Perfetti sconosciuti |
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Un film di Paolo Genovese.
Con Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 97 min.
- Italia 2016.
- Medusa
uscita giovedì 11 febbraio 2016.
MYMONETRO
Perfetti sconosciuti
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Perfido, amaro e brillantedi robroma66Feedback: 3301 | altri commenti e recensioni di robroma66 |
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domenica 14 febbraio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Come diceva Marquez, ognuno ha tre vite: una privata, una pubblica e una segreta. L'effetto per i sette amici di lunga data -protagonisti del film- è dirompente, scompagina le loro vite, rimescola le carte. Questi i commensali in questione: un chirurgo (Luca, Marco Giallini) e la moglie psicanalista (Eva, Kasia Smutniak); una coppia recente e molto innamorata: Cosimo (Edoardo Leo) e Bianca (Alba Rohrwacher); un’altra coppia che traluce qualche difficoltà di rapporto (Lele, Valerio Mastandrea e Carlotta, Anna Foglietta); Peppe (Giuseppe Battiston) che sarebbe dovuto arrivare con la sua nuova fidanzata che è invece rimasta a casa perché malata. Quasi tutti hanno un lato oscuro, affidato -come dice Eva, che propone il gioco- alla scatola nera delle nostre vite, il cellulare. Il film appartiene ad un sotto-genere della commedia, quello degli amici che si trovano attorno a un tavolo (o comunque in una camera chiusa) e a cui succedono cose impreviste. Come "Dobbiamo parlare" di Sergio Rubini, "Il nome del figlio" (a sua volta adattamento italiano del francese "Cena tra amici") di Francesca Archibugi o, attraversando l'Oceano, "Carnegie" di Roman Polanski. "Perfetti sconosciuti" è più amaro e drammatico degli altri: non c'è solo un'amarezza generazionale -molti 40 o 50enni riconosceranno tracce del proprio malessere-; c'è anche la presa di coscienza del mutamento antropologico -che in sé ha qualcosa di terrificante- derivato dal nostro rapporto con lo smartphone. E' un film brillante e perfido, dai tempi giusti e ottimamente recitato. Mi è piaciuto molto, compresa quella prospettazione di un epilogo diverso della serata (tipo "Sliding doors"): come sarebbero andate le cose se i sette amici non avessero fatto quel gioco disastroso.
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