La forma dell'acqua - The Shape of Water |
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Un film di Guillermo Del Toro.
Con Sally Hawkins, Michael Shannon (II), Richard Jenkins, Doug Jones.
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Titolo originale The Shape of Water.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 119 min.
- USA 2017.
- 20th Century Fox Italia
uscita mercoledì 14 febbraio 2018.
MYMONETRO
La forma dell'acqua - The Shape of Water
valutazione media:
3,77
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La forma dell'Altrodi Andrea S.Feedback: |
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venerdì 13 novembre 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il registro marchio di fabbrica dell'autore messicano è quello di utilizzare il mezzo della fantasia e dei mostri per parlare d'altro e dell'Altro, e per affrontare periodi storici che hanno regalato pochi sorrisi (la dittatura franchista ne "Il labirinto del Fauno"). Qui è la guerra fredda. La storia d'amore salvifica, di per sé banale e un tantino retorica, tra due soggetti che il mondo riconosce come "strani" o "diversi", è il grande pretesto per delineare una trama che ha un sostrato ideologico non indifferente. Il ritratto è quello di una società chiusa e dogmatica che crea emarginati: emarginati e segregati (letteralmente) perché affetti da qualche disabilità, perché omosessuali, perché di colore, perché perdenti (l'orribile parola "loser" usata dalla propaganda capitalistica yankee) o perché donne. Emergi soltanto se sei un uomo bianco macho, duro e puro, solo se sei un "vincente", se sposi a pieno le struttura dominante (quella capitalista e patriarcale) di cui la famiglia medio-borghese è la sovrastruttura - modello. Quanta ironia utilizza Del Toro nel descrivere questo vero orrore (non certo l'orrore della creatura marina)! Il buon patriota americano che non deve chiedere mai, che pensa solo alla carriera, con figli servizievoli e ubbidienti e una moglie sottomessa e silenziata anche nel rapporto sessuale per soddisfare le voglie del "bravo" papà che torna dal lavoro. E poi i piccoli sogni di basso e vuoto benessere: la cadillac verde (ops, turchese!) che diventa scontato status symbol per riempire le mancanze di una vita gretta e violenta. Del Toro demolisce tutto con il sorriso e guarda con amore a tutti gli esclusi che hanno la forza di ribellarsi e trovare un riscatto. Altra nota di merito non aver dipinto i russi come brutti, sporchi e cattivi (straordinaria la figura dello scienziato). Qui il regista tiene a ricordarci, a ragione, che non è mai esistito un mondo libero contrapposto all' "impero del male". Esistevano due imperi e gli imperi si sa, per quanto illuminati e inclusivi, non potranno mai essere democratici e libertari. Il mondo libero è propaganda da dare in pasto a menti deboli e manipolabili. Per chi guarda oltre non resta che, come nel film, rivoltarsi camusianamente ("Mi rivolto dunque siamo") e sovvertire. Ieri come oggi.
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