| Anno | 2025 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Italia, Belgio |
| Durata | 110 minuti |
| Regia di | Francesca Archibugi |
| Attori | Jasmine Trinca, Michele Riondino, Angelina Andrei, Vittoria Puccini, Francesca Reggiani Aurora Quattrocchi, Filippo Timi. |
| Uscita | giovedì 2 aprile 2026 |
| Distribuzione | 01 Distribution |
| MYmonetro | 2,00 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
|
Ultimo aggiornamento lunedì 1 dicembre 2025
A Perugia, la giovane moldava Rosa Lazar viene trovata viva dopo atroci violenze. Un procuratore e uno psicologo indagano su un caso che svela orrori e verità interiori.
|
CONSIGLIATO NÌ
|
Periferia di Perugia. In un fosso viene ritrovata una ragazzina che indossa un completo d'alta moda. La polizia sta per portare via il corpo, quando un sospiro la svela ancora viva: si chiama Rosa Lazar, è moldava e non ha nemmeno 16 anni. La sostituta procuratrice Cristina Camponeschi e lo psicologo Stefano Mangiaboschi sono immediatamente chiamati a occuparsi del caso. L'indagine è più complicata del previsto, perché Rosa non sembra avere coscienza delle brutali violenze subite e copre la verità dei fatti. Per la sostituta procuratrice Rosa diventerà la chiave per un'indagine internazionale su scenari inquietanti. Per lo psicologo sarà un altro tipo di indagine, interiore, che lo porterà a scoprire il vero enigma di Rosa Lazar.
Apparentemente Illusione è un peculiare detour nella filmografia di Francesca Archibugi ma il focus sulla misteriosa personalità della protagonista adolescente è sicuramente un altro tassello della sua personale affezione al racconto del mondo giovanile ispirato stavolta a un fatto realmente accaduto.
Certo a spiazzare è la complessità della narrazione e dei registri utilizzati perché il tentativo, non proprio riuscito, è quello dell'apologo morale attraverso tre (o più?) diverse linee narrative che includono il racconto della vita della protagonista imprigionata in un giro di prostituzione gestito da malviventi romeni che arriva anche ai piani alti del Parlamento Europeo di Bruxelles, c'è poi il ritrovamento di lei in fin di vita a Perugia e la sua convalescenza in una struttura protetta gestita in maniera folcloristica da suor Lucia interpretata da Aurora Quattrocchi e, infine, il suo rapporto morboso con lo psicologo (Michele Riondino) che a sua volta, complice un matrimonio che gli sta stretto con la moglie insicura (Vittoria Puccini) e la suocera invadente (personaggio molto comico che sembra scritto per Francesca Reggiani che fa Francesca Reggiani), ha un rapporto con l'algida e troppo meccanica sostituta procuratrice (Jasmine Trinca).
C'è anche una linea che non porta da nessuna parte, quella del vicequestore Pizzirò (Filippo Timi), utile solo ad aggiungere un po' di azzeccato thriller umbro - lo psicologo Mangiaboschi non la racconta forse del tutto giusta per via di uno screzio violento avuto da giovane - a una storia che arriva anche alle porte di Bucarest - troppo sommariamente messa in scena tra degrado e folclore - a rintracciare la madre della ragazza misteriosa soprannominata "la vergine moldava".
C'è dello spaesamento di fronte a tutto questo materiale eterogeneo e c'è l'impossibilità di empatizzare anche solo con un personaggio, neppure con la protagonista. Sono tutti - ognuno a fare i propri conti con se stesso - così diversamente respingenti da provocare un allontanamento progressivo dello spettatore anche se è chiaro che il mondo raccontato è torbido e nero e serve a far immaginare fin dove possono spingersi gli abissi umani.
Che appaiono però molto distanti dal cinema di Francesca Archibugi, un'autrice che, recentemente, ha dimostrato di saper governare bene anche la complessità e la coralità delle storie nella lunga serialità con Romanzo famigliare prima e con La storia poi. Ma l'indubbia capacità di raccontare il mondo dei più giovani, Francesca Archibugi l'ha dimostrato anche solo un anno fa con un corto di pochissimi minuti, Una giornata pazzesca del 2024 per Fondazione Telethon, dove riesce a condensare e a restituire l'autenticità dell'universo di una bambina di 10 anni affetta da atrofia muscolare spinale che incontra il presidente delle Repubblica. Forse è meglio rimanere concentrati, per non disunirsi.
Lo sfondo sociale e geopolitico che sostanzia la vicenda al centro di Illusione di Francesca Archibugi è dei più noti, tristi e violenti, assai familiare alla storia e alle responsabilità italiane, il cui suolo e le cui persone vi sono state tanto coinvolte nella storia reale, quanto qui, nella diegesi, incomprensibilmente,vi vengono estromesse, in un racconto nero che nella tratta di prostitute (o [...] Vai alla recensione »
La storia, ottimo esempio di serialità larga e popolare, e il precedente Romanzo famigliare, sottovalutato e straordinario coming of age, non hanno allontanato Francesca Archibugi dal grande schermo. Ma Illusione - presentato in Grand Public alla Festa di Roma - conferma il passo incerto delle ultime sortite cinematografiche dell'autrice. Non le basta allinearsi allo sguardo programmaticamente puro [...] Vai alla recensione »
Illusione, il tredicesimo lungometraggio per il cinema diretto da Francesca Archibugi, dice già tutto a partire dal titolo. Qualcosa che avrebbe potuto essere e invece non è stato. Qualcosa che ancora potrebbe essere - d'altronde il pubblico lo vedrà in seguito - eppure, ancora una volta, non è. Però l'unica evidenza - e questa volta l'illusione si fa concretezza, oltreché realtà d'immagine e di suono [...] Vai alla recensione »