Paterson non è un film sulla poesia delle piccole cose, è un poema in sé. Presentato allo scorso Festival di Cannes e dal 22 dicembre al cinema.
Paterson vive a Paterson, New Jersey, con la moglie Laura e il cane Marvin. Ogni giorno guida l'autobus per le vie della città, ogni sera porta fuori il cane e beve una birra nel pub dell'isolato. Mentre la moglie colleziona progetti fantasiosi e fuori portata, e decora ininterrottamente la loro casa, Paterson appunta umilmente le sue poesie su un taccuino, che porta sempre con sé. Nei suoi versi si fondono la passione per William Carlos Williams, nativo di Paterson, Ginsberg, O'Hara, ma anche il suo orizzonte quotidiano. Proprio il dono di uno sguardo poetico sembra essere ciò che lo eleva da una routine di luoghi e azioni uguali a se stesse e sottilmente angoscianti.
Tutt'altro che un film sulla poesia delle piccole cose, Paterson è, al contrario, un poema in sé, oltre che un viaggio nei meccanismi stessi della scrittura in versi e nel rapporto tra la parola e l'immagine, che chiama intrinsecamente in causa il cinema.
Diretto da Jim Jarmusch e presentato con successo allo scorso Festival di Cannes, Paterson sarà al cinema dal 22 dicembre nelle principali città italiane e dal 29 dicembre in tutta Italia. Nel cast, tra gli altri, Adam Driver e Golshifteh Farahani.