Anno | 2010 |
Genere | Azione |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Enzo Acri |
Attori | Vincenzo Barbetta, Marinella Ferrandino, Mimmo Picardi, Enzo Acri, Nando Morra . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 1,67 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 21 marzo 2019
In Italia al Box Office Un camorrista perbene ha incassato 8,3 mila euro .
CONSIGLIATO NO
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Inutile discutere di qualità e rese cinematografiche (tra virtuosismi in digitale e sangue al succo di mirtillo, c'è anche un abuso costante del "point de vue poubelle", inquadrature livello strada tendenti verso l'alto). Il film di Enzo Acri è un cugino molto lontano dei b-movie, con una strizzatina d'occhio alla sceneggiata di Mario Merola, più simile a fiction di basso livello di tv regionali, che ad un film che, a detta del regista, è meglio di Gomorra e contro Gomorra.
Siamo molto lontani dal lavoro di Matteo Garrone, non solo per le qualità estetiche e le interpretazioni (forse il migliore è proprio Ciro Petrone, "Pisellino" in Gomorra, e qui in una breve comparsata), ma anche per messaggi e storia narrata. Se il regista romano con uno sguardo cinematografico unico raccontava una realtà spietata e crudele, permeandola con una visione poetica e romanzata, in Un camorrista perbene ci sono i margini di un'apologia delle virtù del sistema camorristico.
Esemplare la battuta finale del film, "Lo stato siamo noi", pronunciata dal protagonista, un vecchio boss degli anni '80 che dopo 20 anni di carcere duro decide di dare una "ripulita" in città, uccidendo, con un mini esercito di paramilitari, giovani guappi rei di aver inquinato il sistema. Droga, arroganza, sete di potere e soldi avrebbero minato l'organizzazione criminale secondo il capoclan Vincenzo Barbetta: c'è la nostalgia per la vecchia camorra meno affarista che riusciva a garantire il controllo sociale del territorio.
Enzo Acri con questo "film" avrebbe voluto parlare di Napoli in modo diverso, lontano dai clichè negativi, per mostare che il capoluogo partenopeo è una città che ogni mattina va a lavorare. Non si capisce però dove abbia voluto declamare tutto questo nella sua pellicola, in cui, come se non bastasse, stanchi ed impotenti commissari di polizia vanno a rendere omaggio a camorristi appena usciti di galera.
Un film pessimo da tutti i punti di vista, in particolar modo per quelli etici, educativi e morali al punto che dovrebbe essere necessario mantenere a distanza di sicurezza i più giovani dalle sale cinematografiche. Il Ministero dei Beni Culturali lo ha vietato ai minori di 14 anni per l'eccessiva violenza. Forse sarebbe totalmente da vietare.
Il film è uno spot, dilettantesco, promafia. Ne arte ne parte, pura e semplice propaganda criminale, senza velarla neppure per decenza artistica. Enzo Acri si è segnato da solo la carriera (se mai ne avrà una), facendo guerra (per conto di chi?) a gomorra. Niente vieta la realizzazione di simili baggianate, ma sicuramente lo scopo non era quello di sbancare i botteghini, proiettato [...] Vai alla recensione »
Non c'è che da prevedere l'imminente arrivo di un grande stormo di "pappagalli":scenderanno su MyMovies e sugli altri siti dove è possibile lasciare le proprie illustri considerazioni e si lanceranno in lodi sperticate, forse sgrammaticate, di certo esagerate. Sappiamo bene chi sono questi pappagalli. Ho avuto la disgrazia di vedere questo obbrobrio (a dire il vero ho resistito solo per meno di metà..) [...] Vai alla recensione »
Certamente non è un film che meriti particolare attenzione, ma è interessante notare certe presupponenze fatte con la 'puzza al naso' che finiscono per tipizzare l'epoca che viviamo. Tra queste quella di Fiorella Taddei, nella scheda, la fa meritevole del premio Cirano, dato che oltre che olfattare (ciascuno, anche raffreddato, é libero di farlo) ritiene di volare aldil&agra [...] Vai alla recensione »
Racconta la camorra con ironia. Lo stragismo è dilagante, ma le scene, di per se, sono di buona qualità. A me è piaciuto, anche se, in effetti, è giusto vietarlo ad un certo pubblico. La parte finale è quasi esilarante tanto è tragicomica.
Mi congratulo per il lavoro realizzato dal maestro Enzo Acri, un capolavoro che molto ricorda "Il Camorrista" di Ben Gazzara. Il film è ben interpretato e la sceneggiatura coglie nel pieno le problematiche della citta' partenopea. Buona parte delle scene sono state girate ad Afragola (NA) e cio' rende lustro a questa citta'. Ritengo, senza ombra di dubbio, che il film meriti piu' attenzione da parte [...] Vai alla recensione »