Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Portogallo, Germania, Francia, Brasile |
Regia di | Miguel Gomes |
Attori | Teresa Madruga, Isabel Muñoz Cardoso, Ana Moreira, Laura Soveral, Carloto Cotta Telmo Churro, Miguel Gomes, Hortêncílio Aquina, Américo Mota, Valentim Hortêncílio, Artur Januário, Mariana Ricardo, Maya Kosa, Vítor Manuel. |
Distribuzione | Satine Film |
MYmonetro | 3,03 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 16 marzo 2016
Un'anziana lunatica, la sua domestica dal mantello verde e il suo vicino, devoto alle cause sociali, vivono sullo stesso piano di un condominio di Lisbona. Quando la vecchietta muore i due scoprono un episodio del suo passato. Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO SÌ
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Pilar è una lisbonese da poco pensionata che si impegna nel volontariato cattolico e che cerca di dare ascolto come può ad Aurora, un'anziana vicina di casa. Aurora parla spesso di una misteriosa figlia e dice di temere i riti voodoo di Santa la cameriera africana. In seguito a un grave malore viene ricoverata e chiede di poter incontrare Gian Luca Ventura. Pilar riesce a trovare l''uomo in una casa di riposo ma Aurora morirà prima di rivederlo. Ventura ha però una storia africana da raccontare: lui ed Aurora cinquant'anni prima sono stati amanti.
Miguel Gomes ama i film di altri tempi e prova a farlo rivivere con originalità inserendolo in quello spirito del cinema portoghese che si imbeve di una profonda malinconia che pervade i sentimenti ma, al contempo, non dimentica la storia passata del Paese. Il prologo è significativo in proposito: racconta di un esploratore che in Africa cercava di dimenticare la morte della moglie finché un giorno, non riuscendoci, si fece mangiare da un coccodrillo che diventò triste e malinconico. Con questa cifra stilistica Gomes affronta una narrazione in bianco e nero che, dopo la prima parte in cui viene messa in luce la sommessa disponibilità verso il prossimo della caritatevole Pilar, assume l'atipica dimensione di un film muto estremamente particolare. La parola detta dai personaggi viene sostituita da quella della narrazione di Ventura che rievoca quanto accadde nel passato. Un passato in cui il Portogallo era una delle più attive potenze colonialiste. I toni del melodramma intriso di passione e di morte assumono così una dimensione particolare che colloca il film nell'ambito di quegli esperimenti che non sempre nel cinema riescono. In questo caso la professionalità ha prevalso.
Ci sono gioielli così preziosi da rendere sofferta la loro condivisione. Perché sei geloso e vorresti tener solo per te quella visione. Convinto che gli altri possano sciuparne la grazia, rovinarne lo splendore. Tabu è quel gioiello. quel segreto rivelato. Un amor fou delicato e fatale. un bacio d'addio una carezza sul viso una lacrima per sempre.
Si potrebbe evitare di spoilerare particolari già alla quinta, sesta riga della presentazione del film? E' scoraggiante!