fufa78
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sabato 3 dicembre 2016
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troppe americanate
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Per l'interpretazione di Will Smith, niente da dire e nemmeno sul tentativo di rendere allo spettatore il senso di desolazione di una New York abbandonata. Nella prima mezzora non ci si annoia; la regia riesce abbastanza sapientemente a ricreare anche una certa atmosfera horror e lo stato di angoscia e tristezza del protagonista è palpabile. Ma tutto finisce lì, eccezion fatta per il cane!
Qualcuno ha già scritto prima di me che con un buon make up si sarebbero realizzati dei mostri più efficaci di quelli ricreati a computer, che mi fanno pensare contemporaneamente al Signore degli anelli, La mummia e 30 giorni di buio, ma che di certo non mi convincono neanche un po'.
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Per l'interpretazione di Will Smith, niente da dire e nemmeno sul tentativo di rendere allo spettatore il senso di desolazione di una New York abbandonata. Nella prima mezzora non ci si annoia; la regia riesce abbastanza sapientemente a ricreare anche una certa atmosfera horror e lo stato di angoscia e tristezza del protagonista è palpabile. Ma tutto finisce lì, eccezion fatta per il cane!
Qualcuno ha già scritto prima di me che con un buon make up si sarebbero realizzati dei mostri più efficaci di quelli ricreati a computer, che mi fanno pensare contemporaneamente al Signore degli anelli, La mummia e 30 giorni di buio, ma che di certo non mi convincono neanche un po'. Da un certo tratto in poi è come assistere allo scontrarsi di due film totalmente diversi( diversi anche da un punto di vista qualitativo) e così quel pathos che pervade i primi trenta minuti si perde scioccamente per dare vita ad un epilogo in pieno stile americano.
E' quasi come se, dopo tante astuzie registiche, lo stesso regista fosse rimasto a corto di idee o, peggio, si fosse stancato del suo stesso prodotto e gli avesse dato un taglio frettoloso, rendendolo una specie di aborto.
Diversamente non saprei come leggere le continue e sempre più ampie scollature che si vengono a formare da un certo momento in giù. L'intervento della ragazza poi...la solita ragazza apparentemente mascolina che la sa lunga e il solito bambino che fa tanto dramma. La classica americanata dell'ispirazione divina e del sacrificio finale.
Non penso che lo riguarderò.
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netfrancy
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venerdì 4 novembre 2016
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assolutamente d'accordo con matt g.
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Assolutamente d'accordo con matt g.; anzi mi sentirei di essere molto più severo (infatti assegno una sola stella).
Passino gli 'anacronismi', passino le inesattezze, passino pure tutte le omissioni che hanno ridotto la storia ad un ammasso, un 'guazzabuglio' informe e insignificante...
...Ma il finale... ...Il finale NO !!! ...E' stata completamente stravolta, banalizzata e ridicolizzata una delle cose più straordinarie scaturite dalla mente di Matheson.
Neville circondato dai vampiri, costretto a subire un processo sommario con l'accusa di aver assassinato i loro simili e quindi, essendo loro la "maggioranza" cioè la "nuova specie umana", apostrofato come "mostro" è sicuramente uno dei traguardi più alti di tutta l'opera di Mateson nonché una delle trovate più geniali dello straordinario autore; oltretutto, tenendo presente che il romanzo è stato scritto nel 1957, oserei dire che sul piano squisitamente metaforico è anche di un'attualità sconcertante e sconvolgente.
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Assolutamente d'accordo con matt g.; anzi mi sentirei di essere molto più severo (infatti assegno una sola stella).
Passino gli 'anacronismi', passino le inesattezze, passino pure tutte le omissioni che hanno ridotto la storia ad un ammasso, un 'guazzabuglio' informe e insignificante...
...Ma il finale... ...Il finale NO !!! ...E' stata completamente stravolta, banalizzata e ridicolizzata una delle cose più straordinarie scaturite dalla mente di Matheson.
Neville circondato dai vampiri, costretto a subire un processo sommario con l'accusa di aver assassinato i loro simili e quindi, essendo loro la "maggioranza" cioè la "nuova specie umana", apostrofato come "mostro" è sicuramente uno dei traguardi più alti di tutta l'opera di Mateson nonché una delle trovate più geniali dello straordinario autore; oltretutto, tenendo presente che il romanzo è stato scritto nel 1957, oserei dire che sul piano squisitamente metaforico è anche di un'attualità sconcertante e sconvolgente.
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g_andrini
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sabato 2 aprile 2016
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variante sui vampiri
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Il protagonista è evidentemente un po' paranoico, la storia in sè è simpatica, anche se non particolarmente innovativa. Comunque si lascia guardare.
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elgatoloco
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venerdì 27 novembre 2015
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grande film da un grande romanzo
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Al di là di differenze formali tra il libro(geniale romanzo di Richard Matheson, 1954) e il film(2007, di Francis Lawrence), dove non bisogna trascurare il più di mezzo secolo di"gap"tra romanzo e film, sia la prova interpretativa straordinaria di Will Smith, capace di alternare euforia, depressione, sconforto totale e "rinuncia", senza mai"strafare"gigioneggiando, sia quella .contenuta quanto molto efficace di Alice Braga e degli altri, sia la regia"claustrofobica"anche e soprattutto quando si tratta di sequenze in esterni quanto attenta ai dettagli di Francis Lawrence convincono in pieno. Da considerare anche lo spessore metaforico del romanzo, che nella trasposizione filmica non va minimamente perso, anzi acquista vigore ulteriore, potrei dire, dalla messa in scena: gli"zombie"-"vampiri"(ma già in Matheson, ormai, "Dracula"è lontano.
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Al di là di differenze formali tra il libro(geniale romanzo di Richard Matheson, 1954) e il film(2007, di Francis Lawrence), dove non bisogna trascurare il più di mezzo secolo di"gap"tra romanzo e film, sia la prova interpretativa straordinaria di Will Smith, capace di alternare euforia, depressione, sconforto totale e "rinuncia", senza mai"strafare"gigioneggiando, sia quella .contenuta quanto molto efficace di Alice Braga e degli altri, sia la regia"claustrofobica"anche e soprattutto quando si tratta di sequenze in esterni quanto attenta ai dettagli di Francis Lawrence convincono in pieno. Da considerare anche lo spessore metaforico del romanzo, che nella trasposizione filmica non va minimamente perso, anzi acquista vigore ulteriore, potrei dire, dalla messa in scena: gli"zombie"-"vampiri"(ma già in Matheson, ormai, "Dracula"è lontano...)rimandano in realtà a dimensioni anche interiori che tormentano il protagonista e i pochissimi superstiti dall'"infezione"; dal"virus", dove questo stesso virus potrebbe essere anche letto(senza forzare i terminiI)quali alienazione, omologazione(Pasolini d'accordo, ma anche nella SF made in USA, tra cui ovviamente Matheson, ci sono molti geniali anticipatori, dove porrei però anche Vance Packard, per es., il sociologo della"persuasione occulta"). Da vedere, rivedre, studiare con attenzione somma. El Gato
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giuseppetoro
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mercoledì 12 agosto 2015
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bellissimo!!
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uN BELLISSIMO FILM AZIONE,HORROR, TRAGEDIA..da non perdere..
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themaster
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martedì 21 ottobre 2014
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un bel blockbuster come se ne vedono di rado.
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Io Sono Leggenda è un film che vidi da piccolo e ne rimasi subito estasiato,addirittura all'epoca gridai al capolavoro e quando le persone mi chiedevano quale fosse il mio film preferito in assoluto rispondevo sempre Io Sono Leggenda,subito dopo Men in Black e Black Hawk Dawn di Scott,logicamente crescendo ho maturato uno spirito critico e una grande passione per il cinema e ho capito che effettivamente questa pellicola non è un capolavoro,ma semplicemente un blockcuster ben fatto,anche se questo al giorno d'oggi è raro,è quindi per una questione di affezzione che gli do la quarta stella.
Francis Lawrence è un mestierante e video clipparo che si è fatto notare più volte a Hollywood,nel bene e nel male,lo ricordiamo infatti oltre che per questa pellicola,per il secondo capitolo a mio parere mediocre della saga di Hunger Games e probabilmente tornerà a dirigere la prima parte de Il Canto della Rivolta.
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Io Sono Leggenda è un film che vidi da piccolo e ne rimasi subito estasiato,addirittura all'epoca gridai al capolavoro e quando le persone mi chiedevano quale fosse il mio film preferito in assoluto rispondevo sempre Io Sono Leggenda,subito dopo Men in Black e Black Hawk Dawn di Scott,logicamente crescendo ho maturato uno spirito critico e una grande passione per il cinema e ho capito che effettivamente questa pellicola non è un capolavoro,ma semplicemente un blockcuster ben fatto,anche se questo al giorno d'oggi è raro,è quindi per una questione di affezzione che gli do la quarta stella.
Francis Lawrence è un mestierante e video clipparo che si è fatto notare più volte a Hollywood,nel bene e nel male,lo ricordiamo infatti oltre che per questa pellicola,per il secondo capitolo a mio parere mediocre della saga di Hunger Games e probabilmente tornerà a dirigere la prima parte de Il Canto della Rivolta.
Lawrence mette in scena un film di fantascienza drammatico che convince in ogni scena regalando moltissime emozioni e scene action al cardiopalma,oltre a una bellissima interpretazione di Will Smith che per la maggior parte del tempo recita con un pastore tedesco ed è stato bravissimo riuscendo a emozionare,al contrario di ciò che aveva fatto nei brutti film di Muccino,ovvero La Ricerca della Felicità e Sette Anime e nell'orrido After Earth di Shymalan.
La regia ha un'idea solida alla base,con un'impostazione quadrata,ma anche con degli inserti di camera a mano e movimenti di macchina veramente ben fatti,mi è piaciuto il modo del regista di tallonare Will Smith e di valorizzare la sua interpretazione e il gusto indubbio nella costruzione della tensione e dei combattimenti.
Lo script cambia moltissimo l'opera di Matheson e questo potrebbe essere un fattore di disturbo per i fan del libro,tuttavia bisogna pensare a questa pellicola come un film che prende l incipit del libro ma che poi verte verso una costruzione totalmente diversa in quanto,essendo un blockbuster deve intrattenere principalmente e per essere più specifici deve intrattenere principalmente il pubblico americano,che nella più totale stupidità non avrebbe compreso le enormi implicazioni del romanzo,Io Sono Leggenda è un film molto più politically correct e buonista dell'opera originale primo fattore a dimostrazione della mia tesi è il protagonista,mentre il Robert Neville originale era un antieroe anglo-tedesco dalla morale dubbia,nell adattamento invece il protagonista è americano ed è di colore,inoltre la sua morale è decisamente più pulita in quanto è il classico stereotipo dell'eroe senza macchia,che man mano che si va avanti si macchierà sempre di più fino al sacrificio più grande di tutti,un uomo dal passato tormentato che vive sempre in compagnia di questa splendida cagnolina Samantha che non mancherà di emozionare lo spettatore. Alice Braga è stata brava anche se la sua presenza è un pochino inutile come quella di suo figlio di cui non ricordo il nome.
Gli effetti speciali sono belli anche se non ho capito la scelta di creare certi animali in CGI quando potevano tranquillamente inserire creature reali e ho apprezzato abbestia la performance di Dash Mihok che ricoperto dalla computer grafica interpreta il maschio infetto,un personaggio veramente molto interessante che la versione cinematografica non valorizza,ma ci arriveremo più tardi.
Il montaggio è ottimo e l'ambientazione è spettacolare e tetra,inquieta e crea soggezione nello spettatore.
Ritornando alla questione della versione cinematografica ho odiato la scelta di sceneggiatura di mettere un certo tipo di finale invece che un altro,che poi è stato inserito nei contenuti speciali come finale alternativo.
Mentre la versione proposta al cinema SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER mostrava un finale di un buonismo deflagrante,con Will Smith che si sacrifica per l'umanità trovando anche la cura al virus e quell insopportabile discorso finale di Alice Braga. Nel finale alternativo invece che io ritengo il vero finale della vicenda,Will Smith che durante il film cattura una ragazza infetta,attraverso la quale avrebbe trovato la cura nella prima versione proposta,viene attaccato dagli infetti,e si ritrova riparato dietro il vetro antiproiettile come di consueto ed è qui che c'è la variazione,Neville capisce che in realtà gli infetti non sono lì per lui ma sono lì per la ragazza,di cui il maschio infetto(Dash Mihok) è innamorato,il tutto si conclude con il protagonista che con grande stupore consegna la ragazza agli altri vampiri e loro se ne vanno lasciando vivere gli umani,questo finale a mio parere è più rispettoso dell'opera originale se pur buonista in quanto vediamo come anche gli infetti abbiano una loro umanità e ben presto diventeranno loro la specie dominante sugli umani.
In sintesi un blockbuster ben fatto che emoziona e che regala un grande pathos,scene d'azione al cardiopalma e una caratterizzazione del protagonista ottima. Da vedere. Voto 8
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forackone
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giovedì 6 marzo 2014
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da solo
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Will Smith è l'unico sopravvissuto ad una terribile epidemia che ha sterminato il genere umano, trasformando la popolazione in vampiri. Vive in una New York deserta, passando le giornate a parlare con i manichini dei negozi, con l'unica compagnia vivente che gli è rimasta: il suo cane. Di notte sta barricato nella sua casa, trasformata in fortezza, sperando di non venire scoperto e attaccato dai vampiri.
Film ispirato dall'omonimo libro di Matheson, e come succede (purtroppo) per tantissimi film, il libro era meglio. Molto meglio.
Il film è girato benissimo, Will Smith interpreta benissimo il personaggio e la situazione, ma la trama è debole, un po'banale, molti elementi sono poco plausibili e la serie di coincidenze che si susseguono da metà film in poi è abbastanza assurda.
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Will Smith è l'unico sopravvissuto ad una terribile epidemia che ha sterminato il genere umano, trasformando la popolazione in vampiri. Vive in una New York deserta, passando le giornate a parlare con i manichini dei negozi, con l'unica compagnia vivente che gli è rimasta: il suo cane. Di notte sta barricato nella sua casa, trasformata in fortezza, sperando di non venire scoperto e attaccato dai vampiri.
Film ispirato dall'omonimo libro di Matheson, e come succede (purtroppo) per tantissimi film, il libro era meglio. Molto meglio.
Il film è girato benissimo, Will Smith interpreta benissimo il personaggio e la situazione, ma la trama è debole, un po'banale, molti elementi sono poco plausibili e la serie di coincidenze che si susseguono da metà film in poi è abbastanza assurda.La trama del resto si discosta talmente tanto da quella di Matheson da non poter nemmeno essere considerata una trasposizione cinematografica, quanto semmai una reinterpretazione dello stesso tema.
Infatti, se il libro era incentrato sulla disperazione dell'ultimo sopravvissuto, della sua solitudine e dei suoi problemi, nel film viene data una visione più serena e molto meno tragica da un punto di vista psicologico della solitudine del sopravvissuto, con il protagonista che, nelle scene di quotidianità, sembra non soffrire nemmeno troppo della sua condizione. Inoltre grande risalto assumono le scene di azione, che compongono praticamente tutta la seconda parte del film, girate con grande abilità e ben interpretate. Il finale non è forse quello che ci si poteva aspettare e non convince troppo, ma a vedere il "finale alternativo" circolato su internet in seguito, va benissimo quello.
Peccato, perché una trasposizione fedele del lavoro di Matheson sarebbe stata molto molto interessante.
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alexander 1986
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mercoledì 1 gennaio 2014
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un film guastato dalle logiche mainstream
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New York, 2012. L'umanità è stata decimata da un virus terribile, creato in laboratorio dalle solite buone intenzioni che alla fine lastricano sempre il pavimento dell'inferno (sarebbe dovuta essere una cura contro il cancro). Sono morti tutti, o quasi: chi non l'ha fatto si è mutato in uno zombie isterico, nerboruto e assetato di sangue, e infesta la città al chiaro di luna alla ricerca costante di vittime. Unico baluardo dell'umanità estinta è Phil Neville (Smith), scienziato di fama mondiale alla costante ricerca di una cura per il virus e, soprattutto, di nuove ragioni per non cadere nella disperazione.
Ci sarebbe molto da dire sulla distanza intercorrente tra questa pellicola e l'omonimo capolavoro fanta/horror di Matheson (1954), il quale deterrà per molto tempo il record di trasposizioni infedeli: ben tre, dato che prima di questa si annoverano 'L'ultimo uomo sulla Terra' (1964) e '1975: Occhi bianchi sulla Terra' (1971).
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New York, 2012. L'umanità è stata decimata da un virus terribile, creato in laboratorio dalle solite buone intenzioni che alla fine lastricano sempre il pavimento dell'inferno (sarebbe dovuta essere una cura contro il cancro). Sono morti tutti, o quasi: chi non l'ha fatto si è mutato in uno zombie isterico, nerboruto e assetato di sangue, e infesta la città al chiaro di luna alla ricerca costante di vittime. Unico baluardo dell'umanità estinta è Phil Neville (Smith), scienziato di fama mondiale alla costante ricerca di una cura per il virus e, soprattutto, di nuove ragioni per non cadere nella disperazione.
Ci sarebbe molto da dire sulla distanza intercorrente tra questa pellicola e l'omonimo capolavoro fanta/horror di Matheson (1954), il quale deterrà per molto tempo il record di trasposizioni infedeli: ben tre, dato che prima di questa si annoverano 'L'ultimo uomo sulla Terra' (1964) e '1975: Occhi bianchi sulla Terra' (1971). Il film di Francis Lawrence andrebbe considerato il remake di quest'ultimo, sostituendo all'icona matura e macho di Heston quella più giovanile e vivace dell'eterno ragazzone Smith. Non è comunque necessario rievocare la sempiterna lotta tra letteratura e cinema, i due media seguono logiche diverse e si è da tempo accertato come le trasposizioni aderenti siano spesso più fallimentari che valide. Tuttavia rimane viva l'impressione che una maggiore aderenza all'opera di Matheson, e quindi alla sua 'vera' disperazione e alla sua 'vera' apocalittica, avrebbe potuto generare un film più incisivo e memorabile. Invece il buonismo hollywoodiano, diventato ancor più melenso nel post-11/9, unito a un'abusata computer grafica trascina di forza questo buon film nell'alveo volgare del 'solito' film commerciale. Il simbolo più evidente di questa operazione corruttiva è la vicenda dei due finali alternativi: quello 'canonico' mantenuto nella versione cinematografica, e quello autoriale visibile da chi possiede l'edizione dvd. Decisamente più sensato e toccante quest'ultimo.
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buffyslayer
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sabato 6 luglio 2013
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il finale alternativo...
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Personalmente ho letto il libro e poi visto più volte il film, sono diversi in quanto il libro ha tutt'altro finale ma devo dire che mi è piaciuto molto questo film. Ottima l'interpretazione di will smith e ottimo anche il finale alternativo che consiglio di vedere a chi non l'avesse visto perchè da una chiave di lettura di "speranza"anche verso gli "infetti" che dimostrano di avere sentimenti e capacità di parola e comunicazione...si trova anche su youtube con i sottotitoli
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