Un ex giocatore di baseball sull'orlo del tracollo psicologico. Espandi ▽
Hank Thompson (Austin Butler) era una promessa del baseball al liceo che ora non può più giocare. Nonostante questo, le cose sembrano andare bene: ha una splendida ragazza (Zoë Kravitz), lavora come barista in un locale malfamato di New York, e la sua squadra del cuore sta vivendo una sorprendente corsa al titolo.Quando il suo vicino punk-rock Russ (Matt Smith) gli chiede di badare al suo gatto per qualche giorno, Hank si ritrova improvvisamente coinvolto in una situazione complicata: un gruppo di gangster decisamente pericolosi comincia a dargli la caccia. Tutti vogliono qualcosa da lui, ma il problema è che non ha la minima idea del perché. Braccato da ogni parte, Hank dovrà contare su tutto il suo ingegno per restare in vita abbastanza a lungo da scoprirlo. Recensione ❯
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L'amato e profondamente emozionante arco narrativo "Hidden Inventory / Premature Death" del fenomeno globale JUJUTSU KAISEN torna sul grande schermo. Espandi ▽
Prima che diventassero nemici, Satoru Gojo e Suguru Geto erano compagni di classe e amici. A questi due potenti stregoni viene affidato il compito di proteggere Riko Amanai, una studentessa destinata a diventare il Ventre del Fluido Astrale, fino al giorno in cui dovrà compiere il suo dovere. Con una setta religiosa e degli stregoni neri alle calcagna, Gojo e Geto sono gli unici in grado di portare a termine un compito così arduo, ma questa missione segnerà i loro destini e li metterà alla prova in modi inimmaginabili. Recensione ❯
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Garland torna su un fronte di guerra. E offre un'intensa indagine sul male profondo che si annida nell'animo americano. Guerra, USA, Gran Bretagna2025. Durata 95 Minuti.
Un'immersione nella sconvolgente realtà dei conflitti moderni. Espandi ▽
Iraq, 2006. Un gruppo di Navy Seals statunitensi si rifugia in un'abitazione per studiare le prossime mosse: quando sorge il sospetto di un attacco imminente da parte di una banda armata, i soldati tentano una sortita, ma un'esplosione riduce in fin di vita due di loro.
A breve distanza da Civil War, film che ha scioccato un'America già squassata di suo dalla lotta intestina tra Democratici e Repubblicani, Alex Garland torna su un fronte di guerra. Chi si attendeva un pamphlet antimilitarista, chi una continuazione del discorso avviato con Civil War. Ma Warfare non è niente di tutto questo, o quantomeno non lo è in maniera canonica.
Per Garland e Mendoza il videogioco-già-giocato-da-qualcuno è l'unica metafora possibile per una tecnica e una tattica di combattimento (il titolo è Warfare, infatti) che hanno rimosso il lato umano fino al puro nonsense. Recensione ❯
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Un'infermiera si trova coinvolta in una snervante corsa contro il tempo. Espandi ▽
Floria lavora come infermiera in un ospedale cantonale svizzero: è giovane, abile, esperta, disponibile. E come succede sempre più spesso, insieme a una sola altra collega è l'unica di turno nel suo reparto e può contare giusto sull'apporto di una studentessa in tirocinio. Nonostante ciò, Floria riesce incredibilmente a occuparsi di tutti i pazienti. Per Floria il turno è infinito, e così la sua pazienza, anche dopo aver commesso un errore potenzialmente disastroso.
Al termine del film, una dicitura informa lo spettatore che nel 2030 in Svizzera mancheranno 30.000 infermieri qualificati e che la questione è in realtà globale e rappresenta un rischio per tutti.
La frenesia dei movimenti di Floria si oppone alla debolezza dei suoi pazienti, alla loro rassegnazione dopo scoppi di rabbia, ed è in questi spazi di vita, di contraddizione e in fondo di bellezza, che il film lascia alla sua bravissima interprete Leonie Benesch (conosciuta in La sala professori) il tempo e il modo di mostrarsi come uno dei volti più interessanti del cinema europeo, così fragile da non chiedere altro che empatia e così forte da trascinare il film ben oltre i cliché del cinema medico. Recensione ❯
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Il sequel di Troppo cattivi arriva finalmente al superamento delle inutili barriere degli stereotipi di genere. Animazione, USA2025. Durata 104 Minuti.
Una banda di animali criminali, cercano di guadagnarsi fiducia e accettazione nella loro nuova vita da "bravi ragazzi". Espandi ▽
Wolf, Shark, Piranha, Tarantula e Snake – ovviamente un lupo, uno squalo, un pesce predatore, un ragno velenoso e un serpente – uniscono le forze in una missione (forse) impossibile: quella di condurre una vita onesta, facendo dimenticare a mondo le malefatte combinate in passato, e meritandosi il nuovo nome di Troppo Buoni. Ma la società non riconosce le loro encomiabili intenzioni e anzi, li incolpa di qualunque delitto arrivi agli onori (si fa per dire) della cronaca. In particolare vengono accusati di essere responsabili dell’entrata in scena di un nuovo cattivo, il Bandito Fantasma, imprendibile ladro di artefatti. La banda troverà due insolite alleate nella Governatrice Diane, che ha anche lei un passato criminale, e nella Commissaria, l’unico essere umano (nel senso che non è un animale antropomorfizzato come gli altri personaggi) a frequentare assiduamente il gruppo. Troppo Cattivi 2 è il sequel di animazione di quel Troppo Cattivi che ha lanciato l’insolita compagnia di antieroi: animali pericolosi in natura ma irresistibilmente simpatici sul grande schermo, capitanati da un lupo carismatico che è un George Clooney in versione canide.. La Dreamworks e i due registi – il francese Pierre Perifel e il venezuelano J P Sans (a riprova che l’animazione, anche quella di produzione statunitense, è internazionale) – si spingono oltre nelle divisioni di genere fra il cast, arrivando finalmente al superamento delle inutili barriere dello stereotipo. Fra i doppiatori italiani il più riconoscibile è Valerio Lundini che presta la sua erre moscia a Piranha, mentre Margherita Vicario d la sua voce modulata e musicale a Tarnatola. Recensione ❯
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Un thriller psicologico che unisce l'horror degli shark movies a quello del sadismo umano, dove l'oceano australiano è sfondo perfetto per una macabra messa in scena. Espandi ▽
Australia. Zephyr è una surfista che, spirito libero, viaggia assolutamente da sola alla ricerca delle onde migliori. Fa casualmente conoscenza con Moses, che ha bisogno dei cavi appositi per mettere in moto la propria auto. Scocca una scintilla, ma dopo una notte appassionata, lo spirito libero di Zephyr prevale e lei sgattaiola via da sola verso la prossima spiaggia. In un parcheggio, però, si imbatte in Tucker, che ha una barca con cui conduce i turisti in mare a vedere gli squali, ma è soprattutto un feroce serial killer.
L'idea di ibridare il popolato sottogenere dei film sugli squali con quello ancor più popolato dei film sui serial killer è interessante e relativamente originale. La figura dell'omicida poi, la cui natura ci viene rivelata sin dal prologo, è tratteggiata con abilità.
Sean Byrne, con questa sua terza regia, a dieci anni dal film precedente, si conferma autore interessante e capace di trovare aspetti originali anche in materie già molto utilizzate. Recensione ❯
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Un thriller claustrofobico e adrenalinico, dove ogni secondo conta e la redenzione non è contemplata. Espandi ▽
Eddie è nei guai dopo che il van con cui fa le consegne si è rotto e senza un soldo per ripararlo. Con un occhio al portafoglio e l'altro alla figlia Sarah che lo aspetta fuori da scuola, Eddie tenta maldestramente di rubare un'auto e guadagnare qualcosa. Dopo alcuni tentativi si imbatte in un SUV lasciato aperto nel bel mezzo di un parcheggio, ma è troppo tardi quando Eddie scopre che la macchina è una trappola perfetta da cui è impossibile fuggire, progettata da un misterioso William che inizia a torturarlo nei modi più disparati.
Il film di Yarovesky rinnova il genere dei confined-space movies, tutto sorretto da Anthony Hopkins e Bill Skarsgård. E se alla fine tutto risulta troppo monotono e scialbo, fissiamo per un attimo il nostro angolo sui due protagonisti, qui posti agli antipodi delle loro abituali collocazioni attoriali: Hopkins, alfiere del mimetismo che qui si sovraccarica anche e soltanto a partire solo dalla voce; Skarsgård, il corpo mutato e smontato per eccellenza degli ultimi anni degli It e dei Nosferatu, stavolta non ha niente con cui giocare se non solo sé stesso. Recensione ❯
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Prima di pubblicare il suo album più personale finora e che chiunque ne udisse una sola nota, Yungblud e la sua famiglia di artisti itineranti si sono recati a Berlino per suonare e registrare quei brani inediti per la prima volta dal vivo. Nessun pubblico, nessun artificio e nessuno a dirgli cosa fare, come cantare o che atteggiamenti assumere. Il tutto ripreso dalle telecamere, nel nome della verità e della fiducia reciproca.
E lì, all'interno dei leggendari Hansa Studios - dove Bowie scrisse e registrò 'Heroes' e gli U2 crearono 'One' - Yungblud ha capito che nulla sarebbe stato più lo stesso. Era esattamente dove doveva essere per capire dove fosse diretto. Vulnerabile, autentico, e pronto a ciò che il futuro ha in serbo. Recensione ❯
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A volte la situazione più pericolosa per un padre è una vacanza in famiglia. Espandi ▽
Hutch lavora alacremente per il "Barbiere", facendo lavori sporchi e pericolosi uno dietro l'altro per ripagare il debito accumulato con la mafia russa dopo aver dato fuoco a un magazzino pieno di soldi. La sua vita familiare però ne risente e, prossimo ormai al burn out, decide di staccare per un bel viaggio con la famiglia. Vuole tornare all'acquapark dove l'aveva portato suo padre da bambino. La cittadina però non è come Hutch la ricordava e, dopo essere intervenuto a difendere i figli da alcuni bulli locali, scopre presto come il luogo sia in mano a una banda criminale.
Io sono nessuno 2 conferma in pieno la ricetta del primo capitolo, limitandosi a cambiare ambientazione e aumentando il numero di star.
Questo sequel non vuole dunque fare altro che ripetersi, solo con più star e più colori. Ci riesce pure discretamente, perché Tjahjanto sa rendere l'azione abbastanza adrenalinica e spettacolare, così come Bob Odenkirk si dedica con abnegazione all'improbabile ruolo di uomo ordinario che si rivela "action hero", ma al di là della perizia tecnica Io sono nessuno 2 rimane un'operazione sterile, destinata a un rapido oblio della memoria. Recensione ❯
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Un attore americano impreparato arriva in Italia per interpretare Leopardi. Con l'aiuto di Silvia, una coach locale, scopre poesia, amore e sé stesso. Espandi ▽
David è un giovane attore americano che ha un’agente molto scaltra, Mildred. È lei che riesce a fargli ottenere un bel ruolo di protagonista in un film diretto dal regista italiano Ruggero Mitri “Giacomo in Love”. David accetta con entusiasmo di andare a girare in Italia, ma non leggendo neanche il copione, è convinto sia la storia di Casanova. Quando arriva scopre che il Giacomo in questione è il poeta Leopardi. L’unica speranza è una coach del posto, tale Silvia. Ricca di ironia sin dalle prime scene, è una commedia non mira a raccontare la figura del poeta di Recanati, ma quella di un giovane attore americano con il pallino di diventare una star. Il risultato è una commedia romantica che incuriosisce, in alcuni momenti appassiona e può risultare una visione leggera e godibile. D’altra parte il dietro le quinte della lavorazione del film risulta troppo più interessante rispetto alla storia d’amore, e questo penalizza la visione di una love story che non emoziona abbastanza. Recensione ❯
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Il ritorno al cinema in diretta dei BTS. Espandi ▽
Arriva nei cinema di tutto il mondo il primo tour da solista di Jin dei BTS, #RUNSEOKJIN_EP.TOUR, che sarà trasmesso in diretta dallo Ziggo Dome di Amsterdam sabato 9 agosto alle ore 19.45 con una replica esclusiva domenica 10 agosto alle ore 14.
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Per i milioni di fan che non potranno partecipare alle tappe del tour (Corea del Sud, Giappone, Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi) #RUNSEOKJIN_EP.TOUR in AMSTERDAM: LIVE VIEWING rappresenta un'occasione imperdibile per vivere collettivamente il fascino unico e poliedrico di Jin attraverso proiezioni cinematografiche in tutto il mondo. Recensione ❯
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Un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste e trova nelle forme del road-movie il suo desiderio di fuga. Drammatico, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia2025. Durata 100 Minuti.
Un road movie intimo e poetico sul desiderio di libertà, sulle forme imperfette dell'amore, e sulla fatica ma anche la necessità di smettere di sopravvivere e cominciare a vivere. Espandi ▽
Ester, una donna ceca di circa 45 anni, si è occupata per gran parte della sua vita del figlio adolescente David, affetto da disabilità mentale. Per le vacanze estive viene invitata da alcuni amici in Italia ma il comportamento di David crea numerosi problemi. Mette in moto il camper degli amici e parte assieme al figlio verso il sud del paese. Durante il viaggio il loro destino s'incrocia con quello di Zuza, una ragazza senza fissa dimora che si unisce a loro. E, giunti in Calabria, per la prima volta Ester pensa che la sua vita e quella del figlio possa essere migliore.
In un approccio quasi semi-documentaristico e supportato dalla convincente prova di Anna Gaislerová nei panni di Ester, Caravan mette a fuoco il peso degli obblighi ma anche l'intensità dei legami familiari che la cineasta aveva già affrontato in Bába, primo premio della Cinéfondation al Festival di Cannes del 2009.
Talvolta è tentato da virate simboliche forse anche evitabili (il mare, i vetri, l'arcobaleno), ma nel suo fragile equilibrio c'è anche la forza di un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste. Recensione ❯
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Un'epopea horror interconnessa e multipiano sulla scomparsa di studenti delle scuole superiori in una piccola città. Espandi ▽
Nella fittizia cittadina americana di Maybrook, in Pennsylvania, 17 bambini, sui diciotto di una classe delle elementari, sono misteriosamente scappati di casa, nel cuore della notte, alle due e diciassette minuti. Le indagini non arrivano a niente e un mese dopo, in seguito a un'assemblea con i genitori, che prelude alla riapertura della scuola, la vita di alcune persone legate alla scomparsa viene stravolta da un crescendo di eventi sempre più inquietanti. Si tratta della maestra Justine, di Archer, il padre di uno dei ragazzi scomparsi, e di un poliziotto di nome Paul che ha una relazione extraconiugale con Justine.
Il nuovo film del promettente regista di Barbarian è una fiaba nera, che porta con originalità il folk horror nella provincia americana contemporanea.
Le cautele sulla privacy dei genitori, sul mantenere comportamenti sempre appropriati - tanto da stigmatizzare una insegnante che si permette di abbracciare un bambino o di portarne a casa un altro rimasto appiedato - o sulla riservatezza delle indagini, sembrano il primo bersaglio satirico di Weapons. Recensione ❯
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Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan riprendono i ruoli di Tess e Anna Coleman nel sequel di Quel pazzo venerdì. Espandi ▽
Il film riprende anni dopo che Tess (Curtis) e Anna (Lohan) hanno attraversato una crisi di identità. Anna ha ora una figlia e una futura figliastra. Mentre affrontano la moltitudine di sfide che si presentano quando due famiglie si uniscono, Tess e Anna scoprono che la fortuna potrebbe davvero colpire due volte. Recensione ❯
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Una storia di coraggio e libertà, ambientata nella Sicilia degli anni 90 e ispirata a fatti reali. Espandi ▽
Sicilia, 1993. Ludovica è un'esperta sommozzatrice costretta dalla mafia a svolgere un lavoro per pagare i debiti contratti dal compagno, morto in un incidente stradale. Deve dunque aiutare la subacquea Sabrina, giovane e meno esperta, e il pericoloso scagnozzo Rocco a recuperare il carico di tritolo di una vecchia nave affondata durante la Seconda Guerra Mondiale. Per tutta la durata della missione, i tre convivono in una salina abbandonata dove, poco a poco, la presenza di Ludovica si insinua tra le crepe della relazione oppressiva tra Rocco e Sabrina.
Il film ci immerge in un triangolo carico di tensione e attrazione, e dal fondo di quelle pulsioni contrastanti affiora un amore femminile liberatorio.
Afrodite si rivela profondamente femminista, ma non in maniera forzata e senza cedere all'enfasi ideologica; è femminista nei gesti, negli sguardi, nella possibilità per due donne di ribellarsi all'uomo che le tiene soggiogate e di riscrivere il proprio destino. Recensione ❯
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