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Judy Garland

Judy Garland (Frances Ethel Gumm) è un'attrice statunitense, è nata il 10 giugno 1922 a Grand Rapids, Minnesota (USA) ed è morta il 22 giugno 1969 all'età di 47 anni a Londra (Gran Bretagna).

I suoi genitori, Frank ed Ethel Gumm, erano stati attori di varietà; abbandonato il palcoscenico. Nel 1934 Judy si procurò un agente, Al Rosen, che riuscì a farle ottenere un'audizione che le procurò un contratto immediato con MGM.
Apparve sullo schermo con Deanna Durbin nel cortometraggio Every Sunday (1936) e, nello stesso anno, con Pigskin Parade, un musical ambientato in un college.
Clark Gable festeggiò i suoi 36 anni sul set di Parneil (1937) e Roger Edens studiò una speciale versione di You Made Me Love You con la Garland che recitava il monologo 'Dear Mister Gable' nella parte di una fedele ammiratrice che scrive una lettera al suo idolo. Per la Garland fu il decollo. La MGM la inserì col numero di Edens, 'Dear Mister Gable', in Follie di Broadway, del 1938
Poi Judy recitò come protagonista femminile in Thoroughbreds Don't Cri' (1937) con Mickev Rooney e in Listen, Darling (1938) con Freddie Bartholomew. In Viva l'allegria! (1938) comparve al fianco della grande veterana di Broadway, Fanny Brice.
In tutti questi film Judy Garland cantò e il pubblico si era lasciato conquistare dalla sua voce straordinaria, dai toni acuti e penetranti, eccezionalmente espressiva e già così matura da poter offrire convincenti interpretazioni di grandi pezzi di repertorio.
Proprio in quegli anni si affermò come grande stella e legò il suo nome a quel motivo che sarebbe diventato il suo simbolo fino alla fine dei suoi giorni: Over the Rainbow.
Nel 1900 aveva cominciato ad apparire la serie dei libri di Oz per bambini scritti da L. Frank Baum, che erano diventati dei best seller; nel 1925 il cinema se ne impadronì girando una versione muta tratta da 'The Wizard of Oz' con Larrv Semon e Oliver Hardy. La MGM era pronta a spendere due milioni di dollari per realizzare una nuova versione a colori e intendeva affidare a Shirley Temple la parte di protagonista: non accettò e fu presa in sostituzione la Garland. Il mago di Oz (1939) fu girato da Victor Fleming, il regista che nello stesso anno diresse anche Via col vento.
Il pubblico la adorava per la sua vitalità, allegria e sincerità, il carattere affettuoso e generoso, cordiale e amichevole a tal punto che ne aveva ormai fatto un idolo e la MGM la sfruttò senza pietà. Judv rischiava di rinunciare alla sua vita privata. Mayer e la MGM non nascosero neppure il loro disappunto quando la Garland sposò, nel 1941, il direttore d'orchestra David Rose.
Nei tre anni seguenti la Garland comparve in un certo numero di musical di successo: Le fanciulle delle follie (1941), For Me and Mv GaI (1942), Presenting Lilv Mars e La parata delle stelle entrambi del 1943.
Nel 1944 ci fu Meet Me in St. Louis, che è ancora oggi il più avvincente musical della MGM. Il regista di Meet Me in St. Louis era Vincente Minnelli, che Judy sposò, questa volta con l'entusiastica approvazione della MGM, nel luglio del 1945. Nel marzo dell'anno seguente nacque la loro figlia Liza. Il parto contribuì al peggioramento di salute della Garland. Minnelli la diresse poi nel suo primo ruolo non musicale, The Clock (1945), in un breve episodio di Ziegfeld Follies (Ziegfeld Follies, 1946) e nel Pirata (The Pirate, 1948), in cui il protagonista maschile era il giovane Gene Kelly.
La Garland si ammalò mentre girava Il pirata e al termine della lavorazione fu ricoverata in ospedale. La MGM mise in programma un altro musical per la coppia Garland-Kellv, Ti amavo senza saperlo (1948), ma, a causa di un infortunio, Kelly fu sostituito da Fred Astaire. Il film fu uno dei più allegri della Garland. In seguito avrebbe dovuto interpretare con Astaire i Barklev di Broadway (1949), ma fu costretta a rinunciare per motivi di salute. Senza una pausa, tuttavia, aveva girato ancora Parole e musica (1948), e I fidanzati sconosciuti (1949). Esausta, riuscì ancora a registrare delle canzoni per Anna, prendi il fucile (1950).
Riuscì a condurre a termine con fatica L 'allegra fattoria (1950). Dopo questo film fu chiamata lei a sostituire un'altra stella, June Allyson, che stava per avere un bambino e non poteva girare Sua Altezza si sposa (1951). Judy fece in tempo a incidere le canzoni ma poi si ammalò e la MGM la sospese dall'attività; i suoi rapporti con la casa cinematografica erano finiti.
I quattro anni seguenti iniziò una nuova carriera come interprete di varietà e di concerti. Il 9 aprile 1931, inaugurò la stagione al Palladium di Londra e nell'ottobre dello stesso anno si impegnò per un programma di 19 settimane al Palace di New York, che ormai appartiene alla storia della commedia musicale. Ma ancora una volta lo sforzo si rivelò eccessivo e la malattia la costrinse a saltare diverse esecuzioni. Divorziata da Minnelli, Judy sposò Sidney Luft, dal quale ebbe altri due figli, Lorna e Joey.
Per la Warner Brothers girò È nata una stella (1954), con la regia di George Cukor. Il film fu pesantemente manipolato dalla casa cinematografica, che lo tagliò abbondantemente per poi aggiungervi del nuovo materiale (tra cui, però, c'era il memorabile numero intitolato 'Born in a Trunk'). Il film era il remake di Ènata una stella diretto nel 1936 da William Wellman e segnò la consacrazione del talento drammatico della Garland.
Con questo film si chiuse la sua carriera cinematografica: la Garland fece ancora una memorabile apparizione in Vincitori e vinti (1961) di Stanlev Kramer, e partecipò agli Esclusi (1963), un film ambientato in una clinica per bambini subnormali. Nello stesso anno aveva girato a Londra Ombre sul palcoscenico di Ronald Neame. Il film era un melodramma senza pretese con alcuni numeri musicali.
Da allora Judy si dedicò ai concerti, suscitando l'entusiasmo dei suoi fans. Dopo aver guadagnato una cifra che si può stimare attorno agli otto milioni di dollari, una pessima amministrazione l'aveva lasciata con enormi debiti. Una salute precaria e infiniti problemi la sfinirono. Eppure, fino all'ultimo, Judy Garland dimostrò una capacità straordinaria di recupero. La fine arrivò del tutto inaspettata. Il mattino del 22 giugno 1969, suo marito la trovò morta nel loro appartamento londinese, probabilmente avvelenata da una dose troppo forte di sonniferi.

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