woody62
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sabato 8 agosto 2020
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storie d''amore di giovani infelici a torino
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Davide Ferrario cinefilo, prima che regista, realizza un film per cinefili tutto incentrato sul Museo del Cinema all'interno della Mole Antonelliana a Torino e nel quartiere malfamato della Falchera. Lì si intrecciano le storie dei tre giovani protagonisti: l'enigmatico e solitario Martino, guardiano notturno del Museo, l'insoddisfatta Amanda, impiegata in un fast food e fidanzata con Angelo, ladro d'auto di mezza tacca, accompagnato da un paio di amici balordi. Il film è un lungo flash back che inizia con Angelo ferito nella notte e la voce narrante di Silvio Orlando che accompagna lo spettatore fino alla fine.
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Davide Ferrario cinefilo, prima che regista, realizza un film per cinefili tutto incentrato sul Museo del Cinema all'interno della Mole Antonelliana a Torino e nel quartiere malfamato della Falchera. Lì si intrecciano le storie dei tre giovani protagonisti: l'enigmatico e solitario Martino, guardiano notturno del Museo, l'insoddisfatta Amanda, impiegata in un fast food e fidanzata con Angelo, ladro d'auto di mezza tacca, accompagnato da un paio di amici balordi. Il film è un lungo flash back che inizia con Angelo ferito nella notte e la voce narrante di Silvio Orlando che accompagna lo spettatore fino alla fine. Dopo un furioso litigio con il datore di lavoro che ferisce con l'olio bollente, Amanda fugge dalla polizia e si nasconde nel museo, dove Martino la ospita. La ragazza si accorge ben presto che il giovane andava al fast food solo per vederla ed ogni dubbio sparisce quando Martino, regista dilettante, le mostra un breve film ove lei risulta protagonista inaspettata, con inquadrature rubate per strada o al lavoro, inframmezzate da citazioni di film antichi del cinema muto. Tra i due nasce una strana storia d'amore che si complica quando Amanda torna da Angelo e si accorge di non saper scegliere tra i due. Per un po' proveranno un difficile menage a trois, destinato a finire quando Amanda sceglie Martino e Angelo si consola con la coinquilina di Amanda, la bionda sciampista Barbara; ma anche questo rapporto finirà presto e male come si capirà alla ripresa della scena iniziale. Opera interessante, pluripremiata dalla critica e amata dal pubblico, ove Ferrario propone una narrazione originale e asciutta, che spazia dal fascino e dalla magia del Museo del Cinema, allo squallore della periferia torinese, grazie anche alla splendida fotografia di Dante Cecchin. Emerge in particolare la figura di Martino, taciturno e solitario, che ha qualche rapporto solo con il nonnno, a pesca sul Po e il cugino meridionale. La sua ossessione per le riprese della realtà con una vecchia cinepresa a manovella ha molto in comune con il personaggio di Ricky Fitts - l'attore Wes Bentley - il giovane pusher vicino di casa di Kevin Spacey in American Beauty. Ottime le interpretazioni di Pasotti/Martino, di Troiano/Angelo e di Inaudi/Amanda al suo debutto cinematografico.
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gciafa
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martedì 26 settembre 2017
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insolito è sempre brutto?
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Se si passa un'ora e mezzo in un'atmosfera surreale e stralunata e il tempo passa veloce e la colonna sonora accompagna gradevolmente le immagini e la magica atmosfera del museo del cinema ti fa vivere il cinema nel cinema e ti avvolge come in una morbida pellicola, se la voce di Silvio Orlando segna il tempo e ti stimola sensazioni, si può ritenere "Dopo mezzanotte" un film mediocre? Io non lo credo proprio. Qualche difetto nelle definizione dei personaggi non mi pare colpa tanto grave da abbassare la valutazione. Nel decidere la mia mi sono tenuto prudente pensando che potrei essere stato condizionato da un mioparticolare stato d'animo. Per me comunque da vedere.
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Se si passa un'ora e mezzo in un'atmosfera surreale e stralunata e il tempo passa veloce e la colonna sonora accompagna gradevolmente le immagini e la magica atmosfera del museo del cinema ti fa vivere il cinema nel cinema e ti avvolge come in una morbida pellicola, se la voce di Silvio Orlando segna il tempo e ti stimola sensazioni, si può ritenere "Dopo mezzanotte" un film mediocre? Io non lo credo proprio. Qualche difetto nelle definizione dei personaggi non mi pare colpa tanto grave da abbassare la valutazione. Nel decidere la mia mi sono tenuto prudente pensando che potrei essere stato condizionato da un mioparticolare stato d'animo. Per me comunque da vedere.
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arnaco
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giovedì 14 luglio 2016
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berlusconismo
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Ma a un critico basta una battuta contro Berlusconi per demolire un film?
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giuseppe del sole
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lunedì 7 luglio 2014
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un amore nuovo
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E sarà la prima che incontri per strada, che tu coprirai d'oro, per un bacio mai dato, per un'amore nuovo.
Ogni volta che entriamo in un cinema, abbiamo sempre la inconscia speranza di innamorarci di nuovo.
Speriamo che le nostre convinzioni più granitiche si sgretolino di fronte ad una nuova bellezza, ad un nuovo sentire, ad un secondo imbrunire il cuore.
Questo film è un bellissimo atto d'amore italiano al cinema, alla magia che emana, al miracolo delle immagini, di una nuova storia che appare sotto i nostri occhi e ci coinvolge o ci respinge.
Ogni film, in ultima istanza, è sempre, con tutta probabilità, la speranza ed il timorre insieme di un amore nuovo a cui abbandonarsi.
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E sarà la prima che incontri per strada, che tu coprirai d'oro, per un bacio mai dato, per un'amore nuovo.
Ogni volta che entriamo in un cinema, abbiamo sempre la inconscia speranza di innamorarci di nuovo.
Speriamo che le nostre convinzioni più granitiche si sgretolino di fronte ad una nuova bellezza, ad un nuovo sentire, ad un secondo imbrunire il cuore.
Questo film è un bellissimo atto d'amore italiano al cinema, alla magia che emana, al miracolo delle immagini, di una nuova storia che appare sotto i nostri occhi e ci coinvolge o ci respinge.
Ogni film, in ultima istanza, è sempre, con tutta probabilità, la speranza ed il timorre insieme di un amore nuovo a cui abbandonarsi.
Torino, la Mole Antonelliana con il Museo del Cinema, l'Italia di ieri e di oggi, le illusioni ed anche qui, la grande bellezza.
Negli occhi dell'ottimo Giorgio Pasotti, e negli occhioni della splendida Francesca Inaudi, l'incanto del cinema.
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no_data
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lunedì 24 marzo 2014
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poetico
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Io l'ho trovato un film assolutamente poetico, certo ci sono delle ingenuità narrative ma tuttavia passabili. La critica di Chirichelli è assolutamente isterica e insana, di un film come questo si possono salvere molte cose.
I critici più fanno i cattivi e più credono di essere fighi.
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lorenzo
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mercoledì 17 settembre 2008
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bello, da vedere
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Gran bel film, vedetelo perché ne vale la pena. E poi fa vedere molto della splendida Torino e della Mole antonelliana...
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lino
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venerdì 16 maggio 2008
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quando l'omaggio non basta..
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Commedia italiana pretenziosa ma le cui promesse iniiali non vengono mantenute... Citazioni su citaioni ma nessun paragone resiste... Pasotti interpreta il classico timido romantico, un Nino Quicampoix senza la sua Amélie, e con una mimica faciale inesistente... una Francesca Inaudi al centro di un triangolo amoroso alla Jules et Jim ma che della Moreau non ha assolutamente niente e senza la capacità di ricoprire appieno quel ruolo...
Suggestiva la voce narrante di Silvio Orlando, forse l'aspetto più bello del film, purtroppo inadeguata alla qualità del film...
Per il resto sembra un enorme spot pubblicitario al Museo del Cinema di Torino..
Insomma.. Un film insipido che non tiene, scollato e debole, un tentativo di omaggiare il buon cinema del passato che ce lo fa solo rimpiangere
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vanessa aka italia87
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domenica 20 aprile 2008
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il silenzio di cui abbiamo bisogno...
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La mia recensione non vuole convincere nessuno a scaricare(come qualcuno ha detto) il film a tutti costi, perchè "dopo mezzanotte" non si lascia guardare facilmente come altre pellicole. E' particolarissimo e utilizza alcuni accorgimenti ai quali forse lo spettatore di oggi non è abituato. Ci sono momenti di stasi in cui sembra che nulla si muova, invece in realtà sono silenzi che parlano. Come quei silenzi per nulla imbarazzanti tra Martino (Pasotti) e il padre, quelle parole non dette che ci ama capisce lo stesso... E' vero, forse non è un film entusiasmante che tiene incollati alla poltrona dall'inizio alla fine però c'è qualcosa di nuovo,che raramente si vede nei film italiani recenti. Martino, guardiano notturno della mole antonelliana, sembra non sentire il bisogno di legarsi a nessuno in particolare, "vive" di quello che vede e si accontenta di osservare ciò che avviene agli altri.
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La mia recensione non vuole convincere nessuno a scaricare(come qualcuno ha detto) il film a tutti costi, perchè "dopo mezzanotte" non si lascia guardare facilmente come altre pellicole. E' particolarissimo e utilizza alcuni accorgimenti ai quali forse lo spettatore di oggi non è abituato. Ci sono momenti di stasi in cui sembra che nulla si muova, invece in realtà sono silenzi che parlano. Come quei silenzi per nulla imbarazzanti tra Martino (Pasotti) e il padre, quelle parole non dette che ci ama capisce lo stesso... E' vero, forse non è un film entusiasmante che tiene incollati alla poltrona dall'inizio alla fine però c'è qualcosa di nuovo,che raramente si vede nei film italiani recenti. Martino, guardiano notturno della mole antonelliana, sembra non sentire il bisogno di legarsi a nessuno in particolare, "vive" di quello che vede e si accontenta di osservare ciò che avviene agli altri. Una notte la sua vita si incrocia con quella di Amanda(Inaudi), quella stessa ragazza che da tempo Martino filmava con la sua macchina da presa. Le confessa il suo amore proprio mostrandole un filmino che la riprende alle prese con la vita quotidiana: indaffarata, indifferente, assorta... Il suo amore per lei è nato in modo naturale, genuino e questo lo spaventa un po'. Come Martino tutti noi abbiamo paura di ciò che amiamo a volte e come lui cerchiamo di dare un nome a ciò che non capiamo, a ciò che non vediamo ma sentiamo dentro.Tutto avviene dopo mezzanotte, quando nei paesaggi notturni cittadini la frenesia di vivere aumenta e ciò che si ha non basta più. Apprezzo la figura di Martino perchè nonostante il suo timore e la sua avversione per il mondo permette ad Amanda di entrare nella sua vita e le chiede di rimanere. Forse si può solo imparare da lui, si può imparare a mettere da parte l'orgoglio per accogliere quell'amore e quella tenerezza che molto spesso mancano alla nostra vita.
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alegre
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giovedì 13 marzo 2008
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montaggio capolavoro
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finalmente qualcosa di nuovo
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roccia
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lunedì 4 febbraio 2008
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piacevolissimo film
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Non ascoltate i critici di turno, godetevi questo SANO film italiano.
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