ibracadabra 8
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venerdì 30 ottobre 2009
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una compagna a "4 zampe"
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...... quando si dice il cane (il miglior amico dell'uomo) "SAMMY" A ME IL FILM MI E' PIACIUTO ,COME SEMPRE "WILL THE BIG SMITH" NON SBAGLIA UN COLPO.
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poison
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sabato 12 settembre 2009
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strepitoso
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film bellissimo trama fantastica ed un conplimento a will smith
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chris_bale
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sabato 8 agosto 2009
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pensavo meglio.......
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mi aspettavo qualcosa di più però il film risulta un pò noiosetto ad eccezione di qualche scena d'azione (ma neanche troppe)......
Bravo come sempre will smith.
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ciaccià86
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giovedì 2 luglio 2009
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mmah....
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ho trovato il film un po banale,insignificante...di bello c'erano solo il cane e gli addominali di will smith(che anche qui,nonostante tutto non smentusce la sua bravura)!....mah...
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flora
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martedì 23 giugno 2009
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a ciascuno il suo
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film ben confezionato -protagonista azzeccato .... connubio che ha reso il prodotto ben più godibile del romanzo di Matheson che , già in gioventù, mi era parso lento e, nella seconda parte,poco coinvolgente .
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giacomoco
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giovedì 18 giugno 2009
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film grandioso con un grande smith in solitudine
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Robert Neville è uno scienziato che vive a New York ed è l’“ ultimo” uomo sopravvissuto sulla terra. Si ritrova in un mondo devastato da un virus che ha sterminato il 90% della popolazione mondiale. L’1% dell’ umanità invece è risultato immune a questo virus creato dall’uomo stesso per curare il cancro. Ma il vero problema di Neville è il restante 9% della popolazione che si è trasformata nel frattempo in esseri privi di qualsiasi caratteristica umana che hanno ucciso e mangiato i sopravvissuti ancora sani a parte Robert che cerca un vaccino per curare i contagiati. Il film, tratto dall’omonimo libro di Richard Matheson ,è sicuramente reso grande sia da una regia convincente ma in particolar modo da Will Smith (Robert Neville) che ha recitato praticamente in solitudine.
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Robert Neville è uno scienziato che vive a New York ed è l’“ ultimo” uomo sopravvissuto sulla terra. Si ritrova in un mondo devastato da un virus che ha sterminato il 90% della popolazione mondiale. L’1% dell’ umanità invece è risultato immune a questo virus creato dall’uomo stesso per curare il cancro. Ma il vero problema di Neville è il restante 9% della popolazione che si è trasformata nel frattempo in esseri privi di qualsiasi caratteristica umana che hanno ucciso e mangiato i sopravvissuti ancora sani a parte Robert che cerca un vaccino per curare i contagiati. Il film, tratto dall’omonimo libro di Richard Matheson ,è sicuramente reso grande sia da una regia convincente ma in particolar modo da Will Smith (Robert Neville) che ha recitato praticamente in solitudine. Questa situazione sottolinea la bravura della regia che riesce a rendere avvincente il film nonostante la minima presenza di dialoghi. La scenografia è incredibilmente convincente a parte la rappresentazione degli animali molto poco realistica. In conclusione Io sono leggenda è un film promosso a pieni voti che rimarrà nella storia del cinema.
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fluturnenia
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martedì 2 giugno 2009
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"for get me not "
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Comincio subito col dire che queste recensioni, e mi riferisco a quella ufficiale del sito cm a molte altre di tanti altri film, che vedono in ogni fotogramma il ricordo e quant'altro del'11 settembre hanno davvero spaccato i marroni. Continuo, per tutti quelli colti dalla mania dell'anti-remake col dire che "io sn leggenda" è solo una delle tre trasposizioni cinematografiche del romanzo omonimo di Richard Matheson. Il primo film era "L'ultimo uomo sulla terra" del 1964, il secondo "Occhi bianchi sul pianeta terra" del 1971. Si poteva chiamare remake solo se era il rifacimento di un film con trama o sceneggiatura originale. E a dirla tutta per nessuno dei tre film, oltre a nn rispettare la storia originale letteraria, si può affermare che ricalchi quello precedente.
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Comincio subito col dire che queste recensioni, e mi riferisco a quella ufficiale del sito cm a molte altre di tanti altri film, che vedono in ogni fotogramma il ricordo e quant'altro del'11 settembre hanno davvero spaccato i marroni. Continuo, per tutti quelli colti dalla mania dell'anti-remake col dire che "io sn leggenda" è solo una delle tre trasposizioni cinematografiche del romanzo omonimo di Richard Matheson. Il primo film era "L'ultimo uomo sulla terra" del 1964, il secondo "Occhi bianchi sul pianeta terra" del 1971. Si poteva chiamare remake solo se era il rifacimento di un film con trama o sceneggiatura originale. E a dirla tutta per nessuno dei tre film, oltre a nn rispettare la storia originale letteraria, si può affermare che ricalchi quello precedente. Quindi a parte l'enorme psicosi collettiva che pare abbia colpito i recensionisti di professione da quel tragico evento statunitense, invito anche i semplici utenti cm me a documentarsi e a sciaquarsi "le mani" (ovviamente nn la bocca per evidenti motivi di natura applicativa) prima di scrivere castronerie. La saccenza è davvero una brutta malattia. Spesso finisce col gettare una brutta aura pure su chi la combatte.
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simonedrcc
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giovedì 7 maggio 2009
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dimentichiamo per un attimo il romanzo
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Dimentichiamo per un attimo il libro.
Ogni opera una volta rivisitata deve essere considerata sotto un duplice aspetto.
Il naturale confronto con l'originale, che momentaneamente chiedo di non considerare nella mente, e ciò che ti ha trasmesso al momento.
Credo che questo film trasmetta più di quanto letto, se pur dalle parole di autorevoli critici. Ciò che non è stato considerato adeguatamente, è la solitudine dell'uomo. Se pur per ragioni evidenti nel film, ciò che accade al protagonista viene provato normalmente da un qualsiasi individuo che solge una normale vita sociale.
La solitudine che chiunque può sentire quotidianamente pur se circondato da persone, rumori, sensazioni, accadimenti.
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Dimentichiamo per un attimo il libro.
Ogni opera una volta rivisitata deve essere considerata sotto un duplice aspetto.
Il naturale confronto con l'originale, che momentaneamente chiedo di non considerare nella mente, e ciò che ti ha trasmesso al momento.
Credo che questo film trasmetta più di quanto letto, se pur dalle parole di autorevoli critici. Ciò che non è stato considerato adeguatamente, è la solitudine dell'uomo. Se pur per ragioni evidenti nel film, ciò che accade al protagonista viene provato normalmente da un qualsiasi individuo che solge una normale vita sociale.
La solitudine che chiunque può sentire quotidianamente pur se circondato da persone, rumori, sensazioni, accadimenti. Quel senso autistico claustrofobico che alcune persone provano giorno dopo giorno, che li porta ad isolarsi, a creare un mondo fittizio parallelo, in cui nascondersi e sentirsi maggiormente protetto.
Bè, penso ci sia di più di quanto detto...
Questo film è solitudine, vera, confortante per certi versi.
Grazie.
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lunetta
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mercoledì 22 aprile 2009
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il secondo tentativo di portare inscena la stessa
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Un rapidissimo commento: troppo scontato, troppo "one man show". Ogni minuto del film era impossibile non paragonarlo all'altro movie, Occhi bianchi sul pianeta terra,del 1971 tratto dallo stesso romanzo (I am a legend), interpretato da C. Heston. Anche quel film non è stato un capolavoro, e non è passato alla storia del cinema come tale, ma aveva il merito di essere decisamente originale , data l'epoca; colpiva lo spettatore che cominciava a preoccuparsi delle possibili conseguenze di una guerra batteriologica devastante con scomparsa quasi totale dell'umanità, e l'eroe che, a prezzo della sua vita, alla fine trova la cura per ciò che resta dell'umanità malata: il suo sangue. Il successo di questo film credo che si debba solo alla grande notorietà e al fascino indiscusso di W.
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Un rapidissimo commento: troppo scontato, troppo "one man show". Ogni minuto del film era impossibile non paragonarlo all'altro movie, Occhi bianchi sul pianeta terra,del 1971 tratto dallo stesso romanzo (I am a legend), interpretato da C. Heston. Anche quel film non è stato un capolavoro, e non è passato alla storia del cinema come tale, ma aveva il merito di essere decisamente originale , data l'epoca; colpiva lo spettatore che cominciava a preoccuparsi delle possibili conseguenze di una guerra batteriologica devastante con scomparsa quasi totale dell'umanità, e l'eroe che, a prezzo della sua vita, alla fine trova la cura per ciò che resta dell'umanità malata: il suo sangue. Il successo di questo film credo che si debba solo alla grande notorietà e al fascino indiscusso di W. Smith. Guardate il film precedente, se potete, e vedrete che è troppo simile: anche i dialoghi con i manichini, la casa fortezza,le scorribande solitarie attraverso le strade tristemente deserte di New York,con una vecchia Ford, credo, e non con un fuoristrada, etc.
Oggi la storia è superata.
etta
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[+] non so che film hai visto
(di giacomoco)
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ste7888
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lunedì 2 marzo 2009
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consigliato
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