Una storia di ribellione e rinascita, ambientata tra alberi d’olivo e scenari industriali del tarantino. Presentato alla Berlinale, in programma al Bifest 2020 e da giovedì 3 settembre al cinema.
Nica, 21 anni, abbandona gli studi d’agronomia e torna a casa, in un paesino vicino Taranto, dopo tre anni d’assenza. Lì trova un padre sommerso dai debiti, una terra inquinata, gli ulivi devastati da un parassita. Tutti sembrano essersi arresi davanti alla vastità del disastro ecologico e suo padre aspetta solo di poter abbattere l’uliveto di famiglia per pura speculazione economica. Nica, forte di uno spirito battagliero ereditato dall’amatissima nonna, lotta con tutte le sue forze per salvare quegli alberi secolari. Ma l’inquinamento ormai è anche e soprattutto nella testa della gente e lei si troverà a dover affrontare ostacoli inaspettati...
«A Taranto ci sono la macchia mediterranea e le luci della fabbrica, il mare e il fumo che si perde nel cielo, i falò di primavera e le fiamme della raffineria. Ci sono anche le casette bianche, ma spesso a ridosso di palazzoni di cemento marcio. C’è tutto, bellezza e orrore, tradizioni arcaiche e industrializzazione, tutto in un solo posto. Queste immagini contrastanti fanno parte di me, le porto sotto pelle. L’attaccamento che provo per queste terre è lo stesso attaccamento che sente Nica, la protagonista di Semina il vento».
Presentato alla Berlinale nella sezione Panorama e in anteprima italiana al Bif&st, Semina il vento di Danilo Caputo - di cui presentiamo in anteprima il trailer ufficiale - sarà al cinema da giovedì 3 settembre, distribuito da I Wonder Pictures. Prima dell'uscita in sala, il film sarà mostrato in anteprima, sabato 29 agosto, proprio a Taranto.
Interpreti della vicenda sono: nel ruolo di Nica, Yile Yara Vianello (la giovane protagonista di Corpo Celeste di Alice Rohrwacher); Caterina Valente (Rosa), Espedito Chionna (Demetrio) e Feliciana Sibilano (Paola).