La signora del venerdì

Dalla commedia Prima pagina. Qui il giornalista è una donna, la moglie del direttore di un grande quotidiano. Al momento di divorziare dalla sua partner il direttore capisce che perderebbe una delle sue più valide articoliste e il favore dei lettori. Perciò ci ripensa, riesce a mandare a monte le nuove nozze a cui sua moglie stava per accingersi e salva matrimonio e giornale. 

La brillante cronista Hildy Johnson è in procinto di lasciare il giornale per cui scrive, il Morning Post, per sposare il proprio fidanzato, l'assicuratore Bruce Baldwin. Ma il suo ex-marito, Walter Burns, direttore del quotidiano, non ha intenzione di rinunciare a lei; così utilizza uno stratagemma per indurre Hildy ad occuparsi del caso di un condannato a morte, la cui esecuzione è fissata per il giorno successivo.
Dopo Susanna! (1938) e Avventurieri dell'aria (1939), nel 1940 il mitico regista Howard Hawks è tornato a collaborare per la terza volta con il divo Cary Grant, con il quale ha realizzato un altro classico della sua fortunata produzione: La signora del venerdì. Tratto dal celeberrimo testo teatrale The front page, scritto da Ben Hecht e Charles MacArthur (e già portato sullo schermo nel 1931 in una pellicola di Lewis Milestone), La signora del venerdì è uno dei capolavori assoluti del filone della screwball-comedy americana: un vero e proprio gioiello di comicità ed uno dei più grandi successi nella carriera di Hawks, che si conferma ancora una volta uno dei migliori registi di commedie dell'età d'oro di Hollywood. Rispetto alla versione originale, la sceneggiatura firmata da Charles Lederer apporta un significativo cambiamento alla trama, trasformando il personaggio di Hildy Johnson, cronista di punta del Morning Post, in una donna, interpretata da una strepitosa Rosalind Russell (in quello che resta forse il suo ruolo più famoso). Hildy ha deciso di abbandonare il giornalismo per sposarsi e mettere su famiglia, con grande disappunto di Walter Burns (Cary Grant), suo direttore nonché ex-marito: la donna, però, cambierà idea nel momento in cui si trova coinvolta nell'evasione di un condannato a morte, non potendo rinunciare alla possibilità di mettere a segno un clamoroso scoop. Le continue schermaglie fra i due protagonisti, intrecciate con il susseguirsi frenetico degli eventi (a un certo punto, Hildy e Walter arrivano al punto di nascondere il fuggitivo all'interno di uno scrittoio!), danno vita ad un meccanismo comico decisamente irresistibile, arricchito da una raffica di battute fulminanti pronunciate a velocità supersonica.
Il film di Hawks, infatti, è noto soprattutto per i suoi dialoghi frizzanti e recitati a macchinetta (inclusa una telefonata della Russell entrata di diritto nell'antologia del cinema), che si basano sulla tecnica dell'overlapping, vale a dire una conversazione in cui le parole di un attore si sovrappongono a quelle del suo interlocutore (è stata la prima pellicola ad utilizzare questo espediente). Impeccabili i due interpreti, con un Cary Grant in forma smagliante e una Rosalind Russell a dir poco deliziosa. Il titolo del film, La signora del venerdì, deriva da un'espressione gergale inglese che significa "donna di fiducia". Negli anni successivi ne sono stati girati altri due remake: Prima pagina di Billy Wilder (1974), con Jack Lemmon e Walter Matthau, e Cambio marito (1987), con Burt Reynolds e Kathleen Turner.