Tra documentario e finzione, i film selezionati offrono uno sguardo profondo e variegato sulla contemporaneità. Da vedere dall’1 al 31 dicembre su arte.tv.
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di Simone Granata
Dall’1 al 31 dicembre 2024 torna l’ArteKino Festival, giunto alla sua nona edizione. Una rassegna di nove film d’autore europei (con riconoscimenti nei principali festival cinematografici) disponibili gratuitamente su arte.tv e in grado di offrire visioni originali che spaziano dall’analisi dei grandi sconvolgimenti geopolitici all’esplorazione delle crisi più intime.
Nove lungometraggi provenienti da Francia, Germania, Grecia, Bulgaria, Ucraina, Belgio, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Svezia, che sono un invito al viaggio e un omaggio alla diversità culturale e linguistica dell’Europa.
Tra documentario e finzione, i film selezionati offrono uno sguardo profondo e variegato sulla contemporaneità, ponendo anche grande attenzione alla diversità e alla parità di genere, in linea con lo spirito editoriale del Festival.
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AGATHE, SOLANGE ET MOI (Francia, 2024, 70’) di Louise Narboni è un film tutto al femminile e familiare sul tempo che passa; una storia che mette a confronto una giovane donna di oggi e una giovane donna di ieri, una nipote e una nonna. In MEDIUM (Grecia, Bulgaria, 2023, 98’) di Christina Ioakeimidi la protagonista è una ragazza di sedici anni che si trova ad Atene per l’estate e incontra un misterioso vicino di casa più grande di lei con il quale intraprende una relazione particolare alla scoperta del desiderio.
DO YOU LOVE ME? (Ucraina, Svezia, 2023, 90’) di Tonya Noyabrova osserva il passaggio dall’adolescenza all’età adulta della diciassettenne ucraina Kira che vede crollare il mondo della sua infanzia, un anno prima della caduta dell’Unione Sovietica. COUNTY LINES (Regno Unito, Belgio, 2019, 90’) di Henry Blake è un altro film con al centro il discorso giovanile e segue le vicende di un adolescente che vive con la madre e la sorella in un modesto appartamento e finisce coinvolto in un traffico di droga nazionale che sfrutta anche bambini. La famiglia è tema ricorrente pure in BLACK STONE (Grecia, 2023, 87’) di Sprios Jacovides, dove una madre iperprotettiva è alla disperata ricerca del figlio scomparso (e inguaiatosi col governo) e dovrà tentare in ogni modo di scagionarlo.
LE PRINCE (Germania, 2021, 125’) di Lisa Bierwirth è una storia d’amore ambientata a Francoforte tra una gallerista tedesca e un congolese senza documenti in attesa di essere regolarizzato che vende diamanti e tende alla criminalità: una relazione di coppia multiculturale che dovrà superare diversi ostacoli tra cui anche le barriere del pregiudizio.
La paura della diversità e dello straniero rientra pure nella commedia SOMEWHERE OVER THE CHEMTRAILS (Repubblica Ceca, 2022, 85’) di Adam Koloman Rybanský, in cui due vigili del fuoco di un villaggio della Repubblica Ceca reagiscono in maniera opposta a un incidente capitato durante una festa di paese: per uno si tratta di un attentato terroristico islamico, per l’altro la verità è diversa…
L’attualità è materia del documentario ATOMNOMADEN (NUCLEAR NOMADS, NOMADES DU NUCLÉAIRE) (Germania, 2023, 73’) di Kilian Armando Friedrich e Tizian Stromp Zargari, che segue da vicino, nella loro quotidianità non semplice, alcuni responsabili della manutenzione nel settore delle centrali nucleari in Francia.
Infine, un’immersione storica è quella di O PIOR HOMEM DE LONDRES (THE WORST MAN IN LONDON) (Portogallo, 2024, 127’) di Rodrigo Areias, che approfondisce la figura del mercante d’arte e ricattatore Charles Augustus Howell, attivo nell’Inghilterra vittoriana del XIX secolo e definito dallo scrittore Arthur Conan Doyle come “l’uomo peggiore di Londra”.