Titolo originale | The Virtuoso |
Anno | 2021 |
Genere | Thriller |
Produzione | USA |
Regia di | Nick Stagliano |
Attori | Anson Mount, Abbie Cornish, Anthony Hopkins, David Morse, Eddie Marsan Richard Brake, Diora Baird, Chris Perfetti, Ryan Jonze, Shay Guthrie, Jenna Hellmuth, Blaise Corrigan. |
MYmonetro | 1,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 22 aprile 2022
Pericolo, inganno e omicidio si abbattono su una città addormentata quando un assassino professionista accetta un nuovo incarico dal suo enigmatico capo.
CONSIGLIATO NO
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Un killer di professione ha appena svolto con successo il suo ultimo lavoro. Non ha un nome, viene solo chiamato "il Virtuoso". Ha i nervi d'acciaio, e capisce sempre qual è il momento giusto in cui deve intervenire. Per lui contano basso profilo, precisione, perseveranza, tenere protetta la vera identità e abitare in un luogo isolato. Il suo vecchio mentore gli affida un nuovo incarico. Le informazioni però stavolta sono pochissime; gli lascia solo un foglio dove c'è scritto "white rivers", l'indicazione del luogo (il ristorante Rosie's Cafe che si trova in una cittadina isolata) e l'orario, le 17, dove può trovare la sua preda. Quando entra nel locale chiunque potrebbe essere nel suo mirino, compreso il vicesceriffo del posto. Lì intanto una cameriera, che aveva incrociato alla stazione di servizio, cerca di sedurlo.
Lo sguardo del protagonista Anson Mount, noto soprattutto per le serie Conviction - Sex & Law, Hell on Wheels e Star Trek: Discovery dove interpreta il Capitano Pike, è di ghiaccio. E ci resterà fino alla fine del film, qualunque cosa gli accada.
Anche il rimorso di un imprevisto durante una sua missione che ha fatto avvolgere dalle fiamme una malcapitata madre di un bambino, si risolve in un urlo del bosco oltre a qualche confuso flash ricorrente. Sono lontani i tempi degli action-noir di ghiaccio tra la seconda metà degli anni '80 e i '90. Steven Seagal soprattutto e in parte Jean-Claude Van Damme entravano in campo con azioni elementari, a volte rozze, spesso dirette. Il Virtuoso invece non sembra entrare mai in azione, neanche quando colpisce il bersaglio.
La sceneggiatura scritta dal regista Nick Stagliano e James C. Wolf, che avevano già collaborato nel precedente Good Day for It che risale a 10 anni prima, si concentra soprattutto su quello che accade nella sua testa per disorientare, creare false piste, rendere ogni personaggio come un potenziale sospetto. Stagliano guarda a un post-noir fine secolo scorso, prende quella nostalgia del genere di Il diavolo in blu mescolandolo con I soliti sospetti. La combinazione però è letale, anche a causa di una sceneggiatura piena di buchi e di personaggi lasciati per strada (la ragazza maltrattata alla stazione di servizio).
Sicario. Ultimo incarico finisce per incartarsi da solo e non riesce mai a rendere i personaggi ambigui o con qualche minimo spessore. Sono solo figure abbozzate nello script che non prendono mai forma, a cominciare dalla cameriera Abbie Cornish, al vicesceriffo David Morse al cliente solitario Eddie Marsan. Anthony Hopkins, nei panni del Mentore, prova a non far deragliare il thriller tenendolo appena a galla con il racconto della storia del bambino sopravvissuto nel fossato in Vietnam. Poi anche lui è costretto ad arrendersi.
Quando l'action viene così smembrato, anzi deturpato, i risultati sono sette minuti di voce-off all'inizio del film e battute come "nevica a Roma" pronunciata dal Virtuoso mentre è a letto con la cameriera in una stanza di un motel. Al confronto, film di genere medi come, per esempio, Hitman - L'assassino sono lontanissimi.
Comincia con la storia di un sicario prezzolato che uccide a pagamento; riceve un ulteriore incarico in cui deve persino scoprire da solo chi è la vittima. Va, studia l'ambiente, ci sono possibili bersagli, la tensione cresce fino all'ultimo colpo di scena, dove tutta la trama si dimostra una petecchiata, crolla come un castello di carta, i personaggi sono inverosimili e messi lì [...] Vai alla recensione »
In inglese si intitola in italiano, The Virtuoso, forse retaggio delle evidenti origini del regista-produttore Nick Stagliano, e si riferisce a un infallibile sicario ex militare austero come un samurai. Un tragico "danno collaterale" non lo fa dormire e decide per questo di abbandonare la professione per ritirarsi a vita monastica col cane in montagna, ma il committente/mentore Anthony Hopkins lo [...] Vai alla recensione »