Le produzioni inglesi lo proponevano come uno dei caratteristi migliori della commedia britannica e non a torto, Ronnie Stevens, veterano della recitazione, era un vero e proprio "classico d'autore" per chi voleva scherzare sullo snobbismo made in english, ma sempre con la consueta eleganza e cortesia. Esordì cinematograficamente nella commedia Made in Heaven (1952) di John Paddy Carstairs, successivamente diventò uno degli attori feticcio del regista inglese Charles Saunders che lo inserì in alcune sue pellicole, ma sempre in ruoli minori come Love in Pawn (1953), Scarlet Web (1954) e The Hornet's Nest (1955). Partner di lavoro di Dick Bogarde, con il quale condivise set come Sposi in rodaggio (1954) di J. Lee Thompson, Dottore a spasso (1957) e Dottore nei guai (1963) entrambi di Ralph Thomas, si distinse nel film di John Guillermin La battaglia segreta di Montgomery (1958). Ebbe la fortuna di lavorare con grandi nomi della commedia inglese e non: da Peter Sellers a Richard Attenborough, da Margaret Rutherford a Dudley Moore e perfino il nostro Alberto Sordi, e venne diretto da autori notevoli per la loro produzione come il più disneyano Don Chaffey o l'hollywoodiano Richard Lester. Appare nel film di Herbert Ross Goodbye, Mr. Chips (1969) con Peter O'Toole, poi si dedica interamente alla televisione, apparendo in numerosi telefilm. Per tutto l'arco degli anni Settanta diventa membro del Prospect Theatre Company in cui recita Shakespeare e Hawthorne, infine fu fondatore, assieme ad Ian McKellen, della The Actor's Company. Torna sul grande schermo alla fine degli anni Novanta in Grazie, Signora Thatcher (1996) di Mark Herman e poi nel film della Disney, con una Lindsay Lohan ancora bambina, Genitori in trappola (1998) che sarà il suo ultimo film, prima del ritiro a Northwood, nel Middlesex. Poi, uno dei pochi illuminati ed antichi signori del cinema inglese muore all'età di 81 anni.