Il signore delle formiche

Raffaele Meale

Per arrivare a una sintesi critica al termine della visione de Il signore delle formiche, tredicesimo lungometraggio per il cinema di Gianni Amelio - meriterebbe un approfondimento a parte il suo lavoro per la televisione, iniziati nel 1970 con i "Programmi sperimentali" della RAI -, è necessario affrontare il film da due prospettive diverse, così lontane tra loro da poter risultare quasi opposte. Il primo punto di osservazione dell'opera con cui il settantasettenne regista originario della provincia di Catanzaro torna per la settima volta in concorso alla Mostra di Venezia (prima di lui Colpire al cuore, Lamerica, Così ridevano - che vinse il Leone d'Oro -, Le chiavi di casa, La stella che non c'è, L'intrepido) è quello strettamente cinematografico, ed è doveroso che sia quello al quale prestare la primaria e forse principale attenzione. [...]

di Raffaele Meale, articolo completo (11875 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 6 settembre 2022