diskols88
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domenica 30 luglio 2023
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le barzellette e l''arte sublime, film.
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Sembra voler raccontare le opere di Michelangelo Merisi in arte
il caravaggio, capace a stare 6 giorni sulla tela senza dipngere con
50 macchinazioni sui suoi pennelli in controluce
e con una spruzzata di blu 6 macchiette di pennello
trovare quelle ombe e luci della sua pittura più che eccellente
da ridurre a 'ergastolani in erba' qualsiasi rivale della sua bella e effettiva arte
con scene buone figure dipinte a doc, sappiamo benissimo comunque
che non volle chiamrasi Michelangelo... Merisi per rispetto
nonchè riconoscenza dell'arte di Michelangelo Buonarroti, e non
per le 6 fregnezze storiche raccontate da falsi narramaneto, ma la sua arte,
le spruzzate di blu cobalto e il resto,
probabile direbbe ora di chiamarla per nome; il grande illuminismo del rinascmento,
quel che non sembra esserci di verità sulle sue opere
sembrano il posto e il leale e dovuto suo compenso, con lo spettacolo del film.
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Sembra voler raccontare le opere di Michelangelo Merisi in arte
il caravaggio, capace a stare 6 giorni sulla tela senza dipngere con
50 macchinazioni sui suoi pennelli in controluce
e con una spruzzata di blu 6 macchiette di pennello
trovare quelle ombe e luci della sua pittura più che eccellente
da ridurre a 'ergastolani in erba' qualsiasi rivale della sua bella e effettiva arte
con scene buone figure dipinte a doc, sappiamo benissimo comunque
che non volle chiamrasi Michelangelo... Merisi per rispetto
nonchè riconoscenza dell'arte di Michelangelo Buonarroti, e non
per le 6 fregnezze storiche raccontate da falsi narramaneto, ma la sua arte,
le spruzzate di blu cobalto e il resto,
probabile direbbe ora di chiamarla per nome; il grande illuminismo del rinascmento,
quel che non sembra esserci di verità sulle sue opere
sembrano il posto e il leale e dovuto suo compenso, con lo spettacolo del film.
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anna conforti
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mercoledì 21 giugno 2023
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oscurantismo e vittoria dell''arte
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Una immersione nel '600 fatto di arte ma anche di oscurantismo violenza repressione .
Il genio di Michelangelo da Merisi è apprestano dai costumi dalle scene dai dialoghi.in tutta la sua pienezza e trasposizione artistica.Grazie al maestro Placido che ha rappresentato in maniera superba ma forse anche in modo crudo ma altrettanto veritiero un 'epoca in cui l'arte era osteggiata e repressa da una moralità rigida e oscura. Un film che appassiona e fa riflettere sulla scelleratezza dei poteri che nel.passato hanno deciso per noi quali dovevano essere le rappresentazioni dell'arte da far sopravvivere e quelle da sopprimere.
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fabrizio friuli
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martedì 4 aprile 2023
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tormentato, lussurioso, talentuoso, geniale
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Nel corso del Seicento italiano, un misterioso inquisitore conosciuto come Ombra , cerca di avere molte informazioni utili inerenti alla figura del noto pittore del Settentrione italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come Caravaggio, noto per essere un talentuoso pittore ma anche per essere un riottoso che nelle sue opere trasforma le prostitute , i reietti e i mendicanti nelle venerabili figure che appartengono alla religione cattolica, tra l' altro , Michelangelo Merisi ha ucciso una persona ( violando il quinto comandamento religioso ), e quindi, dopo aver compiuto il gesto efferato, fugge più volte, e viene protetto da una nobildonna chiamata Costanza Colonna, ed è lei a nasconderlo da chiunque lo stia cercando.
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Nel corso del Seicento italiano, un misterioso inquisitore conosciuto come Ombra , cerca di avere molte informazioni utili inerenti alla figura del noto pittore del Settentrione italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come Caravaggio, noto per essere un talentuoso pittore ma anche per essere un riottoso che nelle sue opere trasforma le prostitute , i reietti e i mendicanti nelle venerabili figure che appartengono alla religione cattolica, tra l' altro , Michelangelo Merisi ha ucciso una persona ( violando il quinto comandamento religioso ), e quindi, dopo aver compiuto il gesto efferato, fugge più volte, e viene protetto da una nobildonna chiamata Costanza Colonna, ed è lei a nasconderlo da chiunque lo stia cercando.
Michele Placido, famoso regista, sceneggiatore e attore italiano, ha realizzato una sua biografia incentrata sul talentuoso pittore italiano noto come Caravaggio ( 1571- 1610 ) ed è necessario dover riconoscere che il regista ha fatto un lavoro notevole e sembra strano , ma in questo film l' attore tranese che lo ha interpretato, ossia Riccardo Scamarcio, lo ha interpretato in maniera piuttosto soddisfacente, anche se l' attore non assomiglia molto al pittore milanese ( cioè, esteticamente , non gli somiglia molto ). Oltre a Riccardo Scamarcio, in questo lungometraggio sia storico che drammatico , oltre che biografico hanno preso parte attori come Isabelle Huppert , Vinicio Marchioni, Louis Garrel e perfino il comico Carlo Cabardini ( uno degli attori della sitcom Camera Cafe' ) e nessuno di loro è stato insoddisfacente nella recitazione, e ciò permette al lungometraggio italo- francese di essere considerato una pellicola di un certo livello, inoltre , I costumi di Carlo Poggioli sono assolutamente perfetti, tutti realizzati egregiamente e Michele Placido, insieme agli altri sceneggiatori del film hanno saputo creare una sceneggiatura più che soddisfacente, ed ecco un' altra componente da non tralasciare, tuttavia, il pittore è deceduto a causa della febbre alta, invece nel film egli viene assassinato barbaramente dal fratello di un uomo chiamato Ranuccio Tomassoni ( ucciso da Caravaggio per via in una disputa ), tra l' altro , uno dei responsabili del suo decesso nel film è l' inquisitore noto come l' ombra , perché lo ha tramontato con un bastone, dopo aver rifiutato con spavalderia la sua offerta ( quella di non dipingere mai più per ottenere l' amnistia e la salvezza ) e, secondo il modo di pensare di alcuni, probabilmente, Caravaggio ha fatto la " scelta giusta " perché lui vive per dipingere ( come molti altri geni hanno vissuto per le loro arti ). La pittura è per Caravaggio , come il cibo per la sua vita ed anche come l' ossigeno che entra ed esce dai suoi polmoni, quindi , lui ha respinto l' offerta ( anche perché la sua arte risultò essere contro gli ideali della Chiesa ) condannanosi di sua spontanea volontà, tuttavia, i suoi dipinti non moriranno mai e lui verrà sempre rammentato come uno dei più grandi pittori mai esistiti.
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no_data
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domenica 26 febbraio 2023
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perfettamente d’accordo
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Hai inquadrato molto bene pregi e difetti del film.
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marione
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lunedì 20 febbraio 2023
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ottimo film
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Un gran bel film molto ambizioso, Placido si dimostra audace, appassionato e sapiente e raggiunge il suo obbiettivo, così come ho apprezzato Scamarcio, forse nella sua migliore prestazione. In tutta l'opera, in ogni scena, si riflette con luci ombre e colori lo spirito guida profondo, per l'epoca rivoluzionario, dell'arte potente e sublime di Caravaggio. Forse avrei preferito che si fosse indugiato un po' di più nella visione di alcune delle sue opere straordinarie, qualche istante avrebbe impreziosito tutta l'opera.
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maurizio d
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domenica 15 gennaio 2023
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di caravaggio nemmeno l''ombra
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Caravaggio è stato un pittore che ha profondamente mutato la natura del dipingere
partendo dalla realtà che osservava intorno a sé: quella dei diseredati , della povera
gente e mettendo in parallelo le sofferenze dei martiri e di Cristo
con quelle di chi soffrivava ogni giorno nella sua città.
Il film di Michele Placido ne fa un personaggio da bettola , un uomo rissoso ,un puttaniere
e addirittura un pedofilo , cogliendo soltanto le dicerie , che sono state propinate dai suoi avversari
nei suoi confronti ,perché fanno spettacolo . Dimenticando le tensioni emotive i drammi interiori
e le scelte coraggiose che il pittore ha fatto.
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Caravaggio è stato un pittore che ha profondamente mutato la natura del dipingere
partendo dalla realtà che osservava intorno a sé: quella dei diseredati , della povera
gente e mettendo in parallelo le sofferenze dei martiri e di Cristo
con quelle di chi soffrivava ogni giorno nella sua città.
Il film di Michele Placido ne fa un personaggio da bettola , un uomo rissoso ,un puttaniere
e addirittura un pedofilo , cogliendo soltanto le dicerie , che sono state propinate dai suoi avversari
nei suoi confronti ,perché fanno spettacolo . Dimenticando le tensioni emotive i drammi interiori
e le scelte coraggiose che il pittore ha fatto.
E' un film barocco , dove la commistione fra diversi generi è la regola.
E' un film fatto di eccessi , di balletti orgiastici e scenografie da Disneyland , di immagini che
trascinano gli occhi dello spettatotre verso una sorta di voyeurismo e non si rivolgono alla mente.
E' un film che fa poco riflettere sulla grandezza di un artista che ,come Pasolini, era un uomo fuori
dal suo tempo.
E' un film che si adegua ai modelli americani dei colpi di scena , dei duelli spettacolari , dell'indagine
poliziesca.
Mi puo spiegare il Sigr Placido come avrebbe fatto Caravaggio ad incontrare il suo
inquisitore poco prima di morire ?
Le fonti storiche ci dicono che è morto di "febbre maligna" a
Porto Ercole ,nel film viene gettato a mare da alcuni sicari.... Non è un'americanata ?
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(di marione)
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frankc
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venerdì 2 dicembre 2022
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dubbio
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mi chiedo cosa c'è di vero di Caravaggio in questo film e quanto ci sia di inventato per compiacere il pubblico e il botteghino
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gabriella
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mercoledì 30 novembre 2022
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tra demonio e santità
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Gli artisti si sa, precedono i tempi, hanno lo sguardo proiettato sul futuro, hanno il coraggio o l'indecenza, di cercare la verità e poi imprimerla su tela , su un foglio, su qualsiasi cosa destinata a durare nel tempo, e questo fa paura, disturba, allora si cerca di sopprimerlo. Caravaggio( un ottimo Riccardo Scamarcio) è senza dubbio un personaggio affascinante da trattare, perchè controverso, ribelle, dannato , vorace di rendere giustizia agli ultimi, agli emarginati, tanto da sceglierli per i suoi ritratti ,prostitute che rappresentano madonne, poveri diavoli nelle vesti di santi, corpi plasmati nella loro sofferenza, elevati e sublimati all'arte più autentica e vera.
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Gli artisti si sa, precedono i tempi, hanno lo sguardo proiettato sul futuro, hanno il coraggio o l'indecenza, di cercare la verità e poi imprimerla su tela , su un foglio, su qualsiasi cosa destinata a durare nel tempo, e questo fa paura, disturba, allora si cerca di sopprimerlo. Caravaggio( un ottimo Riccardo Scamarcio) è senza dubbio un personaggio affascinante da trattare, perchè controverso, ribelle, dannato , vorace di rendere giustizia agli ultimi, agli emarginati, tanto da sceglierli per i suoi ritratti ,prostitute che rappresentano madonne, poveri diavoli nelle vesti di santi, corpi plasmati nella loro sofferenza, elevati e sublimati all'arte più autentica e vera. Precursore del neorealismo cinematografico, con i suoi soggetti presi dalla strada , mette in scena la povertà. la miseria, la sporcizia, la fragilità umana , incorniciandola di una luce tagliente e drammatica e in forte contrasto chiaroscurale L'ombra, il suo persecutore, ( che ha il volto impassibile e gelido di Louis Garrel)c he fiuta le sue prede per dare la caccia al fuggiasco, per giudicare la sua vita amorale, violenta, prigioniero di un giustizialismo estremo , ricorda il personaggio hugoniano del'ispettore Javert, seppure in conflitto perchè riconosce il talento del pittore e ne subisce il fascino, non molla , paladino e servitore di una chiesa corrotta , non riesce a farsi travolgere dalla rivoluzione in atto, rimane nell’ombra della mediocrità.E’ un bell’affresco il lavoro di Michele Placido, con pennellate intense e vigorose e una vividezza dirompente, anche se ogni tanto scivola su qualche calligrafismo, come l’indugiare un po' con troppa insistenza sull’appeal maledetto di Scamarcio/Merisi, offuscandone per un attimo la vitalità, ma è una tela robusta, di carattere come il suo personaggio, destinata a illuminare l’eterno.
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giuliano antonio
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domenica 27 novembre 2022
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una immersione nell’arte emozionale
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Ho gustato questo film in tutto. Le ambientazioni, i dialoghi e le ricostruzioni sceniche che hanno generato i quadri del Caravaggio, sono un capolavoro del maestro Placido. Grazie alla sua sensibilità ha colto lo spirito di un altro maestro dell’arte e ne ha creato una trasposizione fantastica ed emotiva. Assolutamente da consigliare, vedere e rivedere.
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thomas
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mercoledì 16 novembre 2022
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notevole
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Raccontare ciò che si agita nella mente di un genio non è facile, perché occorre innanzitutto comprendere qual è la scintilla che incendia la sua mente, da dove nasce, in buona sostanza, la sua genialità. Se poi quel genio si chiama Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, morto a soli 38 anni e tuttavia capace di diventare uno dei più grandi pittori di sempre, diventa ancora più complicato, perché non è usuale rinvenire in una persona le stesse altezze della sua arte, ma al contempo le medesime profondità della sua vita. Genio e sregolatezza, intuito ed emotività, razionalità e passione, tormento ed estasi si rincorrono tra loro senza tregua nella personalità di Caravaggio, in un continuo ribaltarsi tra la sua vita che si faceva arte e la sua arte che si faceva vita.
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Raccontare ciò che si agita nella mente di un genio non è facile, perché occorre innanzitutto comprendere qual è la scintilla che incendia la sua mente, da dove nasce, in buona sostanza, la sua genialità. Se poi quel genio si chiama Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, morto a soli 38 anni e tuttavia capace di diventare uno dei più grandi pittori di sempre, diventa ancora più complicato, perché non è usuale rinvenire in una persona le stesse altezze della sua arte, ma al contempo le medesime profondità della sua vita. Genio e sregolatezza, intuito ed emotività, razionalità e passione, tormento ed estasi si rincorrono tra loro senza tregua nella personalità di Caravaggio, in un continuo ribaltarsi tra la sua vita che si faceva arte e la sua arte che si faceva vita. Ci aveva già provato Derek Jarman a raccontarlo, in un suo celebrato film del 1986, vincitore dell’Orso d’argento al festival di Berlino, ma non era riuscito ad affrancarsi dal fascino di indugiare quasi esclusivamente sulla “sporca vita” del genio, senza essere in grado però di illuminare la narrazione con le vette della sua meravigliosa arte. Ci riesce in pieno invece Michele Placido in questo che è il suo capolavoro personale: Caravaggio (un ottimo Scamarcio) viene raccontato con lucidità ed empatia; ne viene ricostruita la vita, l’evolversi della sua dissipazione umana e l’accrescersi della sua sensibilità artistica, la sua capacità di affrancarsi dalle mode correnti e la sua incapacità di disciplinarsi, il suo saper essere rivoluzionario ed originale nell’arte e il suo non saper cadere di continuo negli abissi delle debolezze umane. Una persona così non può lasciare indifferenti, o la si odia o la si ama, ed è proprio ciò che è raccontato perfettamente nel film, in cui Caravaggio subisce persecutori spietati, ma incontra anche ammiratori persi. Così come in “Amadeus” il mediocre Salieri odiava il genio di Mozart al punto da volerlo vedere morto, ne “L’ombra di Caravaggio” il mediocre Baglione (un eccellente, livido e viscido Vinicio Marchioni) riconosce le scintille di genialità del Maestro e briga perché sia messo in condizione di rinunciare alla sua arte; e se da un canto vi è “l’Ombra” che vuole eliminarlo, d’altro canto vi è la Marchesa Costanza Colonna (notevole la prova di Isabelle Huppert) che lo protegge. Il punto di forza della pellicola è comunque la fotografia, stupenda nel ricreare i giochi di luci ed ombre che erano la forza delle sue opere: in alcune scene sembra di vedere quasi i suoi quadri in movimento. Eccezionale, poi, il frammento in cui Caravaggio utilizza il cadavere della prostituta annegata come soggetto per una delle sue opere più famose, la “Morte della Vergine”, che oggi è esposta al Louvre. È noto infatti che nelle sue opere aventi ad oggetto episodi biblici egli adoperava come modelli i più umili e miserabili tra gli uomini, in omaggio al “dolore del mondo”. Placido è anche acuto nel sapere trovare il giusto equilibrio nel ricostruire il dibattito che si aprì a quei tempi all’interno della Chiesa riguardo alle opere sacre del maestro e quel “la Chiesa non è ancora pronta per la sua Arte”, dichiarato dal Papa, è la sintesi più mirabile della saggezza lungimirante. “L’ombra di Caravaggio” è una pellicola da vedere, capace com’è di spiegare l’animo multiforme di un artista eccezionale, profondamente autentico ed originale al tempo stesso, riguardo al quale può valere l’iconica affermazione che la Marchesa Costanza Colonna oppone all'Ombra che lo accusa: “La verità è che chi lo conosce non può fare a meno di perdere la testa per lui”.
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