Una sceneggiatura completamente asservita e assoggettata al personaggio che giganteggia sulla scena in maniera esasperata. Facile dire che il personaggio è bello quando a interpretarlo c'è Sean Penn (qui superlativo come sempre), ma da soli, attore e personaggio, non salvano (quasi mai) un film dalla storia debole e a tratti quasi inesistente. La catarsi, la liberazione del personaggio non si risolve nel finale leggero, scontato e rassicurante che Sorrentino ha dato al film, soprattutto quando da rivendicare non c'è semplicemente la storia di un uomo, ma di un'umanità intera: il tema dell'Olocausto troppe volte trattato, finanche abusato, forse meritava un po' di rispetto in più e uno sviluppo più articolato e profondo.
A parte alcuni aspetti puramente formali, estetici e tecnici di rilievo, il film è solo un bluff. Sean Penn permettendo.
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weach
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sabato 22 ottobre 2011
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cara valeria.............
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Ben trovata a questo forum ; la tua opinione è rispaettabile e merita un plauso la tua lettura; ma do al film una lettura decisamente più attraente!!!!E' vero Sean Penn "dilaga e gigioneggia"ma il progetto della regia sembra invece consistente in altro :dare spazio "all'illusione di Essere"esponendo una storia rappresentata come non centrale rispetto ad un non celato proposito di fondo.Il senso del film ?Non tutto deve avere un senso; si può anche essere semplicemente osservatori di accadimenti che ci scorrono addosso.Tutto ciò non ha indirizzo, proposito,messaggio, ma può essere proposito o esercizio di stasi volta ad assimilare una profondità che si è persa.La dilatazione dello spazio e del tempo nell'opera di Sorrentino confluiscono in un luogo indeterminato dove tutto può evolvere verso una crescita.
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Ben trovata a questo forum ; la tua opinione è rispaettabile e merita un plauso la tua lettura; ma do al film una lettura decisamente più attraente!!!!E' vero Sean Penn "dilaga e gigioneggia"ma il progetto della regia sembra invece consistente in altro :dare spazio "all'illusione di Essere"esponendo una storia rappresentata come non centrale rispetto ad un non celato proposito di fondo.Il senso del film ?Non tutto deve avere un senso; si può anche essere semplicemente osservatori di accadimenti che ci scorrono addosso.Tutto ciò non ha indirizzo, proposito,messaggio, ma può essere proposito o esercizio di stasi volta ad assimilare una profondità che si è persa.La dilatazione dello spazio e del tempo nell'opera di Sorrentino confluiscono in un luogo indeterminato dove tutto può evolvere verso una crescita.Apprezzabile la sinergia che si riesce a costruire fra suoni ed immagini.Imbattibile Sean Penn che gioca mirabilmente nel ruolo di Cheyenne.Alla fine parliamo bene , molto bene di questa ultima opera di Paolo Sorrentino,una fucina di esperimenti,un intelligente brodo primordiale dove si ramificano idee e propositi.Vale sicuramente quattro stelle d'oro , tutto da vedere Con rispette e piacere di averti conosciuta attraverso il tuo pensieroe' vero
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