Una vicenda cruciale: la caccia all'assassino di Abraham Lincoln. Ma la showrunner Monica Beletsky non si rivela all'altezza. Su Apple TV+.
di Andrea Fornasiero
L'attore John Wilkes Booth ha il ruolo chiave nella cospirazione per assassinare il Presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln. La sua azione ha successo, ma nella fuga si frattura malamente una gamba. A organizzare la caccia all'uomo per catturarlo è il segretario di guerra di Lincoln, Edwin Stanton, che nel mentre deve però anche cercare di proteggere i progetti del defunto presidente per portare gli ex schiavi a un'effettiva uguaglianza. Il nuovo presidente Johnson, infatti, ha una visione politica molto diversa dal suo predecessore e vuole soprattutto una rapida riconciliazione con i Confederati e con i potenti di Wall Street, che si sono schierati con loro.
In Manhunt la tensione della prima grande caccia all'uomo d'America è purtroppo sfibrata da un eccesso di temi, flashback e minuzie su personaggi minori.
Incrociare il ritratto di un periodo storico così complesso con un racconto di genere non era impresa facile e purtroppo la showrunner Monica Beletsky, che pur ha nel curriculum collaborazioni a diverse ottime serie come Fargo, non si rivela all'altezza.