The Brutalist

Film 2024 | Drammatico, 215 min.

Regia di Brady Corbet. Un film Da vedere 2024 con Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy. Cast completo Genere Drammatico, - Gran Bretagna, 2024, durata 215 minuti. Uscita cinema giovedì 6 febbraio 2025 distribuito da Universal Pictures. - MYmonetro 3,67 su 33 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 4 febbraio 2025

Una famiglia fugge dall'Europa per costruirsi una nuova vita in America. I loro sogni vengono però ostacolati. Il film ha ottenuto 10 candidature e vinto 3 Premi Oscar, Il film è stato premiato a Venezia, 7 candidature e vinto 3 Golden Globes, 9 candidature e vinto 4 BAFTA, 9 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, 1 candidatura a Spirit Awards, 1 candidatura a Directors Guild, 1 candidatura a Producers Guild, a AFI Awards, 3 candidature a NSFC Awards, In Italia al Box Office The Brutalist ha incassato 2,2 milioni di euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,67/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,87
PUBBLICO 3,14
CONSIGLIATO SÌ
un'opera-monstre per proporzioni e ambizioni, che ha richiesto dieci anni di lavorazione prima di essere portata a termine.
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 23 luglio 2024
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 23 luglio 2024

Tre decenni di vita dell'architetto ebreo László Tóth, emigrato dall'Ungheria negli Stati Uniti nel 1947, dopo essere stato detenuto nei campi di concentramento tedeschi. Gli inizi in America sono difficili, per le necessità economiche e l'impossibilità di poter portare con sé la moglie Erzsébet e la nipote Zsofia, ma grazie al cugino Attila, a László viene commissionata la ristrutturazione di una libreria dal milionario mecenate Harrison Lee Van Buren. Il lavoro di Tóth porta prestigio a Van Buren, che decide di affidargli un progetto mastodontico: la costruzione di un centro culturale e luogo di aggregazione, destinato a ospitare nello stesso edificio biblioteca pubblica, palestra e cappella. Durante il lavoro Tóth incontra molte difficoltà, per le diffidenze verso gli stranieri e per i continui tentativi di alterare il suo progetto originario, ma pur di difendere strenuamente il suo lavoro, arriva a investirvi parte dei propri profitti.

Girato in 70mm per 215 minuti di durata (con un intervallo di un quarto d'ora), The Brutalist è un'opera-monstre per proporzioni e ambizioni, che ha richiesto dieci anni di lavorazione prima di essere portata a termine dal suo autore, Brady Corbet (Vox Lux).

Un inizio frenetico ci introduce ai personaggi principali, riassumendo quanto avvenuto in Ungheria durante e dopo la Seconda guerra mondiale, per lasciare poi spazio a un rallentamento del ritmo e dello svolgimento cronologico della biografia di Tóth. Lo spettatore approfondisce la conoscenza del protagonista e comprende il suo rapporto di speranza e disillusione, amore e odio, con gi Stati Uniti d'America, luogo dell'accoglienza e terra degli uomini liberi secondo la vulgata e la retorica comune, ma tempio del profitto e dell'ipocrisia nella dolente realtà.

L'impatto con il continente rivela ben presto un retrogusto acre sotto l'illusione del luogo dove tutto è possibile: Corbet sembra prefigurarlo inquadrando solo con un'immagine ruotata di 90 gradi la Statua della Libertà, simbolo dell'accoglienza verso gli stranieri approdati a New York. In Van Buren, László sembra aver finalmente trovato il perfetto mecenate, un animo sensibile all'arte e disposto a lasciare la massima libertà creativa all'artista magiaro. Dopo aver creduto alla generosità e alle belle parole spese da Van Buren nei suoi confronti, però, Laszlo scoprirà il rovescio della medaglia: tra i due si instaura una dinamica ambigua e altalenante, che simboleggia la relazione tra Usa e Europa.

I primi ribadiscono con fierezza il proprio primato economico e di potere e la capacità di ricavare un plusvalore da ogni cosa, ma lottano contro un atavico complesso di inferiorità culturale verso la vecchia Europa (e in particolare quella giudaica e mitteleuropea che farà fiorire tutte le arti statuintensi, a partire dal cinema). La dinamica di potere e di abuso, personale e professionale, che si instaura tra i Van Buren e i Tóth si nutre di queste tensioni insopprimibili, canalizzandole attraverso un progetto architettonico irrealizzabile e per lungo tempo irrealizzato, che diventerà quintessenza dello stile dell'ungherese. Lo spettatore scopre solo grazie all'epilogo molte ragioni, politiche e personali, delle fissazioni dell'architetto, punti fermi su cui Tóth non è disposto a scendere a compromessi.

La rivoluzione del Bauhaus e il cemento del brutalismo si impongono, come in una rivoluzione copernicana, anche in Usa, sostituendo materiali più costosi e rimuovendo l'intermediazione del ricorso al simbolico. Lo stile brutalista rappresenta la realtà nuda, per come è, senza intermediazioni né ricorsi al simbolico. Questo non impedisce di anelare verso il misticismo dell'assoluto, ma al contempo ricorda sempre di cosa siamo fatti e quali limiti e tragici errori - come l'aberrazione dei campi di concentramento, che influenza direttamente lil capolavoro di Tóth - caratterizzano il percorso dell'uomo.

Tra le molte sottotrame, una parentesi girata a Carrara e in parte in lingua italiana, e l'entusiasmo della comunità ebraica della Pennsylvania per la nascita dello Stato di Israele, dove approderà Zsofia. Quella di Israele si prefigura come una nuova Terra Promessa, come già era stata l'America per i migranti mitteleuropei: ancora una volta illusoria e deludente rispetto alle aspettative, nel suo lascito per la posterità. Notevole il cast, guidato da un Adrien Brody che torna ai fasti che gli permisero di vincere un Oscar ai tempi di Il pianista.

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Serie TV, Drammatico, Poliziesco - Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda, Finlandia, 2023, 6x60’

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 11 febbraio 2025
thomas

In un film della durata di oltre tre ore e mezza si ha tutto il tempo di approfondire in maniera eccezionale la psicologia dei personaggi e di costruire linee narrative estremamente articolate.Basti pensare cosa ? riuscito a fare Sergio Leone nelle tre ore e quarantanove minuti di ?C'era una volta in America? ?.Ebbene, l'unica somiglianza di questo film con il Capolavoro di Sergio Leone ? nella durata [...] Vai alla recensione »

venerdì 20 giugno 2025
Felicity

The Brutalist è un film vecchio stampo, che richiama il cinema del passato.  Il film è sembra provenire da un’epoca in cui il cinema era sinonimo di ambizione artistica e profondità narrativa. La narrazione non si limita a raccontare una storia, ma noi stessi siamo testimoni della sua nascita. Tutto ciò che vediamo è insieme intimo ed epico, una riflessione [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 marzo 2025
Clara Stroppiana

 “The Brutalist è uno dei pochi film che parlano di architettura”. Lo ha affermato lo stesso regista, lo statunitense Brady Corbet. Nella locandina è ripreso un fotogramma in cui la Statua della Libertà è rappresentata a testa in giù  e le scritte sono disposte in diagonale. Sembra dirci che gli ideali espressi da quel monumento hanno subito [...] Vai alla recensione »

lunedì 3 marzo 2025
Mauridal

 Quando un film si presenta chiaro fin dalle prime inquadrature, ma poi si sviluppa su molteplici temi per tre ore e mezza, il rischio è che il significato ultimo si disperda. The Brutalist è un esempio di cinema ambizioso, dove l'eccesso può talvolta offuscare l'intento del regista. Il film si apre con un'immagine potente: la Statua della Libertà capovolta. [...] Vai alla recensione »

domenica 23 febbraio 2025
JonnyLogan

Dieci candidature agli Oscar per una pellicola firmata dal 37enne regista, e ancor prima attore; Brady Corbet, che nel 2007 appariva fra i protagonisti del remake, shot-for-shot, di Funny Games (id.; 2007). Per l’occasione Corbet crea una personale crasi fra una branca dell’architettura e le testimonianze dei sopravvissuti all’Olocausto.

giovedì 20 febbraio 2025
cardclau

Il film di Brady Corbet, The Brutalist, rappresenta un tentativo di raccontare un'epopea dalla fine della seconda guerra mondiale fino all'invasione dell'Ungheria da parte dell'Unione Sovietica nel 1956. Racconta la storia di una famiglia di emigranti ebrei ungheresi (è un famoso architetto che ha studiato alla scuola Bauhaus, sotto lo pseudonimo di László Tóth). [...] Vai alla recensione »

sabato 15 febbraio 2025
Giovanni Morandi

È il film del momento, 10 anni di lavorazione, 10 candidature agli Oscar, 3 Golden Globe, e una durata di 3 ore e mezzo, con in più la nuova reintroduzione dell'intervallo tra la prima e la seconda parte (secondo me, la meno riuscita). Circa la durata da taluni criticata, mi piace ricordare che molti film lo hanno preceduto come lunghezza (per tutti, oltre al classico Via col [...] Vai alla recensione »

venerdì 14 febbraio 2025
francesca meneghetti

Tre ore e mezza di film sono di per s? un deterrente: se non si ? pi? giovani, si corre il rischio di alzarsi dalla poltrona anchilosati, o di non alzarsi affatto. Erano tutti necessari i 215 minuti di proiezione (intervallati da 15 minuti di pausa)? Forse proprio tutti no. Alcune sequenze, come quelle tra le Alpi apuane, potevano essere sveltite, e altre ancora.

venerdì 7 febbraio 2025
goldy

 Nel titolo troviamo la chiave di lettura del film. Brutalist viene definito lo stile del ll’architettura del movimento della Bahaus tedesca degli anni ‘30. Usavano il cemento come materiale per le costruzioni lasciato a vista senza infingimenti per ammorbidirne la fredda e cruda consistenza. E’ la stessa concreta durezza che caratterizza gli intenti creativi dell’architetto [...] Vai alla recensione »

domenica 9 febbraio 2025
ravenoldif@gmail.com

non capisco chi da pareri positivi su questo film e metto in dubbio tutte ste candidature che onestamente sono per lo meno forzate , noioso per non dire altro con scene lunghe e inutili , non vedevo l'ora che finisse io e altri in sala , l'attore principale ? di alto livello ma non basta ...bocciato senza se e senza ma

sabato 8 febbraio 2025
uppercut

Per correttezza, devo specificare di averlo visto doppiato in italiano, dunque in una versione pesantemente penalizzata da una traduzione delirante: "Promettimi che non sarai ancora preda della tua follia", "Rimembri...?", "Sembri un cane insenilito".  A parte queste inspiegabili derive della distribuzione, il film ricorda una di quelle architetture che per trovarvi [...] Vai alla recensione »

domenica 9 febbraio 2025
ravenoldif@gmail.com

in poche parole un film noioso  andate in pizzeria scene lunghe  senza senso 

domenica 9 febbraio 2025
Rocco Gibilras

Lungo, troppo lungo. Lento, piatto. Sono uscito dalla sala un?ora prima della fine. Una tortura.

domenica 9 febbraio 2025
Scarlett B. Goodborn

  La pellicola scorre bene, per tutta la sua lunga durata, e sa emozionare, vista la storia avvincente, l'ottima recitazione e tutte cose. Peccato per il risibile messaggio, che i più attenti intuiscono ben prima della fine: propaganda sionista allo stato puro. Un omaggio al presunto potere salvifico di Israele, niente di meno che il Luogo-Medicina, una terra di purezza e miracoli [...] Vai alla recensione »

domenica 9 febbraio 2025
Laura Frigerio

Non mi spiego perché non viene segnalato che il film contiene diverse sequenze porno. Questi lunghi primi piani a tutto schermo di nudi femminili integrali ed organi intimi femminili oggetto di sesso orale. E ancora peggio non mi spiego perché ancora nel 2025 in tutte queste sequenze porno, pur essendo presenti e attivi degli uomini, mai vengano mostrate parti intime maschili.

mercoledì 9 aprile 2025
Giancarlo.Rizzo

Sono riuscito a guardare mezzo film, poi ho deciso che non me ne fregava niente dell'architetto, della sua storia e del film. Un'ora e mezzo di pallosità che si poteva stringere in venti minuti; bastava togliere tante scene inutili, come la masturbazione (reale) fatta da una prostituta al protagonista, di cui sfugge l'utilità e il significato ai fini della narrazione, volgarit&agr [...] Vai alla recensione »

domenica 23 febbraio 2025
Lucilla Ricottini

La mia valutazione negativa va soprattutto alla sceneggiatura, piena di luoghi comuni e pretenziosa, che vuole trattare troppi temi importanti in un tempo, lungo, ma forse breve per farlo. Sarebbe stato meglio scegliere un tema solo e seguirlo in una maniera più profonda e scevro da luoghi comuni. Anche a me, come ad altri lettori, viene il dubbio che si sia strizzato l'occhiolino a un Elite [...] Vai alla recensione »

domenica 23 febbraio 2025
LORENZO SALVI

Trama caotica Sceneggiatura darotocalco Ortografia corriva che cerca di guadagnarsi l'approvazione del pubblico con mezzucci triviali  Mi sento preso in giro dalle critiche dei professionisti che mi hanno convinto a spendere i soldi del biglietto ma ancor peggio il mio tempo e per un film così insulso.

domenica 16 febbraio 2025
Dadodus

L’unico premio che merita di vincere questa pellicola è quello di film più brutto e ridicolo degli ultimi 10 anni. Un polpettone slegato e imbarazzante. Unico affresco apprezzabile per quanto banale è la figura del magnate Americano, Harrison Lee Van Buren , che evidenzia l’arroganza e la vuota e sterile cultura di uno spietato ed arricchito personaggio che sfrutta [...] Vai alla recensione »

domenica 9 febbraio 2025
melania

Un bel film non pienamente riuscito. Bello il personaggio di Lazlo Toth. Sicuramente si soffre per le quasi 4 ore di proiezione. Fosse durato meno secondo me avrebbe funzionato meglio.

venerdì 4 luglio 2025
Gi

Pensavo di andare a vedere un film interessante, ma mano a mano che passava il tempo si confermava un film senza ne capo ne coda, pieno di situazioni poco originali, poco esplorate. La fotografia scimmiotta il modernismo del finto architetto in altri casi è didascalica, velleitaria, non raggiunge l'intenzione  (vedi cava di marmo o pessima descrizione del monumento commissionato, ecc). [...] Vai alla recensione »

domenica 22 giugno 2025
Gianluca

The Brutalist è un film nel complesso brutto, fatto male sia a livello di scrittura sia di regia. Pretenzioso e inutilmente lungo, incapace di approfondire pressoché nessuno dei temi che sfiora, e privo di poesia, finisce per girare intorno alle solite banalità legate alla società americana, ai ricchi e a tutto il resto, persino all’Italia (vedi appunto Carrara)! [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 aprile 2025
Zelig62

Film bruttissimo, irritante, lunghissimo, retorico, con un messaggio politico incomprensibile per gli italiani, più di 3 ore buttate, sopravvalutato. Assolutamente sconsigliato. 

giovedì 27 febbraio 2025
FrAn

Controcorrente con la maggior parte dei commenti letti finora, ho apprezzato la costruzione della storia nel suo lento svolgersi. L'evidente omonimia con il noto geologo attentatore alla Pietà può rimandare secondo me al tema del danno, al bisogno dell'uomo di richiudere vecchie ferite. C'è chi lo fa accanendosi contro un capolavoro, chi accanendosi in una progettazione [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 febbraio 2025
Elebar

15 febbraio 2025  Ieri sera ho visto The Brutalist. Non riesco a smettere di pensarci. Un film immenso: la tensione ordinaria di una vita fuori dal comune, messa in scena come una biografia perfettamente cucita su misura per Adrien Brody. Solo lui poteva interpretare magistralmente la fragilità umana e il genio. Due aspetti che, nell’animo di László Toth, [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 febbraio 2025
Elebar

15 febbraio 2025  Ieri sera ho visto The Brutalist. Non riesco a smettere di pensarci. Un film immenso: la tensione ordinaria di una vita fuori dal comune, messa in scena come una biografia perfettamente cucita su misura per Adrien Brody. Solo lui poteva interpretare magistralmente la fragilità umana e il genio. Due aspetti che, nell’animo di László Toth, [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 febbraio 2025
Elebar

15 febbraio 2025 Ieri sera ho visto The Brutalist. Non riesco a smettere di pensarci. Un film immenso: la tensione ordinaria di una vita fuori dal comune, messa in scena come una biografia perfettamente cucita su misura per Adrien Brody. Solo lui poteva interpretare magistralmente la fragilit? umana e il genio. Due aspetti che, nell?animo di L?szl? Toth, il personaggio che interpreta, e in quello di [...] Vai alla recensione »

lunedì 17 febbraio 2025
susanna tradati

Ci sono Film che quando finisci non vedi l'ora di tornare a vedere... anche dopo oltre tre ore di proiezione. Questo film di Brady Corbet ? uno di quelli. Tante le sfumature del racconto e i piani narrativi che lo caratterizzano, in un vortice travolgente di speranza, fallimento, coraggio, e fragilit?, soprattutto del suo protagonista.Tante le invenzioni narrative, che per? non sovrastano mai ma anzi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 12 marzo 2025
toninob

… ma se non amate il Cinema 🎥 (con la "C" MAIUSCOLA), risparmiate i soldi del biglietto (e, soprattutto, non scrivete INUTILI recensioni …)  👋

domenica 16 febbraio 2025
FilippoK

E' mai esistito un architetto di nome L?szl? T?th? No, ma il 21 maggio 1972, domenica di Pentecoste, il geologo ungherese L?szl? T?th entr? nella Basilica di San Pietro e si avvent? contro la Piet? di Michelangelo, colpendola ripetutamente e danneggiandola con un martello da geologo. Non capisco come il nome di tale vandalo sia stato scelto per quello del protagonista.

sabato 8 febbraio 2025
athos

Film lunghissimo e grandioso che racconta la vita in America di Laszlo Toth, architetto ebreo fuggito da un campo di concentramento. Tutta la storia si snoda con il giusto ritmo e con una cupezza di sottofondo che non abbandona mai. Laszlo si scontrerà con tante persone che gli volteranno la faccia con violenza e cattiveria. Viviamo in un mondo di corrotti, gli dice la moglie.

lunedì 10 febbraio 2025
Imperior Max

Forse le 20:30 non era il migliore degli orari per un film di 3 ore e 35 minuti al cinema, se contiamo 15 minuti di trailer e pubblicit? prima dell?inizio e altri 15 minuti di intervallo. Quindi uscire alle 00:15 da una sala abbastanza piena, al caldo e con l?aria consumata ? stata bella dura. Perlomeno il regista Brady Corbet sapeva della mattonit? del film e ha pensato bene di metterci un disclaimer [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 20 febbraio 2025
Pietro Diomede
ItaliaOggi

Si fa fatica a capire chi sia il vero «Brutalista» che dà il titolo al film: lil regista, autore di questo dramma wagneriano in tre atti (L'enigma dell'arrivo, Il nocciolo duro della bellezza, L'epilogo) oppure László Tóth, architetto ungherese scampato dal campo di sterminio di Buchwald che ha il nome dell'uomo che ha attentato alla Pietà di Michelangelo.

venerdì 14 febbraio 2025
Maria Lombardo
La Sicilia

Laszlo Toth, architetto ebreo ungherese sopravvissuto all'Olocausto emigra negli Stati Uniti dopo la guerra. La sua storia l'epica del ritornare a vivere in libertà e affermare il proprio talento, come potrà fare lui nell'America che allora e per decenni l'ha consentito agli immigrati. Questa storia pub sembrare reale ma "The brutalist" il film che potrebbe affermarsi all'Oscar con più statuette (sicurament [...] Vai alla recensione »

domenica 9 febbraio 2025
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Non esiste una durata in sé giusta per un film, ogni film deve averne una adeguata. Così dice Brady Corbet a proposito di The brutalist (Gran Bretagna, 2024). Nei suoi 214 minuti - 15 di intervallo "incorporato" -, il film del regista trentaseienne e della trentaquattrenne cosceneggiatrice Mona Fastvold percorre una sessantina d'anni, a partire dalla liberazione degli internati nei lager nazisti.

sabato 8 febbraio 2025
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

L'architetto Lâszlô Toth guarda il cielo. È libero (dai nazisti), è a New York. Moglie e nipote ancora bloccate in Europa. In America si adatta a spalare carbone. Finché un miliardario gli commissiona l'opera della vita. Riuscire a realizzarla sarà l'ossessione della sua vita. E solo all'ultimo sapremo il significato profondo di quella costruzione. Filmone.

sabato 8 febbraio 2025
Filiberto Molossi
La Gazzetta di Parma

Avvertenze per gli spettatori. Punto primo: questo film dura tre ore e 34 minuti. Punto secondo: non spaventatevi. E prendetevi la serata libera perché «The Brutalist» è il film più bello che vedrete quest'anno. C'è, infatti, una continua, costante, ricerca della bellezza, un flusso di energia inedita e avvolgente, uno sguardo vergine e non ancora corrotto dalla retorica o dalla prudenza, nel modo [...] Vai alla recensione »

sabato 8 febbraio 2025
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

Raggiunge gli Stati Uniti nel 1947. L'architetto ungherese László Tóth che, in quanto ebreo, ha conosciuto il lager di Buchenwald, deve dunque scontare la dura condizione di immigrato; patisce inoltre la lontananza della moglie Erzsébet e della nipote Zsofiae, come lui sopravvissute ai nazisti ma trattenute in Europa da ostacoli burocratici. Nei primi tempi lo aiuta un cugino, attivo nel campo dell'arredame [...] Vai alla recensione »

sabato 8 febbraio 2025
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Impresa audace. Inventare un architetto ungherese che fugge dall'Olocausto e negli Stati Uniti trova un generoso committente. Per prima cosa gli costruisce una meravigliosa biblioteca cilindrica, o a silo, o a deposito di carburante: libri sulla parete curvilinea e la poltrona per leggere al centro. Un sogno per chi, con troppi libri da sistemare, è costretto a separarsene in scaffali lontani.

venerdì 7 febbraio 2025
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Un'opera arcana e conturbante. Anche smisurata: i 215 minuti di «The Brutalist» integrano un intervallo vecchio stile per il cambio di bobina della pellicola (tale in senso letterale), girata in 35mm formato Vistavision e poi stampata in 70mm per esaltarne il respiro epico. Con un titolo che rimanda a una corrente architettonica di metà '900 (metafora di «qualcosa che le persone non comprendono e tendono [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 febbraio 2025
Guy Lodge
Sight & Sound

Gli architetti piacciono a Hollywood, specie per protagonisti romantici, mix ordinato di solidità maschile e sensibilità artistica: sognano, creano e sono eleganti anche nei cantieri. Il tentacolare e robusto The brutalist è il secondo film del 2024 (e, non ce ne vorrà Francis Ford Coppola, il migliore) a sfidare quell'archetipo con una metafora imponente per un'America in declino sociale, culturale [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 febbraio 2025
Alessandra De Luca
Avvenire

Sopravvissuto ai campi di concentramento tedeschi, l'architetto avanguardista e brutalista ebreo László Tóth lascia l'Ungheria per raggiungere gli Stati Uniti, dove gli viene commissionata dal mecenate milionario Harrison Lee Van Buren la costruzione di un centro culturale e luogo di aggregazione. Girato in 70mm per 3 ore e 35 minuti di durata, The Brutalist, diretto da Brady Corbet, miglior regista [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 febbraio 2025
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Grandioso, eccessivo, martellante. Con una regia d'autore e un grande cast "The Brutalist" porta il cinema americano a livelli ormai inusuali Dalle tenebre alla luce, poi di nuovo nelle tenebre. Quindi ancora nella luce ma con un ricordo persistente del buio, della paura, della sottomissione. Come molti grandi film, "The Brutalist" anticipa nel folgorante prologo il senso della parabola.

venerdì 7 febbraio 2025
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Candidato a 10 Oscar, premiato ai Golden Globe e a Venezia per la monumentale epica del conflitto arte/potere, ma anche inquisito dagli scettici per lo stesso motivo: manierismo gigantografico, è opera terza in tre ore e tre decenni di un cineasta/attore pieno di talento e di sfrontata sincerità ideativa, registica, produttiva. Il brutalista è l'architetto ebreo Laszlo Toth (Brody, incrocio di biografie [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 febbraio 2025
Giovanni Spagnoletti
Close-up

«Il brutalismo è una corrente architettonica, nata negli anni Cinquanta del Novecento in Inghilterra, vista come il superamento del "Movimento Moderno" in architettura. La corrente brutalista può essere inoltre ricondotta a diversi altri campi artistici, quali l'architettura d'interni e il design industriale» (Voce Wikipedia). Il termine, sintetizziamo, deriva dal materiale povero e grezzo usato, dalla [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 febbraio 2025
Marina Visentin
Cult Week

László Tóth, ebreo ungherese, protagonista di The Brutalist di Brady Corbet, architetto famoso nella Budapest degli anni Trenta, poi immigrato maltrattato e sfruttato nell'America bulimica e feroce tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Cinquanta, è un uomo spezzato, un genio fragile e ossessivo, per tutta la vita alla ricerca di un nuovo impossibile equilibrio dopo la terrificante esperienza dei [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 febbraio 2025
Francesco Alò
Il Messaggero

«Non è il viaggio, è la destinazione», si dirà dentro The Brutalist di Brady Corbet, Leone d'Argento a Venezia, ora candidato a dieci Oscar. Il viaggio è quello di László Tóth (Adrien Brody) architetto immaginario sbarcato a New York nel 1947, sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald perché ebreo ungherese. Avrà esperienze più brutali che "brutaliste" per citare la corrente figlia del [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 febbraio 2025
Stefano Giani
Il Giornale

La triste vita dell'architetto ungherese Laszlo Toth dai lager al mecenatismo americano di Lee van Buren. Angoscia e speranza, illusione e disillusione si alternano ma potere ed eredità hanno un prezzo alto. Bello il colpo di scena finale. Quattro ore di film con uno splendido Adrien Brody che a tratti ricorda Il pianista. Il profumo di Oscar si fa intenso.

mercoledì 5 febbraio 2025
Michele Gottardi
Il Mattino di Padova

Dopo "L'infanzia di un capo", miglior opera prima e miglior regia nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema nel 2015 e "Vox Lux" del 2018, Brady Corbet firma il suo film più ambizioso (anche nella durata: 3 ore e mezza in 70 mm con un intervallo di 15 minuti come i peplum di una volta). "The Brutalist" ha già vinto un Leone d'argento alla regia a Venezia e, ora, è candidato a 10 Oscar (ovviamente [...] Vai alla recensione »

martedì 4 febbraio 2025
Giona A. Nazzaro
Film TV

Se c'è un tratto che sembra unificare il cinema, così arrogantemente (in senso positivo...) singolare e diversificato, di Brady Corbet è senz'altro la sua hybris. E The Brutalist si offre come la summa di questo desiderio di non lasciarsi limitare dalla riduzione in atto delle possibilità di sfida e di racconto del cinema nordamericano. Al di là infatti di ogni considerazione, non si può non ammirare [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 gennaio 2025
Gian Luca Pisacane
La Rivista del Cinematografo

Gli americani definiscono alcuni film bigger than life, parafrasando un titolo di Nicholas Ray. Film che superano la vita stessa, che fanno della sfida la loro essenza. È il caso di The Brutalist di Brady Corbet, presentato in concorso alla Mostra di Venezia. Durata fluviale (215 minuti), un quarto d'ora di intervallo, girato come ormai non si fa più (70mm Vistavision) e con lo sguardo al passato, [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 gennaio 2025
Francesco Del Grosso
Cineclandestino

Il cinema si sa essere anche l'Arte della mistificazione che consente a chi decide di servirsene, con astuzia e sottigliezza di argomentazioni, di alterare o manipolare la verità a proprio piacimento al punto da far passare agli occhi dello spettatore che ciò al quale sta assistendo è realmente accaduto, o che il personaggio protagonista della storia di turno sia esistito al di fuori dello schermo. [...] Vai alla recensione »

venerdì 13 settembre 2024
David Erlich
IndieWire

Chi conosce Brady Corbet sa che è un giovane autore, mortalmente serio ed eurocentrico in modo quasi feticistico, affascinato dalla relazione ciclica tra cultura e trauma. Dopo un prologo frenetico in cui arriva negli Stati Uniti, sopravvissuto ai campi di concentramento, l'architetto ebreo ungherese László Tóth (Adrien Brody) incontra Harrison Lee Van Buren (Guy Pearce), mecenate e aguzzino personale [...] Vai alla recensione »

martedì 10 settembre 2024
Giulio Sangiorgio
Film TV

Nell'anno di Megalopolis, e ispirandosi a La fonte meravigliosa di King Vidor, la biografia immaginata di un architetto: László Tóth (Adrien Brody), ebreo emigrato da Budapest e sopravvissuto all'Olocausto, in patria star Bauhaus, negli States ultimo, accolto, tollerato, usato e abusato. Al centro, il rapporto con un milionario che gli propone un progetto smisurato.

lunedì 9 settembre 2024
Vania Amitrano
Ciak

Presentato in concorso alla 81ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, The Brutalist di Brady Corbet ha vinto il Leone d'argento per la Miglior regia. Lungometraggio in costume, il film racconta l'epopea, dal 1947 fino agli anni'90, dell'architetto ebreo László Tóth emigrato dall'Ungheria negli Stati Uniti e vede protagonista Adrien Brody al fianco di Felicity Jones e Guy Pearce.

domenica 8 settembre 2024
Cristina Piccino
Il Manifesto

The Brutalist è diventato subito quel che si dice «il film del festival» almeno nella bolla del Lido che si è divisa come accade sull'ambizioso progetto a cui Brady Corbet, il trentaseienne regista dell'Arizona, da piccolo attore in sit-com e opere d'autore - per esempio Mysterious Skin di Gregg Araki - lanciato dalla Mostra di Venezia con l'esordio L'infanzia di un capo (2015, Leone del futuro) ha [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 settembre 2024
Enrico Azzano
Quinlan

Come Faust di Sokurov o The Tree of Life di Malick, ci sono film che hanno un effetto dirompente all'interno di un concorso, anche quando si tratta di Venezia o Cannes. Opere-mondo che colmano di senso lo schermo, la sala, la visione. Tra queste, non numerosissime, ci sembra di poter annoverare senza troppi ripensamenti anche la terza fragorosa regia di Brady Corbet, The Brutalist, pellicola dalla [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 settembre 2024
Massimo Causo
Duels.it

Materia grezza, questione di volumetrie che esprimono la loro nudità: The Brutalist di Brady Corbet (in Concorso a Venezia81) è uno di quei progetti che cercano se stessi nelle proprie dimensioni, si nutrono delle architetture che li sorreggono e in qualche modo rischiano di surclassare il loro stesso portato. Dieci anni di preparazione, girato in VistaVision 70mm (formato in cui è stato proiettato [...] Vai alla recensione »

lunedì 2 settembre 2024
Francesco Alò
Il Messaggero

Una montagna di cemento armato partorisce un topolino. Questo è The Brutalist di Brady Corbet, atteso in concorso. Tre ore e mezza di progetti architettonici e litigate nei cantieri da parte dell'amante del calcestruzzo László Tóth, architetto ungherese ebreo sopravvissuto a Buchenwald emigrato in Usa nel 1947. Costruirà edifici avveniristici col suo amato cemento in un'America gretta.

lunedì 2 settembre 2024
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

In un Concorso che finora zoppica, arriva un film che riaccende l'entusiasmo cinefilo, fin qui assopito, già in odor di premio ancora prima di iniziare e per il quale lo stesso Barbera a sorpresa si era sbilanciato. Di Brady Corbet, regista statunitense, proprio qui a Venezia abbiamo visto i suoi due primi film: il premiatissimo "L'infanzia di un capo" e il più divisivo "Vox Lux", ma lasciando comunque [...] Vai alla recensione »

domenica 1 settembre 2024
Pier Vittorio Mannucci
NonSoloCinema

USA, anni Quaranta: László Tóth, architetto ebreo ungherese della scuola Bauhaus, sbarca a New York in cerca di una nuova vita, in fuga dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Sua moglie Erzsébet, tuttavia, non ha potuto seguirlo. László è costretto dapprima a lavorare come arredatore d'interni, fino a quando non viene notato da un magnate, Harrison Lee Van Buren, che gli commissiona un edificio [...] Vai alla recensione »

domenica 1 settembre 2024
Roberto Manassero
Cineforum

Il nuovo film dell'ambiziosa coppia formata dal regista ed ex attore Brady Corbet e dalla sceneggiatrice Mona Fastvold, nonostante nei crediti non venga mai dichiarato, è una libera reinterpretazione di La fonte meravigliosa, il romanzo del 1943 della scrittrice Ayn Rand (controversa ideologa del libertarismo americano), poi diventato un film diretto da King Vidor e interpretato da Gary Cooper.

domenica 1 settembre 2024
Carlo Valeri
Sentieri Selvaggi

Se c'erano ancora dubbi sulla smodata dose di talento, arroganza, ambizione dell'americano Brady Corbet, The Brutalist serve proprio a stagliarsi davanti ai nostri occhi senza mezze misure, in 70mm Vistavision, imponente e levigato come un tempio. Al suo terzo film da regista, l'autore di Vox Lux triplica le dimensioni e la magniloquenza, firmando un'opera - nel vero senso della parola - strutturata [...] Vai alla recensione »

domenica 1 settembre 2024
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

VistaVision 70mm, 3 ore e 35 minuti di durata, un intervallo di 15 minuti con fotografia d'epoca (diegetica) utilizzata come sfondo per il countdown della pausa: The Brutalist è l'ambiziosa opera terza di Brady Corbet, di nuovo in gara a Venezia sei anni dopo Vox Lux, scritta come di consueto (fu così anche per l'esordio L'infanzia di un capo) con la moglie Mona Fastvold, sceneggiatrice e regista che [...] Vai alla recensione »

NEWS
OSCAR
lunedì 3 marzo 2025
 

L'attore si aggiudica l'ambita statuetta per la sua interpretazione nel film di Brady Corbet. Vai all'articolo »

OSCAR
lunedì 3 marzo 2025
 

Daniel Blumberg si aggiudica il premio per il suo lavoro in The BrutalistVai all'articolo »

OSCAR
lunedì 3 marzo 2025
 

Lol Crawley si è aggiudicato il premio per il film The Brutalist. Vai all'articolo »

BOX OFFICE
mercoledì 12 febbraio 2025
Andrea Chirichelli

Sul podio resta anche L’Attacco dei Giganti, mentre torna terzo A Complete Unknown. Scopri la classifica »

BOX OFFICE
martedì 11 febbraio 2025
Andrea Chirichelli

Il box office mondiale è travolto dal ciclone Ne Zha 2, arrivato alla straordinaria cifra di 1,1 miliardi di dollari incassati solo in Cina. Scopri la classifica »

CELEBRITIES
mercoledì 5 febbraio 2025
Fabio Secchi Frau

L'attrice francese è nel film di Brady Corbet candidato a 10 premi Oscar The Brutalist. Da domani al cinema. Vai all'articolo »

TRAILER
venerdì 31 gennaio 2025
 

Regia di Brady Corbet. Un film con Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy. Da giovedì 6 febbraio al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
venerdì 10 gennaio 2025
 

Regia di Brady Corbet. Un film con Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy. Da giovedì 6 febbraio al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
lunedì 23 dicembre 2024
 

Regia di Brady Corbet. Un film con Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy. Da giovedì 6 febbraio al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
venerdì 29 novembre 2024
 

Regia di Brady Corbet. Un film con Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy. Da giovedì 6 febbraio al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
mercoledì 23 ottobre 2024
 

Regia di Brady Corbet. Un film con Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy. Da giovedì 6 febbraio al cinema. Guarda il trailer »

MOSTRA DI VENEZIA
sabato 7 settembre 2024
 

Il regista Brady Corbet ritira il premio per la miglior regia. Vai all'articolo »

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