La sua opera di costumista elegante e raffinato attirò su di lui l'attenzione del pubblico e della critica soprattutto negli anni Sessanta, quando i suoi costumi contribuirono non poco al successo di una breve serie di film di ottima qualità, esteticamente molto raffinati e di grande finezza figurativa. Suoi sono i costumi, ricchissimi e sfavillanti di colori, spesso ispirati a quadri d'epoca, di El Greco (1966, Luciano Salce), un film ambientato nella Spagna già avviata verso l'opulenza barocca del Seicento; suoi, quelli dei personaggi di Edipo re (1967, Pierpaolo Pasolini), non ascrivibili a nessuna epoca o civiltà in particolare, ma originalissimi e capaci di una straordinaria potenza espressiva nella loro barbarie fuori del tempo; suoi, infine, quelli di due film di Franco Zeffirelli tratti da opere di Shakespeare; sfarzosi e ridondanti fino all'ostentazione ne La bisbetica domata (1967), ma proprio per questo perfettamente consoni alla sanguigna recitazione dei due protagonisti, Elizabeth Taylor e Richard Burton, sempre un po' sopra le righe; più sobri e adeguati alla giovanissima età dei protagonisti, gli abiti e gli arredi di Romeo e Giulietta (1968).