Nelle sezioni collaterali spazio all'Italia con Tornatore e D'Anolfi-Parenti.
di Annalice Furfari
Il nuovo thriller di denuncia politico-sociale di Steven Soderbergh, Side Effects, sarà il protagonista della giornata odierna al Festival internazionale del cinema di Berlino. Dopo il pluripremiato agli Oscar 2001 Traffic, che svelava il lato oscuro di istituzioni americane facili prede della tentazione del narcotraffico, il regista di Ocean's Eleven presenta in concorso alla Berlinale un thriller psicologico che indaga sulle macchinazioni e sulla sete di denaro delle aziende farmaceutiche. Gli effetti collaterali del titolo sono quelli provocati dalle pillole di cui si imbottisce Emily (interpretata da Rooney Mara), donna ansiosa e incline alla depressione. Il suo stato emotivo si deteriora ulteriormente quando il suo amato marito (Channing Tatum, protagonista del precedente film di Soderbergh, Magic Mike) viene rilasciato dalla prigione. Nel ruolo dello psichiatra che ha in cura Emily c'è Jude Law, che entra in conflitto con la collega interpretata da Catherine Zeta-Jones.
Altro titolo atteso della giornata, sempre in concorso, è Closed Curtain di Jafar Panahi e Kambuzia Partovi. Autentico film terapeutico, questo lungometraggio ha permesso al cineasta iraniano di superare la depressione dovuta al divieto di girare imposto dal regime di Ahmadinejad. Regista di film dolenti e sinceri nel racconto di un paese che cerca perennemente la libertà senza mai trovarla, Panahi (arrestato nel 2009 e condannato per propaganda contro la Repubblica islamica a sei anni di carcere e al divieto per vent'anni di realizzare e dirigere film, scrivere sceneggiature, concedere interviste e lasciare il proprio paese) ha potuto girare il suo nuovo lavoro grazie all'aiuto dell'amico filmmaker Partovi, che ha raccolto il suo appello. Closed Curtain mette a confronto un uomo e una donna in fuga dalle autorità, barricati in una villa isolata sul mare, con l'autore che ha dato loro la vita. Oltrepassando le tradizionali convenzioni di logica e genere, il film esplora un universo irrazionale al confine tra realtà e finzione, per liberare l'anelito di fare cinema.
Dalle star americane del film di Soderbergh alla stella francese Juliette Binoche, protagonista del film in concorso Camille Claudel 1915, diretto da Bruno Dumont, diario degli ultimi giorni di vita trascorsi in manicomio dalla ribelle e passionale scultrice Camille Claudel, sorella dello scrittore e diplomatico Paul. Internata in manicomio su pressione della madre, con la quale ebbe sempre un rapporto conflittuale, l'artista francese fu molto segnata dalla rottura della tormentata relazione con l'amante e ben più noto collega Auguste Rodin, oltre vent'anni più grande di lei. Il regista, ancora una volta, ha scelto di lavorare con attori non professionisti, persone con handicap mentali che interpretano i pazienti del manicomio. La videocamera raramente oltrepassa le spesse mura dell'edificio in cui la donna è stata incarcerata e costretta a estinguere la propria creatività. E forse qui sta la vera follia immortalata da Dumont.
Nelle sezioni collaterali oggi è il giorno dell'Italia, con La migliore offerta di Giuseppe Tornatore in Berlinale Special e Materia oscura di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti in Forum. La sofisticata storia d'amore ambientata nel mondo delle aste d'antiquariato, diretta dal regista di Nuovo Cinema Paradiso, ha riscosso grande successo in patria; vedremo come sarà accolta in terra tedesca. Materia oscura, invece, è un documentario che racconta un luogo di guerra in tempo di pace: l'area del Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, in Sardegna. Qui, per oltre cinquant'anni, i governi di tutto il mondo hanno testato armi nuove e il governo italiano ha fatto brillare i vecchi arsenali militari, compromettendo inesorabilmente il territorio. Con un approccio asciutto e rigoroso, che non si concede niente, neppure le parole di commento alle immagini, i due registi mostrano le conseguenze devastanti di una politica condotta in totale spregio dell'ambiente.
Nella sezione Panorama, infine, vedremo l'americano Concussion di Stacie Passon, storia ad alta tensione, anche erotica, di una casalinga lesbica alla ricerca del brivido dell'eccitazione in una doppia vita.
Nella giornata di ieri, il regista americano Richard Linklater, che ha presentato fuori concorso Before Midnight, ha ricevuto a sorpresa il Berlinale Camera, riconoscimento attribuito a personalità che hanno dato un contributo unico al cinema e a cui il festival si sente particolarmente vicino. Nel 1995 Linklater aveva vinto l'Orso d'argento per la regia di Before Sunrise - Prima dell'alba. A ricevere il Berlinale Camera in quest'edizione saranno, inoltre, l'attrice italiana Isabella Rossellini e il regista tedesco Rosa von Praunheim.
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