione prima, della dannazione poi, che colpì lo scrittore Trumane Capote dopo il successo di A sangue freddo. Diretto da Douglas McGrath e interpretato da un mirabile Toby Jones nella parte dello scrittore, da un convincente Daniele Craig nel ruolo del pluriomicida Perry Smith e da una sobria Sandra Bullock in quello di Nelle Harper Lee, Infamous è la rappresenta [...] Vai alla recensione »

Stefano Solinas
Il Giornale

La foto che Henri Cartier Bresson fece a un Truman Capote poco più che ventenne e appena divenuto famoso con Altre voci, altre stanze, è quella di un ragazzo bello di una bellezza inquietante, un corpo minuto e asciutto, i capelli biondi e un po' lunghi, uno sguardo appannato più che torbido, diretto eppure sfuggente. Semi sdraiato su una panca da giardino, circondato da piante in un'afosa giornata [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Nella sezione Orizzonti ha tentato la sua sortita Infamous, gravato dall'handicap di dover inseguire un hit della scorsa stagione. Dopo l'Oscar a Philip S. Hoffman per l'interpretazione dello scrittore, si tratta infatti di un altro film incentrato sullo stesso episodio intorno a cui ruotava Capote: la stesura del capolavoro «A sangue freddo», capostipite del genere noir-verità, intrecciata all'esperienza [...] Vai alla recensione »

Ty Burr
The Boston Globe

Per quale motivo dovremmo andare a vedere un secondo film su Capote e sulla genesi di A sangue freddo nel giro di un anno? Forse perché quello di Douglas McGrath è bello quanto il film di Bennett Miller. Ma qui solo in parte si parla del tradimento che Capote ha compiuto nei confronti del giornalismo e ci si concentra su quello che A sangue freddo ha fatto allo stesso Capote.

Emanuela Martini
Film TV

A meno di un anno di distanza da Capote, un altro film che ricostruisce il momento in cui la vita eccentrica e pettegola dello scrittore americano fu oscurata dall'incontro con gli assassini del Kansas: Infamous di Douglas McGrath, tratto dal romanzo biografico di George Plimpton, ha l'agilità cinematografica che in parte manca al precedente film di Miller e meglio di quello restituisce il paradossale [...] Vai alla recensione »

Natalino Bruzzone
Il Secolo XIX

Con Infamous (passato nella sezione Orizzonti) si sfoga la sensazione del già visto perché Douglas McGrath mette in scena la genesi di “A sangue freddo” (il reportage ad alta definizione stilistica che cambiò il modo di fare giornalismo) tema e protagonista del “Truman Capote” di Bennett Miller. Come un campione della letteratura e del bel mondo newyorkese si rechi in Kansas per ricostruire la strage [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Infamous racconta la stessa storia che un anno fa aveva raccontato Truman Capote-A sangue freddo. Nel 1959, sull'onda di Colazione da Tiffany, il geniale scrittore-dandy americano s'appassiona a un caso d'omicidio. In una fattoria isolata del Kansas, dopo aver scoperto che non c'era niente da rubare, due malviventi hanno massacrato un'intera famiglia.

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Il procuratore non parla con donne sconosciute" fecero sapere a Truman Capote quando telefonò per informarsi sul massacro di Holcomb, nel profondo Kansas. Era il 1959. Quattro persone della famiglia Clutter erano state massacrate, gli assassini giravano a piede libero, lo scrittore aveva letto la notizia sul New York Times e aveva deciso di ricavarne un articolo per il New Yorker.

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