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Jesse Eisenberg e la generazione degli attori frammentati

Tra horror e commedie, un ritratto della gioventù di oggi.
di Adriano Ercolani

Jesse Eisenberg in una scena del film 30 Minutes or Less di Ruben Fleischer.
Jesse Eisenberg (Jesse Adam Eisenberg) Altri nomi: (Jesse Adam Eisenberg ) (41 anni) 5 ottobre 1983, New York City (New York - USA) - Bilancia. Interpreta Nick nel film di Ruben Fleischer 30 Minutes or Less.

giovedì 28 luglio 2011 - News

In America uno dei film più attesi dell’estate 2011 è senza dubbio 30 Minutes or Less, commedia action che vede riuniti il regista Ruben Fleischer e la neostar Jesse Eisenberg, i quali un paio d’anni fa avevano piazzato insieme il successo di Benvenuti a Zombieland, purtroppo mai distribuito al cinema in Italia. Anche in questo nuovo lungometraggio l’attore interpreta il classico ragazzo qualunque, addirittura uno che per sbarcare il lunario consegna le pizze. Ma invece di vedersela con i morti viventi, come nella precedente commedia, stavolta dovrà tentare di fuggire da due criminali che lo imbottiscono di esplosivo e lo costringono a rapinare banche per loro conto. Insomma, come il cinema americano ha sempre saputo fare con assoluta maestria, si tratta di prendere il più classico loser e metterlo in una situazione straordinaria, in modo da farne emergere le qualità più nascoste, soprattutto a se stesso.

Jesse Eisenberg, il loser per eccellenza
E chi meglio di Jesse Eisenberg per un ruolo del genere? Il ventisettenne attore newyorkese, dopo essere letteralmente esploso con tanto di nomination all’Oscar con il ruolo di Mark Zuckerberg in The Social Network – a ben vedere un personaggio/simbolo di una generazione tanto geniale quanto disconnessa e confusa – è senz’altro diventato il maggiore esponente di una schiera di interpreti che riesce a portare sul grande schermo la fragilità psicologica ed emotiva dei giovani del nostro tempo. La sua grande capacità di mettersi in gioco ed esporre al pubblico le proprie mancanze – fattore che per un attore si tramuta invece in forza – l’abbiamo ammirata non solo in The Social Network, ma in precedenza anche in film interessanti come Roger Dodger, Il calamaro e la balena, Adventureland.

Eisenberg, Page, Cera e Stone: una generazione di disadattati
La difficoltà nell’instaurare rapporti umani, la frammentazione dell’io, la mancanza di un proprio specifico posto in una società in continua evoluzione (e sempre più alienante?): questo ci sta raccontando dietro le spoglie dei vari generi il cinema giovanile statunitense, che ha trovato tutta una serie di giovani interpreti perfetti per dare corpo e volto a tale indeterminatezza. Il personaggio che forse ha aperto la via a questo processo è Juno MacGuff, la buffa e laconica sedicenne incinta del film di Jason Reitman. Eroina di tutti i giorni, adolescente problematica che affronta l’horror vacui a colpi di ironia, Ellen Page/Juno è diventata immediatamente la portavoce di questo marasma generazionale. Accanto a lei in quel film il timido geek Michael Cera, attore che forse più di tutti sta costruendo la propria fortuna sull’essere un vero e proprio loser, tanto impermeabile alle regole sociali che definiscono i ragazzi della sua età quanto simpatico e “cazzuto” all’occorrenza. Un cult sfortunato come Scott Pilgrim vs. The World a dimostrarlo in pieno, oppure il sorprendente Suxbad di Greg Mottola, in cui Cera in coppia con l’amico Jonah Hill dava sfogo volgarissimo e malinconico alla frustrazione di un gruppo di liceali. In quel lungometraggio, come anche in Benvenuti a Zombieland, compariva pure Emma Stone, che in un altro film scolastico come Easy Girl riprendeva lo stesso tipo di personaggio ai margini della coolness adolescenziale per farne però una ragazza disposta a combattere per la propria identità sociale, culturale e sessuale. Anche questo purtroppo in Italia è stato mal distribuito, ma deve essere assolutamente recuperato, così come Charlie Bartlett con Anton Yelchin e Kat Dennings: altro prodotto che getta una luce tanto divertente quanto inquietante dentro le scuole statunitensi.

Vivida manifestazione dell'essere giovani nel nuovo millennio
Eisenberg, Page, Cera, Hill, Stone, Yelchin, Dennings e altri interpreti che non abbiamo citato. Superati gli irresistibili, scatenati borderline degli anni ’80, superata la disastrata e “violenta” generazione X del decennio successivo, adesso tocca a loro raccontarci i problemi, le incertezze ma anche le evidenti qualità umane dei personaggi che portano in scena. Ognuno secondo la propria sensibilità, dentro le scatole più funzionali della commedia, dell’horror o di altri generi, questo gruppo di attori arriva con estrema naturalezza a manifestare il lato più poetico e sottilmente doloroso dell’essere giovani in questo terzo millennio.

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