
Anno | 2003 |
Genere | Azione, |
Produzione | USA |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Mark Steven Johnson |
Attori | Ben Affleck, Jennifer Garner, Michael Clarke Duncan, Colin Farrell, Jon Favreau Joe Pantoliano, Ellen Pompeo, Mark Margolis. |
Uscita | venerdì 4 aprile 2003 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,44 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 18 maggio 2017
Dalla strip di Stan Lee per la Marvel Comics arrivano sugli schermi cinematografici le avventure di Daredevil. Al Box Office Usa Daredevil ha incassato 103 milioni di dollari .
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CONSIGLIATO NÌ
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Il piccolo Matt Murdock è cresciuto assieme ad un padre pugile, talmente forte da farsi chiamare "Devil", ma non abbastanza tenace da evitare loschi affari malavitosi. Quando Matt scopre che il papà è al servizio del boss cittadino, fugge via deluso. È l'ultima cosa che vede perché un incidente con un materiale radioattivo lo rende cieco, potenziandone tutti gli altri sensi. Il pentimento porta suo padre sulla via della redenzione, ma il regolamento di conti è dietro l'angolo e un genitore ucciso davanti ai propri occhi può traumatizzare anche un non vedente. Il desiderio di giustizia è forte tanto quanto la sete di vendetta. Così Matt diventa avvocato di giorno e Daredevil di notte, supereroe punitore che veste i panni di giudice e giuria.
Daredevil cavalca l'onda dei cinecomics sollevata dagli Xmen e da Spiderman, ma annega nella banalità di una rappresentazione quanto mai piatta e sterile. Nato dalla matita Marvel di Stan Lee, il fumetto di "Devil" conobbe nuova vita grazie alla penna di Frank Miller che rivoluzionò il vissuto dell'eroe, rendendolo più cupo e maledetto, con l'animo più ferito della sua cornea.
Per Johnson il tono dark si ottiene solo con nuvole e pioggia e da una New York che vorrebbe richiamare la Gotham City gotica di Tim Burton, ma risulta solo un asettico assemblaggio di palazzi. Daredevil più che un eroe urbano è un metronotte di quartiere a cui Ben Affleck non conferisce affatto carisma e fascino. Come insegna Peter Parker, il costume è il punto di partenza di un supereroe e qui si parte male con una tuta latex posticcia e scene di vestizione degne dei migliori anime nipponici anni '80.
Una sceneggiatura debole sostiene una narrazione costantemente grottesca e sopra le righe, trovando nella recitazione caricaturale di Colin Farrell il più basso picco della sua espressione. A Daredevil manca soprattutto il senso del tatto. Un film che non tocca la corda dell'empatia, né quella del divertimento, in cui la missione eroica è immotivata nelle azioni e negli intenti, senza alcun riferimento al tormento intimo di un personaggio in bilico tra luce e oscurità.
C'è davvero poco da salvare, anche per un supereroe volenteroso, ma costretto a muoversi in un film in cui il buono è davvero invisibile.
Il giovane orfano Matt Murdock diventa cieco ma si ritrova dotato di una sensorialità così elevata da permettergli di 'vedere' molto meglio dei vedenti. Anni dopo, divenuto adulto, si cuce addosso una identità segreta quale Uomo senza paura che combatte la criminalità e l'ingiustizia. Dopo l'Uomo Ragno, gli X-Men ecc. tocca ora al tormentato Daredevil giungere sugli schermi. Ciò che funzionava sulla carta sembra però irrigidirsi sullo schermo in pose plastiche ma innaturali. Insomma il senso del film sta nel suo manifesto e ben Affleck avrebbe fatto meglio a trarre lezione dall'esperienza di Clooney con Batman. Cioè evitare il ruolo.
Uscito sull'onda dell'entusiasmo e degli incassi stratosferici ottenuti da Spiderman ed Xmen (ed in attesa del prossimo Hulk), anche Daredevil si basa sulle avventure di un eroe Marvel. Supereroi con superproblemi è il motto della casa editrice, che negli anni ha creato numerosi personaggi di enorme successo anche grazie alla capacità di infondere in loro una umanità ed una sensibilità sconosciuta nel mondo degli eroi a fumetti. Daredevil era un progetto rischioso: il personaggio è famoso ma di certo non al livello dei suoi più illustri colleghi e la scelta di Affleck per il ruolo poteva dare adito a più di un sospetto sulla caratura dell'intera operazione. Invece, nonostante tutto, Daredevil è un film riuscito. Il personaggio principale, l'avvocato Matt Murdock, avvocato cieco a causa di un incidente e segnato dall'omicidio del padre, deve quotidianamente confrontarsi, prima che con i nemici, con il suo alterego, Daredevil, eroe senza paura ma con qualche macchia che, pur di eliminare i nemici non disdegna la violenza sommaria e incontrollata. Affleck è bravo a esaltare questa doppia faccia con una recitazione adeguata e bilanciata. Per una volta invece sono i cattivi della situazione a non esaltare: Kingpin, interpretato dal gigantesco Micheal Clake Duncan è senza spessore e poco incisivo (senza contare che nel fumetto originale è bianco...) mentre Bullseye, interpretato dall'onnipresente Colin Farrel si muove come un stolto con tanto di mirino dipinto sulla fronte recitando frasi senza senso: Farrel in questo ci mette, purtroppo molto del suo, con gli occhioni sempre sgranati ed il ghigno satanico mostrato ad ogni inquadratura. Avvilente. Molto meglio, e non solo per le doti "fisiche" la bella Elektra interpretata da Jennifer Gartner. Ricco di effetti speciali e con alcune scene originali come il "corteggiamento" a suon di botte tra Affleck e la Gartner, Daredevil centra il bersaglio: ottimo film di puro intrattenimento che, se proprio non soddisferà il più irriducibile fanatico della versione a fumetti, ha tutte le carte in regola per farsi apprezzare dal grande pubblico.