ragthai
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martedì 4 aprile 2017
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mi ha soddisfatto
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Mi ha piacevolmente sorpreso, parte lento poi si entra nel vivo della storia, colpi di scena, non altissima tensione ma godibile.
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serialwatcher
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lunedì 6 marzo 2017
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un thriller da non perdere
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Personalmente mi è piaciuto molto. La trama era intricata il giusto da tenere lo spettatore con gli occhi fissi sullo schermo ma senza fargli perdere il senso di ciò che stava vedendo. In film di questo genre ciò che conta è la tensione e questo film è riuscito a dosarla nel modo giusto.
La protagonista ha un carattere molto complesso e trovo che l'attrice sia riuscita in pieno a esprimere ogni suo stato d'animo. Pienamente soddisfatta di averlo visto.
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marione
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domenica 26 febbraio 2017
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ottimo triller
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Mi è piaciuto molto, un triller profondo, coinvolgente e ben strutturato sostenuto dall'ottima recitazione di Emily Blunt e Haley Bennett, ambedue davvero in gran forma. Il ritmo può apparire lento ma è funzionale al racconto, comunque appena un po' più di "velocità" avrebbe giovato. Nell' insieme un ottimo film caratterizzato da una sceneggiatura e una fotografia pregevole e originale che contribuiscono ad approfondire il racconto del dramma delle protagoniste, tutte vittime di uno stupido uomo violento e maschilista che lascia rovine al suo passaggio. Tate Taylor mi aveva molto colpito con "The Help", bellissimo, e ancora una volta ha confermato la sua bravura.
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Mi è piaciuto molto, un triller profondo, coinvolgente e ben strutturato sostenuto dall'ottima recitazione di Emily Blunt e Haley Bennett, ambedue davvero in gran forma. Il ritmo può apparire lento ma è funzionale al racconto, comunque appena un po' più di "velocità" avrebbe giovato. Nell' insieme un ottimo film caratterizzato da una sceneggiatura e una fotografia pregevole e originale che contribuiscono ad approfondire il racconto del dramma delle protagoniste, tutte vittime di uno stupido uomo violento e maschilista che lascia rovine al suo passaggio. Tate Taylor mi aveva molto colpito con "The Help", bellissimo, e ancora una volta ha confermato la sua bravura.
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scavadentro65
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martedì 21 febbraio 2017
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più che del treno del vino...
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Sarò tacciato di scarsa obiettività, ma questo film proprio non mi ha convinto. La ragazza che si rifugia nell'alcool in quanto lasciata dal marito e madre mancata, è personaggio centrale di una trama assoltamente insulsa e piatta, ove anche le fasi drammatiche sono come avvolte da cotone e nebbia. Questo atteggiamento irritante della protagonista, lagnosa e inane, continua per tutto il lungometraggio esilmente narrato su un delitto crudo ed efferato, per il quale ad un certo punto la stessa protagonista pensa di essere responsabile in deliri autolesionisti. La coppia spiata dal treno nei viaggi inutili si rivela posticcia e la povera disgraziata prima si avvicina al marito della defunta, poi si convince che l'assassino sia l'analista della vittima, il quale è credibile quanto Banderas quando parla con la gallina della pubblicità delle fette biscottate.
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Sarò tacciato di scarsa obiettività, ma questo film proprio non mi ha convinto. La ragazza che si rifugia nell'alcool in quanto lasciata dal marito e madre mancata, è personaggio centrale di una trama assoltamente insulsa e piatta, ove anche le fasi drammatiche sono come avvolte da cotone e nebbia. Questo atteggiamento irritante della protagonista, lagnosa e inane, continua per tutto il lungometraggio esilmente narrato su un delitto crudo ed efferato, per il quale ad un certo punto la stessa protagonista pensa di essere responsabile in deliri autolesionisti. La coppia spiata dal treno nei viaggi inutili si rivela posticcia e la povera disgraziata prima si avvicina al marito della defunta, poi si convince che l'assassino sia l'analista della vittima, il quale è credibile quanto Banderas quando parla con la gallina della pubblicità delle fette biscottate. In più il professionista ha un accento spagnolo ridicolo, e ci fanno sapere che ha rifiutato le avances della bionda assassinata, peraltro leggermente ninfomane e bisognosa di affetto in quanto nella gioventù bruciata aveva perso una figlia essendo fattissima.... Ed udite ecco che nel finale la ragazza etilista si rende conto che i suoi ricordi sono diversi dal reale, e che l'ex marito era in realtà un mostro e quindi l'alcool/rifugio e solo colpa del cattivone che si trasforma in delinquente quando apprendiamo che è stato proprio lui ad uccidere la bionda frustrata perchè ne era l'amante imprudente, avendola messa incinta e assolutamente deciso a non lasciare la seconda moglie per la quale aveva lasciato la nostra ragazza del treno... Ridicola poi la detta seconda moglie, negante l'evidenza sino al finale e poi complice della etilista nel massacrare il marito traditore e assassino: gli uomini ne escono malissimo; anche il marito della vittima, geloso e violento, non è che faccia una gran figura se non del cornuto disperato. Naturalmente la polizia con la machia detective sospetta ciclicamente di tutte le persone sbagliate dalla ragazza del treno a marito della vittima, all'analista ed infine raccolgie i pezzi. Meno male che il finale ci dona una nuova ragazza che ora è serena e probabilmente quando viaggia in treno si fa un mucchio di c......suoi.
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tempesta.3000
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giovedì 5 gennaio 2017
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ottimo film
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Ho finito di vedere il film proprio ora e devo dire che e' identico al 90% al libro (complimenti)...attori bravissimi, posso dire solo che unica pecca, e' l'ambientazione (New York anziche' Londra) voto 9
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nerazzurro
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venerdì 30 dicembre 2016
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romanzo o no: bel thriller!
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Che il film magari non rispetti appieno il romanzo può essere importante,ma fino ad un certo punto. In sé il film è un ottimo thriller che tiene incollato lo spettatore allo schermo. I personaggi principali sono davvero caratterizzati alla grande. Consigliato.
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claudiagallosti23
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mercoledì 30 novembre 2016
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"la ragazza del treno": un film senza scrupoli
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Esco dal cinema e affondo pesantemente le mani nelle tasche del mio giubbotto. Il freddo che mi accarezza il viso è pungente e il buio che mi circonda si accorda perfettamente col mio stato d’animo. La prossima volta guardo un film comico, penso tra me e me mentre mi allontano sempre di più da quel luogo pieno di luci e voci. La tensione emotiva, che mi ha perseguitata per tutta la durata del thriller tratto dal bestseller di Paula Hawkins, La ragazza del treno, (2015) non accenna a lasciarmi. Se l’intento del regista (Taylor Tate) era questo, ha centrato l’obiettivo. Ma se il suo intento era quello di ricalcare le atmosfere eleganti ed empatiche di registi del noir come Lynch o Hanson, allora ha fallito.
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Esco dal cinema e affondo pesantemente le mani nelle tasche del mio giubbotto. Il freddo che mi accarezza il viso è pungente e il buio che mi circonda si accorda perfettamente col mio stato d’animo. La prossima volta guardo un film comico, penso tra me e me mentre mi allontano sempre di più da quel luogo pieno di luci e voci. La tensione emotiva, che mi ha perseguitata per tutta la durata del thriller tratto dal bestseller di Paula Hawkins, La ragazza del treno, (2015) non accenna a lasciarmi. Se l’intento del regista (Taylor Tate) era questo, ha centrato l’obiettivo. Ma se il suo intento era quello di ricalcare le atmosfere eleganti ed empatiche di registi del noir come Lynch o Hanson, allora ha fallito. Non si può, infatti, pensare di trasportare sul grande schermo una storia basata per lo più sui pensieri ossessivi e cattivi dei protagonisti, senza lasciare neanche un attimo di respiro allo spettatore. Senza donargli almeno una parvenza di normalità all’inizio o un barlume di speranza alla fine. Emily Blunt, attrice di fama e, probabilmente unica vera nota di interesse verso il film per chi non ha letto il libro è, però, una bellezza troppo eterea e morbida per riuscire bene nell’interpretazione della protagonista, Rachel, donna in grave crisi esistenziale che, dopo essere stata lasciata dal marito perché poco adatta a ricoprire il ruolo di ruolo di moglie, si rifugia nell’alcool e nella menzogna. Le altre due protagoniste, Rebecca Ferguson e Haley Bennett, rispettivamente nei ruoli di Anna e Megan, tanto belle quanto poco sfaccettate, incarnano, come nella migliore tradizione Dannunziana, casa e alcova, purezza e peccato, moglie e amante di quello che in realtà è il vero protagonista della storia: un marito aguzzino che si muove con facilità e totale mancanza di umanità tra tre donne senza sfumature e, soprattutto, senza volontà di salvezza. Le loro storie si intrecciano in un alternarsi di quotidianità spiata, flashback e momenti dall’alto tasso erotico. Il finale veloce ed infinitamente triste non aiuta nel ristabilire i valori che sono andati a mano a mano perdendosi durante tutta la durata del film: verità, fedeltà e giustizia. Vengono qui, infatti, ricalcati quelli che sono i più labili e miserevoli stereotipi sociali: l’uomo è una bestia senza scrupoli e la donna è la sua vittima sacrificale. L’atmosfera patinata e borghese della periferia americana del New England non fa che acuire l’infinito squallore di queste vite alla deriva. Vite che se guardate dal finestrino di un treno appaiono all’apparenza perfette ed invidiabili, ma che poi si rivelano in tutta la loro miseria non appena si varca il tappetino pulito della porta di casa.
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[+] bello
(di emanuele 1968)
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emanuele 1968
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lunedì 28 novembre 2016
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bello
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Bello, curioso, originale, però ogni tanto perdevo il filo, cinema di paese discretamente pieno. Bello vedere gente che va al cinema con la voglia di stare insieme come fosse una famiglia davanti alla TV, peccato che quando finisce il film ognuno va per i fatti suoi.
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silvana
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venerdì 25 novembre 2016
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buon triller
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Ho trovato il film anche se all'inizio un pò arzigogolato poi il finale che non ho trovato molto sorprendente ma ben recitato e ben diretto
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kayako
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giovedì 24 novembre 2016
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una buona trasposizione cinematografica
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Comincio col dire che ho letto il romanzo e mi è piaciuto moltissimo. Quando sono entrata nella sala del cinema, avevo il timore che il film non avesse rispettato la trama o comunque che non riuscisse a trasmettermi le stesse sensazioni che il libro ha saputo darmi. Devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa! Hanno saputo rispettare fedelmente la trama e sono davvero pochi e di scarsa importanza i dettagli mancanti (come ad esempio il fatto che nel film non viene neanche citato il fidanzato dell'amica di Rachel). Emilia Blunt ha eseguito una performance davvero incredibile, ha saputo infondere sia la tristezza che prova la protagonista che l'angoscia dei momenti dei vuoti di memoria. A mio parere, il film è riuscito egregiamente a trasmettere ansia e la voglia di scoprire chi fosse il responsabile della scomparsa di Megan, perfino io che sapevo come andava a finire la storia sono stata incollata alla poltrona per non perdermi neanche un minuto.
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Comincio col dire che ho letto il romanzo e mi è piaciuto moltissimo. Quando sono entrata nella sala del cinema, avevo il timore che il film non avesse rispettato la trama o comunque che non riuscisse a trasmettermi le stesse sensazioni che il libro ha saputo darmi. Devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa! Hanno saputo rispettare fedelmente la trama e sono davvero pochi e di scarsa importanza i dettagli mancanti (come ad esempio il fatto che nel film non viene neanche citato il fidanzato dell'amica di Rachel). Emilia Blunt ha eseguito una performance davvero incredibile, ha saputo infondere sia la tristezza che prova la protagonista che l'angoscia dei momenti dei vuoti di memoria. A mio parere, il film è riuscito egregiamente a trasmettere ansia e la voglia di scoprire chi fosse il responsabile della scomparsa di Megan, perfino io che sapevo come andava a finire la storia sono stata incollata alla poltrona per non perdermi neanche un minuto. Apprezzo molto anche il rispetto del metodo di narrazione, che passa dal punto di vista di ogni domna della storia. Un thriller davvero avvincente, sia su carta che su pellicola!
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