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Katrin Hamson (Barbara Bel Geddes) una scrittrice affermata rievoca alcuni anni della sua giovinezza in un lungo flashback. Siamo nella S.Francisco del 1910, dove vive la famiglia Hamson emigrati norvegesi: il padre Lars (Philip Dorn) la madre Martha (Irene Dunne) la protagonista, le 2 sorelle minori Christine (Peggy McIntyre), Dagmar (June Hedin) e il fratello Nels (Steve Brown). La famglia vive sullo stipendio di carpentiere del padre, la madre tutte le settimane raduna la famiglia e divide la paga settimanale di Lars nelle varie voci di spesa (affitto, droghiere, scarpe da risuolare ...) qualche soldo eventualmente avanzato viene messo in una scatola la"picccola banca". Martha è il fulcro della famiglia tutto ruota intorno a lei e quando c'è da prendere una decisione si ricorre a lei che trova sempre una soluzione. Sulla famiglia ogni tanto incombe il forte e impetuoso zio di Martha Chris (Oscar Homolka attore di origine austriaca: Quando la moglie è in vacanza, Venere in pigiama, Guerra e pace) che periodicamente viene a trovarli dalla sua fattoria creduto ricco è accompagnata da una donna formalmente domestica Jessie (Barbara O'Neil), nella famiglia sono molto presenti le sorelle di Martha: Peggy (Hope Landin) Sigrid (Edith Evanson) vedove pettegole e maldicenti e Trina (Ellen Corby) zitella timida che finalmente a 42 anni grazie all'incoraggiamento di Martha, trova marito: un mite impresario di pompe funebri.. La vicenda si svolge in vari episodi di vita familiare come quando la gattina sta per morire e viene salvata da Martha con gioia della piccola Dagmar. La figura cemntrale è la mamma solida e premurosa che si sacrifica sempre rinviando di anno in anno l'acquisto di un nuovo cappotto, che raccoglie le confidenze dello zio morente: la domestica è diventata sua moglie e a lei lascia la fattoria e non ha più soldi perché li ha spesi per pagare le cure mediche di bambini poveri. Alla fine grazie agli incoragiamenti dela madre Katrin riesce a pubblicare un racconto ricevendo ben 500 $, il film termina con lei che legge la sera un suo racconto alla famiglia raccolta attorno al tavolo.
Il film deve essere elogiato per l'abilità tecnica del regista George Stevens uno dei più bravi della storia di Hollywood 2 Oscar: Un posto al sole e Il Gigante, che spaziò con successo nei più diversi generi; Gunga Din, Il cavaliere della valle solitaria, Ho sognato un angelo, Il Diario di Anna Frank. Stevens con grandi intelligenza riesce a creare l'atmosfera di S.Francisco agli inizi del XX secolo collegandola con la vita dura di sacrifici ma serena di una famiglia di immigrati, sicura la direzione di un cast che trova in Irene Dunne il suo punto di forza (ebbe la nomination all'Oscar). Con capacità Stevens crea un personaggio non melenso e "buonista" ma forte e affettuoso, ironico, abile a superare gli inconvenienti e le difficoltà: da manuale la scena in cui Martha riesce ad introdursi nell'ospedale fingendosi donna delle pulizie per assistere la piccola Dagmar ammalata.
Discreta la recitazione del cast con il trio delle zie e ottima la prestazione di Oskar Homolka nella parte della zio burbero ma intelligente che comprende l'animo umano (anche lui ebbe la nominatio come migliore attore n.p.). In conclusione un film che pur con una durata discreta (più di 2 h) riesce ad essere interessante coinvolgendo lo spettatore nelle vicende dalla famiglia Hamson.
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