Il ritorno al cinema in diretta dei BTS. Espandi ▽
Arriva nei cinema di tutto il mondo il primo tour da solista di Jin dei BTS, #RUNSEOKJIN_EP.TOUR, che sarà trasmesso in diretta dallo Ziggo Dome di Amsterdam sabato 9 agosto alle ore 19.45 con una replica esclusiva domenica 10 agosto alle ore 14.
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Per i milioni di fan che non potranno partecipare alle tappe del tour (Corea del Sud, Giappone, Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi) #RUNSEOKJIN_EP.TOUR in AMSTERDAM: LIVE VIEWING rappresenta un'occasione imperdibile per vivere collettivamente il fascino unico e poliedrico di Jin attraverso proiezioni cinematografiche in tutto il mondo. Recensione ❯
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Durante il massacro di Nanchino del 1937, il postino A Chang si spacciò per uno sviluppatore fotografico, aiutando le forze giapponesi mentre nascondeva segretamente i rifugiati cinesi. In seguito rischiò la vita per evacuarli e rivelare le prove delle atrocità. Recensione ❯
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Una donna sorda deve affrontare le difficoltà di crescere un figlio. Espandi ▽
Ángela, una donna sorda, aspetta un bambino dal suo compagno udente, Héctor. L'arrivo del bambino provoca una crisi nella loro relazione, costringendo Ángela ad affrontare le sfide di crescere sua figlia in un mondo che non è fatto per lei. Recensione ❯
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Una versione distorta della classica storia di Cenerentola. Espandi ▽
Elvira è disposta a tutto pur di competere con la sua sorellastra incredibilmente bella. In un regno da favola dove la bellezza è un business brutale, usa sangue, sudore e lacrime per catturare l'attenzione del Principe. Recensione ❯
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L'incantevole produzione del Royal Ballet del classico intramontabile del balletto Il lago dei cigni torna nei cinema di tutto il mondo. Espandi ▽
Il lago dei cigni racconta la struggente storia d'amore tra il Principe Siegfried e Odette, una splendida ragazza prigioniera di un incantesimo che la trasforma ogni giorno in un cigno. Odette vive in un lago incantato, dove cerca rifugio insieme ad altri cigni che condividono il suo destino. Solo un amore puro e sincero può spezzare l'incantesimo. Questa produzione rimane tutt'oggi una delle opere più amate del repertorio classico del balletto, esigendo dai ballerini che ne interpretano i ruoli principali una combinazione di delicatezza e grazia così come una tecnica raffinata e virtuosistica.
L'adattamento del capolavoro senza tempo di Marius Petipa e Lev Ivanov, firmato da Liam Scarlett - scomparso prematuramente nel 2021 - è una testimonianza della sua innata musicalità e del profondo amore del compianto coreografo per il classicismo. Grazie alla sublime e coinvolgente partitura di Cajkovskij e alle splendide scene curate da John Macfarlane, questo spettacolo cattura magnificamente nei suoi due atti la storia d'amore tra il Principe Siegfried e Odette, che si sviluppa sotto l'influsso del malefico Von Rothbart, un mago oscuro e potente che ha condannato la giovane Odette a vivere prigioniera di una maledizione eterna. Recensione ❯
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In un quartiere dimenticato di Palermo, tre bambini trasformano un edificio abbandonato in un rifugio segreto dove sfuggono alla violenza del mondo. Espandi ▽
Mery, Rosy, Giada e Angelo vivono a Danisinni, un quartiere di Palermo che sembra avere una sua vita separata rispetto alla città. Nel mezzo della più importante piazza sorge l’edificio abbandonato dell’asilo. C’è chi lo ritiene infestato non si sa bene da cosa e chi lo utilizza come discarica. Quando il gruppo lo scopre lo considera come un castello in cui, una volta ripulita una stanza, potersi rifugiare ritenendolo inattaccabile. Il racconto di un quartiere difficile di una città che si trasforma grazie alla fantasia e all’impegno di chi ancora sa immaginare un futuro diverso. Questo documentario è in grado di fornire un’interessante ventaglio di elementi per comprendere la vita in un quartiere di Palermo poco distante dal centro ma, al contempo, quasi dimenticato. Siamo invitati a chiederci se il diritto ad un’infanzia in una città ‘normale’ (come ha scritto una bambina che non è nel film ma abita in quegli stessi spazi) debba restare nell’ambito della fiaba lì come altrove o possa trasformarsi in una realtà da condividere con altri. Recensione ❯
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Lucius, dopo 30 anni alla guida di un hotel viennese destinato alla demolizione, lotta con la figlia e i dipendenti per difendere la sua unica casa. Espandi ▽
Dopo trent'anni trascorsi a gestire uno storico hotel a Vienna, Lucius scopre che l'edificio è stato venduto a un costruttore argentino intenzionato a demolirlo e riprogettarlo. Con l'aiuto della figlia e di una manciata di fedeli dipendenti, si aggrappa alla vita che si è costruito. Quello che segue è una crociata di deviazioni, spionaggio e una lotta paranoica per preservare un mondo in via di estinzione, e l'unica casa che abbia mai conosciuto. Recensione ❯
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Due ex amanti si ritrovano dopo anni, affrontano rimorsi e dolori del passato, si dicono addio e infine si abbracciano, trovando conforto nel pianto. Espandi ▽
Due ex amanti si ritrovano dopo molti anni. Ormai estranei e segnati dal tempo, riaprono le ferite del passato. Tra amore e sacrificio, rimorso e desiderio di riscatto, portano entrambi un peso troppo grande da sostenere da soli. Alla fine si dicono addio ancora una volta: un addio doloroso, ma necessario. E proprio in quell'istante, si risvegliano. Due anime smarrite che, finalmente, si abbracciano e piangono insieme. Recensione ❯
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Dietro i lustrini di Miss Italia, la patron Patrizia Mirigliani lotta per salvare l'iconico concorso, ora in pericolo tra scandali e standard di bellezza in evoluzione. Recensione ❯
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A Parigi, Nino scopre di avere un tumore e, in attesa della terapia, affronta scelte cruciali sul futuro e i suoi legami, perdendosi nella città. Espandi ▽
A Parigi, Nino si reca in ospedale per un controllo di routine ma scopre all’improvviso di avere un tumore alla gola. Servirà iniziare una terapia invasiva entro tre giorni, un periodo durante il quale il ragazzo dovrà anche prendere decisioni sul suo futuro, per preservare la possibilità di avere figli e per ragionare su quale sia davvero il rapporto con le persone che lo circondano, dalla madre al migliore amico. Avendo perso le chiavi e non riuscendo a rientrare a casa, Nino si avventura per la città alla scoperta di sé. Il bell’esordio nel lungometraggio della regista francese Pauline Loquès non è un “film sulla malattia”, nonostante ne abbia tutte le premesse. Ha più a che fare con lo sgomento che precede la realizzazione, e nel comprimere la finestra temporale a pochi giorni e nell’immaginare un protagonista schivo e reticente, Loquès firma uno studio di momenti fugaci, in perenne controtempo. Ricco di sfumature e di sottili trovate narrative, Nino è una piccola opera che contiene moltitudini. Recensione ❯
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Un mosaico di visioni poetiche: ciechi, amanti, anziani e memorie intrecciano vita, arte e cinema in un racconto sospeso tra realtà e sogno. Espandi ▽
Un cieco e una bambina che fissano un lago che confonde i confini dello spazio. Due attori che si incontrano come amanti per provare una vecchia opera teatrale in un paese del sud. Due anziani che vivono in un bidone della spazzatura di fronte al Congresso di quello stesso paese del sud. Un figlio in un eterno addio all'anziana madre, una pianista cieca condannata a suonare il Chiaro di luna di Beethoven, perché è l'unico pezzo che ricorda ancora a memoria. Due registi, forse responsabili di tutto ciò, che filmano treni e lune e dedicano il loro tempo a un'attività che nessuno sa se esista ancora: il cinema. Recensione ❯
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I risvolti della maternità in un'opera che sembra arrivare su schermo direttamente dal centro di una nevrosi. Commedia, Drammatico - USA2025. Durata 113 Minuti.
Una donna cerca di gestire una serie di eventi sconvolgenti. Espandi ▽
La psicoterapeuta Linda vive un perenne stato di stress. Quando un’inondazione crea un buco enorme nel soffitto della camera da letto, rendendo l’appartamento inagibile, la donna è costretta a trasferirsi in un motel con la figlia, rischiando di perdere definitivamente il contatto con la realtà. Caustico e viscerale senza però mai perdere il controllo sul tono, il secondo film di Mary Bronstein si posiziona nel solco di quelle opere che analizzano i risvolti nascosti della maternità e il fardello psicologico con cui tante donne devono fare i conti. Senza restare ferma al livello della lezioncina sociale ma nemmeno sconfinando nel puro horror visionario, la regista trova una chiave altamente originale e di stampo personale. If I Had Legs, I’d Kick You non è di facile visione proprio perché sa creare un mood asfissiante attorno allo spettatore, una spirale inesorabile capace di portare chiunque a mettere in discussione le proprie convinzioni e la propria sanità mentale. Un’opera che sembra arrivare su schermo direttamente dal centro di una nevrosi. Recensione ❯
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