Venuto al mondo

Dentro di me sapevo che sarebbe stata una delusione: considero il libro della Mazzantini uno dei romanzi quasi perfetti, pertanto complicatissimo da tradurre in un linguaggio diverso dallo scritto senza rischiare di perdere qualcosa di importante che solo le righe possono contenere. E così è successo: nonostante sicuramente Castellitto abbia compreso appieno l'opera della moglie, a mio modesto avviso non ha reso con la dovuta attenzione il dramma centrale della storia, quello della sterilità. La disperazione di una donna incapace di procreare, nel contesto di una guerra che uccide e nonostante ciò, contro tutti i pronostici, è fertile e donatrice di vita. Penelope Cruz è brava, senza dubbio, ma non è Gemma, e si vede. È come se non amasse il suo personaggio. E che dire di Pietro, spaesato e fuori luogo, allampanato e davvero poco credibile. Gojko poi, non ha niente della poesia che l'autrice aveva creato per lui. Forse si salva solo Aska, che in fin dei conti nell'orrore è l'unica a rappresentare la redenzione e la purezza.