fides
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giovedì 22 agosto 2024
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un buon film!
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Film ancora e più che mai attuale dopo otto anni. Schierato politicamente, scorre piacevolmente fino alla fine nella sua lentezza. Solo una pecca a mio modesto parere: soltanto due Ministri dell'Economia hanno sensi di colpa per le inquietanti ripercussioni delle decisioni che il Summit sta per ratificare, quello italiano e quello canadese (perché mai poi proprio quello canadese?) Sarà per una esigenza narrativa ma se vuoi condannare con una certa credibilità politica, nella realtà politica attua
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Film ancora e più che mai attuale dopo otto anni. Schierato politicamente, scorre piacevolmente fino alla fine nella sua lentezza. Solo una pecca a mio modesto parere: soltanto due Ministri dell'Economia hanno sensi di colpa per le inquietanti ripercussioni delle decisioni che il Summit sta per ratificare, quello italiano e quello canadese (perché mai poi proprio quello canadese?) Sarà per una esigenza narrativa ma se vuoi condannare con una certa credibilità politica, nella realtà politica attuale, il sistema capitalista nessun ministro del G8 si sarebbe dovuto salvare moralmente!
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raf
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mercoledì 20 maggio 2020
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no grazie, todo modo l'ho già visto.
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Questo film potrebbe essere recensito anche senza vederlo, tanto è forte il voler mostrare la sua ascendenza. Potremmo addirittura parlare di remake? No, meglio di no, i remake rovinano sempre l'opera originale e non vogliamo certo rovinare il capolavoro di Petri.
Tutto quello che questo film ha da dire, riesce quasi a dirlo la sola locandina. Fortunatamente ci viene incontro il trafiletto della guida TV a fugare ogni dubbio e capire esattamente di cosa si tratta.
Comunque Todo Modo l'ho già visto. Che altro c'è in cartellone stasera?
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nadia meden
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lunedì 22 luglio 2019
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bellissimo film italiano !
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Ho potuto rivedere dopo un paio d'anni questo meraviglioso film di Roberto Ando' che già avevo ammirato precedentemente. Una storia molto, molto originale, un argomento sempre attuale, una grande interpretazione di tutti gli attori, un grandissimo Toni Servillo che io ammiro sempre molto sia al cinema che a teatro. In un lussuoso albergo in Germania , sta per iniziare un G8 dei ministri dell'economia presieduta dal direttore del FMI, Daniel Rochè che dovranno prendere delle decisioni imprtanti quanto segrete sull'economia mondiale e che porteranno gravi conseguenze per alcuni Paesi piu' poveri. Vengono invitati al summit anche tre personaggi estranei , tre ospiti : una scrittrice di fiabe, un musicista e un monaco benedettino, Roberto Salus ( Toni Servillo ) .
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Ho potuto rivedere dopo un paio d'anni questo meraviglioso film di Roberto Ando' che già avevo ammirato precedentemente. Una storia molto, molto originale, un argomento sempre attuale, una grande interpretazione di tutti gli attori, un grandissimo Toni Servillo che io ammiro sempre molto sia al cinema che a teatro. In un lussuoso albergo in Germania , sta per iniziare un G8 dei ministri dell'economia presieduta dal direttore del FMI, Daniel Rochè che dovranno prendere delle decisioni imprtanti quanto segrete sull'economia mondiale e che porteranno gravi conseguenze per alcuni Paesi piu' poveri. Vengono invitati al summit anche tre personaggi estranei , tre ospiti : una scrittrice di fiabe, un musicista e un monaco benedettino, Roberto Salus ( Toni Servillo ) . poco prima della riunione , Daniel Rochè chiede al monaco di confessarlo e la mattina dopo quest' incontro , Daniel viene trovato morto : si è suicidato. Iniziano proprio da qui, in quanto la seduta viene sospesa, tutti i dubbi e le paure dei partecipanti, il monaco viene sopraffatto da sospetti , in quanto ritenuto l'unico detentore della verità e della confessione di Daniel. Si instaura un clima di sfida, di paura , improvvisamente i partecipanti, perso il loro capo, diventano goffi, vengono assaliti da incertezze e rimorsi, considerano il monaco addirittura l' assassino del loro capo. Il monaco parla poco , si esprime poco e solo su richiesta, agli occhi dei partecipanti risulta inafferrabile e diventa l' unico custode del segreto della confessione. Alla fine sapremo che la confessione non è mai avvenuta e che con grande maestria il monaco ha giocato sul comportamento di dubbi , rimorsi e incertezze dei partecipanti. Si può dire che di fronte a rimorsi, dubbi, incertezze, i Grandi iniziano a vacillare ? Io spero di si'! Grazie Andò, grazie Favino, grazie Servillo.
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fabio
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giovedì 16 agosto 2018
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lento e inutile
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Noioso è la prima cosa che mi viene in mente quando ripenso a questo film. Non intacca da nessuna parte, eppure almeno la veste da giallo avrebbe dovuto dire avvincere un po' di più e invece niente. Da dimenticare
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ennio
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venerdì 19 gennaio 2018
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servillo è il nostro de niro nel bene e nel male
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La visione è piacevole, si apprezzano le performances di molti attori, anche se verso l'inizio del secondo tempo mi sono appisolato per un pò, credo a causa di una posizione particolare della mia testa sul cuscino, ogni tanto mi succede. Certo il film non comunica nulla di nuovo, le banche padrone, la politica che non conta più nulla ecc., però almeno c'è un pò di giallo. Io però vorrei soffermarmi su Toni Servillo, attore che apprezzo molto. Per esempio l'ho apprezzato molto ne "la ragazza del lago", un thriller "etnico" ambientato sulle alpi friulane, dove ben si confà al carattere dei carnici la maschera espressiva, triste e silenziosa del nostro.
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La visione è piacevole, si apprezzano le performances di molti attori, anche se verso l'inizio del secondo tempo mi sono appisolato per un pò, credo a causa di una posizione particolare della mia testa sul cuscino, ogni tanto mi succede. Certo il film non comunica nulla di nuovo, le banche padrone, la politica che non conta più nulla ecc., però almeno c'è un pò di giallo. Io però vorrei soffermarmi su Toni Servillo, attore che apprezzo molto. Per esempio l'ho apprezzato molto ne "la ragazza del lago", un thriller "etnico" ambientato sulle alpi friulane, dove ben si confà al carattere dei carnici la maschera espressiva, triste e silenziosa del nostro. Ma per l'appunto, Servillo come De Niro mostra sempre quella sua maschera, adatta a tanti ruoli di uomo vissuto, cinico, anche il poliziotto se vogliamo. Ma come prete proprio non ce lo vedo, è troppo disincantato e materialista già dallo sguardo, il candore non gli viene bene, come a De Niro non vengono bene molti ruoli diversi dalla sua maschera.
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tonimais
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domenica 19 novembre 2017
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la forza salvifica dell'arte
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L'arte altro non è che la rappresentazione della società con i mezzi espressivi della propria epoca. Ecco dunque che il quadrato dentro il quale si hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri è utopico e la scocietà nel bene o nel male ( decisamente più nel male ) pulsa al di fuori di quel quadrato . Nessuno sa, neppure gli addetti ai lavori, che cosa sia il frutto proibibito dell'arte contemporanea ( esiste un'arte non contemporanea ? ) poichè un artista è un contemporaneo così contemporaneo da sembrare ai propri contemporanei un anticipatore. La società si guarda allo specchio e non si riconosce. La Critica d'arte dirà al Direttore del museo : sei dentro di me ma non sai neppure come mi chiamo e vorrà strappargli di mano il suo seme creativo poichè la società è avida di costante rinnovamento.
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L'arte altro non è che la rappresentazione della società con i mezzi espressivi della propria epoca. Ecco dunque che il quadrato dentro il quale si hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri è utopico e la scocietà nel bene o nel male ( decisamente più nel male ) pulsa al di fuori di quel quadrato . Nessuno sa, neppure gli addetti ai lavori, che cosa sia il frutto proibibito dell'arte contemporanea ( esiste un'arte non contemporanea ? ) poichè un artista è un contemporaneo così contemporaneo da sembrare ai propri contemporanei un anticipatore. La società si guarda allo specchio e non si riconosce. La Critica d'arte dirà al Direttore del museo : sei dentro di me ma non sai neppure come mi chiamo e vorrà strappargli di mano il suo seme creativo poichè la società è avida di costante rinnovamento.Ma la società è miope e si lascia facilmente abbagliare dai falsi profeti del modernismo, l'inganno è reciproco come tutti ben sappiamo ma ciò che redime questo tormentato girone dantesco è l'affanno della ricerca con la quale l'artista , il vero artista, affronta tra mille difficoltà la sua quotidianità. I falsi profeti verranno facilmente smascherati,uno solo si salverà poichè ancora una volta l'Arte ( con la A maiuscola ) avrà adempiuto al suo dovere : avrà svelato agli occhi di uno solo ciò che per gli altri continua a restare invisibile. ( Paul Klee ).
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francesco2
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domenica 16 luglio 2017
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tanto fumo, ma la sostanza...................
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Altro film d’autore all’italiana, che vuole volare alto ma si perde nei consueti bicchieri
d’acqua. Come già avveniva nei « Centochiodi » di Olmi, ma con maggiore attinenza rispetto alla
contemporaneità, la semplicità rispecchiata dai disegni dei bambini è un’alternativa rispetto ai
mali del nostro tempo, compresa l’economia che prevale su tutto, inclusa la stessa politica.
Una patata bollentissima, dunque, indipendentemente dalle convinzioni individuali.
Difficile credere che Ando non si rendesse conto del materiale tra le mani. Bisogna riconoscergli
che ha cercato, sotto certi aspetti, di fare un film « grigio », in quanto la figura di Servillo non
appare improntata al buonismo del pur Simpatico « Don Matteo », ed altri personaggi, come
quelli di Favino e della Croze, palesano dubbi sull’ipocrisia del mondo in cui si trovano coinvolti.
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Altro film d’autore all’italiana, che vuole volare alto ma si perde nei consueti bicchieri
d’acqua. Come già avveniva nei « Centochiodi » di Olmi, ma con maggiore attinenza rispetto alla
contemporaneità, la semplicità rispecchiata dai disegni dei bambini è un’alternativa rispetto ai
mali del nostro tempo, compresa l’economia che prevale su tutto, inclusa la stessa politica.
Una patata bollentissima, dunque, indipendentemente dalle convinzioni individuali.
Difficile credere che Ando non si rendesse conto del materiale tra le mani. Bisogna riconoscergli
che ha cercato, sotto certi aspetti, di fare un film « grigio », in quanto la figura di Servillo non
appare improntata al buonismo del pur Simpatico « Don Matteo », ed altri personaggi, come
quelli di Favino e della Croze, palesano dubbi sull’ipocrisia del mondo in cui si trovano coinvolti.
Persino da un punto di vista cromatico, sarà un caso o forse no, le tinte appaiono distese e non
troppo calcate.
Le buone intenzioni del regista, tuttavia, si infrangono sugli scogli ancora più che in « Viva la
libertà ». Sin dall’inizio, come ho già scritto, il pilastro del film è la contrapposizione schematica
tra la semplicità e l’economia, più che mai odierna, con le sue dinamiche contorte e spietate.
Come qualcuno ha già accennato su questo sito, siamo lontanissimi da “La grande scommessa”
che intendeva essere uno specchio di tali dinamiche, ed al contempo di caricaturarle. A
rendere ancora meno interessante la vicenda contribuiscono le figure dei “cattivi”, scontate e
mal costruite, la cui scena in piscina con Favino avrebbe dovuto essere accuratamente evitata.
La fiacca sceneggiatura incasella poi trovate come l’incontro privato tra i due personaggi femminili,
prima di regalarci un lieto fine poco verosimile, in stile francescano.
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rescart
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sabato 10 giugno 2017
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così fan tutti
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Quante volte sarà capitato a ciascuno di noi di disperdere nell’ambiente, si spera involontariamente, un sacchetto di plastica non biodegradabile? è il motivo per cui sono stati sostituiti, almeno nei supermercati, da quelli in mater-bi che sono anche compostabili, vale a dire utilizzabili per lo smaltimento dei rifiuti organici, il cosiddetto “umido”. Col tempo è cresciuta la sensibilità della popolazione verso le problematiche legate all’ambiente ed il paradosso è che i comuni più “ricicloni” d’Italia siano proprio quelli situati nelle regioni a maggioranza leghista, come il Veneto o la Lombardia, mentre quelli in cui spopola il partito dell’attuale presidente del consiglio Paolo Gentiloni, fondatore a suo tempo di una famosa rivista schierata su queste tematiche, La Nuova Ecologia, diano, salvo rare eccezioni, l’esempio opposto.
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Quante volte sarà capitato a ciascuno di noi di disperdere nell’ambiente, si spera involontariamente, un sacchetto di plastica non biodegradabile? è il motivo per cui sono stati sostituiti, almeno nei supermercati, da quelli in mater-bi che sono anche compostabili, vale a dire utilizzabili per lo smaltimento dei rifiuti organici, il cosiddetto “umido”. Col tempo è cresciuta la sensibilità della popolazione verso le problematiche legate all’ambiente ed il paradosso è che i comuni più “ricicloni” d’Italia siano proprio quelli situati nelle regioni a maggioranza leghista, come il Veneto o la Lombardia, mentre quelli in cui spopola il partito dell’attuale presidente del consiglio Paolo Gentiloni, fondatore a suo tempo di una famosa rivista schierata su queste tematiche, La Nuova Ecologia, diano, salvo rare eccezioni, l’esempio opposto. Questa apparente antinomia non fa che confermare il famoso adagio “predicare bene e razzolare male”, che probabilmente bene si addice ai protagonisti del recente G8 di Taormina, a parte ovviamente l’eccezione Donald Trump. Un’eccezione per la quale vale un altro famoso adagio che lo associa alla regola. Invece la regola dei monaci certosini è quella a cui ha aderito Roberto Salus, un ex matematico che ha deciso di abbandonare la vita secolare per dedicarsi solo alla preghiera e al lavoro, che nel suo caso è quello di scrittore di successo. A differenza dei cistercensi, i monaci certosini non sono mai stati colpiti nella loro storia millenaria dalla mano dei potenti di turno e qui forse riusciamo a capirne il perché. Innanzitutto va osservato che Salus accetta l’invito di partecipare a una importante quanto misteriosa riunione anziché chiudersi nella turris eburnea del suo convento. Applicando la logica matematica alla morale e prescindendo da quanto ha sempre affermato Santa Madre Chiesa, Salus difende il diritto soggettivo al suicidio da parte dell’individuo, che d’altronde può essere anche un modo d’intendere la libera scelta di Gesù di morire in croce. Ovviamente non può sapere che è questo il vero motivo dell’invito a lui rivolto, ma di certo non pensa di essere lui quell’”angiulillo” che il Padre eterno rinchiude in un gatta buia per la sua disubbidienza. Gli uomini sono come angeli per il Nuovo Testamento che nella lettera agli Ebrei invita all’ospitalità. E come gli angeli alcuni uomini vengono investiti da Dio di un tale potere da essere sottoposti a un giudizio più severo, al punto che l’apostolo Pietro in una sua lettera ricorda che anche gli angeli, pur essendo di gran lunga superiori agli uomini, si inchinano davanti a questi uomini eccezionali. Poi però è arrivata la rivoluzione francese che ha riaffermato il principio sacrosanto dell’uguaglianza di tutti gli esseri umani. E così anche i non aristocratici hanno potuto diventare potenti non solo per nascita ma grazie ai loro talenti naturali. Non credo però che quanto avvenuto in Francia sia un passaggio obbligato per far sì che il potere sia nelle mani dei più dotati anche se di nascita umile, eppure è innegabile che tra i più dotati in ambito letterario vi siano stati proprio alcuni memorabili scrittori francesi come Victor Hugo, autore del capolavoro “Les Miserables”. Ho qualche dubbio che su altri fronti, come quello politico, i francesi possano vantare personaggi che abbiano mostrato un altrettanto invidiabile somma di intelligenza e capacità. Pensando a Napoleone ad esempio, per quanto meritevole di una delle più belle e famose odi del Manzoni, commise molti errori e peccò di superbia, ingannando, forse involontariamente, chi credette in lui, ma di certo non credo che tra i suoi errori vi sia stata la chiusura degli ordini cistercensi, di cui personalmente non sento la mancanza anche perché sono rinati più numerosi e appariscenti di prima.
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costafatica
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sabato 25 febbraio 2017
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lo specchio delle coscienze
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Il volto demoniaco della politica e dell'economia, visto in anime tormentate dai dubbi e dai rimorsi. Tra loro uno strano monaco, come uno specchio che riflette e amplifica le coscienze.
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onufrio
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mercoledì 2 novembre 2016
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io confesso
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Come il celebre film di Alfred Hitchcock, "Io Confesso" menzionato per altro in questo film, un monaco certosino magistralmente interpretato da Toni Servillo, riceve in confessione il Presidente del Fondo Monetario Internazionale, sarà l'ultima confessione dell'uomo di potere che la notte stesso verrà trovato morto nella sua stanza con una busta in testa. Suicidio o omicidio? cos'ha detto al monaco in punto di morte? ha rivelato qualche trama oscura della nuova riforma monetaria internazionale? un clima cupo aleggia sul lussuoso resort dove si è svolto un summit con tutti i ministri dell'economia delle varie potenze mondiali curiosi di sapere cos'abbia mai potuto confessare.
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Come il celebre film di Alfred Hitchcock, "Io Confesso" menzionato per altro in questo film, un monaco certosino magistralmente interpretato da Toni Servillo, riceve in confessione il Presidente del Fondo Monetario Internazionale, sarà l'ultima confessione dell'uomo di potere che la notte stesso verrà trovato morto nella sua stanza con una busta in testa. Suicidio o omicidio? cos'ha detto al monaco in punto di morte? ha rivelato qualche trama oscura della nuova riforma monetaria internazionale? un clima cupo aleggia sul lussuoso resort dove si è svolto un summit con tutti i ministri dell'economia delle varie potenze mondiali curiosi di sapere cos'abbia mai potuto confessare. Servillo conferma il suo stato di grazia recitativo, il regista Andò rappresenta un tema molto complicato, che unisce in qualche modo l'economia alla fede, ricchezza d'animo e povertà di denaro e viceversa. Film a tratti "sorrentiniano".
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