Le vite degli altri

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Un film di Florian Henckel von Donnersmarck. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme.
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Titolo originale Das Leben der Anderen. Drammatico, durata 137 min. - Germania 2006. - 01 Distribution uscita venerdì 6 aprile 2007. MYMONETRO Le vite degli altri * * * * - valutazione media: 4,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
dario bottos sabato 12 febbraio 2022
il prezzo delle scelte dipende dalla storia Valutazione 5 stelle su cinque
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Un film efficace, una volta di più, nel disvelare la perversione di una (ogni) ideologia totalizzante.

Siamo nella DDR (1984), uno stato poliziesco dove ogni cittadino viene passato al vaglio per misurarne la conformità ai dettami del regime: i dissidenti (reprobi/eretici?) sono puniti con l’emarginazione, privazione del lavoro, detenzione. Il sospetto è la regola, la colpa estorta con la tortura psicologica (inquisizione?).

La vicenda ha due protagonisti: un agente della Stasi, inflessibile, ascetico, solitario, e uno scrittore teatrale funzionale al sistema, cui si aprono gli occhi con il suicidio di un collega amico, ostracizzato dal regime. L’agente riceve l’incarico di spiare lo scrittore giorno e notte per scoprirne sospette devianze (colpa/peccato?), ma in questo incessante ascolto delle “vite degli altri” scopre un mondo a lui ignoto, di libertà e umanità, e inizia un processo interiore di revisione dei valori, di abiura e redenzione (conversione?).

La catarsi filmica avviene con la “caduta del muro” (1989) e il rovesciamento del regime, che sembra ripristinare le attese della storia, e dello spettatore. Resta però lo sgomento per quanto è stato, e che ha lasciato cicatrici profonde: un potere tirannico divenuto dogmatico ed asfittico, e perciò corrotto da una doppia morale, pubblica e privata.

Si richiamano altre situazioni simili nella storia: ogni qualvolta un “credo”, dotato di strumenti repressivi e impositivi, di natura politica o religiosa, promulgato da una casta, viene calato su una società a fondamento di uno stato etico.

Insomma un film da non perdere.     

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alejazz martedì 5 marzo 2019
quando la ddr spiava i cittadini Valutazione 3 stelle su cinque
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Il capitano Gerd Wiesler (Ulrich Mühe) è in servizio presso la Stasi (nome comune per identificare il Ministero per la Sicurezza di Stato) della Germania dell’Est (DDR) nel 1984. Il suo compito è di spiare e interrogare fino all’esasperazione i cittadini del Paese e per la tutela della politica nazionale. Gli stessi cittadini sembrano ormai essersi abituati a questo tipo di “regime” imposto dalla DDR; essi sono burattini manovrati dal Sistema. Le loro vite sono messe sotto scacco dai militari della Stasi i quali ne conoscono ogni minimo particolare. 
Al capitano Wiesler è affidata una missione delicata: spiare lo scrittore Dreyman (Sebastian Koch) compagno dell’attrice Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck), di cui il Ministro della Cultura (Thomas Thieme) ha perso la testa, per incastrarlo e allontanarlo dalla compagna. [+]

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saokekelle lunedì 4 febbraio 2019
secondo me attualissimo Valutazione 5 stelle su cinque
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Che emozione ieri rivedere questo film su Rai Storia! L'avevo visto qualche anno fa e mantiene anche in tv la sua magia, la sua romantica tristezza. Gli ideali vincono sempre, a dispetto di tutto, della storia,, della prospettiva di carriera. Il moto interiore, di giustizia e di umanità, prevale su tutto. E' l'uomo, con le sue scelte, con le sue decisioni, che muove la società, anche nell'assenza apparente di libertà. Contro il determinismo e la mancanza apparente di vie d'uscita, l'arte, la poesia, sono armi sempre potentissime.
E' un film poetico, riuscito, con una fotografia volutamente sbiadita, in un'atmosfera terribile, come doveva essere Berlino Est nel 1984 (pensiero ad Orwell?) in cui personaggi molto umani confliggono con burocrati di stato meschini. [+]

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vighi mercoledì 17 maggio 2017
ottimo film ma non si esageri Valutazione 4 stelle su cinque
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Intendiamoci: il film mi e' piaciuto molto; il tema trattato e' stato trattato con intensita' e pathos; interessante il fatto che racconti di un reale spaccato di storia. I capolavori cinematografici hanno bisogno di altri ingredienti, ma nulla da dire di male di questo coinvolgente film!

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maxime dubois martedì 18 ottobre 2016
che cos’è il cinema se non emoziona? Valutazione 5 stelle su cinque
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Che cos’è il cinema se non emoziona?Ho visto questo stupendo film ieri sera e sento forte il bisogno di condividere con voi le mie emozioni e I miei pensieri scaturiti da questa esperienza. Guardo parecchi film, ma non scrivo quasi mai recensioni. Mi limito a conservare l’esperienza dentro di me per I film che sono riusciti a toccarmi in qualche modo e a buttare nella spazzatura ciò che avrei benissimo fatto a meno di vedere. Questa volta è diverso. Questa volta sono rimasto così toccato che non ho potuto fare a meno di mettermi davanti al computer e scrivere due righe. Ieri sera, dopo averlo visto, non riuscivo a dormire perchè dentro di me si era messo in moto un vulcano di emozioni, impulsi e pensieri. [+]

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luigi chierico martedì 2 agosto 2016
non solo spionaggio Valutazione 4 stelle su cinque
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Il Teatro, l’Amore, la Politica, la sete del Potere costituiscono le colonne portanti di quest’ottimo film rientrante a ragione nel genere di “ spionaggio”. I fatti si svolgono in un periodo storico a tutti vicinissimo, tanto vicino che tutti gli ultratrentenni l’hanno vissuto ed ancora molti ne portano con la memoria anche i segni. Il Teatro assoggettato alla Politica, l’Amore alla sete di Potere che è sempre abuso e violenza. Il mondo per buona sorte è fatto anche di persone come il capitano Gerd Wiesler,individuato con la sigla"HGW XX/7”, a cui la nota attrice di teatro Christa Maria Sieland gli dirà: “lei è una persona buona”. Ma che fosse buono lo si capisce quando ad un bambino che gli confida il parere di suo padre sulla Stasi non ne chiede il nome per poterlo interrogare, ma gli chiede quello della palla che ha in mano…”ma le palle non hanno un nome…” risponde il fanciullo! I due protagonisti sono l’ottimo attore Ulrich Mühe e la bravissima Martina Gedeck. [+]

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il befe martedì 10 marzo 2015
capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
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bello

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roby1967 domenica 18 gennaio 2015
capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
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un capolavoro.Toccante,senza ombra di dubbio uno dei piu' bei film della storia del cinema.

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roby1967 domenica 18 gennaio 2015
meraviglioso Valutazione 0 stelle su cinque
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Che dire.....e' un film meraviglioso,uno di quei film che ti regalano delle emozioni che ti accompagnano per tutta la vita.Attori,regista,musica,storia,e' tutto assurdamente straordinario.Uno dei piu' bei film che abbia mai visto,un capolavoro.

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angelo umana mercoledì 4 settembre 2013
il controllo inutile dei fatti altrui nella ddr Valutazione 3 stelle su cinque
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 Rivedere questo film e restarne ancora impressionati pure se il Muro di Berlino è caduto già 24 anni fa. La DDR voleva nelle dichiarazioni pubbliche assicurare la tutela e la felicità dei suoi cittadini, la loro Sicherheit, perciò non divulgava dal 1977 il numero di suicidi che avvenivano ogni anno nello Stato: in realtà proteggeva il benessere e la sicurezza della nomenclatura dominante, assicurava la carriera ai suoi servitori più fedeli.

Perciò ogni sospettato veniva spiato, bisognava “sapere tutto” di ognuno, e nel tutto c’erano naturalmente fatti privati e pettegolezzi, il gusto di un gruppo (200. [+]

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