mauridal
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venerdì 11 novembre 2016
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le tre grazie assassine
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Sul tema della psiche ,delle inquietudini, del buio nelle voragini della mente che talvolta si aprono negli esseri umani, si è detto, scritto, filmato tanto, molto , forse troppo. Al di la di testi specialistici , di psichiatria o psicologici, la materia è stata trattata in vari modi. Quando chi lo ha fatto è un autore di cinema, un regista o uno sceneggiatore, allora il film che ne è scaturito , ha avuto il privilegio di una qualità, una marcia in più. Troppe storie di donne e uomini malati di mente , ad esempio, affollano gli scaffali di librerie , con romanzi , thriller o altri generi .La cinematografia moderna ne è piena, mi limito a citare Kubrik ,come regista che ha realizzato capolavori ,sul piano cinematografico ,cioè veri film, dove il tema si narrava attraverso il linguaggio delle immagini.
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Sul tema della psiche ,delle inquietudini, del buio nelle voragini della mente che talvolta si aprono negli esseri umani, si è detto, scritto, filmato tanto, molto , forse troppo. Al di la di testi specialistici , di psichiatria o psicologici, la materia è stata trattata in vari modi. Quando chi lo ha fatto è un autore di cinema, un regista o uno sceneggiatore, allora il film che ne è scaturito , ha avuto il privilegio di una qualità, una marcia in più. Troppe storie di donne e uomini malati di mente , ad esempio, affollano gli scaffali di librerie , con romanzi , thriller o altri generi .La cinematografia moderna ne è piena, mi limito a citare Kubrik ,come regista che ha realizzato capolavori ,sul piano cinematografico ,cioè veri film, dove il tema si narrava attraverso il linguaggio delle immagini.La ragazza sul treno , il personaggio di Rachel è un personaggio letterario , con tutte le caratteristiche di una figura complessa che solo la parola scritta con tutte le mille sfumature che concede, può raccontare. Il film è costruito attorno al personaggio, che con le altre due donne forma il trio delle grazie assassine, ma insomma ne esce una costruzione debole, direi trasparente, dove il tutto e tutti sono ben visibili, comprensibili, quasi scontati fin dall'inizio. Una storia di psiche distorta , di fragilità mentale può anche essere narrata in vari modi, tralasciando, il genere thriller, vi è l'ironia, la leggerezza della invenzione libera che può spaziare nella storia senza costringere lo spettatore in uno schema narrativo rigido. Dunque , questo è un film imbrigliato nella storia narrata dal romanzo scritto da cui è tratta la sceneggiatura. Il delitto vero, è il film, assassinato dal regista , che ne ha fatto la vittima del libro. La brava Emily Blunt ha centrato il personaggio,di Rachel e tutto il film, è concentrato su di lei ed è forse l'unico merito del regista.(mauridal)
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flyanto
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venerdì 11 novembre 2016
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la sofferenza di una donna distrutta dagli eventi
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Tratto dall'omonimo romanzo best seller di Paula Hawkins, "La Ragazza del Treno" racconta la storia di una donna che, dopo il divorzio voluto dal marito, non si è ancora rqassegnata alla sua nuova condizione e pertanto reagisce dedicandosi fortemente al bere (motivo per il quale ha perso anche il lavoro) ed a trascorrere le proprie giornate compiendo giornalmente il tragitto in metropolitana verso New York. Nel corso di queste "trasferte" ella comincia ad interessarsi ad una coppia che vede abitare in una casa e che lei reputa essere come una coppia felice. Quando apprende dai giornali che la giovane donna che lei osserva ossessivamente è stata trovata morta, per una serie di relazioni intrecciate tra svariati individui di cui fa parte sia la suddetta ragazza che la nuova famiglia che nel frattempo il marito si è ricostruito, la protagonista si ritrova coinvolta lei stessa nelle indagini della Polizia e dopo svariati avvenimenti, riuscirà ad approdare alal soluzione del caso.
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Tratto dall'omonimo romanzo best seller di Paula Hawkins, "La Ragazza del Treno" racconta la storia di una donna che, dopo il divorzio voluto dal marito, non si è ancora rqassegnata alla sua nuova condizione e pertanto reagisce dedicandosi fortemente al bere (motivo per il quale ha perso anche il lavoro) ed a trascorrere le proprie giornate compiendo giornalmente il tragitto in metropolitana verso New York. Nel corso di queste "trasferte" ella comincia ad interessarsi ad una coppia che vede abitare in una casa e che lei reputa essere come una coppia felice. Quando apprende dai giornali che la giovane donna che lei osserva ossessivamente è stata trovata morta, per una serie di relazioni intrecciate tra svariati individui di cui fa parte sia la suddetta ragazza che la nuova famiglia che nel frattempo il marito si è ricostruito, la protagonista si ritrova coinvolta lei stessa nelle indagini della Polizia e dopo svariati avvenimenti, riuscirà ad approdare alal soluzione del caso.
Questo thriller ha una trama piena di fatti, di intrecci più o meno complicati, di molteplici personaggi coinvolti che alla fine portano alla scoperta della verità la quale però risulta abbastanza banale nonostante le premesse. Al di là di ciò, "La Ragazza del Treno" può essere considerato un film alquanto avvbincente e pertanto piacevole da vedersi, pur non essendo un capolavoro. Brava Emily Blunt, la protagoniosta principale, che affronta in questa pellicola un ruolo particolare e complesso di una donna fortemente distrutta dal dolore e dalla sua conseguente dipendenza dall'alcool. Ma, ripeto, nulla di più vi è da segnalare ed accettarlo come un interessante scaccia pensieri.
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casomai21
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venerdì 11 novembre 2016
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lo sguardo fatale di una fragile donna
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Fedele trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Paula Hawkins,ben diretto da Tate Taylor,un thriller psicologico che descrive la particolare situazione di una donna ferita e in crisi affettivo esistenziale, che osserva con occhi innocenti le vite degli altri, che considera perfette.Il punto di osservazione è un freddo, nonché mobile e precario finestrino di uno dei tanti treni metropolitani che trasportano quotidianamente pendolari nel cuore di Londra, provenienti dalle loro anonime periferie residenziali.La scena che le si presenta è di una ripetitività agghiacciante, ammantata dalla consuetudine a compiere i medesimi movimenti alla stessa ora di ogni giorno,un brulichio di esistenze che si affannano tra tempi ristretti e doveri professionali.
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Fedele trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Paula Hawkins,ben diretto da Tate Taylor,un thriller psicologico che descrive la particolare situazione di una donna ferita e in crisi affettivo esistenziale, che osserva con occhi innocenti le vite degli altri, che considera perfette.Il punto di osservazione è un freddo, nonché mobile e precario finestrino di uno dei tanti treni metropolitani che trasportano quotidianamente pendolari nel cuore di Londra, provenienti dalle loro anonime periferie residenziali.La scena che le si presenta è di una ripetitività agghiacciante, ammantata dalla consuetudine a compiere i medesimi movimenti alla stessa ora di ogni giorno,un brulichio di esistenze che si affannano tra tempi ristretti e doveri professionali.Solo osservando le finestre delle case ed entrando con lo sguardo di Rachel nell'intimità delle abitazioni sembrano riaffiorare dei sentimenti e quel tepore domestico protettivo e avvolgente derivante dalle piccole cose.Questa sua attitudine ad osservare sarà decisiva nel delinearsi della storia del film.In realtà ogni personaggio è sostanzialmente alla ricerca di un'insperata felicità, pur oppressi da antichi sensi di colpa,da solitudine e da un comune dolore, così si rivelano nei ripetuti e scanditi flash back del film.Ma Rachel ha un motivo in più per sentirsi isolata, è sola e dipendente dall'alcool, ciò la espone al rischio di essere severamente giudicata da una società conformista come quella inglese in grado di compiere qualunque delitto o nefandezza, nonostante la sua fragilità e apparente inoffensività.Il suo errore è chiedere nella disperazione amore, affetto dalle persone sbagliate che l'han già fatta soffrire e sul suo viso come in quello di altre figure femminili si legge il dolore per il sogno infranto di famiglia e di maternità col conseguente non realizzato desiderio-necessità di accudimento.La sceneggiatura del film contribuisce a superare la comune tendenza a idealizzare troppo le figure femminili più o meno felicemente sposate, non considerandole persone vere e in continua evoluzione, dove nulla è scontato.Il regista decide di far rivivere nella mente di Rachel nella sua nuova, lucida consapevolezza di donna riscattata dall'alcool e dai pregiudizi scene già descritte, ma che la incolpavano. Le fa riscrivere la sua storia recente nella certezza di aver sposato un mostro di crudeltà e di perversione. L'evoluzione drammatica degli eventi non pregiudica i tanti risvolti positivi del film, oltre alla magistrale interpretazione di Emily Blunt,il ritorno della solidarietà femminile, che sembrava abbastanza compromessa nei rapporti reciproci delle coprotagoniste e soprattutto nel personaggio della poliziotta che cerca di estorcere a Rachel una confessione di crimini mai commessi.Buona e adeguata la colonna sonora che accompagna il thriller fino all'ultima scena quando sullo sfondo un ulteriore e rumoroso treno metropolitano attraversa l'orizzonte e lo schermo a ricordarci il tempo che passa......
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marezia
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giovedì 10 novembre 2016
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serrato ritratto psicologico dell'animo umano
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Eccellente ritratto umano che rovescia via via le carte sul tavolo seguendo un solo punto di vista e poi ribaltando il tavolo con un crescendo nel crescendo di suspence resa con la giusta dose di violenza che l'argomento richiedeva: non si può trattare la discesa agli Inferi restando puliti e lo spettatore non ne resta pulito. Qualcuno ha parlato di trauma. Sì; in effetti sì. Questo film fa pensare a quanto nella realtà esseri manipolatori possano indurti non solo a credere che la colpa sia tua ma anche ad avere una credibilità che li rende quasi invincibili, quasi però... Quanto alla recensione d'ingresso, è VERGOGNOSA intanto perché non rispecchia le caratteristiche del film ma anche perché assegna una stella e mezza, votazione RIDICOLA e spettante a ben altre pellicole (qui pompate alla grandissima, come sempre).
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Eccellente ritratto umano che rovescia via via le carte sul tavolo seguendo un solo punto di vista e poi ribaltando il tavolo con un crescendo nel crescendo di suspence resa con la giusta dose di violenza che l'argomento richiedeva: non si può trattare la discesa agli Inferi restando puliti e lo spettatore non ne resta pulito. Qualcuno ha parlato di trauma. Sì; in effetti sì. Questo film fa pensare a quanto nella realtà esseri manipolatori possano indurti non solo a credere che la colpa sia tua ma anche ad avere una credibilità che li rende quasi invincibili, quasi però... Quanto alla recensione d'ingresso, è VERGOGNOSA intanto perché non rispecchia le caratteristiche del film ma anche perché assegna una stella e mezza, votazione RIDICOLA e spettante a ben altre pellicole (qui pompate alla grandissima, come sempre). La commedia al cinema paga? Se la recensione aiuta, sì, purtroppo.
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[+] p.s.
(di marezia)
[ - ] p.s.
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max821966
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giovedì 10 novembre 2016
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deboluccio
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Cominciamo col dire che scrivere una sceneggiatura di un trhiller, dirigere il film èdiventato cosa per pochi.
Di questo film rimarrà solo la grandissima interpretazione di Emily Blunt.
Quando guardi un giallo e a ca metà film, capisci già come andrà a finire, vuol dire che il film è debole e la storia è trita e ritrita.
Di pellicole simili, se ne sono viste a centinaia.....negli ultimi 20 annisi contano sulle dita di una mano i capolavori del genere........
Verrà dimenticato presto.
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ciotla
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giovedì 10 novembre 2016
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thriller mancato
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Il genere è di per se molto selettivo, senza entrare nello specifico l'idea che trasmette questo film sin dall'inizio è che prima o poi il colpo di scena debba arrivare. Qualcuno potrebbe obiettare tale asserzione dicendo che questa caratteristica è peculiare del genere thriller. E' vero si che il colpo di scena DEVE esserci, bensì per fare la giusta figura deve arrivare come un fulmine a ciel sereno e non come una piovuta prevista giorni prima.
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alex2044
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mercoledì 9 novembre 2016
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trama e doppiaggio ok ma il film ?
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Se qualcuno compra i diritti di un libro di grandissimo successo , si pensa che voglia trarne un gran film . Quindi ingaggia un regista di gran fama , per esempio , uno a caso , Polanski , maestro di atmosfere ed una serie di attori con precedenti importanti e così via . Invece cosa fa questo qualcuno ? Sceglie un regista mediocre senza nessuno seppur flebile successo alle spalle, il suo unico merito è quello di aver partecipato come attore ad un piccolo capolavoro , questo si di atmosfera come " Un Gelido Inverno , ed una serie attori , in qualche caso solo bravini , in qualche altro perfino imbarazzanti . Con la sola eccezione di una Emily Blunt , credibile seppur piuttosto discontinua , ogni tanto viene il desiderio di darle una spinta insomma alzati e cammina o meglio recita .
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Se qualcuno compra i diritti di un libro di grandissimo successo , si pensa che voglia trarne un gran film . Quindi ingaggia un regista di gran fama , per esempio , uno a caso , Polanski , maestro di atmosfere ed una serie di attori con precedenti importanti e così via . Invece cosa fa questo qualcuno ? Sceglie un regista mediocre senza nessuno seppur flebile successo alle spalle, il suo unico merito è quello di aver partecipato come attore ad un piccolo capolavoro , questo si di atmosfera come " Un Gelido Inverno , ed una serie attori , in qualche caso solo bravini , in qualche altro perfino imbarazzanti . Con la sola eccezione di una Emily Blunt , credibile seppur piuttosto discontinua , ogni tanto viene il desiderio di darle una spinta insomma alzati e cammina o meglio recita . Il risultato è che un film che dovrebbe ispirarsi ad un libro dove l'atmsfera è tutto , non riesce a trasportare lo spettatore da nessuna parte . Lasciandolo solo ad osservare una riproduzione pedissequa dell'originale , calligrafica e per niente profonda . La realizzazione segue per filo e per segno il libro da cui si ispira , con il problema che nel libro le pagine sono centinaia mentre il tempo di durata di un film non può essere eterno , in questo caso non supera le due ore e quindi per voler far vedere tutto si lascia spesso gli avvenimenti in sospeso rendendo difficoltosa l'attenzione allo spettatore cui sembra di finire in un labirinto senza fine . Le parti migliori sono rappresentate da un doppiaggio di gran classe dove gli interpreti con la sola forza della voce riescono finalmente a creare quell'atmsfera , a tratti cupa, violenta e morbosa che ha decretato il successo del libro nel mondo e naturalmente da una storia che salva , in particolare per coloro che non hanno letto il libro , con un finale da vero giallo , almeno parzialmente , il lato spettacolare di quest'opera . Per chi l'ha già letto , pazienza . Dalle prime inquadrature sa già chi è il colpevole e quindi , come già detto , si perde la parte migliore . Per concludere Tate Taylor è riuscito , non scegliendo fra horror , giallo e noir ma anzi mescolando questi generi in modo poco appropriato , a rendere poco digeribile un film che con un altro manico avrebbe , data la trama veramente interessante, avere risultati molto più coinvolgenti e convincenti .
PS probabilmente il film avrebbe meritato mezzo voto in meno ma non è possibile e quindi mezzo in più di incoraggiamento !
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filippo catani
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mercoledì 9 novembre 2016
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un discreto adattamento
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Una donna provata da un difficile divorzio e da problemi di alcolismo passa i viaggi in treno per andare a lavorare fantasticando sulle vite delle persone che abitano le case sul percorso. Un giorno la donna scopre qualcosa che non va in una coppia e decide di intervenire.
Un discreto adattamento per quello che è stato un grande best seller e un ottimo thriller. Certo il formato del romanzo rende più comprensibili i continui salti nel tempo che però vengono abbastanza ben ammortizzati anche quì. Il vero problema della pellicola è la miccia di innesco decisamente troppo lunga che rischia di gettare lo spettatore in un certo torpore iniziale. Sceneggiatura piuttosto fedele dove l'elemento più evidente di differenza è la scomparsa nel film della coinquilina della protagonista che nel libro aveva una discreta parte.
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Una donna provata da un difficile divorzio e da problemi di alcolismo passa i viaggi in treno per andare a lavorare fantasticando sulle vite delle persone che abitano le case sul percorso. Un giorno la donna scopre qualcosa che non va in una coppia e decide di intervenire.
Un discreto adattamento per quello che è stato un grande best seller e un ottimo thriller. Certo il formato del romanzo rende più comprensibili i continui salti nel tempo che però vengono abbastanza ben ammortizzati anche quì. Il vero problema della pellicola è la miccia di innesco decisamente troppo lunga che rischia di gettare lo spettatore in un certo torpore iniziale. Sceneggiatura piuttosto fedele dove l'elemento più evidente di differenza è la scomparsa nel film della coinquilina della protagonista che nel libro aveva una discreta parte. Indiscutibilmente la cosa migliore è la recitazione di una Blunt quasi irriconoscibile e sciupata per interpretare una donna devastata psicologicamente e dall'alcol. Insomma tutto sommato una discreta prova ma nulla di esaltante ecco.
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midnight
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domenica 6 novembre 2016
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lento...lento...lento
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Rachel viene ben interpretata da Emily Blunt, posso dire che questo personaggio rispecchia esattamente l’immagine che traspare dal libro. I personaggi di Anna e di Megan lasciano un po’ a desiderare. Film un po’ lento soprattutto la prima parte, non incuriosisce lo spettatore, non vi sono colpi di scena, entri della depressione della protagonista. La seconda parte è più coinvolgente, ma rimane ancora pesante. Forse non era possibile fare meglio in quanto la pellicola rispecchia il libro.
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no_data
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domenica 6 novembre 2016
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intenso
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Film gradevole e intenso, non troppo truculento nelle scene violente, personaggi abbastanza credibili e disegnati con sufficiente dettaglio.
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