giacomoco
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giovedì 18 giugno 2009
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film grandioso con un grande smith in solitudine
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Robert Neville è uno scienziato che vive a New York ed è l’“ ultimo” uomo sopravvissuto sulla terra. Si ritrova in un mondo devastato da un virus che ha sterminato il 90% della popolazione mondiale. L’1% dell’ umanità invece è risultato immune a questo virus creato dall’uomo stesso per curare il cancro. Ma il vero problema di Neville è il restante 9% della popolazione che si è trasformata nel frattempo in esseri privi di qualsiasi caratteristica umana che hanno ucciso e mangiato i sopravvissuti ancora sani a parte Robert che cerca un vaccino per curare i contagiati. Il film, tratto dall’omonimo libro di Richard Matheson ,è sicuramente reso grande sia da una regia convincente ma in particolar modo da Will Smith (Robert Neville) che ha recitato praticamente in solitudine.
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Robert Neville è uno scienziato che vive a New York ed è l’“ ultimo” uomo sopravvissuto sulla terra. Si ritrova in un mondo devastato da un virus che ha sterminato il 90% della popolazione mondiale. L’1% dell’ umanità invece è risultato immune a questo virus creato dall’uomo stesso per curare il cancro. Ma il vero problema di Neville è il restante 9% della popolazione che si è trasformata nel frattempo in esseri privi di qualsiasi caratteristica umana che hanno ucciso e mangiato i sopravvissuti ancora sani a parte Robert che cerca un vaccino per curare i contagiati. Il film, tratto dall’omonimo libro di Richard Matheson ,è sicuramente reso grande sia da una regia convincente ma in particolar modo da Will Smith (Robert Neville) che ha recitato praticamente in solitudine. Questa situazione sottolinea la bravura della regia che riesce a rendere avvincente il film nonostante la minima presenza di dialoghi. La scenografia è incredibilmente convincente a parte la rappresentazione degli animali molto poco realistica. In conclusione Io sono leggenda è un film promosso a pieni voti che rimarrà nella storia del cinema.
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marv
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domenica 13 gennaio 2008
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i am the legend
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Senz'altro un film che pochi si immaginavano cosi. Un film horror, al cardiopalma, in cui troviamo classiche scene d'azione americane, legate a messaggi importanti che non sono difficili da cogliere tra le righe del film. Un film fuori dal comune, più di metà pelliccola è avvolta nel completo silenzio, con poche parole pronunciate da Will Smith, che interpreta la parte in maniera a dir poco magistrale. La città di New York è spettrale, evanescente, piena di solitudine. Una ricostruzione fantastica. Per questo non si riesce a capire come mai gli animali che si vedono nel film, tra cui cervi e leoni, oltre al reale cane di Smith, Sam, siano stati fatti interamente al computer. Gli infetti invece, le creature notturne, sono anch'esse fatte interamente al computer, e anche se non sono del tutto reali e perfetti compiono a dovere il loro ruolo, che è quello di rendere la pellicola un film dell'orrore.
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Senz'altro un film che pochi si immaginavano cosi. Un film horror, al cardiopalma, in cui troviamo classiche scene d'azione americane, legate a messaggi importanti che non sono difficili da cogliere tra le righe del film. Un film fuori dal comune, più di metà pelliccola è avvolta nel completo silenzio, con poche parole pronunciate da Will Smith, che interpreta la parte in maniera a dir poco magistrale. La città di New York è spettrale, evanescente, piena di solitudine. Una ricostruzione fantastica. Per questo non si riesce a capire come mai gli animali che si vedono nel film, tra cui cervi e leoni, oltre al reale cane di Smith, Sam, siano stati fatti interamente al computer. Gli infetti invece, le creature notturne, sono anch'esse fatte interamente al computer, e anche se non sono del tutto reali e perfetti compiono a dovere il loro ruolo, che è quello di rendere la pellicola un film dell'orrore. Molti i salti che lo spettatore farà sulla poltrona guardando il film, dovuti appunti a queste creature della notte. Il finale dovrebbe essere un messaggio di speranza e di amore, forse un po' troppo esemplificato dal classico gesto di dare la vita per qualcosa in cui si crede. Un film pieno di emozioni, dall'odio per questi mostri all'amore per l'umanità ancora salvabile, con brevi parti in cui non ci si può non commuovere.
Forse ci si aspettava di più ma il film è di alto livello, e l'interpretazione di Smith vale il prezzo del biglietto.
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il silenzioso pensatore
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domenica 13 gennaio 2008
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la leggenda è ancora lui... will smith !
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Mi allontano dal cinema orecchiando rumorosi applausi che si protraggono a lungo.
Mi infilo in macchina con ancora immagini fresche del film appena visto.
Will Smith si propone come " one man show " in questo possente film che farà parlare a lungo di se.
Un perfetto lavoro di regia, il solito tocco fantascientifico che è nel sangue del protagonista e un intreccio ben assemblato fanno di " Io sono leggenda " un gran film.
I meriti vanno soprattutto a Will Smith (nonostante la barba bianca continua a sfornare prestazioni superlative) e al regista, che è stato in grado di tenere viva l'attenzione del pubblico per tutti i 100 minuti.
Non saprei se definire il film un thriller, un horror, un film drammatico,o di fantascienza.
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Mi allontano dal cinema orecchiando rumorosi applausi che si protraggono a lungo.
Mi infilo in macchina con ancora immagini fresche del film appena visto.
Will Smith si propone come " one man show " in questo possente film che farà parlare a lungo di se.
Un perfetto lavoro di regia, il solito tocco fantascientifico che è nel sangue del protagonista e un intreccio ben assemblato fanno di " Io sono leggenda " un gran film.
I meriti vanno soprattutto a Will Smith (nonostante la barba bianca continua a sfornare prestazioni superlative) e al regista, che è stato in grado di tenere viva l'attenzione del pubblico per tutti i 100 minuti.
Non saprei se definire il film un thriller, un horror, un film drammatico,o di fantascienza.
Un intro di grande impatto ci scaraventa di forza dentro il film; riusciremo ad uscirne solamente quando avremo udito le ultime parole.
Gran film!
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matt g.
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lunedì 14 gennaio 2008
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speriamo che matheson non si desti dalla tomba...
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Una sola domanda rieccheggia nella mia testa alla fine del film: ma gli sceneggiatori l'avranno letto il libro? A giudicare da questi 100 minuti di pellicola, sembra proprio di no.
Innanzitutto: dove sono i vampiri? Questi esseri disumani sono molto più simili a zombie che non ai mostri della tradizione narrativa. Dove sono le croci che proteggono la casa dai vampiri, i quali la circondano ogni notte? Dove sono le urla, i richiami, le astuzie psicologiche e le tentazioni sessuali che i vampiri rivolgono al dott.Neville per indurlo ad uscire dal suo rifugio? Dov'è la disperazione di una solitudine orrenda, inevitabile, annegata ogni sera nell'alcool (unica via al sonno) con la musica a tutto volume per non sentire i richiami esterni?
Il dott.
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Una sola domanda rieccheggia nella mia testa alla fine del film: ma gli sceneggiatori l'avranno letto il libro? A giudicare da questi 100 minuti di pellicola, sembra proprio di no.
Innanzitutto: dove sono i vampiri? Questi esseri disumani sono molto più simili a zombie che non ai mostri della tradizione narrativa. Dove sono le croci che proteggono la casa dai vampiri, i quali la circondano ogni notte? Dove sono le urla, i richiami, le astuzie psicologiche e le tentazioni sessuali che i vampiri rivolgono al dott.Neville per indurlo ad uscire dal suo rifugio? Dov'è la disperazione di una solitudine orrenda, inevitabile, annegata ogni sera nell'alcool (unica via al sonno) con la musica a tutto volume per non sentire i richiami esterni?
Il dott.Neville poi non è solo uno scienziato alla ricerca di un antidoto, è anche un cacciatore di vampiri: di giorno li cerca e li uccide, uno per uno meticolosamente.
Ma non tutti i vampiri sono "mostri": un ceppo mutante ha prodotto un nuovo tipo di esseri umani, evoluti, conviventi con la "malattia" che li rende vampiri senzienti e in qualche modo "civili". Una nuova civiltà umana che vede nel dott.Neville un nemico mortale, l'ultimo antico essere umano... una Leggenda!
Ed ecco quindi il significato del titolo: Robert Neville è una leggenda non per gli uomini sopravvissuti (non esistono sopravvissuti, non c'è spazio alla speranza), ma per la nuova razza umano-vampira evolutasi a partire dalla malattia.
Il film snatura completamente la trama e il significato del libro, andandone a modificare addirittura il finale.
L'interpretazione di Will Smith non delude per quanto gli era richiesto e non mancano delle ottime scene di azione e tensione, soprattutto nella prima metà con le riprese di telecamera a spalla.
Però resta l'amarezza per un'occasione sprecata!
Attenendosi maggiormente al libro, senza volerlo reinterpretare con un finale aperto ad una speranza impossibile e con vampiri che fossero davvero vampiri (con tanto di croci e tutto il resto), forse si sarebbe potuto produrre qualcosa di "diverso". Ma sinceramente, per come è stato sviluppato questo remake (il primo fu infatti "L'ultimo uomo della Terra" del 1964 con Vincent Price), meglio allora godersi il buon vecchio "Zombie" di Romero. O al limite "Resident Evil": lì almeno c'è Milla Jovovich da guardare!
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nio90
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venerdì 4 aprile 2008
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ke film signori e signore...
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Purtroppo non ho avuto la fortuna di vedere questo film al cinema come molti e mi sono dovuto accontentare di un divx di discreta fattura, ma mi è comunque bastato per apprezzarlo in quello che a mio parere è il suo reale punto di forza,ovvero l'approfondita analisi psicologica del protagonista che,specie nella parte iniziale del film,è resa magistralmente...un uomo rimasto solo con il suo cane,sam,che diventa molto di più di un semplice animale di compagnia;diventa un'amica(perchè per chi non lo sapesse e una lei),l'unica vera amica in un mondo ormai vuoto e fittizio che robert cerca disperatamente di far sembrare normale...e infatti la sua reazione alla morte di sam è disperata, è la reazione di una persona alla quale piomba improvvisamente addosso la consapevolezza di essere rimasta completamente sola.
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Purtroppo non ho avuto la fortuna di vedere questo film al cinema come molti e mi sono dovuto accontentare di un divx di discreta fattura, ma mi è comunque bastato per apprezzarlo in quello che a mio parere è il suo reale punto di forza,ovvero l'approfondita analisi psicologica del protagonista che,specie nella parte iniziale del film,è resa magistralmente...un uomo rimasto solo con il suo cane,sam,che diventa molto di più di un semplice animale di compagnia;diventa un'amica(perchè per chi non lo sapesse e una lei),l'unica vera amica in un mondo ormai vuoto e fittizio che robert cerca disperatamente di far sembrare normale...e infatti la sua reazione alla morte di sam è disperata, è la reazione di una persona alla quale piomba improvvisamente addosso la consapevolezza di essere rimasta completamente sola..e infatti sembra nn importargli più neanche di quella che fino ad allora era stata la sua ragione di vita,ovvero la ricerca di una cura..la speranza torna in lui quando anna e suo figlio lo trovano e lo salvano e alla fine,dopo aver finalmente trovato una cura,decide di sacrificare la sua vita per salvare la loro e quella dell'intera umanità...ho visto e rivisto questo film e ogni volta ho colto qualche aspetto nuovo che il regista ha abilmente celato sotto un velo di apparente normalità,piccole perle che nel complesso impreziosiscono molto il film..l'unica cosa che mi sento di rimproverare al regista è la presenza di molte domande senza risposta,come ad esempio l'origine del contagio che non è del tutto chiara,o dettagli maggiori sulla vita di robert...per il resto,semplicemente,tanto di cappello a francis lawrence,che dopo un film niente male come constantine,ha realizzato un film originale e unico nel suo genere come questo!Grande!!
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(di gattonelsacco)
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valkir
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lunedì 14 gennaio 2008
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quando il cinema era leggenda..
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Si...un tempo il cinema era proprio qualcosa di diverso..Un tempo qualcuno inventava una storia originale e gli dava vita sul grande schermo; gli esempi nella nostra memoria sono molteplici e indimenticabili: pensate a Ritorno al futuro, I Goonies, Indiana Jones, Star Wars, The Abyss, Terminator, Matrix, etc...Poi sono arrivati gli anni della crisi creativa ed ecco pullulare le pellicole basate/ispiarate su "dituttodipiù" : fumetti, libri, cartoni animati, Videogiochi, regalandoci sinceramente anche qualche pellicola ben curata (basti pensare a Batman Begins diretto da C.Nolan) ma delineando uno scenario quantomeno preoccupante (Vi comunico che per il 2009 arriveranno i G.I.Joe e i Masters!!! Ed eccoci adesso alla terza e più tremenda delle fasi: non solo i registi privi di ogni nuova idea prendono spunto da Romanzi o idee di successo già presentate in passato, ma ne stravolgono i personaggi , le ambientazioni, la trama o come è accaduto per questo film (proprio un colpo di genio) il finale.
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Si...un tempo il cinema era proprio qualcosa di diverso..Un tempo qualcuno inventava una storia originale e gli dava vita sul grande schermo; gli esempi nella nostra memoria sono molteplici e indimenticabili: pensate a Ritorno al futuro, I Goonies, Indiana Jones, Star Wars, The Abyss, Terminator, Matrix, etc...Poi sono arrivati gli anni della crisi creativa ed ecco pullulare le pellicole basate/ispiarate su "dituttodipiù" : fumetti, libri, cartoni animati, Videogiochi, regalandoci sinceramente anche qualche pellicola ben curata (basti pensare a Batman Begins diretto da C.Nolan) ma delineando uno scenario quantomeno preoccupante (Vi comunico che per il 2009 arriveranno i G.I.Joe e i Masters!!! Ed eccoci adesso alla terza e più tremenda delle fasi: non solo i registi privi di ogni nuova idea prendono spunto da Romanzi o idee di successo già presentate in passato, ma ne stravolgono i personaggi , le ambientazioni, la trama o come è accaduto per questo film (proprio un colpo di genio) il finale...Ora, io non appartengo a quella massa di fissati che pretendono che l' adattamento cinematografico di un libro debba segiure pari, pari ciò che anno letto, un film si sà ha una narrativa e dei tempi diversi...però siceramente cambiare i personaggi o addirittura il senso della storia cambiandone brutalmente il finale mi pare un pò eccessivo, almeno cambia il titolo del film no?! Aldilà della delusione per il resto il fim risulta abbastanza tollerabile (anche se qualcuno mi dovrebbe spiegare del perchè si deve realizzare un orda di vampiri fatti male al computer, quando se ne possono realizzare di eccellenti con un ottimo make up...tipo Blade II...le sorti della pellicola vengono sollevate da una buona regia che ci regala un ottima suspance anche se solo per i primi trenta minuti di film, da il sempreverde mitico Will Smith e soprattutto dal cane che è l' unico a regalarci una performance degna da premio Oscar.
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(di marv)
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stefano
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giovedì 17 gennaio 2008
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qualche incongruenza e un suggerimento editoriale
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L'impatto visivo di una New York inselvatichita e desolata abitata solo da un uomo e dal suo cane, che danno la caccia ai cervi a bordo di un'auto sportiva lanciata per le strade deserte a tutta velocita', ci regala immagini e ricordi che resteranno anche nella storia del cinema, proprio come i primi 20 minuti di "Salvate il soldato Ryan". Purtroppo entrambi i film, come il 99% della produzione statunitense, sono afflitti dal virus (questo reale ed economicamente conveniente!)dell'"happy ending" in grado di trasformare una buona pellicola in una creatura amorfa. Questo, almeno, per noi europei, mentre il pubblico americano adora il finale ottimistico e diserta le sale che proiettano film con finali meno gioiosi.
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L'impatto visivo di una New York inselvatichita e desolata abitata solo da un uomo e dal suo cane, che danno la caccia ai cervi a bordo di un'auto sportiva lanciata per le strade deserte a tutta velocita', ci regala immagini e ricordi che resteranno anche nella storia del cinema, proprio come i primi 20 minuti di "Salvate il soldato Ryan". Purtroppo entrambi i film, come il 99% della produzione statunitense, sono afflitti dal virus (questo reale ed economicamente conveniente!)dell'"happy ending" in grado di trasformare una buona pellicola in una creatura amorfa. Questo, almeno, per noi europei, mentre il pubblico americano adora il finale ottimistico e diserta le sale che proiettano film con finali meno gioiosi. Lasciando perdere il paragone (sempre inutile) con il romanzo del 1954, e' pur vero che di questo si perde, nel film, il finale ed il senso alienante, ma la pellicola e' in grado di emozionare e piacere anche a diversi gradi di lettura. Contiene però molte incongruenze, talvolta divertenti:
1) dopo 3 anni non c'è un filo di polvere da nessuna parte. Il negozio di dvd sembra inaugurato la sera prima!
2) ma dove sono tutti i cadaveri? non c'e' traccia di resti umani in giro.
3) dove sono finiti tutti gli animali (a parte i cervi e due leoni)? e gli uccelli? se il virus ha colpito anche loro dovremmo avere orde di piccioni zombie, altrimenti li dovremmo vedere ancora. E se invece sono stati mangiati dai "cacciatori notturni" perche' la città e' piena di cervi, ben piu' nutrienti?
4) ma tutto il cibo che Will trova e ha messo da parte, NON HA SCADENZA? ormai sono passati tre anni. D'accordo che le uova sono liofilizzate ma anche loro andrebbero lasciate riposare in pace...
5) la casa inizialmente pare il luogo più sicuro sulla terra: rinforzi in acciaio ovunque, ante blindate spesse e con chiusura impenetrabile. Nel finale bastano due testate per aprire quelle del piano superiore. E che dire del tetto?
6) ma la ragazza come arriva al porto? Non ha macchina, infatti guida e usa solo quella del protagonista. E dopo 3 anni di sopravvivenza ancora non ha capito che è meglio non farsi seguire a casa dai cacciatori notturni?
7) perchè i cattivoni attaccano in massa il manichino, nella scena notturna al porto, ma non si accorgono che li' accanto ci sono la ragazza ed il bambino, due belle fonti di carne fresca?
8) la ragazza dice di sapere dell'esistenza di una comunita' perchè l'ha sentito non alla radio,ma direttamente dalla voce di Dio. E passi questa, ma che il Signore le dica anche di andare nel Vermont tra le montagne... Mi pareva che la marca dei navigatori satellitari fosse MIO, non DIO!
9) quando Will si ferisce con la trappola (non si sa se sua o messa dai notturni) perchè si alza solo negli ultimi 3 metri ma striscia per i precedenti 20 dando modo ai cani killer di attaccare Sam?
In ogni caso ritengo sia un film da vedere, divertente, e con degli spunti di discussione. Una buona interpretazione di Smith e del cane (!) e delle belle immagini che ricorderete per un pezzo. Per finire voglio suggerire, a chi ha amato l'idea di un uomo solo sulla terra, un libro recente di un autore austriaco (quindi nessun Happy ending). Si intitola LE INVENZIONI DELLA NOTTE di THOMAS GIAVINIC Ed.LONGANESI. Una mattina un uomo si sveglia e si rende conto di essere rimasto solo al mondo. Non sappiamo il motivo e non ci interessa. Non ci sono cacciatori notturni o zombie e animali. Solo lui che deve vivere da solo con se stesso. Vi piacerà!
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[+] sono d'accordo praticamente su tutto
(di vincenzo71)
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amleto
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giovedì 17 gennaio 2008
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tornano gli zombi con una variante sul tema
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In una improbabile New York abbandonata da tutti, forse dio compreso o magari no, allo spettore il bubbio. Sicuramente non abbandonata dal protagonista che ci cattura per un'ora circa in un forsato esercizio mentale, portandoci anche avanti ed indietro nel tempo di una realtà divenuta per Will Smith da ultimo essere umano nella metropoli di...indovinate quale! La massima sfida della volontà e della sanità mentale per chiunque. Tanto di capello anche per la fotografia e l'originalità della trama, che non mi sembra proprio del tutto scontata. Ovviamente stiamo parlando di fantascienza, più precisamente siamo in un sequel ideale di un filone orror dedicato agli zombi. Più che erede di Resident Evil che non gli zombi di Romero, il film mi ha stupito e lo ammetto, per la profondità della prima parte.
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In una improbabile New York abbandonata da tutti, forse dio compreso o magari no, allo spettore il bubbio. Sicuramente non abbandonata dal protagonista che ci cattura per un'ora circa in un forsato esercizio mentale, portandoci anche avanti ed indietro nel tempo di una realtà divenuta per Will Smith da ultimo essere umano nella metropoli di...indovinate quale! La massima sfida della volontà e della sanità mentale per chiunque. Tanto di capello anche per la fotografia e l'originalità della trama, che non mi sembra proprio del tutto scontata. Ovviamente stiamo parlando di fantascienza, più precisamente siamo in un sequel ideale di un filone orror dedicato agli zombi. Più che erede di Resident Evil che non gli zombi di Romero, il film mi ha stupito e lo ammetto, per la profondità della prima parte. Poi si scivola lentamente in una parte più vicina al videogioco, del resto da Hollywood e lo Star System non c'era da aspettarsi qualcosa di molto diverso.
Nella ultima sequele di azioni spettacolari, ma prorio per questo scontate, si rievoca solo il "già visto mille volte". Qui il film a stelle e striscie rivela la sua vera natura e scivola per terra, travolgendo lo spettatore gia scosso. Scosso e probabilmente anche un tantino deluso per la linearità ed ovvietà della parte finale. Si chiama in causa dio, si dice che in fondo gli uomini decidono, il protagonista salva il mondo muorendo. Non avete la sensazione di avere gia sentito questa storia? Va bene, onestamente non ho letto il libro, però resto dell'idea che questo sia un film assolutamente da vedere, vuoi per curiosità, vuoi per la profondità di alcune sequenze. Se poi cercate l'aderenza alla realtà, anche in un film di fantsia, esiste un regista di nome Kubrick. Rivedetevi qualche film, non resterete delusi.
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[+] dipende dai gusti, forse troppo horror
(di vincenzo71)
[ - ] dipende dai gusti, forse troppo horror
[+] hai ragione
(di nebbia4000)
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marcofi
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martedì 11 marzo 2008
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il finale non è solo banale, ma poco congruo
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Parlare in generale del film penso sia poco utile, ora come ora, dopo tante critiche e commenti. Ma credo sia utile tornare al "finale alternativo" ora che esso è uscito su tutti i media (io l'ho visto dal sito de Il Corriere della Sera). Questo secondo finale spiega molto più di quello al cinema rispetto a ciò che accade nel film: il capo-vampiro era innamorato della vampirella "rapita" da Neville, e risparmia lui e gli altri sopravvissuti in cambio della restituzione dell'ostaggio!
Perchè, a mio avviso, questo è "meglio", rispetto a tutta la trama precedente?
Perchè spiega e chiarisce alcuni aspetti estremamente importanti.
1) i vampiri, dunque, non sono solo mostri orrendi abbrutiti e dementi, ma hanno sentimenti, rapporti sociali, sono capaci di solidarietà (fra loro) e persino d'amore e pietà.
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Parlare in generale del film penso sia poco utile, ora come ora, dopo tante critiche e commenti. Ma credo sia utile tornare al "finale alternativo" ora che esso è uscito su tutti i media (io l'ho visto dal sito de Il Corriere della Sera). Questo secondo finale spiega molto più di quello al cinema rispetto a ciò che accade nel film: il capo-vampiro era innamorato della vampirella "rapita" da Neville, e risparmia lui e gli altri sopravvissuti in cambio della restituzione dell'ostaggio!
Perchè, a mio avviso, questo è "meglio", rispetto a tutta la trama precedente?
Perchè spiega e chiarisce alcuni aspetti estremamente importanti.
1) i vampiri, dunque, non sono solo mostri orrendi abbrutiti e dementi, ma hanno sentimenti, rapporti sociali, sono capaci di solidarietà (fra loro) e persino d'amore e pietà. Bellissima parafrasi dei disastri umani, degli uguali e dei diversi, del destino e dell'essere o non-essere.
2) solo l'amore, dunque, aveva spinto il vampiro-capo a mostrarsi addirittura al sole, bruciandosi, quando Neville cattura la sua compagna! Ricordate? Questo comportamento insolito e apparentemente inspiegabile sorprende anche Neville, che lo appunta nel suo diario. Ma il finale "ufficiale" lascia cadere la cosa, non la risolve, così come fa invece questo end, dandoci la chiave di tutte le azioni dei vampiri nel secondo tempo...infatti...
3)...infatti essi tendono addirittura agguati a Neville!! Ragionano, dimostrano di averlo seguito e forse ascoltato nel negozio di dischi, di aver capito il significato che per lui hanno i manichini, fino al punto di spostarne uno e di farne esca per la trappola. Geniale,raffinato, direi: intelligente. Ma questa intelligenza sfuma se il finale è relativo solo ad un'orda di pazzi divoratori! Se non avessero avuto un fine "diverso" da quello di mangiarsi tutti, avrebbero assalito la casa o il sopravvissuto durante le sue tappe nella città, invece di studiarne le abitudini. Abitudini che conoscono perfettamente, visto l'agguato che gli tendono al molo.
4) il finale alternativo, pur lasciando ai buonisti il tema dell'intervento divino (pecca della sceneggiatura: una cosa del genere te la giochi meglio o non la metti), lo depura dall'inutile sacrificio ed ecatombe nel laboratorio.
Insomma, un buon film, ma che lascia troppi "perchè?" senza una risposta sensata, almeno nel finale ufficiale.
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[+] ma guarda bene
(di sapientone 88)
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[+] é quello che immaginavo io
(di valevale)
[ - ] é quello che immaginavo io
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(di bender)
[ - ] d'accordo
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mirkobartolino
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venerdì 1 febbraio 2008
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un film indimenticabile
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Dici Willy Smith e una New York abbandonata e assalita di notte da pazzi vampiri assetati di sangue e pensi al solito Action movie per adolescenti malati. E invece no, I am a Leggend è un gran bel film, ben costruito dall'ottimo Francis Lawrence (autore di un altro film riuscito - anche se molto meno maturo - come Constantine) e interpretato magistralmente dall'ex principe di Bel Air, che ti sorpende per la sua drammaticità e la sua malinconia. Il film è vivo, riuscito. Le riprese dall'alto che ti fanno sentire solo, anche in mezzo ad una sala gremita, la fotografia, il disagio di fronte ad un uomo che ha perso tutto, sono davvero spiazzanti. Ti affezioni addirittura al cane del protagonista, Sam, che sembra la sorella intelligente di Rex.
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Dici Willy Smith e una New York abbandonata e assalita di notte da pazzi vampiri assetati di sangue e pensi al solito Action movie per adolescenti malati. E invece no, I am a Leggend è un gran bel film, ben costruito dall'ottimo Francis Lawrence (autore di un altro film riuscito - anche se molto meno maturo - come Constantine) e interpretato magistralmente dall'ex principe di Bel Air, che ti sorpende per la sua drammaticità e la sua malinconia. Il film è vivo, riuscito. Le riprese dall'alto che ti fanno sentire solo, anche in mezzo ad una sala gremita, la fotografia, il disagio di fronte ad un uomo che ha perso tutto, sono davvero spiazzanti. Ti affezioni addirittura al cane del protagonista, Sam, che sembra la sorella intelligente di Rex. C'è il rischio che il film somigli a "La guerra dei mondi" o a qualche sequel o preqel di un film di George Romero ed invece no. E' orginale, in ogni scena.
Ma il film va oltre e nasconde un finale meraviglioso. Dopo citazioni di canzoni di Bob Marley (Illumina l'oscurità: il male non perde tempo a riposarsi) e strizzatine d'occhio ai film d'animazione (Smith sa a memoria un pezzo di Shrek), ti ritrovi davanti un messaggio di speranza e di fede che non ti aspetti. Un po' come Mel Gibson in Signs, Neville capisce che non è il caso a governare il mondo e che spesso la soluzione è nascosta in segni semplici, umani.
Bellissimo.
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(di sapientone 88)
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