Habemus Papam |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli.
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Commedia,
durata 104 min.
- Italia, Francia 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 15 aprile 2011.
MYMONETRO
Habemus Papam
valutazione media:
3,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il Papa umano di Morettidi HidalgoFeedback: 5596 | altri commenti e recensioni di Hidalgo |
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giovedì 28 aprile 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo la sua elezione, il nuovo Papa entra in una crisi da cui non sembra in grado di uscire in breve tempo e da solo. Il mondo cattolico è sotto shock per un fatto mai verificatosi prima, così i cardinali si giocano la carta della "nemica" psicoanalisi per salvare baracca e burattini. Nanni Moretti è il migliore (per sua stessa ammissione) nel suo campo, nonstante sia ateo e non faccia differenza tra inconscio e anima. Durante il suo "sequestro" tra le mura Vaticane, il Nanni nazionale ha l'occasione per dare libero sfogo alle sue idee anticlericali, con (in)delicato sarcasmo e sublime ironia, riuscendo tuttavia a non risultare nè offensivo nè blasfemo. Moretti può piacere o non piacere, ma ha classe, intelligenza e coraggio. Firma un'opera di pura fantasia, poco credibile ma proprio per questo perfetta. Umanizza la figura del Papa fino ai limiti del grottesco, e lo fa con attenta sensibilità nei confronti dell'uomo e non dell'abito che indossa. Non rinuncia - e fa bene - a tirare bordate qua e la alla Chiesa cattolica ("al Vaticano avete tutto eh? La benzina che costa di meno, la farmacia con le medicine che a Roma non si trovano..."), usa la ragione "contro" la fede, sostiene che la Bibbia è un libro depressivo e, per cercare di dare un senso alla monotonia delle loro vite, organizza un torneo di pallavolo tra cardinali(!) mentre sostiene la teoria darwiniana dell'evoluzione. Geniale e rispettosamente provocatorio, ci mostra un Papa come non siamo abituati a vederlo (e mai lo vedremo...), fuori dagli schemi, alla ricerca di se stesso tra i pagani, le camere d'albergo e le cene con una compagnia di attori teatrali, lui, The Pope, che in gioventù sognava di recitare. Verrà ritrovato dai cardinali proprio all'interno di un teatro, scenario ideale per un'altra stoccatina niente male: i prelati fanno il loro ingresso mentre gli attori sul palco parlano di come sia diventato difficile arrivare a fine mese...problemi che dalle parti del Vaticano non hanno. Papa Michel Piccoli (bravissimo, complimenti) viene ricondotto a "casa" per il gran finale che marchia in modo indelebile il significato del film e del pensiero morettiano. Da vedere. A mente libera...
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