Ha esordito come costumista per le riviste di Broadway, per poi diventare un insuperato maestri di stile e di gusto del cinema americano. Eclettico e raffinato, seppe impiegare costumi e colore in modo magistrale sia nei suoi indimenticabili musical, genere che rinnovò profondamente integrando i numeri musicali nel plot, sia nella commedia leggera, sia nel dramma psicologico sia negli altri generi con cui si misurò durante la sua lunga carriera. Al genere del musical appartengono film che hanno fatto la storia del genere come Due cuori in cielo (1943); Ziegfeld Folies (1946); Il pirata (1947); Spettacolo di varietà (1953); Brigadoon (1954) e i premiatissimi Un americano a Parigi (1950) e Gigi (1958). Nel 1945 sposò Judy Garland da cui ebbe una figlia, Liza, a sua volta divenuta attrice e ballerina. Nel genere della commedia e del dramma psicologico diresse un numero sterminato di film. Eccone alcuni: Qualcuno verrà (1946); Il padre della sposa (1950), fortemente comico; Una fidanzata per papà (1963), il suo miglior film comico-brillante; Uno straniero tra gli angeli (1955); Brama di vivere (1956), biografia di Van Gogh; A casa dopo l'Uragano (1949); I quattro cavalieri dell'Apocalisse (1961); Castelli di sabbia (1966), confezionato per la coppia Burton-Taylor; Nina (1976), con la figlia Liza e Ingrid Bergman. Nella sua vastissima produzione vi sono alcuni temi ricorrenti. Primo fra tutto, la realizzazione del sogno inseguito dai suoi protagonisti con tenacia parossistica. Correlato a questo vi sono le coppie illusione/disillusione, incanto/disincanto, sogno/realtà. Tutti elementi manovrati con grandissima abilità dal maestro di Chigaco di lontane origini italiane.