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E' un western in tecnicolor del 1958, con la regia di Delmer Daves, bravo artigiano di Hollywood che nel dopoguerra iniziò con diversi generi (famoso il noir La fuga), negli anni 50' diresse molti western alcuni dei quali di livello eccellente (Tamburi Lontani, Quel treno per Yuma , L'amante indiana), la sceneggiatura è del famoso Dalton Trumbo.
La trama è originale concentrata a dimostrare la difficoltà e la durezza del lavoro dei cowboy, che dovevano guidare mandrie spesso molto estese per le praterie verso i centri di raccolta, uno di questi è Chicago dove inizia il film. La storia s'incentra sullo scontro tra 2 uomini: Tom Reece (Glenn Ford) un cowboy duro e incallito con decenni di mestiere alle spalle e Frank Harris (Jack Lemmon) un impiegato di un grand hotel di Chicago che innamorato di Maria (Anna Kashfi) la bella figlia di un ricco allevatore messicano (Vidal (Donald Randolph) che ospite dell'albergo ritorna in Messico. Franck che ama la ragazza (ricambiato) decide di fare il cowboy per raggiungerla, vende tutto quello che possiede e dà il denaro a Reece per diventare suo socio nell'impresa di portare una grande mandria in Messico per conto di Vidal. Il viaggio dura mesi la mandria è consegnata, ma Maria nel frattempo si è sposata; il film finisce con Tom e Frank che ripartono con un'altra mandria da portare in USA. Il viaggio era stato costellato costellato di vari incidenti tra cui un'incursione di pellerossa), Frank non capisce la durezza di Tom e gli scontri sono accesi ma alla fine Tom diventa più umano e Frank assume la grinta del vero cowboy.
Il film ad esssere sinceri non è tra i migliori western di Delmer Daves, anche se la storia è originale rispetto a quella dei soliti scontri tra allevatori o tra gli allevatori e gli agricoltori, nel senso che s'incentra non tanto sull'avventura e sull'azione c'è spazio solo per 2 scene brevi: una rissa in saloon con dei messicani e un agguato dei pellerossa, ma piuttosto la trama verte sulla drammaticità e sul contrasto aspro e talvolta aggressivo tra due diversi caratteri che si affrontano anche con violenza ma poi convivono. L'approfondimento psicologico avrebbe dovuto però essere maggiore e qui la sceneggiatura appare un pò debole, anche se è di Dalton Trumbo le figure dei protagonisti appaiono come stereotipi, il viaggio della mandria non è emozionante ed anche la tensione è ridotta. Buona la recitazione di Glenn Ford a suo agio nella parte di un cowboy ed anche quella di Jack Lemmon in una parte allora inconsueta per lui (La nave matta di Mr. Roberts per cui l'Oscar come migliore attore n.p., Una strega in Paradiso. A qualcuno piace caldo) ma poi interpreterà con efficacia parti drammatiche (Il giorno del vino e delle rose, Salvate la tigre Oscar come migliore attore). Un breve cenno merita Anna Kashfi attrice di origine indiana famosa per il suo breve e tumultuoso matrimonio con Marlon Brando più che per la breve carriera nel cinema (La montagna, Urlo di battaglia).
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