giulio andreetta
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domenica 23 maggio 2021
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interessante
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Buon film del genere zombie, capostipite di altre discrete pellicole di questo genere, penso ad esempio a Zombieland ecc. Il prodotto è indubbiamente curato professionalmente, penso soprattutto all'ottima fotografia. Ottimi anche gli effetti speciali, e buona la resa grafica degli zombie. Sicuramente un prodotto di intrattenimento che può risultare gradito ad un vasto pubblico. E tuttavia si sarebbe forse potuto circoscrivere più attentamente la psicologia dei personaggi attraverso i dialoghi ed altre trovate narrative. Nella parte conclusiva della pellicola l'attacco/assedio degli zombie non mi ha particolarmente emozionato o suggestionato. 3 stelline
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mcpask
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martedì 27 ottobre 2020
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quel bacon l''avevo messo da parte!!!
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Remake di un grande film del 1971 (Omega man, uscito in Italia come Occhi bianchi sul pianeta terra) tratto dal romanzo I’m legend di Richard Matheson, già adattato per lo schermo negli anni sessanta da Ubaldo Ragona.
Qui al posto del granitico Charlton Heston c'è un gommoso (in tutti i sensi, se casca o sbatte contro le pareti invece di rompersi rimbalza) Will Smith.
E’ un ex colonnello medico dell’esercito USA, quindi nessuna sorpresa che sappia districarsi tra armi e laboratori, più difficile credere che sia riuscito a fortificarsi l’abitazione senza avere a disposizione squadre di operai.
La prima mezz'ora con il protagonista a zonzo per una New York deserta, e splendidamente ricostruita, con la sola compagnia del cane Samantha è la migliore.
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Remake di un grande film del 1971 (Omega man, uscito in Italia come Occhi bianchi sul pianeta terra) tratto dal romanzo I’m legend di Richard Matheson, già adattato per lo schermo negli anni sessanta da Ubaldo Ragona.
Qui al posto del granitico Charlton Heston c'è un gommoso (in tutti i sensi, se casca o sbatte contro le pareti invece di rompersi rimbalza) Will Smith.
E’ un ex colonnello medico dell’esercito USA, quindi nessuna sorpresa che sappia districarsi tra armi e laboratori, più difficile credere che sia riuscito a fortificarsi l’abitazione senza avere a disposizione squadre di operai.
La prima mezz'ora con il protagonista a zonzo per una New York deserta, e splendidamente ricostruita, con la sola compagnia del cane Samantha è la migliore.
L'arrivo della deliziosa Alice Braga guasta le cose, dal punto di vista pratico, visto che gli porta a casa i vampiri (e gli fotte il bacon!), ma anche cinematografico.
Come sanno bene gli appassionati di western o di film di guerra la comparsa di un personaggio femminile in un film “al maschile” raramente porta benefici.
Il povero Will, che non vede passera da tre anni, si fa prendere dagli ormoni e comincia a gigioneggiare più del solito confermandosi la versione muscolare di Eddie Murphy (punto più basso del film lui che imita Bob Marley mentre lei gli parla di Dio).
Così il film, pur tra qualche scena d'azione godibile, si trascina verso un finale posticcio e consolatorio.
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evergreen
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sabato 17 ottobre 2020
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per gli effetti speciali hanno speso 5mila lire
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Se devi fare il film sul libro, allora fallo bene, copia, copia bene però o non fare il film. Se vuoi usare del tuo ti inventi un tuo film è stai buono. Questo film è una serie di inesattezze infinita. Gli zombi (non sono vampiri nel film!) sono fatti con una computer grafica da 4 soldi che manco i cani. La trama è stravolta e manca tutto il bello del libro. Bocciato e bocciato volentieri anche. Ora che ci penso non ho idea del perché non ho messo una stella.
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martina martoglio
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domenica 29 dicembre 2019
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capolavoro assoluto
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Secondo me uno dei migliori film degli ultimi 20 anni. L'inizio, la fine. Un cerchio che si chiude. Il doppio finale (solo in dvd e blu ray) rendono questo film un'icona. La recitazione del cane e il suo rapporto com Smith che interpreta in maniera divina la sua performance. Effetti speciali degni di nota e mai carenti. La scena dello schianto dell'elicottero, la fuga in mezzo agli squilibrati, l'attacco alla casa o anche semplicemente il tocco di classe del tatuaggio finale o la morte del cane in maniera traumatica. Per me è un capolavoro.
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roberta
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venerdì 28 dicembre 2018
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da vedere
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Bello bello! E Will Smith insuperabile!
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fufa78
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sabato 3 dicembre 2016
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troppe americanate
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Per l'interpretazione di Will Smith, niente da dire e nemmeno sul tentativo di rendere allo spettatore il senso di desolazione di una New York abbandonata. Nella prima mezzora non ci si annoia; la regia riesce abbastanza sapientemente a ricreare anche una certa atmosfera horror e lo stato di angoscia e tristezza del protagonista è palpabile. Ma tutto finisce lì, eccezion fatta per il cane!
Qualcuno ha già scritto prima di me che con un buon make up si sarebbero realizzati dei mostri più efficaci di quelli ricreati a computer, che mi fanno pensare contemporaneamente al Signore degli anelli, La mummia e 30 giorni di buio, ma che di certo non mi convincono neanche un po'.
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Per l'interpretazione di Will Smith, niente da dire e nemmeno sul tentativo di rendere allo spettatore il senso di desolazione di una New York abbandonata. Nella prima mezzora non ci si annoia; la regia riesce abbastanza sapientemente a ricreare anche una certa atmosfera horror e lo stato di angoscia e tristezza del protagonista è palpabile. Ma tutto finisce lì, eccezion fatta per il cane!
Qualcuno ha già scritto prima di me che con un buon make up si sarebbero realizzati dei mostri più efficaci di quelli ricreati a computer, che mi fanno pensare contemporaneamente al Signore degli anelli, La mummia e 30 giorni di buio, ma che di certo non mi convincono neanche un po'. Da un certo tratto in poi è come assistere allo scontrarsi di due film totalmente diversi( diversi anche da un punto di vista qualitativo) e così quel pathos che pervade i primi trenta minuti si perde scioccamente per dare vita ad un epilogo in pieno stile americano.
E' quasi come se, dopo tante astuzie registiche, lo stesso regista fosse rimasto a corto di idee o, peggio, si fosse stancato del suo stesso prodotto e gli avesse dato un taglio frettoloso, rendendolo una specie di aborto.
Diversamente non saprei come leggere le continue e sempre più ampie scollature che si vengono a formare da un certo momento in giù. L'intervento della ragazza poi...la solita ragazza apparentemente mascolina che la sa lunga e il solito bambino che fa tanto dramma. La classica americanata dell'ispirazione divina e del sacrificio finale.
Non penso che lo riguarderò.
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netfrancy
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venerdì 4 novembre 2016
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assolutamente d'accordo con matt g.
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Assolutamente d'accordo con matt g.; anzi mi sentirei di essere molto più severo (infatti assegno una sola stella).
Passino gli 'anacronismi', passino le inesattezze, passino pure tutte le omissioni che hanno ridotto la storia ad un ammasso, un 'guazzabuglio' informe e insignificante...
...Ma il finale... ...Il finale NO !!! ...E' stata completamente stravolta, banalizzata e ridicolizzata una delle cose più straordinarie scaturite dalla mente di Matheson.
Neville circondato dai vampiri, costretto a subire un processo sommario con l'accusa di aver assassinato i loro simili e quindi, essendo loro la "maggioranza" cioè la "nuova specie umana", apostrofato come "mostro" è sicuramente uno dei traguardi più alti di tutta l'opera di Mateson nonché una delle trovate più geniali dello straordinario autore; oltretutto, tenendo presente che il romanzo è stato scritto nel 1957, oserei dire che sul piano squisitamente metaforico è anche di un'attualità sconcertante e sconvolgente.
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Assolutamente d'accordo con matt g.; anzi mi sentirei di essere molto più severo (infatti assegno una sola stella).
Passino gli 'anacronismi', passino le inesattezze, passino pure tutte le omissioni che hanno ridotto la storia ad un ammasso, un 'guazzabuglio' informe e insignificante...
...Ma il finale... ...Il finale NO !!! ...E' stata completamente stravolta, banalizzata e ridicolizzata una delle cose più straordinarie scaturite dalla mente di Matheson.
Neville circondato dai vampiri, costretto a subire un processo sommario con l'accusa di aver assassinato i loro simili e quindi, essendo loro la "maggioranza" cioè la "nuova specie umana", apostrofato come "mostro" è sicuramente uno dei traguardi più alti di tutta l'opera di Mateson nonché una delle trovate più geniali dello straordinario autore; oltretutto, tenendo presente che il romanzo è stato scritto nel 1957, oserei dire che sul piano squisitamente metaforico è anche di un'attualità sconcertante e sconvolgente.
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g_andrini
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sabato 2 aprile 2016
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variante sui vampiri
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Il protagonista è evidentemente un po' paranoico, la storia in sè è simpatica, anche se non particolarmente innovativa. Comunque si lascia guardare.
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elgatoloco
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venerdì 27 novembre 2015
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grande film da un grande romanzo
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Al di là di differenze formali tra il libro(geniale romanzo di Richard Matheson, 1954) e il film(2007, di Francis Lawrence), dove non bisogna trascurare il più di mezzo secolo di"gap"tra romanzo e film, sia la prova interpretativa straordinaria di Will Smith, capace di alternare euforia, depressione, sconforto totale e "rinuncia", senza mai"strafare"gigioneggiando, sia quella .contenuta quanto molto efficace di Alice Braga e degli altri, sia la regia"claustrofobica"anche e soprattutto quando si tratta di sequenze in esterni quanto attenta ai dettagli di Francis Lawrence convincono in pieno. Da considerare anche lo spessore metaforico del romanzo, che nella trasposizione filmica non va minimamente perso, anzi acquista vigore ulteriore, potrei dire, dalla messa in scena: gli"zombie"-"vampiri"(ma già in Matheson, ormai, "Dracula"è lontano.
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Al di là di differenze formali tra il libro(geniale romanzo di Richard Matheson, 1954) e il film(2007, di Francis Lawrence), dove non bisogna trascurare il più di mezzo secolo di"gap"tra romanzo e film, sia la prova interpretativa straordinaria di Will Smith, capace di alternare euforia, depressione, sconforto totale e "rinuncia", senza mai"strafare"gigioneggiando, sia quella .contenuta quanto molto efficace di Alice Braga e degli altri, sia la regia"claustrofobica"anche e soprattutto quando si tratta di sequenze in esterni quanto attenta ai dettagli di Francis Lawrence convincono in pieno. Da considerare anche lo spessore metaforico del romanzo, che nella trasposizione filmica non va minimamente perso, anzi acquista vigore ulteriore, potrei dire, dalla messa in scena: gli"zombie"-"vampiri"(ma già in Matheson, ormai, "Dracula"è lontano...)rimandano in realtà a dimensioni anche interiori che tormentano il protagonista e i pochissimi superstiti dall'"infezione"; dal"virus", dove questo stesso virus potrebbe essere anche letto(senza forzare i terminiI)quali alienazione, omologazione(Pasolini d'accordo, ma anche nella SF made in USA, tra cui ovviamente Matheson, ci sono molti geniali anticipatori, dove porrei però anche Vance Packard, per es., il sociologo della"persuasione occulta"). Da vedere, rivedre, studiare con attenzione somma. El Gato
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giuseppetoro
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mercoledì 12 agosto 2015
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bellissimo!!
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uN BELLISSIMO FILM AZIONE,HORROR, TRAGEDIA..da non perdere..
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