Juan Catalan, un padre di famiglia di origini latino-americane, viene arrestato per l'omicidio di una ragazzina con cui non ha nulla a che fare. Dopo l'arresto ricorda di avere un alibi per quella sera: era con la figlia a vedere una partita di baseball, ma non ha i biglietti per dimostrarlo e provare che fosse davvero sugli spalti sembra un'impresa impossibile. Il suo avvocato, senza altre scelte e contro una procuratrice intenzionata a condannare Catalan a morte, decide di tentare comunque e scopre che durante quella partita sono state fatte anche le riprese di una serie Tv: Curb Your Enthusiasm con Larry David.

Ci hanno detto che Larry David sarebbe stato disponibile a rilasciare interviste solo per un giorno e solo per 20 minuti. La cosa era eccitante ma pure spaventosa, perché 20 minuti non sono molti. Però sapevo che per Juan era molto importante e che avere uno dei più famosi comici di New York sarebbe stato "l'ingrediente magico" che ci avrebbe dato un pubblico. Abbiamo una storia più grande da raccontare, ma Larry David è quello che convince le persone ad ascoltarla.

Diretto da Jacob LaMendola, Un alibi improbabile (in originale Long Shot, che vuol dire in questo caso "impresa azzardata") racconta una vicenda di malagiustizia passando per la magia di Hollywood e dello sport. Una storia del tutto americana, che affronta però ancora una volta come le presunzioni di colpevolezza della polizia possano finire per incastrare anche una persona estranea ai fatti, qui sulla base di una sola testimonianza in scarse condizioni di visibilità. Si tratta quindi di un true crime sulla scia di Making a Murderer e The Confession Tapes, ma con una sintesi ancora maggiore di quest'ultimo (dura solo 39 minuti) e per una volta tanto anche con un po' di sense of humour e con un lieto fine.